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“Ewolwing Art” di Eleonora Brigliadori
Pubblicato il 12 gennaio 2011
La mostra di Eleonora Brigliadori “Ewolwing Art”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 14 gennaio al 6 febbraio 2011, vuole far conoscere l’universo pittorico della celebre attrice e presentatrice televisiva attraverso una cinquantina di opere tra tecniche miste e gioielli in oro e argento, realizzate dagli anni Novanta ad oggi. “’Ewolwing’ nasce nell’intento di riunire, nell’arte, ciò che all’uomo appare separato tra forma e sostanza. L’identificazione dell’uomo col suo operato, e non con la sua dimensione fisica apparente, coincide qui nella scoperta di una nuova relazione tra autore e opera d’arte.” (E. Brigliadori).
In esposizione mondi interiori, rivoltati intorno all’uomo, corpi densi di colori, tra draghi, bambini, ali di uccelli e di Angeli che rievocano con cascate di luce, arcobaleni e galassie, le atmosfere iridescenti di uno spirito che si fa materia. Cera, cristallo, pizzo, conchiglie come palazzi incantati, intarsi intrisi di luce, tra il viola e il blu-indaco, si accendono fuochi rosso carminio; occhi azzurrati sgranati sull’Universo si aprono dentro l’anima; le nove Gerarchie Celesti con le loro ali madreperlacee creano mondi e circondano le mani in metamorfosi; storie di lune e di soli, riflessi nelle profondità galattiche come esseri senzienti si fondono in una realtà in continua metamorfosi dove il pensiero si perde.
La mostra sarà inaugurata giovedì 13 gennaio alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.
La mostra
Queste le parole di Eleonora Brigliadori sulla mostra “Ewolwing Art”: “La materia dell’arte è intessuta di vita, d’esperienze reali e queste, insieme, sono in costante evoluzione, mutano e crescono interagendo tra loro, attraverso un creatore che continua a fornire ad esse energia, ricreando un piccolo cosmos interiore.
Sono spiritualmente e fisicamente presente tra le mie opere, così come sono responsabile di ogni pensiero e di ogni azione che da me scaturisce, ciò richiede coraggio e volontà. L’attenzione e il tempo che voi dedicherete a questo viaggio, la profondità a cui vorrete spingervi dipende da voi, ma c’è spazio per possibilità infinite. Molto di ciò che è in noi non può essere afferrato dai colori né dalle parole, ma può risvegliarsi nel fluire del sangue come impulso all’azione in una nuova coscienza delle cose. In ogni immagine vive una sintesi che non ha mai nulla di casuale, tutto si svolge in sfera causale in questa mostra. Nell’inversione di due piccoli suoni il genio della lingua parla di noi, sopra ogni cosa. Si rivela un mistero che, a chi conosce l’euritmia è facile comprendere in un gesto, ma che comunque, esprime, in tempi diversi, aspetti di un medesimo processo che, dal caos della vita, vuole sempre ricreare un cosmos. Questa è l’eterna spinta evolutiva. Per questo lavorano le mie mani. Non tutto è ancora preciso, ma con il vostro supporto, mi auguro che questa strada impervia sarà, d’ora in poi, meno solitaria…”.
Eleonora Brigliadori, in tutta la sua produzione artistica, vuole fare propria la frase di Goethe da lei interpretato ed amato per il suo pensiero “L’arte è quella strada che permette all’uomo di tornare al divino”. Per lei l’arte è un lavoro spirituale, un impegno sacro e costante, un “sacrum facere”. L’universo di immagini, la parola e il pensiero diventano arte totale e “Ewolwing Art” è metamorfosi, evoluzione della luce. “Un’opera potrà trasformarsi davvero in chiave d’accesso alla conoscenza, ma un quadro è comunque già nel presente un passaggio per generare idee che poi la realtà non potrà esimersi dall’assecondare.” (E. Brigliadori).
La mostra vuole anche essere quasi un passaggio di testimone, una dedica d’amore alla madre che ha nutrito la sua anima, l’ha educata all’arte e alla vita mentre pure lei dipingeva a “lume di candela” lasciandole, nelle sue ultime parole, un insegnamento mai abbandonato: “Quando sei in difficoltà non fare andare la testa, fai andare le mani…”. Anche il padre è stato una figura fondamentale per la crescita spirituale di Eleonora Brigliadori: era un Pioniere del volo e in tutti i quadri realizzati c’è sempre la prospettiva aerea.
