Mario Ceroli

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

piripippo

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buongiorno a tutti gli amici del forum,
desideravo chiedere un vostro commento non tanto sull'artista Ceroli la cui importanza credo sia indiscussa anche se ancora le quotazioni non hanno raggiunto le cifre che merita, ma ero interessato a conoscere un vostro parere sulle sculture quelle fatte a "fiore" tanto per intenderci (l'ultima é passata alla sant'agostino), sono opere fatte in legno di pino con cassetta in legno, opere di vario colore, ma mai una di queste é firmata o datata: si é vero che l'opera é corredata dell'autentica dell'artista, però queste opere sono tutte uguali, cambia unicamente il colore, per il resto, forma e dimensioni sono identiche. Mi chiedo quindi....pezzi unici o multipli??????
perché l'artista non le data mai o comunque non le firma??
gradirei un vostro parere
 
ti invito a guardare quella passata in dicembre da Mecenate aste.
è stata aggiudicata ad un prezzo veramente basso ed era firmata e datata e aveva una provenienza di tutto rispetto.

Il fiore, 1966
scultura in abete
es.1/10, cm. 60x25x15
numerata firmata e datata al retro, Etichetta Galleria d'arte del Naviglio Milano, Collezione Lucio Fontana Milano al retro

Mi permetto poi di consigliarti una visita al Mambo forse sei ancora in tempo per visitare la Mostra di Ceroli (credo chiuda il primo aprile) ne vale veramente la pena. Opere enormi.
 
Artista enorme, non ancora "valorizzato" dal mercato. Gravitava nell'ambito dei c.d. artisti di P.zza del Popolo, la sua opera si colloca a metà strada tra la pop e l'arte povera.
Molti artisti decidono di non datare le proprie opere (o dargli una doppia datazione) per non creare una classifica del loro lavoro in base all'anno di realizzazione.
Autore di opere monumentali come il cavallo alato davanti al centro Rai di Saxa Rubra.
Ai prezzi di oggi è sicuramente da comprare.
 
io non mi riferivo alle datazioni, dico solo che le sue opere a cui faccio riferimento "le ninfee" (guardate l'ultima asta sant'agostino ma prima ancora meeting e via via altre aste" e fatte negli anni 90, oltre ad essere tutte uguali, non sono firmate da nessuna parte: queste opere si differenziano fra loro solo per il colore.
Così stando le cose e conoscendo come funziona il mondo dell'arte mi chiedo che attendibilità possano avere queste opere a cui mi riferisco, in futuro.
Quella del 66 l'ho vista anche io ma non ha nulla a che vedere con quelle a cui mi riferisco, quella é regolarmente firmata e numerata, appunto un multiplo.
 
Ceroli è senza dubbio un ottimo artista ha anche a mio avviso qualche speranza di sfondare nel mercato internazionale...
i prezzi sono ancora abbastanza abbordabili piuttosto alti per opere di grande qualità e di periodo giusto
i fiori sono opere minori e piuttosto seriali un pò come i frattali di Pistoletto quindi se prorpio vuoi comprare un opera di Ceroli ti consiglio di orientarti su un altra tipologia di opera
 
certamente ha ottime speranze di avere un respiro
che esca dai confini nazionali,
ma del resto lo ha già egregiamente dimostrato:
Rassegne personali:

Galerie des Beaux-Arts, Bruxelles, 1969.
B. Parson's Gallery, New York, 1974.
Museum of Art, Fukuyama
Dortmund, Bergen, Colonia, Oslo, Belfast, Edimburgo, 1966.
Frankfurter Kunstverein, Francoforte, 1971.
Centre Pompidou, Parigi, 1980.

Solo le più note, eh?;)

E questo un bellissimo contributo:
Mario Ceroli si racconta


quest'opera del 1972 è stupendaOK!
 

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ripropongo per Gino OK!
Infatti la mia non era una domanda ironica come qualcuno, forse prevenuto, ha inteso, ma una domanda vera, di chi non sa. Vedo che tutto sommato si mostra molta FIDUCIA CULTURALE in lui, ma il mercato pare attualmente non averne altrettanta. E dunque, si potrebbe dire che al presente insomma insomma. Però il futuro è nelle mani superne di qualche dio (o qualche riccone ignorante ed infantile che ha deciso di inzuppare il biscotto nel caffelatte del mercato artistico - più che dell'arte).

Grazie dell'attenzione OK!
 
