Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai ... a fare l'artista

varoon

Ciao Fellini
Registrato
19/11/07
Messaggi
4.979
Punti reazioni
197
“Ewolwing Art” di Eleonora Brigliadori

Pubblicato il 12 gennaio 2011

La mostra di Eleonora Brigliadori “Ewolwing Art”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 14 gennaio al 6 febbraio 2011, vuole far conoscere l’universo pittorico della celebre attrice e presentatrice televisiva attraverso una cinquantina di opere tra tecniche miste e gioielli in oro e argento, realizzate dagli anni Novanta ad oggi. “’Ewolwing’ nasce nell’intento di riunire, nell’arte, ciò che all’uomo appare separato tra forma e sostanza. L’identificazione dell’uomo col suo operato, e non con la sua dimensione fisica apparente, coincide qui nella scoperta di una nuova relazione tra autore e opera d’arte.” (E. Brigliadori).
In esposizione mondi interiori, rivoltati intorno all’uomo, corpi densi di colori, tra draghi, bambini, ali di uccelli e di Angeli che rievocano con cascate di luce, arcobaleni e galassie, le atmosfere iridescenti di uno spirito che si fa materia. Cera, cristallo, pizzo, conchiglie come palazzi incantati, intarsi intrisi di luce, tra il viola e il blu-indaco, si accendono fuochi rosso carminio; occhi azzurrati sgranati sull’Universo si aprono dentro l’anima; le nove Gerarchie Celesti con le loro ali madreperlacee creano mondi e circondano le mani in metamorfosi; storie di lune e di soli, riflessi nelle profondità galattiche come esseri senzienti si fondono in una realtà in continua metamorfosi dove il pensiero si perde.

La mostra sarà inaugurata giovedì 13 gennaio alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.

La mostra
Queste le parole di Eleonora Brigliadori sulla mostra “Ewolwing Art”: “La materia dell’arte è intessuta di vita, d’esperienze reali e queste, insieme, sono in costante evoluzione, mutano e crescono interagendo tra loro, attraverso un creatore che continua a fornire ad esse energia, ricreando un piccolo cosmos interiore.
Sono spiritualmente e fisicamente presente tra le mie opere, così come sono responsabile di ogni pensiero e di ogni azione che da me scaturisce, ciò richiede coraggio e volontà. L’attenzione e il tempo che voi dedicherete a questo viaggio, la profondità a cui vorrete spingervi dipende da voi, ma c’è spazio per possibilità infinite. Molto di ciò che è in noi non può essere afferrato dai colori né dalle parole, ma può risvegliarsi nel fluire del sangue come impulso all’azione in una nuova coscienza delle cose. In ogni immagine vive una sintesi che non ha mai nulla di casuale, tutto si svolge in sfera causale in questa mostra. Nell’inversione di due piccoli suoni il genio della lingua parla di noi, sopra ogni cosa. Si rivela un mistero che, a chi conosce l’euritmia è facile comprendere in un gesto, ma che comunque, esprime, in tempi diversi, aspetti di un medesimo processo che, dal caos della vita, vuole sempre ricreare un cosmos. Questa è l’eterna spinta evolutiva. Per questo lavorano le mie mani. Non tutto è ancora preciso, ma con il vostro supporto, mi auguro che questa strada impervia sarà, d’ora in poi, meno solitaria…”.
Eleonora Brigliadori, in tutta la sua produzione artistica, vuole fare propria la frase di Goethe da lei interpretato ed amato per il suo pensiero “L’arte è quella strada che permette all’uomo di tornare al divino”. Per lei l’arte è un lavoro spirituale, un impegno sacro e costante, un “sacrum facere”. L’universo di immagini, la parola e il pensiero diventano arte totale e “Ewolwing Art” è metamorfosi, evoluzione della luce. “Un’opera potrà trasformarsi davvero in chiave d’accesso alla conoscenza, ma un quadro è comunque già nel presente un passaggio per generare idee che poi la realtà non potrà esimersi dall’assecondare.” (E. Brigliadori).
La mostra vuole anche essere quasi un passaggio di testimone, una dedica d’amore alla madre che ha nutrito la sua anima, l’ha educata all’arte e alla vita mentre pure lei dipingeva a “lume di candela” lasciandole, nelle sue ultime parole, un insegnamento mai abbandonato: “Quando sei in difficoltà non fare andare la testa, fai andare le mani…”. Anche il padre è stato una figura fondamentale per la crescita spirituale di Eleonora Brigliadori: era un Pioniere del volo e in tutti i quadri realizzati c’è sempre la prospettiva aerea.
Per Eleonora Brigliadori “un’arte spirituale può servirsi del mondo fisico come spunto originario nell’intento di mantenere un saldo rapporto di realtà a beneficio dell’osservatore, tuttavia introduce in esso nuove leggi che cessano di avere la gravità come elemento centrale… le immagini dello spirito non possono esistere separate come un frutto non può esistere senza il fiore o la pianta che l’ha generato, ma c’è un punto in ogni opera, dove inizia o muore l’immagine successiva o cento altre, che non arriverò mai a dipingere ma solo a pensare. Un’opera creata è sacrificio di infinite altre, per la manifestazione di una singolarità che infranga l’apparenza. Creare immagini che non possono essere copiate dalla realtà è un esercizio spirituale per rafforzare la lucidità del pensare nella dimensione interiore.”.
L’arte parla a ciascuno di noi e colui che osserva, secondo Eleonora Brigliadori, se vorrà potrà approfittarne, come spunto, per una personale ricerca nel mondo spirituale e forse, i bambini-indaco e tutti coloro che si riconoscono in essi, di fronte a queste immagini, sentiranno risvegliare un’antica memoria.
In questa mostra Eleonora Brigliadori ha voluto mettere tutta sé stessa: la sua vita, la sua arte, sua madre, suo padre, i suoi figli, l’amore per la vita, il teatro, le sue sofferenze e le sue gioie.
L’esposizione farà anche da cornice a una serie di incontri in cui l’artista creerà, userà la sua arte in una corrispondenza totale con la musica e con l’interazione del pubblico.

