Scultura - Sculture - Scultori

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Apro una nuova e spero interessante sezione del FOL con un thread specificatamente dedicato all'investimento in Sculture.

Apro quindi questo thread parlando di uno dei miei sculturi preferiti, BRUNO GIORGI ( http://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Giorgi_(scultore) ).

Di cui la città di Brasilia è piena di suoi Lavori e del quale è ancora possibile valutare alcune sculture "pezzo unico" ( perchè tirate fino a 7 esemplari ) come investimento dato l'ottimo rapporto qualità/prezzo ed in considerazione del valore reale dell'Artista ancora sottovalutatissimo dal Mercato.
 

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Apro una nuova e spero interessante sezione del FOL con un thread specificatamente dedicato all'investimento in Sculture.

Apro quindi questo thread parlando di uno dei miei sculturi preferiti, BRUNO GIORGI ( http://it.wikipedia.org/wiki/Bruno_Giorgi_(scultore) ).

Di cui la città di Brasilia è piena di suoi Lavori e del quale è ancora possibile valutare alcune sculture "pezzo unico" ( perchè tirate fino a 7 esemplari ) come investimento dato l'ottimo rapporto qualità/prezzo ed in considerazione del valore reale dell'Artista ancora sottovalutatissimo dal Mercato.

Questo è il link corretto perchè ti è saltata la parentesi chiusa:
Bruno Giorgi Scultore
 
vuoi mettere con questi due qui:



lavoratoriiiiii.....
 

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Rabarama

Sfrutto questo nuovo argomento per lanciare una provocazione.
Rabarama: sculture artistiche o solo vil mercato :mmmm::mmmm:
Ne abbiamo parlato in momenti diversi ma non mi risulta che abbiamo mai approfondito l'argomento distinguendo l'opera/idea (piacevole o meno) dai canali di distribuzione (TM, Vecchiato).
Personalmente, avendo già dato per volontà della mia signora, non nascondo che l'oggetto è intrigante e arreda bene ma che vi siano reali valori artistici ho ancora qualche serio dubbio :mmmm::mmmm:
Ma non sarà che poi fra qualche anno, soprattutto con la ripresa del figurativo già in atto, dato il soggetto umano riproposto con ossessione stile Kusama, ci ritroviamo Rabarama nell'olimpo degli scultori italiani
:eek::eek::eek::eek::eek::eek::eek:
 
Sfrutto questo nuovo argomento per lanciare una provocazione.
Rabarama: sculture artistiche o solo vil mercato :mmmm::mmmm:
Ne abbiamo parlato in momenti diversi ma non mi risulta che abbiamo mai approfondito l'argomento distinguendo l'opera/idea (piacevole o meno) dai canali di distribuzione (TM, Vecchiato).
Personalmente, avendo già dato per volontà della mia signora, non nascondo che l'oggetto è intrigante e arreda bene ma che vi siano reali valori artistici ho ancora qualche serio dubbio :mmmm::mmmm:
Ma non sarà che poi fra qualche anno, soprattutto con la ripresa del figurativo già in atto, dato il soggetto umano riproposto con ossessione stile Kusama, ci ritroviamo Rabarama nell'olimpo degli scultori italiani
:eek::eek::eek::eek::eek::eek::eek:

ma guarda, a parte conoscere la storia dell'arte, capire i movimenti, gli artisti, cosa conta e cosa non conta, io devo dire una cosa, non so se la condividono anche gli altri partecipanti del forum: dopo un po' (in realtà ci vanno anni ed anni di frequentazione di questo mondo) ti si forma una specie di istinto che ti porta a direzionarti in maniera mediamente corretta verso quello che conta e quello che non conta...ovviamente questo non vuol dire che uno riesca ad identificare tutto quello che conta, ma semplicemente che, all'interno dei propri gusti personali, uno dovrebbe riuscire a distinguere con un certo grado di attendibilità le cose che possono avere un valore/significato anche in una maniera più instintiva. Secondo me dopo aver visto mostre, musei, collezioni, aste, gallerie e, perchè no, ci metto anche le televendite, la scelta diventa a volte più istintiva e teoricamente, dovrebbe essere anche più corretta...
Non me ne volere Cris (prometto che la prossima volta che ci vediamo ti offro non un caffè ma una caraffa intera!!!) ma Rabarama ad istinto è puro mercato!! Può appagare l'occhio, verissimo, ma è e rimane frutto di un'operazione commerciale secondo il mio punto di vista.
Mediamente ho notato che chi ha una formazione in materia dopo un po' certe cose le rifugge in maniera abbastanza istintiva...poi non vuol dire che questo sia corretto in assoluto, ci mancherebbe, nessuno di noi ha la sfera di cristallo, e magari tra 10 anni Rabarama prenderà il posto di Burri e Fontana nel museo del '900 (ovviamente sto scherzando!), ma ho notato che mediamente chi ha un monimo di formazione in materia alcuni artisti li rifugge in maniera istintiva...tutto qui...!!!