Mario Ceroli a New York nel 1966
 

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Mario Ceroli a New York nel 1966

Certo, ripensandoci, Ceroli ha sentito il fascino di una materia e ha trovato un modo per esprimerlo/a. Un fascino che sentiamo un po' tutti, e dunque un po' nelle sue opere ci si ritrova.
Al di là di questo, non molto altro. Qualcuno dirà che è già molto. Io però aggiungerei che a queste condizioni, cioè senza ulteriori sviluppi creativi, si tratta più dell'opera di un buon designer che di un pittore-artista-scultore o come si vuole chiamarlo. E' come se Ceroli si fosse fermato allo stadio del cantastorie invece che mirare a quello del compositore.
Usando termini che mi sono più cari, direi che Ceroli è più vicino a un lavoro che mira a soddisfare bisogni semplici ed umani che a un'opera creata per lo spirito e perché l'uomo possa superare sé stesso. Però se scrivo questo verrò contestato :'( .
 
Non intendo contestarti,
ci mancherebbe altro.

Comunque alcune opere presenti al Museo del Novecento di Milano
sono intense, credimi!

E dietro noterai uno Schifano spettacolare!
 

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Certo, ripensandoci, Ceroli ha sentito il fascino di una materia e ha trovato un modo per esprimerlo/a. Un fascino che sentiamo un po' tutti, e dunque un po' nelle sue opere ci si ritrova.
Al di là di questo, non molto altro. Qualcuno dirà che è già molto. Io però aggiungerei che a queste condizioni, cioè senza ulteriori sviluppi creativi, si tratta più dell'opera di un buon designer che di un pittore-artista-scultore o come si vuole chiamarlo. E' come se Ceroli si fosse fermato allo stadio del cantastorie invece che mirare a quello del compositore.
Usando termini che mi sono più cari, direi che Ceroli è più vicino a un lavoro che mira a soddisfare bisogni semplici ed umani che a un'opera creata per lo spirito e perché l'uomo possa superare sé stesso. Però se scrivo questo verrò contestato :'( .

Giudizio molto interessante, condivio in pieno.
 
Giudizio molto interessante, condivio in pieno.

Concordo. artista piuttosto inutile, a meno di prendersi un'opera di livello museale come quella del museo del 900. ma chi può e vuole investire simili cifre per ceroli?
il resto vale zero.
 
Artista secondo me grandioso molto, molto, molto, molto sottovalutato
 
vi ringrazio ragazzi .

Penso sia davvero un maestro non valorizzato per quanto merita.
 
Dal punto di vista dell' Investimento , voi cosa ne pensate ?
 
Dal punto di vista dell' Investimento , voi cosa ne pensate ?
A me piace tantissimo quindi se vuoi sono di parte, ma dato che è un artista su cui non mi pare ci siano mai state particolari manovre mercantili credo che nel tempo si apprezzerà sempre di più, per cui comprando opere giuste per esempio degli anni '70-'80 (se puoi ancor meglio degli anni 60) non credo che ti pentirai...
 
Il multiplo che il Ponte ha intitolato "Omaggio a Burri", non è esatto il titolo è
Ritratto di Cy Twombly del 1967, tiratura 10 P.A. interamente eseguite dal Maestro, e 90 esemplari da 1 a 90.
Saluti
 
adoro Ceroli

artista che negli anni '60 esponeva nelle più importanti gallerie del mondo (italiane, naturalmente ... tartaruga, naviglio, etc) ... 4 Biennali, Quadriennale etc

ha partecipato alle primissime mostre dell'Arte Povera ... anche a quelle che le hanno precedute, segnandone il futuro prossimo

costa niente rispetto a quanto vale ... è il classico esempio di dissociazione assoluta fra mercato ed importanza artistica .... ha dati ai materiali un ruolo fra gli esseri umani .... anzi, un ruolo "umano", un corpo, una testa e molto spesso un'anima, nella freddezza apparente della sua essenzialità ...

... come al meglio raccontata qui:

Mario Ceroli

talmente essenziale da sembrare un legno

adoro Ceroli ... ed ancor di più adoro il mercato quando così cieco
 
finalmente l'ho trovato
me ne ricordavo vagamente ma adesso l'ho sotto gli okki

da Roma anni '60, libro noto ai più
intervista a Cesare Vivaldi (non pinko palla) a pagina 384:

"Un giorno Plineo (de Martiis) venne da me e mi chiese di andare con lui a trovare un certo artista. Andammo a via della Stelletta e c'erano Ceroli e Innocente. Allora dissi:" senti Plinio, Ceroli va bene, Innocente lascialo un po' a bagnomaria, non mi pare ci siamo" Solo che chi dava le idee a ceroli era proprio Innocente, che aveva le idee ma non riusciva a realizzarle. Quando è scomparso Innocente, Ceroli è franato."

vero?
falso?
fatto solo cose ripetitive dopo?
 
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