Note biografiche
Eleonora Brigliadori nasce a Milano il 18 febbraio 1960 da padre milanese e madre triestina. Nei primi anni ‘80 comincia a lavorare come modella, poi ha le prime esperienze televisive con Portobello di Enzo Tortora, poi il Teatro, lo sceneggiato RAI Delitto di Stato con la regia di Gianfranco De Bosio e diventa il volto ufficiale nonché annunciatrice di Canale 5. Fa il suo debutto sul grande schermo nel 1983 ne I guerrieri dell'anno 2072 per la regia di Lucio Fulci. Nel 1985, diretta da Sergio Corbucci, è la protagonista femminile di Sono un fenomeno paranormale.
Per ben tredici anni lavora con Giorgio Strehler debuttando nel 1985 con “La grande magia” di Eduardo de Filippo. Nel 1987 partecipa a Rimini Rimini diretto da Sergio Corbucci. Nel 1988 è protagonista nello sceneggiato per la televisione La coscienza di Zeno diretto da Sandro Bolchi con la sceneggiatura di Dante Guardamagna e Tullio Kezich. A partire dagli anni Novanta Eleonora Brigliadori inizia a far parte di numerosi sceneggiati per la televisione. Nel 1991, mentre muore l’amatissima madre ed è incinta, interpreta Elena nel Faust di Goethe di cui inizia a studiare il pensiero che la porterà ad occuparsi di Platone e dell’antroposofia. Interpreta poi Elena di Euripide e via via il teatro la conduce sempre più sulla via spirituale. Teatro, scrittura e pittura diventano il suo cibo in questi anni.
Nel 2001 Silvano Agosti la sceglie come protagonista del suo La ragion pura. Ritorna al cinema nel 2006 per Notte prima degli esami, pellicola che riscuote un grande successo di pubblico e di critica. Diretta da Claudio Malaponti fa poi parte del cast di 7 km da Gerusalemme.
Quest’estate ottiene il “Premio Salvo Randone” alla fine della tournée dell’Atlantide di Platone, testo di cui Eleonora Brigliadori è co-traduttrice, autrice, regista e interprete.