Per Eleonora Brigliadori “un’arte spirituale può servirsi del mondo fisico come spunto originario nell’intento di mantenere un saldo rapporto di realtà a beneficio dell’osservatore, tuttavia introduce in esso nuove leggi che cessano di avere la gravità come elemento centrale… le immagini dello spirito non possono esistere separate come un frutto non può esistere senza il fiore o la pianta che l’ha generato, ma c’è un punto in ogni opera, dove inizia o muore l’immagine successiva o cento altre, che non arriverò mai a dipingere ma solo a pensare. Un’opera creata è sacrificio di infinite altre, per la manifestazione di una singolarità che infranga l’apparenza. Creare immagini che non possono essere copiate dalla realtà è un esercizio spirituale per rafforzare la lucidità del pensare nella dimensione interiore.”.
L’arte parla a ciascuno di noi e colui che osserva, secondo Eleonora Brigliadori, se vorrà potrà approfittarne, come spunto, per una personale ricerca nel mondo spirituale e forse, i bambini-indaco e tutti coloro che si riconoscono in essi, di fronte a queste immagini, sentiranno risvegliare un’antica memoria.
In questa mostra Eleonora Brigliadori ha voluto mettere tutta sé stessa: la sua vita, la sua arte, sua madre, suo padre, i suoi figli, l’amore per la vita, il teatro, le sue sofferenze e le sue gioie.
L’esposizione farà anche da cornice a una serie di incontri in cui l’artista creerà, userà la sua arte in una corrispondenza totale con la musica e con l’interazione del pubblico.
Note biografiche
Eleonora Brigliadori nasce a Milano il 18 febbraio 1960 da padre milanese e madre triestina. Nei primi anni ‘80 comincia a lavorare come modella, poi ha le prime esperienze televisive con Portobello di Enzo Tortora, poi il Teatro, lo sceneggiato RAI Delitto di Stato con la regia di Gianfranco De Bosio e diventa il volto ufficiale nonché annunciatrice di Canale 5. Fa il suo debutto sul grande schermo nel 1983 ne I guerrieri dell'anno 2072 per la regia di Lucio Fulci. Nel 1985, diretta da Sergio Corbucci, è la protagonista femminile di Sono un fenomeno paranormale.
Per ben tredici anni lavora con Giorgio Strehler debuttando nel 1985 con “La grande magia” di Eduardo de Filippo. Nel 1987 partecipa a Rimini Rimini diretto da Sergio Corbucci. Nel 1988 è protagonista nello sceneggiato per la televisione La coscienza di Zeno diretto da Sandro Bolchi con la sceneggiatura di Dante Guardamagna e Tullio Kezich. A partire dagli anni Novanta Eleonora Brigliadori inizia a far parte di numerosi sceneggiati per la televisione. Nel 1991, mentre muore l’amatissima madre ed è incinta, interpreta Elena nel Faust di Goethe di cui inizia a studiare il pensiero che la porterà ad occuparsi di Platone e dell’antroposofia. Interpreta poi Elena di Euripide e via via il teatro la conduce sempre più sulla via spirituale. Teatro, scrittura e pittura diventano il suo cibo in questi anni.
Nel 2001 Silvano Agosti la sceglie come protagonista del suo La ragion pura. Ritorna al cinema nel 2006 per Notte prima degli esami, pellicola che riscuote un grande successo di pubblico e di critica. Diretta da Claudio Malaponti fa poi parte del cast di 7 km da Gerusalemme.
Quest’estate ottiene il “Premio Salvo Randone” alla fine della tournée dell’Atlantide di Platone, testo di cui Eleonora Brigliadori è co-traduttrice, autrice, regista e interprete.
Organizzazione generale e realizzazione: COMUNICARE ORGANIZZANDO
Ufficio Stampa Comunicare Organizzando: Paola Saba
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
e-mail: p.saba@comunicareorganizzando.it
con la collaborazione di: Caterina Mollica
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
e-mail: c.mollica@comunicareorganizzando.it
Le foto della mostra:
Eleonora Brigliadori presenta la mostra 'Ewolwing Art', le foto
Pubblicato il 12 gennaio 2011
La mostra di Eleonora Brigliadori “Ewolwing Art”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 14 gennaio al 6 febbraio 2011, vuole far conoscere l’universo pittorico della celebre attrice e presentatrice televisiva attraverso una cinquantina di opere tra tecniche miste e gioielli in oro e argento, realizzate dagli anni Novanta ad oggi. “’Ewolwing’ nasce nell’intento di riunire, nell’arte, ciò che all’uomo appare separato tra forma e sostanza. L’identificazione dell’uomo col suo operato, e non con la sua dimensione fisica apparente, coincide qui nella scoperta di una nuova relazione tra autore e opera d’arte.” (E. Brigliadori).