Non so voi che ne pensate...
 
Cosa ne penso, io?
Che ha ragione Cris70 a dire che arreda bene ....:clap:
Del resto la Signora Paola Epifani, classe 1969, non ha fatto un gran chè prima di conoscere Vecchiato (pace all'anima Sua, eh?:bow:)
Infatti l'anno della svolta fu proprio il 1995, quando iniziò la collaborazione con la galleria .... ma prima solo poche tracce significative.

Il mercato ben sappiamo che non è spinto dalla grandezza dell'autore, e non va dove porta il cuore, ma dove invece riesce a portarci il mercante ...
Sta di fatto che la scultura in Italia non ha mai avuto significativi apprezzamenti da parte del mercato e il caso Rabarama mi sa tanto di eccezione forzata.
Trovo in Rabarama, Faccincani e Nunziante una sola grandissima forza, il marketing....:clap::clap:
Poi i risultati sono quelli che sono, link internazionale:p:
Rabarama*- Biography
Comunque sia è una bellissima donna:yes::yes::yes:
 
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Vogliamo parlare un po’ della scultura del nostro novecento, quella che come ho già ribadito è stata sempre messa al secondo posto rispetto alla pittura?

Quante volte nelle aste ricercate i nomi degli artisti e quando vi compare che la tecnica non è un olio, un acquerello ma una scultura, saltate all’artista successivo?:wall:

Però quando visitiamo qualche museo nazionale non riusciamo a togliere gli occhi, almeno per il sottoscritto è così, dalle composizioni intense di suggestioni in un vero virtuosismo del marmo, che era Adolfo Wildt.
E poi ci siamo dimenticati in tanti di Libero Andreotti (no, non quello che pensate voi, eh?:no:), Roberto Melli, Romano Romanelli, Alfredo Biagini…..

Ci viene più facile rammentare Arturo Martini, che lavorava con ogni tipo di materiale, dalla creta al legno, alla pietra, al bronzo.
Imprevedibile invece la scultura di Marino Marini, con i suoi Cavalli e Cavaliere, presenti ogni dove New York, Museo d'arte moderna; Milano, Collezione Jucker; Rotterdam, Museo Boymans; Dusseldorf Kunstmuseum, che bellezza…..

Un tecnico eccezionale era Francesco Messina, ma un po’ noioso.:'(

Grande lirismo nelle opere invece di Giacomo Manzù, chi non ricorda il ciclo dei cardinali?:yes:
Da vedere la porta laterale in bronzo della basilica di San Pietro a Roma (porta della Morte, 1962)

Infine anche nella scultura arrivò l’astrattismo, a volte altalenante, con Marcello Mascherini, Pericle Fazzini, Luigi Broggini.

Non ho potuto citare Alberto Giacometti, perchè seppur nato a Borgonovo in Val Bregaglia, nella Svizzera italiana, la Svizzera lo ritiene suo (come da dizionario storico):'(:'(:'(

Ma credo che il vero inizio dell’astrattismo nella scultura lo dobbiamo ancora a luiOK!OK!OK!, nel 1930, Lucio Fontana.... sempre lui, eh?
 
