Minimal Art - La Storia e gli intepreti.

Cris70

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Sai, Varoon, che per quanto mi riguarda hai perfettamente ragione.
Dopo quasi un secolo di stacco prevalente dell'arte dal figurativo, di gloriose e grandiose visioni astratte, informali, gestuali, concettuali, minimaliste* di artisti che hanno esplorato mondi nuovi con strumenti fino ad allora sconosciuti con sensibilità e linguaggi che hanno sconvolto e mutato i nostri gusti, la nostra filosofia e prospettiva, la nostra vita, è molto molto difficile riaprire un ponte col figurativo che non ricominci dal Caravaggio, dal Mantegna, dal pur dirompente "expression, le soleil levant" di Monet.

*argomento che dovremo rivedere con Cris, dato che il minimalismo non lo vedo personalmente come un movimento a sé stante con nomi e cognomi bensì come una base comune a praticamente tutti i filoni compositivi del '900, allargando ad architettura, design, moda, ecc.

Fantastico :bow: è la stessa sintesi alla quale sono giunto anche io e affronto con piacere l'argomento aprendo una discussione che non mi pare sia stata mai affrontata.
Caro Microalfa, come non condividere la figura di Monet e l'impressionismo come il vero e unico grande traghettatore tra il figurativo ed il minimalismo; unico punto d'unione tra due orizzonti contrapposti.
Monet vede nascere Picasso e Kandinskij e vede con i suoi occhi come il cubismo e l'astratto fanno scomparire la figurazione che nel corso degli anni si dissolve definitivamente in scomposizioni informali.
I buchi di Lucio e la monocromia entrano a pieno titolo nella maturazione delle prime forme di minimalismo pittorico degli anni 50 ed il concetto logica e concretezza = minimalismo, negli Stati Uniti viene sperimentato dal primo e uno più grandi architetti di tutti i tempi: Mies van der Rohè.
Trascorre il tempo e l'architettura contamina il design tramite Eero Saarinen e tanti altri in tutto il mondo :eek:
Negli anni '60 e '70 la minimal art si evolve e si sviluppa e il movimento minimalista trova interpreti di eccezionale storicità in tutti i filoni compositivi del'900.
Nella musica degli anni '70 il minimal che si definisce "ambient" trova un genio come Brian Eno e gli stessi Pink Floyd rsi nutrono per poi raggiungere vette, secondo me, difficilmente eguagliabili :bow:

Come scrive Microalfa :bow: un tale movimento non poteva non mutare i nostri gusti e la nostra prospettiva :no::no:

Dobbiamo convicerci che il Il figurativo è superato storicamente come concetto.

Sempre secondo me, la nuova figurazione pur mantenendo la forma chiede allo spettatore di attivare altri sensi; di riflettere di azzerare ciò che vedi per riflettere sul messaggio. Almeno questo è il mio approccio e penso sia quello corretto. La tecnica da accademia non mi interessa più: mi vado a vedere un Caravaggio :bow: o magari il cristo del Mantegna dove apprezzo un'altra prospettiva

Bell'argomento che ritengo interessante anche dal punto di vista dell'investimento in arte. OK!
 
definizione di Minimal Art
Il termine comprende gli artisti che nel loro lavoro hanno adottato l'unità di base e la nozione di struttura funzionante quale progetto mentale e riduzione dll'opera d'arte a forme elementari e geometriche. La geometria diventa la maniera di evidenziare la struttura in senso spaziale e temporale. Lo spazio è designato dall'immagine definita dei vari elementi combinati fra loro. Il tempo è dato dalla possibilità di rendere intercambiabili e di spostare gli oggetti modulari. Tae procedimento freddo di operare nell'ambito dell'arte nasce in America a New York, dato il paesaggio urbano altamente standardizzato dall'impiego del grattacielo che è un'unità modulare.
ARGAN/ABO - sansoni

Una specie di silenzioso "richiamo all’ordine" e tuto parte da qui

Frank Stella - 1958 - dalla serie Black Paintings
 

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Dobbiamo convicerci che il Il figurativo è superato storicamente come concetto.