Organizzazione generale e realizzazione: COMUNICARE ORGANIZZANDO
Ufficio Stampa Comunicare Organizzando: Paola Saba
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
e-mail: p.saba@comunicareorganizzando.it

con la collaborazione di: Caterina Mollica
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
e-mail: c.mollica@comunicareorganizzando.it

Le foto della mostra:

Eleonora Brigliadori presenta la mostra 'Ewolwing Art', le foto
 

Allegati

  • 20-eleonorabrigliadorimostraewolwingart21.jpg
    20-eleonorabrigliadorimostraewolwingart21.jpg
    22,9 KB · Visite: 633
  • 18-eleonorabrigliadorimostraewolwingart19.jpg
    18-eleonorabrigliadorimostraewolwingart19.jpg
    28,4 KB · Visite: 599
Ultima modifica:
"..... l’universo pittorico della celebre attrice ........"
:eek::eek::eek::mmmm::mmmm::mmmm:
Ma dai ......
 
... la celebre attrice in effetti è stata una mediocre attrice, quindi vuole provare a diventare una celebre pittrice, ma per il momento la preferisco attrice, mediocre, ma attrice, va.......
 
Eleonora Brigliadori in mostra al Vittoriano?:confused:
Mi sembra un'esagerazione!
 
Ultima modifica:
Capisco la Brigliadori è una donna di spettacolo e che forse possa tirare gente (forse), ma concedergli platee così importanti mi sembra una mancanza di rispetto! Non conosco il suo lavoro artistico e quindi non mi sento di azzardare giudizi in merito, tuttavia non credo che abbia il curriculum pittorico che giustifichi una mostra di tal levatura.
Questa è la mia opinione.
 
Ultima modifica:
no comment....
 
Forse vi era sfuggita questa...

Angiola Tremonti a Villa Reale
Sculture 2000-2010, Mabilla mater...

ANGIOLA TREMONTI
Sculture 2000-2010

Milano, Galleria d’Arte Moderna
17 settembre – 31 ottobre 2010

"Solo l’arte riesce ad intercettare, pur tra ombra e luce, il cuore del mistero; in particolare quel mistero che è la maternità, luogo sacrale dell’anima prima ancora che evento biologico. La Mabilla di Angiola Tremonti si impone davvero come paradigma artistico-sacrale del mistero della nascita. Nei tratti artistici della Tremonti pulsa vera arte, perché rinvia alla vera vita, quella in carne ed ossa, che nel ciclo nascita-morte inscrive il significato di fondo di tutta un’esistenza."
Fabio Gabrielli

La mostra, con la quale la GAM inaugura la stagione artistica 2010/2011, presenta il lavoro scultoreo dell’ultimo decennio di Angiola Tremonti, un corpus realizzato con l’utilizzo di diversi materiali, come bronzo, acciaio e resina.

La maternità il tema principe.


"L'amore è innanzitutto la nostra lontananza dalle cose, nel migliore dei casi - annullamento di questa distanza, cioè fusione. Prendiamo il più umano dei casi: l'amore materno. Non una sola madre dirà a se stessa che ama il suo bambino, che lo amava molto, più di tutto il mondo, che ama solo lui e così via... Perchè lei è il suo bambino, e il suo bambino è lei."
Marina Cvetaeva, Il poeta e il tempo

L’esposizione, prodotta da Palazzo Reale e Galleria d’Arte Moderna di Milano, con il patrocinio di Regione Lombardia e Provincia di Milano, è curata da Luca Beatrice e presenta il ricco excursus creativo della vulcanica artista milanese.

Per l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory: "Il tema della maternità ha ispirato da sempre la produzione artistica e letteraria d’Occidente e d’Oriente e ha creato nel tempo icone e simboli che si associano a valori non soltanto religiosi Nel suo originale percorso d’artista Angiola Tremonti ha dato vita alle figure delle “Mabille”, donne madri che, nelle sue parole, sono “matrici, creature uniche, essenze soavemente amorfe” e incarnano il principio vitale che si infrange come un’onda e ritorna attraverso le cose e i pensieri. In questo universo onirico tutto può trasformarsi.
Fra antiche memorie e frenesie del vivere contemporaneo le donne di Angiola Tremonti rappresentano un differente sguardo sull’essere e l’abitare il mondo. Con passione per l’umano e desiderio di giocare con la natura. Per provare a sondare le sue forze primigenie e misteriose là dove realtà e sogno si confondono creativamente".