Ultima modifica:
Mancano i Cascella :bow: e i Basaldella :bow:
Come si può dimeticare dei mostri del genere ? Tiratina d'orecchi al buon Arterixia
:angry::angry::angry::angry::angry::angry::angry::angry::angry:
 
E somaini! Leoncillo, Mastroianni... Pure Crippa scolpiva eccome! :yes:

Ma il Maestro vero, giustamente citato da Artebrixia, fu Adolfo Wildt... :clap:
 
Attualmente anche se ormai un po' costosetto, ma non per i valori che avrà in futuro, mi sentirei di consigliare Pablo Atchugarry...... fantastico scultore, la sinuosità e l'armonia e la delicatezza che riesce a far emergere dalle sue opere.....pura poesia.
 
medardo rosso

libero andreotti
(sembra un ossimoro, col senno di poi)
 
Già, ammetto di averne dimenticati parecchi:'(:'(, ma Andreotti lo avevo citato.
Di lui ricordo un particolare:
l’alluvione di Firenze del 1966 rischiò di causare la dispersione e la distruzione dei gessi allora conservati nello studio di Lungarno Cellini, ma
poi i suoi lavori trovarono la loro sede definitiva a Pescia nei locali del Palazzo del Podestà in una gipsoteca a lui dedicata, anche se molte opere andarono distrutte....
 
Su Medardo Rosso aggiungo qualche chicca:
Nel 1904 espose nella sala dove erano collocate le Bagnanti di Cézanne !

Nel 1912 Boccioni gli inviò personalmente il manifesto della Scultura Futurista.

Incredibile leggere che morì a causa di alcune lastre fotografiche che gli caddero su un piede e gli provocarono una forte infezione.:eek::eek:
 
So bene che non è molto amato, ma anche Salvatore Fiume ebbe un certo rilievo nella scultura.
Si presentò nel recente 1994 con un'esposizione per la Galleria Artesanterasmo di Milano.
Alla rispettabile età di 79 anni, realizzò personalmente sculture di notevoli dimensioni, come Le tre grazie, dal modello in plastilina alla forma definitiva in resina dipinta: impegno notevole che, a detta dei famigliari, contribuì anche a minare la salute dell'artista. :happy:
Eppoi c'è chi va in pensione a cinquantun anni, eh?:D:D
 
Carmen Silvestroni

CARMEN SILVESTRONI


Mi aspetto una descrizione dell'Artesta che vada oltre il curriculum vitae ma ci descriva l'Artista e le sue emozioni da parte di un "Amico dell'Arte" del forum che ha avuto la fortuna di conoscerla bene:

... anzi uno scultore mancato come diceva la mia amica C.Silvestroni ,....
 

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CARMEN SILVESTRONI


Mi aspetto una descrizione dell'Artesta che vada oltre il curriculum vitae ma ci descriva l'Artista e le sue emozioni da parte di un "Amico dell'Arte" del forum che ha avuto la fortuna di conoscerla bene:
Accidenti investart che fatica, provo giusto perchè stimo parecchio il tuo dire nel forum...
ci sono persone a questo mondo che sono qui solo ed esclusivamente per fare quella cosa, non riesci ad immaginarle altrove. Io ho invidiato , si fa per dire, i suoi studenti parecchie volte, credo che se mi fosse stata vicina negli anni dell'apprendimento non avrei avuto tanta difficoltà nell'approccio con la scultura.
Quando andavo in studio da lei, quel laboratorio vicino all'ospedale, non c'era volta che non mi istigasse a provare, e quel grigiume che regnava là dentro assorbiva il suo viso,spigoloso come i suoi attrezzi . Ma al contrario di quel che poteva sembrare era una donna estremamente dolce e parlava in modo molto pacato , molto materno .
Mi diceva : _devi togliere dalla tela non mettere_
Sempre penduta da una parte,dinoccolata,sempre sorridente e positiva con tutti.
Credo di non averla mai sentita esporre una critica contro nessuno, so che tutti i colleghi suoi forlivesi avevano un ottimo rapporto con lei.
Posseggo solo qualche schizzo a carboncino e un delizioso ritratto a matita di un amico comune,
un ex PARA' come lei e come me.... STOP
 