Sempre secondo me, la nuova figurazione pur mantenendo la forma chiede allo spettatore di attivare altri sensi; di riflettere di azzerare ciò che vedi per riflettere sul messaggio.

Credo che siamo tutti d'accordo. Quando si parla di figurazione, si intente la figurazione contemporanea, che unisce l'idea/concetto all'espressione figurativa.:)
 
Non credo che il figurativo sia superato, come non lo era l'astratto negli anni 80 o il concettuale nello stesso periodo.... si tratta di movimenti ciclici.
E' solo un problema di artisti e di genialità...

Credo che siamo tutti d'accordo. Quando si parla di figurazione, si intente la figurazione contemporanea, che unisce l'idea/concetto all'espressione figurativa.:)
 
Credo che siamo tutti d'accordo. Quando si parla di figurazione, si intente la figurazione contemporanea, che unisce l'idea/concetto all'espressione figurativa.:)

Non credo che il figurativo sia superato, come non lo era l'astratto negli anni 80 o il concettuale nello stesso periodo.... si tratta di movimenti ciclici.
E' solo un problema di artisti e di genialità...

Scusa, mi sono espresso male. Il figurativo fine a se stesso è superato (da secoli), mentre il figurativo contemporaneo no.

L'artista più costoso del secondo '900 è pur sempre Bacon:)
 
Alcune veloci notazioni:

- devo essere proprio fuso, causa senilitas precox o stress esistenziale, per scrivere "expression" al manifesto dell'Impressionismo, ma tant'è, scusate il lapsus. Quel che mi consola è che vengono qui definiti "giovani" degli artisti praticamente miei contemporanei.:)

- non credo che il "figurativo", qualunque cosa significhi, sia morto nel tal anno causa caduta di una cometa sulla Terra. La storia dell'arte è un continuum di passaggi successivi da esperienze precedenti a nuovi linguaggi creati dagli artisti di serie A - quelli che diverranno i mostri sacri post mortem - con il contorno di gruppi, scuole, emuli, compagni di viaggio e nipotini.
Linguaggi che possiamo solo leggere al passato e che non sappiamo come saranno in futuro. Magari uno dei 10/20 artisti che rimarranno i classici del XXI secolo disegnerà come Raffaello. Chi lo sa?
Peraltro, il figurativo classico, che arriva circa a metà '800, era un condensato di racconto e simbologia supportati, sempre, da grande tecnica e, talvolta, da grande poesia: Bacon, caro Varoon, è l'antitesi del figurativo, è la cancellazione della rappresentazione del reale e il suo snaturamento in una sfera onirica che oltrapassa la forma.

- con tutto il rispetto per Carlo Argan e l'indisponente ABO, credo che far partire un movimento chiamato Minimal dal '58 con Frank Stella, dandogli le caratteristiche evidenziate nel testo, mi lascia del tutto indifferente: da quaranta o cinquant'anni prima schiere di artisti visivi, architetti, musicisti, designers percorrevano molteplici itinerari personali o di gruppo centrati sulla ricerca dell'origine, nel togliere orpelli e sovrastrutture del passato per arrivare all'essenza della comunicazione espressiva. Da Malevic alla Bauhaus di Breur, Albers, Mondrian, da Le Corbusier a Eileen Grey, dai comaschi di Claudio a/e tanti altri.

Bel tema da sviluppare, Cris.


p.s. - il figurativo "fine a se stesso" temo che qualifichi solo dei più o meno capaci riproduttori, non artisti degni di questa qualifica.
 
la pittura non esiste figuriamoci se esiste una pittura figurativa o astratta.
esistono delle idee, dei progetti e l'artista le trasmette dando loro forma. Il supporto, necessario a dare forma all'idea, diventa funzionale alla narrazione e vengono fuori tra le altre forme da'rte che per comodità si definiscono figurative, astratte, minimaliste, ecc.ma che nella sostanza sono progetti che secondo la visione dell'artista cercano di negoziare il presente attraverso l'analisi dell'esistente e la rielaborazione del passato.
 
Bell'argomento che ritengo interessante anche dal punto di vista dell'investimento in arte. OK!

