Giuseppe Capogrossi

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Alessandro Celli

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Interessante o
non vi intriga?:D
 

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internazionale?:rolleyes::rolleyes:

ma chisenefrega.....
 

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e sapeva "pure"
dipingere, eh?
 

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E non per quale motivo,
ma questa, Superficie 359 del 1960
passata da Farsetti Arte, nel 2011
e battuta per € 74.000 EUR
mi rimase impressa nella mente:bow::bow:
 

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Un grandissimo :bow: secondo solo a Lucio :bow:
L'infinito di Capogrossi .............

"Per anni ha insistito, abbandonando la vecchia pittura figurativa, i ritratti, i saltimbanchi in riva al Tevere, i Pierrot e gli Arlecchini malinconici, le dame dalle collane di perle, gli occhi incantati, e si è ritrovato, come una catapulta, proiettato in un universo differente, con l'ossessione maniacale e rivoluzionaria di un giovanissimo artista, al quale capitano avventure sensazionali.
Il paesaggio diventa tabula rasa, così le figure, tutto viene ridotto al segno, al simbolo, una ricerca folle di qualcosa di suo, di inedito, di incredibile che diviene realtà, che si umanizza e trasforma sulla carta, sulla tela, sulla creta, quindi anche nella ceramica, nello Spazialismo di Fontana al quale aderisce, mantenendo però integralmente se stesso, i racconti della sua vita, con i sogni intatti, le ambizioni, le speranze.
Capogrossi, conte, avvocato, bel tipo romano aristocratico, butta il suo ingegno alle ortiche, e pensare che il suo mercante, Carlo Cardazzo, lo ha portato da Leo Castelli a New York con questa nuova arte di segni, e adesso aspetta i risultati.
Vendite zero, collezionisti spariti in gruppo, c'è soltanto lo Spazialismo a fare coraggio all'adepto che presenta questa pittura di forchette, di tacchi da scarpe, di formiche incolonnate, di cui il critico del Corriere della Sera, Leonardo Borgese, fa grosse risate"

Artista unico :clap:
 
Artebrixia posso innanzitutto dire che sei una risorsa per questo forum?!
 
Luca Massimo Barbero disse:
"Insieme a Lucio Fontana e Alberto Burri, Capogrossi fa parte di un gruppo che ha cambiato l’arte contemporanea del secondo dopoguerra. Fontana per il gesto, Burri per la materia, Capogrossi per il segno."

Condividete?
 

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Alle spalle ha la fondazione che merita un artista come lui. Serio.
Digerire il lavoro di Capogrossi significa capirne fino in fondo il senso vero...ad oggi confesso di non esserci riuscito ancora in pieno..
Lo studio segnico, il concetto di nuovo linguaggio, l'immagine intesa come illustrazione, quasi una sorta di ideogramma...sono tutte pietre che stanno alla base della sua ricerca...

Internazionale? Non saprei ma come hai detto te...ma chissene...!

Gradirei sentire voci più autorevoli (della mia) in merito!
 
Luca Massimo Barbero disse:
"Insieme a Lucio Fontana e Alberto Burri, Capogrossi fa parte di un gruppo che ha cambiato l’arte contemporanea del secondo dopoguerra. Fontana per il gesto, Burri per la materia, Capogrossi per il segno."

Condividete?

certo che si :yes:
pensa che Capogrossi è stato il mio primo grande amore mai sopito ed anche il mio primo catalogo Generale acquistato.
 

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di Capogrossi leggevo che a 10 anni vide due bambini ciechi, come raccontò da adulto, «disegnare su fogli pieni di piccoli segni neri, una sorta di alfabeto misterioso».
Fu per lui uno shock

E leggevo anche un teso del Barbero che diceva:


In Italia la sua nuova pittura procurò scandalo e sdegno, all’estero solo successi.

Con la mostra del 1950 alla Galleria del Secolo a Roma, che, mi si passi il bisticcio, è da ritenere una delle mostre del secolo, Capogrossi si immise da subito al centro della grande corrente internazionale.
Già un anno dopo è l’unico italiano chiamato da Michel Tapié nella mostra «Véhémences Confrontées» di Parigi, dove esposero Pollock, Kline e Mathieu; nel ’53 è invitato da James Johnson Sweeney in «Young European Painters» al Guggenheim di New York, nel ’55 è tra gli espositori di «The New Decade» al MoMA.
In 10 anni arriva in 200 collezioni americane, tra cui molti musei: è una febbre.
Lo comprava Rockefeller, ne aveva uno in casa Leo Castelli, che pure gli dedicò una personale nel ’58.
Il successo in Europa fu, come spesso è capitato, un effetto di ritorno.

:wall:
 
“…sono convinto di non avere sostanzialmente cambiato la mia pittura, ma di averla solo chiarita. Fin dal principio ho cercato di non accontentarmi dell’apparenza della natura: ho sempre pensato che lo spazio è una realtà interna alla nostra coscienza, e mi sono proposto di definirlo”.
Giuseppe Capogrossi.


In sostanza,
tanto per provocare un po'
mi chiedo come si possano inseguire certi artisti :fiufiu::asd::fiufiu:
che qui spesso riescono a riempire pagine e pagine
e poi ci si dimentica di altri calibri del genere....

vabbè,
sono fatto così
:censored::censored::censored:
 

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quando sei lanciato e ispirato è meglio lasciarti fare :yes:
bella discussione sulla quale potremo aprire interessanti approfondimenti OK!
e bravo Ale :clap:
 
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