A Forlì la mostra dedicata a Carmen Silvestroni

Accidenti investart che fatica, provo giusto perchè stimo parecchio il tuo dire nel forum...
ci sono persone a questo mondo che sono qui solo ed esclusivamente per fare quella cosa, non riesci ad immaginarle altrove. Io ho invidiato , si fa per dire, i suoi studenti parecchie volte, credo che se mi fosse stata vicina negli anni dell'apprendimento non avrei avuto tanta difficoltà nell'approccio con la scultura.
Quando andavo in studio da lei, quel laboratorio vicino all'ospedale, non c'era volta che non mi istigasse a provare, e quel grigiume che regnava là dentro assorbiva il suo viso,spigoloso come i suoi attrezzi . Ma al contrario di quel che poteva sembrare era una donna estremamente dolce e parlava in modo molto pacato , molto materno .
Mi diceva : _devi togliere dalla tela non mettere_
Sempre penduta da una parte,dinoccolata,sempre sorridente e positiva con tutti.
Credo di non averla mai sentita esporre una critica contro nessuno, so che tutti i colleghi suoi forlivesi avevano un ottimo rapporto con lei.
Posseggo solo qualche schizzo a carboncino e un delizioso ritratto a matita di un amico comune,
un ex PARA' come lei e come me.... STOP

Quando l’artista si legge dentro

Forlì a Palazzo Albertini le opere di Carmen Silvestroni​

In mostra fotografie e autoritratti disegnati dalla pittrice scomparsa

Carmen Silvestroni


Uno dei ritratti dell'artista forlivese Carmen SilvestroniForlì, 20 settembre 2011 - PER CHI ha conosciuto la scultrice e pittrice forlivese Carmen Silvestroni (1939-1997), scomparsa dopo una lunga malattia, la mostra allestita fino al 27 settembre nel Palazzo Albertini di piazza Saffi, è un vero ‘tuffo’ nei ricordi. Carmen ha lasciato un segno profondo nella città sia per l’alta qualità della produzione artistica, sia per la sua grande umanità. ‘Carmen guarda Carmen’ è il titolo della mostra curata da Gabriele Zelli. Si tratta di autoritratti disegnati dall’artista e fotografie che la riproducono in atteggiamenti consueti, mentre crea una scultura o disegna, ma anche mentre beve un caffè, gioca col cane, con in bocca l’immancabile sigaretta.

Le fotografie hanno colto in modo preciso lo sguardo, il sorriso, la tensione di un volto impegnato a risolvere un elemento della scultura. E poi ci sono le foto del suo studio, pieno fino all’inverosimile di colori, libri, materiali e dischi. Tanti. Che riempivano l’aria di musica. Uno studio, ma anche un luogo di incontro di amici e conoscenti. Sempre aperto (con o senza lei dentro), quando si passava da via Pellegrino Laziosi era inevitabile fare lì una sosta. Anche solo per un breve saluto.

E POI gli autoritratti. Carmen sapeva ‘leggersi dentro’: bastavano pochi segni, anche geometricamente futuristi, per mettere a fuoco l’intensità dello sguardo, le pieghe del volto, il significato di un atteggiamento, la sofferenza prodotta dalla malattia. Disegni di estrema efficacia che traducono gioia e malessere, forza d’animo e disperazione. Pochi segni, ma eloquentissimi. Nel suo percorso artistico, Carmen non tralasciava mai di autoritrarsi: una memoria di sé, proprio come lei era veramente ‘dentro’. La Carmen che appare nei ritratti è una donna forte e, sempre, estremamente umana. Lei, che ha lasciato alla città eall’amata Sadurano tante opere pubbliche di indubbio rilievo, di grande professionalità, di partecipazione e di indagine sociale come si può notare nel gruppo di 9 statue ‘La scacchiera’, collocato al Parco Urbano Franco Agosto. Orario mostra: 16-19.
 
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So bene che non è molto amato, ma anche Salvatore Fiume ebbe un certo rilievo nella scultura.
Si presentò nel recente 1994 con un'esposizione per la Galleria Artesanterasmo di Milano.
Alla rispettabile età di 79 anni, realizzò personalmente sculture di notevoli dimensioni, come Le tre grazie, dal modello in plastilina alla forma definitiva in resina dipinta: impegno notevole che, a detta dei famigliari, contribuì anche a minare la salute dell'artista. :happy:
Eppoi c'è chi va in pensione a cinquantun anni, eh?:D:D

Siamo sicuri che Fiume abbia realizzato , di sua mano , delle sculture ?
 
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