Anch'io... in una bellissima mostra a Palazzo Reale a Milano "camera con vista" (qui qualche immagine Mostra Camera con vista, Milano - Video Dailymotion e qui alcune opere significative Camera con vista | Milano la Repubblica.it -notare, c'era anche un "volume" :D) si ricreavano diverse "stanze" con mobili, quadri e musica del tempo. Passando dalla stanza "romana" con mobili stravecchi e le brutture di Scipione, Guttuso, Mafai ecc. ecc. alla stanza del razionalismo con i primi mobili di design (ce n'era uno disegnato dallo stesso Rho) e i quadri degli astrattisti storici sembrava di fare un balzo avanti di un secolo :eek: . Nella pulizia e armonia delle linee e nella sparizione totale di qualsiasi orpello penso si cogliesse appieno l'essenza del "minimal". Senza contare che vista quella stanza non si poteva che dar ragione a Crispolti quando indica la contiguità del primo astrattismo italiano con il grande movimento del design lombardo/europeo.
 
- non credo che il "figurativo", qualunque cosa significhi, sia morto nel tal anno causa caduta di una cometa sulla Terra. La storia dell'arte è un continuum di passaggi successivi da esperienze precedenti a nuovi linguaggi creati dagli artisti di serie A - quelli che diverranno i mostri sacri post mortem - con il contorno di gruppi, scuole, emuli, compagni di viaggio e nipotini.
Linguaggi che possiamo solo leggere al passato e che non sappiamo come saranno in futuro. Magari uno dei 10/20 artisti che rimarranno i classici del XXI secolo disegnerà come Raffaello. Chi lo sa?
Peraltro, il figurativo classico, che arriva circa a metà '800, era un condensato di racconto e simbologia supportati, sempre, da grande tecnica e, talvolta, da grande poesia: Bacon, caro Varoon, è l'antitesi del figurativo, è la cancellazione della rappresentazione del reale e il suo snaturamento in una sfera onirica che oltrapassa la forma.

Se la guardiamo cosi', quasi piu' nessun artista contemporaneo e' figurativo. Cmq scusate, sono OT. Questo e' il 3d dell'arte minimale e concettuale.OK!
 
la pittura non esiste figuriamoci se esiste una pittura figurativa o astratta.
......

Capita sempre, amico mio, dopo le festività di fine anno che i grassi del cotechino e l'abbondante alcol delle troppe libagioni sostituiscano i globuli rossi e bianchi del sangue e portino al nichilismo.:)

Occorre poi un periodo di dieta "minimal" per riprendere il contatto reale con l'esistenza e la giusta prospettiva nella valutazione delle umane contingenze.:)


Per Claudio:
bellissima quella mostra "camera con vista", la ricordo ancora con vero piacere e la collego ad una mia netta preferenza per gli ambienti espositivi domestici rispetto alla maggior parte delle strutture museali a prescindere dalla qualità dell'arte contenuta.
L'ambientazione e il concorso interdisciplinare nel contorno di vita vissuta hanno sempre, o quasi, un notevole plus. Sempre che vengano conservati nella loro funzione abitativa di fondo senza eccessivi snaturamenti.
Può essere un tema attraente per futuri ShTArt 2.15 o 2.16
 
Capita sempre, amico mio, dopo le festività di fine anno che i grassi del cotechino e l'abbondante alcol delle troppe libagioni sostituiscano i globuli rossi e bianchi del sangue e portino al nichilismo.:)

Occorre poi un periodo di dieta "minimal" per riprendere il contatto reale con l'esistenza e la giusta prospettiva nella valutazione delle umane contingenze.:)

immagino che parli per te che alla demenza senile devi aggiungere gli eccessi delle feste e figurati se arrivi a capire... però eri così già dieci anni fa. come mai non t'hanno ancora chiuso in un ospizio? :D
 