Secondo Luca Beatrice, curatore della mostra: "Angiola Tremonti è una (ex)ragazza che ti cattura con lo sguardo e con il suo incontenibile entusiasmo. Non ci sono mezze misure: o le vai dietro perché ti confonde con le sue mille idee confusamente e creativamente sovrapposte l’una sull’altra, oppure lasci perdere e cerchi a fatica di mantenerti nei binari della razionalità Lei, Angiola, non ti aiuta di certo, lei e le sue tante troppe cose da fare, da pensare, progettare; le persone da chiamare, coinvolgere, contattare, in uno tsunami di entusiasmo dove tutto ciò che ti chiede te lo restituisce all’ennesima potenza…
Questa mostra di Angiola Tremonti, che sorprenderà più di un visitatore che non la conosce, presenta il suo lavoro scultoreo dell’ultimo decennio. Un corpus messo insieme con coerenza e impegno, nonostante le continue digressioni esterne (in particolare nella pittura, a cui lei tiene molto). Fantasia e rigore, immaginazione e fermezza. Sono gli ossimori entro cui si muove l’artista davvero concentrata sul messaggio e sul senso del suo fare".


Un mondo fantastico è quello descritto da Angiola, un universo magico abitato da figure fiabesche: corpi femminili in dolce attesa trasformate in alberi – Mabille – conigli rappresentati con sembianze umane, e, ancora, tenere marmotte animate da una mano pensierosa. Sono "matrici, creature uniche, essenze soavemente amorfe... la maternità e la donna da sempre rappresentano il bello del mondo e della creazione".

Angiola predilige la scultura, in tutte le sue espressioni, declinata attraverso l’utilizzo di diversi materiali, come bronzo, acciaio e resina, e ci tiene a precisare: "Mi presento sempre solo come Angiola e preferisco dimenticare il mio cognome, io sono io e voglio essere rispettata per la mia capacita' o incapacita.'"

In mostra più di venti lavori realizzati negli ultimi dieci anni immersi all’interno e all’esterno del suggestivo scenario di Villa Reale.
Circa 18 le opere in bronzo ed acciaio di grandi dimensioni (altezze da m 2,50 a m 3,40) esposte nel giardino e nel cortile della sede espositiva; all’interno, circa 6 sculture in resina illuminata e oltre 10 sculture in bronzo di medie dimensioni.

In occasione dell’inaugurazione l’artista ha messo in scena un’installazione vivente: tre donne in calzamaglia ricoperte di creta che si paleseranno improvvisamente agli occhi dei presenti accompagnate dalla musica di un violino. Musica e magia sono state, insieme ad Angiola Tremonti, le principali protagoniste della serata.

A conclusione dell’esposizione, sabato 30 ottobre ore 21.00
Galleria d’Arte Moderna (Villa Reale) - Via Palestro 16 - Milano

Angiola Tremonti, a fronte della proroga della sua mostra fino al 31 ottobre, offre, in collaborazione con gli “Amici della GAM” , una serata musicale nel magnifico contesto della Villa Reale.
Suonerà il Maestro Roberto Durkovic con i Fantasisti del Metrò, i musicisti Rom da lui incontrati nella metropolitana milanese.
Angiola Tremonti vuole così dare alla sua mostra un valore aggiunto. Un abbraccio all'arte tutta come massima espressione di cultura attenta all'uomo (e alla donna)

- ore 20 visita guidata della mostra con la presenza eccezionale dell’artista
- ore 21 inizio dello spettacolo (ingresso libero – fino ad esaurimento posti)
- la mostra resterà aperta fino a domenica 31 ottobre 2010
(orari di apertura 9,00 -13,00 /14,00-17,30, lunedì chiuso)



La mostra è accompagnata da un ampio catalogo bilingue edito da Silvana Editoriale con una ricca selezione di apparati iconografici e testi critici di Luca Beatrice, Francesca Bonazzoli, Rossana Bossaglia, Luciano Caramel, Raffaele De Grada, Gillo Dorfles.

Angiola Tremonti presenta in questo volume il suo lavoro scultoreo dell’ultimo decennio. Un corpus messo insieme con coerenza e impegno, nonostante le continue digressioni esterne (in particolare nella pittura).
Fantasia e rigore, immaginazione e fermezza, sono gli ossimori entro cui si muove l’artista, dando vita a un universo magico abitato da figure fiabesche: corpi femminili in dolce attesa trasformate in alberi – le Mabille, creature soavemente amorfe che incarnano il principio vitale – conigli rappresentati con sembianze umane, e, ancora, tenere marmotte animate da una mano pensierosa.
Il catalogo accoglie una ricca selezione di apparati iconografici e di testi critici.


