Alessandro Celli
Nuovo Utente
- Registrato
- 23/10/09
- Messaggi
- 34.346
- Punti reazioni
- 865
Ormai è da diversi anni che frequento forum di arte nonché personalmente collezionisti.
Ciò che più mi lascia sempre perplesso ed in qualche modo sorpreso è la tendenza a seguire le mode del momento, moda intesa come “usanza più o meno mutevole che, diventando gusto prevalente, si impone nelle abitudini o meglio “uno degli elementi della civiltà e del costume sociale, che interessa non solo il corpo ma anche tutti i mezzi di espressione di cui l’uomo dispone”
Ed ecco che il collezionista chiede qual è il coefficiente o il parametro di un artista modaiolo con la sola speranza che a distanza di pochi anni un cauto e scrupoloso acquisto possa diventare significativo, in breve, un investimento.
Riscontro una certa diffidenza al pensare in maniera autonoma ed indipendente, una pacata assuefazione all’ascoltare i nomi proposti dai critici e dai curatori (che sono sempre parte integrante del mercato e stipendiati dal sistema mercato), talvolta dai forumiani stessi.
E trovo nel collezionista attuale scarso impegno della ricerca personale di arte e di valori che non siano quelli già tracciati dai “tanti”, come se seguire la massa fosse scelta vincente o meno rischiosa che non fare di testa propria con magari il sacrificio di considerare di mettere in collezione ciò che piace, invece di ciò che “piace ai tanti”.
Allora mi chiedo se non fosse più intrigante, più allettante e più stimolante andare un po’ controcorrente, al di fuori dei soliti meccanismi che regolano il mercato, da artisti del passato non ampiamente premiati ad artisti giovani non trattati da gallerie che li fanno diventare dei “piacioni”.
Se qualcuno volesse intraprendere questa iniziativa sarebbe anche più piacevole attivare delle stupende conversazioni in quanto, essendo poco di moda, non essendo già sulla bocca dei mercanti, dei tele imbonitori e dei vari pseudo critici e curatori che ci fanno diventare una testa di legno.
Il motto della collezione controcorrente prende il nome dall’avverbio di modo indicante il verso opposto a quello del naturale verso di scorrimento di un fiume.
allego due opere della mia collezione di un artista del passato e di un giovane quasi semi sconosciuti
Ciò che più mi lascia sempre perplesso ed in qualche modo sorpreso è la tendenza a seguire le mode del momento, moda intesa come “usanza più o meno mutevole che, diventando gusto prevalente, si impone nelle abitudini o meglio “uno degli elementi della civiltà e del costume sociale, che interessa non solo il corpo ma anche tutti i mezzi di espressione di cui l’uomo dispone”
Ed ecco che il collezionista chiede qual è il coefficiente o il parametro di un artista modaiolo con la sola speranza che a distanza di pochi anni un cauto e scrupoloso acquisto possa diventare significativo, in breve, un investimento.
Riscontro una certa diffidenza al pensare in maniera autonoma ed indipendente, una pacata assuefazione all’ascoltare i nomi proposti dai critici e dai curatori (che sono sempre parte integrante del mercato e stipendiati dal sistema mercato), talvolta dai forumiani stessi.
E trovo nel collezionista attuale scarso impegno della ricerca personale di arte e di valori che non siano quelli già tracciati dai “tanti”, come se seguire la massa fosse scelta vincente o meno rischiosa che non fare di testa propria con magari il sacrificio di considerare di mettere in collezione ciò che piace, invece di ciò che “piace ai tanti”.
Allora mi chiedo se non fosse più intrigante, più allettante e più stimolante andare un po’ controcorrente, al di fuori dei soliti meccanismi che regolano il mercato, da artisti del passato non ampiamente premiati ad artisti giovani non trattati da gallerie che li fanno diventare dei “piacioni”.
Se qualcuno volesse intraprendere questa iniziativa sarebbe anche più piacevole attivare delle stupende conversazioni in quanto, essendo poco di moda, non essendo già sulla bocca dei mercanti, dei tele imbonitori e dei vari pseudo critici e curatori che ci fanno diventare una testa di legno.
Il motto della collezione controcorrente prende il nome dall’avverbio di modo indicante il verso opposto a quello del naturale verso di scorrimento di un fiume.
allego due opere della mia collezione di un artista del passato e di un giovane quasi semi sconosciuti