.......
Volendo proseguire su una breve analisi della nascita storica della Minimal Art negli Stati Uniti, è interessante notare come negli stessi anni (fine anni '50) la società americana, fino ad allora perbenista e bigotta, inizia a subire profondi cambiamenti vedendo nascere negli stessi anni anche la Pop art :clap: Entrambi i movimenti si allontanano dall'epressionismo astratto dando un taglio netto agli anni post seconda guerra.
L'iconografia del consumo di massa fu l'oggetto delle nuove esporazioni della Pop Art ma nello stesso momento il concetto di "minimizzare" si sviluppa trovando un grande aiuto nei nuovi materiali prefabbricati e nella loro composizione tridimensionale :) Entrambi i movimenti si contendono il panorama culturale americano dei primi anni '60 ed entrambi si poggiano sulla logica della produzione seriale nell'arte con l'intento, perseguito con idee e mezzi evidentemente diversi, di ridurre la distanza tra la cultura "alta" e quella di "massa" :bow:
A differenza della Pop Art, il cui impulso comunque si esaurì nel giro di un ventennio o anche meno, la Minimal Art e più in generale il concetto di Minimalismo di smateralizzare l'opera d'arte, verso la fine degli anni '60 diede inizio a numerose altre forme tra cui la Land Art, la Body Art e la Performance :eek:
Da quel momento in poi non fu più possibile formulare un principio che stabilisse cosa era e cosa non era Arte e nella pratica artistica il campo di attività cominciò ad espandersi continuameente costringendo la critica :mmmm: a sviluppare nuove categorie interpretative per l'analisi delle opere.

Per riprendere il discorso di Claudio sul legame tra la Minimal Art ed il design, la prima opera tridimensionale che apre al design e storicamente introduce pulizia e armonia delle linee e sparizione totale di qualsiasi orpello è una scultura di Carl Andre datata 1959 - Pyramid :clap::clap:
 

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minimal art

io sono un estimatore di sol lewitt
 
Per riprendere il discorso di Claudio sul legame tra la Minimal Art ed il design, la prima opera tridimensionale che apre al design e storicamente introduce pulizia e armonia delle linee e sparizione totale di qualsiasi orpello è una scultura di Carl Andre datata 1959 - Pyramid :clap::clap:

:eek:

:angry:

:no:

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la prima opera tridimensionale che apre al design e storicamente introduce pulizia e armonia delle linee e sparizione totale di qualsiasi orpello è una scultura di Carl Andre datata 1959 - Pyramid :clap::clap:

E comunque... prima che la posti qualcun altro :D

constantin-brancusi-bird-in-space.jpeg


(1923)
 
E comunque... prima che la posti qualcun altro :D

constantin-brancusi-bird-in-space.jpeg


(1923)

BRANCUSI - "Uccello nello spazio", 1923 - MOMA, New York
Secondo me :no::no::no::no: in quanto Brancusi, tramite la sua frequentazione con i dadaisti e l'amicizia con Marcel Duchamp, fu sicuramente uno dei primi scultori ad indagare più sulla forma che sulla figurazione della stessa (pur dando alle sue sculture il nome di un soggetto), ma mantenne comunque l'utilizzo di forme curvilinee così come peraltro anche Hans Jean Arp.
Quello che caratterizzò il movimento Minimal fu la geometria delle forme. Perlomeno all'inizio.
CARL ANDRE - Last Ladder 1959
 

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Composition in red and blue- Piet Mondrian 1918

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Gerrit Rietveld red and blue chair 1923

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Mathieu Mercier 1993

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Complimentissimi Cris70,
condivido totalmente la tua precisa e dettagliata disamina, movimento assolutamente straordinario anche a mio giudizio_OK!
 
Composition in red and blue- Piet Mondrian 1918

Il movimento Minimalista mi ha sempre affascinato per lo sforzo compiuto nel raggiungere l'essenza delle cose e dei messaggi nelle diverse pratiche artistiche :bow:. Il fatto che tale sintesi abbia prodotto oggetti o opere apparatemente modeste prive di un apparente significato che creano incredulità e confusione nello spettatore :eek:, secondo me è fantastico soprattutto perchè lo stesso spettatore diventa parte integrante dell'opera e in quanto tale meritevole di attenzione e studio :).