Angiola Tremonti sculture 2000/2010
SilvanaEditoriale
Curatore:Luca Beatrice
Formato:24x28
Pagine:144
N. illustrazioni:120 a colori
Rilegatura:brossura con alette
Lingua:ed. bilingue italiano/inglese
ISBN/EAN:9788836618262
Prezzo:20,00 Euro

info: +39 02 88 44 59 47
orario di apertura: tutti i giorni 9,00 -13,00 | 14,00 – 17,30
giorno di chiusura: lunedì

Angiola Tremonti
www.angiolatremonti.com - mabilla@angiolatremonti.com
info: +39 338 18 70 881

Ufficio stampa Comune di Milano
Francesca Cassani - francesca.cassani@comune.milano.it
tel. 02 88450177


Galleria d’Arte Moderna
Via Palestro 16
20121 Milano
GAM Milano: Galleria d'Arte moderna di Milano | c.villareale@comune.milano.it

Tremonti_Mabilie_alberi.jpg



Tremonti_Mabilie.jpg



Tremonti_La_Neve.jpg
 
ANGIOLA TREMONTI A VILLA REALE, MILANO
di Cristiana Curti

«Ti va di venire con me a vedere l’Angiola Tremonti? ... Come: “chi è”. E’ la sorella del Ministro. No, nessuna conferenza. Che fa? Fa politica, è in una commissione civica sull’Arredo Urbano e... No, ti giuro, non è un comizio, no... adesso ti dico: è anche artista. Sì, un’artista: pittrice, scultrice e tutta questa specie di cose, ... no, non so dirti se è brava (San Gino - De Dominicis n.d.a. – patrono dei pinocchi, salvami tu!)... del resto è una mostra che dobbiamo andare a vedere, ed è a Villa Reale... Villa Reale, la GAM, la Galleria d’Arte Moderna. Come? Sì è vero che a Milano non c’è nessun Museo d’Arte Moderna, questo è dell’800. Ma, sto dicendo: la Galleria, quella dirimpetto al PAC. Il PAC, Padiglione d’Arte Contempo... in che senso: non c’è nessun museo d’arte contemporanea a Milano... vabbé, ho capito, lasciamo perdere. »

Clicka qui sotto per continuare la lettura
http://www.arslife.com/dettaglio2/2010/9/la-sorella-di-tremonti-a-villa-reale-di-milano.htm
 
L'ho letta tutta grazie al sottile sarcasmo dell'autrice, roba da non crederci :eek::eek::eek::eek:
La risposta di Sgarbi a domani altrimenti perdo il sonno :o
Fantastica la chiusura del pezzo che cito fedelmente:
.......... E che San Lucio (Fontana n.d.a.), protettore di chi vede sempre un futuro dietro gli ostacoli, ci stia accanto e ci consigli tutti per il meglio.

Fatevi due risate merita.
Grazie Varoon
 
:wall: La cosa che mi fa più specie è: La mostra è accompagnata da un ampio catalogo bilingue edito da Silvana Editoriale con una ricca selezione di apparati iconografici e testi critici di Luca Beatrice, Francesca Bonazzoli, Rossana Bossaglia, Luciano Caramel, Raffaele De Grada, Gillo Dorfles.

Certo questa mostra sensa senso, rimarrà per Luca Beatrice, il curatore una grandissima figura di ME...

Sarei curioso anche di sapere con quali soldi questa mostra è stata organizzata!
 
Io non dò la colpa a Lei, per carità .... ma a chi si presta a queste cose ... curatori, critici ... dovrebbero essere messi al pubblico ludibrio ...
 

Allegati

  • IMG_0079_672-458_resize.jpg
    IMG_0079_672-458_resize.jpg
    27,9 KB · Visite: 203
  • IMG_3316_672-458_resize.jpg
    IMG_3316_672-458_resize.jpg
    25,9 KB · Visite: 222
Non so quale possa essere il profilo culturale di queste foto della colombari ... ma dal punto di vista estetico è ineccepibile ...:bow:
certo mia moglie non sarebbe della stessa opinione.
 
