alecsandere
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Ieri in seguito ad una tragedia Ci ha lasciato l'artista Di Marco
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A San Mercuriale la Messa dell’Artista
L’appuntamento per le personalità della cultura scomparse è giunto alla 48ª edizione
FORLÌ. Promossa dalla scuola “Messaggio Musicale Federico Mariotti” e dal Comitato pro Forlì storico-artistica, col patrocinio del Comune e la collaborazione di Liceo musicale “Masini” e “Amici dell’Arte”, ritorna oggi la Messa dell’artista.
Giunta alla 48ª edizione, la singolare liturgia musicale in suffragio di artisti, esponenti della cultura e di tutti i forlivesi scomparsi dopo il 2 novembre 2010, andrà in scena a San Mercuriale alle 18, presieduta dal nuovo abate don Enrico Casadio. La messa inizierà con un brano organistico (Preludio e Fuga) di J.S. Bach, seguito, all’introito dal “Dulcis Christe” per coro e orchestra di Michelangelo Grancini. L’offertorio sarà caratterizzato dal brano “Hostias et preces”, dal “Requiem” di Perosi, cantato dal soprano Giovanna Gatta. Il Sanctus per coro e orchestra è di autore ignoto, mentre l’Agnus Dei è in gregoriano. Alla comunione coro e orchestra proporranno due brani di Mozart: l’“Ave verum” e il mottetto “Qui presso a te”, oltre a “Hai dato un cibo” di autore ignoto. Concluderà la celebrazione una preghiera alla Madonna per coro e orchestra di L. Perosi: “Lodate Maria”. Tutte le parti corali saranno appannaggio del coro “Jubilate” di San Pietro in Trento, diretto da Paola Bucchi, mentre sull’altare risuonerà la maestrìa dell’Orchestra da Camera di Forlì diretta da Fausto Fiorentini. All’organo Anna Maria Cortini. L’anno trascorso ha visto concludersi la vicenda terrena dei musicisti Raoul Berti, Carlo Leoni, Italo Nava, Mario Padovani e don Otello Valmori, dei cantanti Giovanni Bendandi e Mareva Sali, del musicologo e direttore di coro Egidio Giorgioni, dei pittori Emilio Brignolo e Ulisse Bugni, dello scultore Alfredo Landi, del promotore culturale Domenico Camporesi, del fotografo d’arte Giorgio Giunchi, dell’editore Publio Marzocchi, dello scrittore Giuseppe Mengozzi, del disegnatore Renzo Rossi e, infine, del poeta Erio Sughi. Piero Ghetti
Tratto da: A San Mercuriale la Messa dell
Cari amici,
dopo la drammatica notizia sulla prematura scomparsa di Andrea Di Marco starò un pò lontano dalle pesanti discussioni in arte, come quella in corso.
E' una scelta forse inutile, la mia, ma mi va di farlo.
Buona serata....
Prima di tutto, come ha detto arte2011, quello che colpisce è la morte di un ragazzo, o comunque un giovane uomo.
Tutti i giorni parlo di arte, di artisti, di quotazioni, di date di nascita e di morte e del "tizio" che è morto recentemente e chissà che effetti avrà sul mercato.
Tutti i giorni parlo di arte come merce e dei suoi esecutori come coloro che producono tale merce da "buttare" nel mercato.
Tutti i giorni parlo degli artisti, dei loro errori e degli errori del mercato nei loro confronti.
Tutti i giorni parlo delle loro creazioni, che sono belle, brutte o senza interesse per il mercato, ragionandone un po' come si fa quando si compra il pesce al mercato.
Vale un tanto al kilo, è fresco, è a sconto... è da buttare.
Me ne dispiaccio, mi rendo conto di aver perso il senso dell'arte, di essermi desensibilizzato o di aver comunque anestetizzato certi sentimenti.
La mia non è cattiveria, è deformazione professsionale, se così vogliamo chiamarla.
E' come quando il chirurgo opera una persona: le prime operazioni sicuramente sono cariche di sentimenti contrastanti, poi le persone diventano "oggetti" da sistemare e quindi routine e numeri, ma questo non va a peggiorare la qualità del suo lavoro, ma il suo coinvolgimento sentimentale.
Termino qua il mio sfogo con poco senso, ma volevo solo salutare un giovane artista che è morto, scusandomi in anticipo con lui e che non me ne voglia, se un giorno parlerò di lui, come faccio con gli altri, ragionandone così... un tanto al kilo.
Prima di tutto, come ha detto arte2011, quello che colpisce è la morte di un ragazzo, o comunque un giovane uomo.
........ Vale un tanto al kilo, è fresco, è a sconto... è da buttare.
Me ne dispiaccio, mi rendo conto di aver perso il senso dell'arte, di essermi desensibilizzato o di aver comunque anestetizzato certi sentimenti.
La mia non è cattiveria, è deformazione professsionale, se così vogliamo chiamarla.
........Termino qua il mio sfogo con poco senso, ma volevo solo salutare un giovane artista che è morto, scusandomi in anticipo con lui e che non me ne voglia, se un giorno parlerò di lui, come faccio con gli altri, ragionandone così... un tanto al kilo.
Palermo - A Palazzo Riso, una mostra sugli Artisti della "Scuola di Palermo"
Dal 22 marzo esposte le opere di Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza, Francesco De Grandi e Andrea Di Marco
Nella Palermo degli anni Novanta, scossa da eventi brutali perfino difficili da raccontare, quattro giovani artisti intraprendono una ricerca incentrata sul recupero della pittura, quasi un velo di preziosismi, gesti e colori che filtra e rielabora i ricordi e le immagini di una città in bilico sull'abisso. Sono Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza, Francesco De Grandi e Andrea Di Marco, quest'ultimo scomparso prematuramente nel 2012 a 42 anni.
Molto opportunamente nell'anno di "Palermo Capitale italiana della Cultura" il Palazzo Riso - Museo d'arte contemporanea della Sicilia dedica un'ampia retrospettiva alla loro opera. La mostra, che s'intitola "La scuola di Palermo" ed è curata da Sergio Troisi, si apre il prossimo 22 marzo e terminerà il 25 aprile.