Detto questo ringrazio Artasidea e tutti coloro che, come Claudio, Varoon o Arsonist vorranno dare spunti di riflessione (tranquillo Arte2011 parleremo anche di Sol LeWitt) su un argomento che raramente viene trattato e troppe volte viene snobbato senza apprezzarne la reale valenza storica, come peraltro affermato anche da Microalfa.

Caro Angelo come Mondrian si inserisca nel discorso minimalista al momento non saprei (sto ancora studiando :)) posso però ragionevolmente scrivere che a detta di molti testi (l'ultimo in ordine " Arte Contemporanea" di Francesco Poli edito Electa) prima di Mondrian le ricerche sul monocromo e sulla geometrizzazione" dell'opera pittorica che ebbero una qualche influenza sulla Minimal Art si devono a Malevic e a seguire ad Ad Reinhardt.
Malevic è forse storicamente il primo che nel suo manifesto del Suprematismo (1915) taglia ogni relazione con la realtà eliminando ogni finalità che non sia la semplice rappresentazione di una purezza geometrica assoluta esaltata da un colore essenziale. E' evidente che saltano all'occhio le analogie tra i dipinti di Malevic e le griglie di Mondrian, sono infatti entrambi diretti all'eliminazione di ogni contenuto realistico e figurativo con utilizzo di colori primari ma qui mi fermo perchè sto entrando nel mondo di Claudio che penso possa scriverci su un romanzo :D
L'unica certezza dovrebbe essere comunque che Malevic anticipò Mondriand di circa 3 anni.
MALEVIC - "Quadro nero su fondo bianco" - 1915
 

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Vero, potrei scriverci un romanzo ma secondo me non bisogna confondere astrazione con "minimal"... E' probabile che l'una sia stato un presupposto fondamentale per il secondo ma non necessariamente ciò che è astratto, se pur essenziale all'estremo, come Malevic :bow: è anche minimal.

Mi spiego: in Malevic si sta facendo pionierismo, concettualità pura, un salto vertiginoso verso l'ignoto e l'annullamento di tutto quello che era considerato pittura. Poi la sua astrazione forse ha dato il la per il segno grafico "moderno"

1917.jpg


(El Lissitzky, cuneo rosso 1920)

Però il minimalismo arriva molto dopo ed è un "discendente" dell'astrazione. Un po' come un pendolo nell'arte si oscilla tra periodi "pieni" e periodi "vuoti", dove si ricerca nella pulizia e nell'ordine un po' di conforto dopo sbornie di colori o figure il minimal è tipicamente recente e rappresenta un'oscillazione del pendolo più nuova, quindi è molto più Castellani di Malevic come un figlio è più il padre del nonno, pur essendone anch'esso conseguenza.

Io ti facevo :no: su Andre perchè avevi presentato come "la prima opera tridimensionale che apre al design ecc. ecc. e non andava bene :p perchè con quella definizione c'era molto altro prima, però va benissimo per il "minimal" vero ed è infatti coeva ad Azimuth. Non so se sia la prima ma si potrebbe dire "una delle opere che riportano alla pulizia delle linee dopo l'espressionismo astratto"

Guarda in Italia la "sequenza pendolo"

Futurismo - Secondo futurismo - figurazione di regime - razionalismo - postcubismo - informale - azimuth

Vedi come si passa dall'ordine alla confusione per poi ritornare violentemente alla linea pura o al bianco?

Ad ogni passaggio poi cambia il "gusto", e il minimal anni '60 ha assorbito il razionalismo, a volte "spruzzandolo" con filosofia zen Giapponese e con la doverosa ripresa del primo astrattismo, vedi ad esempio Mies Van de Rohe

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Comunque la mia opera architettonica "minimal" preferita è il padiglione scandinavo di Sverre Fehn alla Biennale di Venezia: un'opera da brividi che assomma tutto: un razionalismo "italiano" implacabile, lo zen Giapponese perfetto dato dalla ghiaia con gli alberi centrali e una gestione della luce nordica-astratta pazzesca che, riflettendo il cemento, riesce a dare una tonalità bianca e fredda anche al più caldo sole veneziano. Un CA-PO-LA-VO-RO vero, degnissimo erede di generazione successiva della perfezione cristallina della Casa del fascio di Terragni di Como.

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