Ultima modifica:
no bè..l'hanno pure paragonata a Francesca Woodman..mi sembra eccessivo.
il mio parere: che continui a fare l'attrice.

la Woodman
era una fotografa di conseguenza, prima era un'artista che pensava a qualcosa
e la foto era poi la cristallizzazione di un'esperienza/performance
se fai attenzione sono più foto di un'azione che solo delle foto di un soggetto/ambiente

di chi altro si parlava?.....?.....?............
 
la Woodman
era una fotografa di conseguenza, prima era un'artista che pensava a qualcosa
e la foto era poi la cristallizzazione di un'esperienza/performance
se fai attenzione sono più foto di un'azione che solo delle foto di un soggetto/ambiente

di chi altro si parlava?.....?.....?............

lo ben so :D
infatti non ho mica paragonato la colombari alla woodman
 
Lettere al Direttore pubblicate su Flash Art n.289 Dicembre 2010 - Gennaio 2011

ANCORA SULLA MOSTRA DI ANGIOLETTA TREMONTI

Caro Giancarlo,

Avrai senz’altro appreso della mostra della signora Angiola Tremonti a Villa Reale, a cura di Luca Beatrice.

Mostra che, a parte l’umorismo involontario delle opere, ha scatenato non poche polemiche per il prestigioso sito in cui sono esposte, piuttosto sproporzionato rispetto alla qualità dei lavori (perfino Sgarbi era piuttosto perplesso…). I migliori artisti italiani emigrano: tocca alle famiglie dei politici riempire il vuoto?

Carlo Serri, Cagliari


IL MINISTRO BONDI E LETIZIA MORATTI, OVVERO L’ARROGANZA DEL MINCULPOP

Caro Serri,

già nel numero scorso abbiamo toccato questo doloroso tema. Io ho molta stima e comprensione per ogni artista, dunque anche per la signora Angiola Tremonti e il suo lavoro. Quando un artista si impegna, e di Angiola Tremonti si può dire tutto ma non che non sia impegnata nel proprio lavoro, ha il mio plauso e addirittura la mia riconoscenza. Chiunque svolga un lavoro con coscienza e gioia o entusiasmo, è un privilegiato e io divento un suo sostenitore e ammiratore. Mentre divento un nemico implacabile nei confronti di politici e amministratori che si arrogano il diritto di assegnare spazi (soprattutto noti o visibili o prestigiosi) ad amici o raccomandati: ritengo intollerabile che un politico, dall’alto della sua incompetenza, si occupi di cultura e di arte. Ho scritto più volte che un tale atteggiamento mi ricorda i SOVIET e il MINCULPOP italiano. Probabilmente il sindaco di Milano, Letizia Moratti e il ministro per la Cultura, On.le Bondi, hanno dimenticato il ruolo autoritario e repressivo che svolsero nel passato queste istituzioni e loro, nell’euforia onnipotente del potere, non se ne accorgono nemmeno. Questi nostri amministratori o politici sono diventati tutti dei piccoli Berlusconi: degli schiacciasassi insensibili e maldestri. Anche la nomina di Sgarbi (contro cui non ho nulla, a parte una totale avversità del suo narcisismo e delle scelte bizzarre, dilettantesche, squinternate, da totale analfabeta dell’arte: ma ognuno dà e fa quel che può), anche la nomina di Sgarbi dicevo, a commissario italiano alla Biennale di Venezia, da parte del ministro Bondi è stato un atto di arroganza intollerabile di cui lo stesso ministro non si rende conto e di cui invece dovrebbe vergognarsi. Non esiste politico moderno che si arroga il potere di gestire la cultura. Ma si sa, siamo in Italia e i politici o amministratori sono scelti in base al nome (Moratti Letizia) o alla devozione (Bondi), non in base anche a un minimo di capacità o esperienza. Ma questo asservimento della cultura al potere politico è anche una prerogativa della sinistra, di cui negli anni passati è stata maestra. Perché l’Italia, destra o sinistra, è un paese in ostaggio di politici senza ritegno.


DICEMBRE 2010 - GENNAIO 2011 - Lettere al direttore - Flash Art
 
Indietro