In esposizione mondi interiori, rivoltati intorno all’uomo, corpi densi di colori, tra draghi, bambini, ali di uccelli e di Angeli che rievocano con cascate di luce, arcobaleni e galassie, le atmosfere iridescenti di uno spirito che si fa materia. Cera, cristallo, pizzo, conchiglie come palazzi incantati, intarsi intrisi di luce, tra il viola e il blu-indaco, si accendono fuochi rosso carminio; occhi azzurrati sgranati sull’Universo si aprono dentro l’anima; le nove Gerarchie Celesti con le loro ali madreperlacee creano mondi e circondano le mani in metamorfosi; storie di lune e di soli, riflessi nelle profondità galattiche come esseri senzienti si fondono in una realtà in continua metamorfosi dove il pensiero si perde.
La mostra sarà inaugurata giovedì 13 gennaio alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.
La mostra
Queste le parole di Eleonora Brigliadori sulla mostra “Ewolwing Art”: “La materia dell’arte è intessuta di vita, d’esperienze reali e queste, insieme, sono in costante evoluzione, mutano e crescono interagendo tra loro, attraverso un creatore che continua a fornire ad esse energia, ricreando un piccolo cosmos interiore.
Sono spiritualmente e fisicamente presente tra le mie opere, così come sono responsabile di ogni pensiero e di ogni azione che da me scaturisce, ciò richiede coraggio e volontà. L’attenzione e il tempo che voi dedicherete a questo viaggio, la profondità a cui vorrete spingervi dipende da voi, ma c’è spazio per possibilità infinite. Molto di ciò che è in noi non può essere afferrato dai colori né dalle parole, ma può risvegliarsi nel fluire del sangue come impulso all’azione in una nuova coscienza delle cose. In ogni immagine vive una sintesi che non ha mai nulla di casuale, tutto si svolge in sfera causale in questa mostra. Nell’inversione di due piccoli suoni il genio della lingua parla di noi, sopra ogni cosa. Si rivela un mistero che, a chi conosce l’euritmia è facile comprendere in un gesto, ma che comunque, esprime, in tempi diversi, aspetti di un medesimo processo che, dal caos della vita, vuole sempre ricreare un cosmos. Questa è l’eterna spinta evolutiva. Per questo lavorano le mie mani. Non tutto è ancora preciso, ma con il vostro supporto, mi auguro che questa strada impervia sarà, d’ora in poi, meno solitaria…”.
Eleonora Brigliadori, in tutta la sua produzione artistica, vuole fare propria la frase di Goethe da lei interpretato ed amato per il suo pensiero “L’arte è quella strada che permette all’uomo di tornare al divino”. Per lei l’arte è un lavoro spirituale, un impegno sacro e costante, un “sacrum facere”. L’universo di immagini, la parola e il pensiero diventano arte totale e “Ewolwing Art” è metamorfosi, evoluzione della luce. “Un’opera potrà trasformarsi davvero in chiave d’accesso alla conoscenza, ma un quadro è comunque già nel presente un passaggio per generare idee che poi la realtà non potrà esimersi dall’assecondare.” (E. Brigliadori).
La mostra vuole anche essere quasi un passaggio di testimone, una dedica d’amore alla madre che ha nutrito la sua anima, l’ha educata all’arte e alla vita mentre pure lei dipingeva a “lume di candela” lasciandole, nelle sue ultime parole, un insegnamento mai abbandonato: “Quando sei in difficoltà non fare andare la testa, fai andare le mani…”. Anche il padre è stato una figura fondamentale per la crescita spirituale di Eleonora Brigliadori: era un Pioniere del volo e in tutti i quadri realizzati c’è sempre la prospettiva aerea.
Per Eleonora Brigliadori “un’arte spirituale può servirsi del mondo fisico come spunto originario nell’intento di mantenere un saldo rapporto di realtà a beneficio dell’osservatore, tuttavia introduce in esso nuove leggi che cessano di avere la gravità come elemento centrale… le immagini dello spirito non possono esistere separate come un frutto non può esistere senza il fiore o la pianta che l’ha generato, ma c’è un punto in ogni opera, dove inizia o muore l’immagine successiva o cento altre, che non arriverò mai a dipingere ma solo a pensare. Un’opera creata è sacrificio di infinite altre, per la manifestazione di una singolarità che infranga l’apparenza. Creare immagini che non possono essere copiate dalla realtà è un esercizio spirituale per rafforzare la lucidità del pensare nella dimensione interiore.”.
L’arte parla a ciascuno di noi e colui che osserva, secondo Eleonora Brigliadori, se vorrà potrà approfittarne, come spunto, per una personale ricerca nel mondo spirituale e forse, i bambini-indaco e tutti coloro che si riconoscono in essi, di fronte a queste immagini, sentiranno risvegliare un’antica memoria.
In questa mostra Eleonora Brigliadori ha voluto mettere tutta sé stessa: la sua vita, la sua arte, sua madre, suo padre, i suoi figli, l’amore per la vita, il teatro, le sue sofferenze e le sue gioie.
L’esposizione farà anche da cornice a una serie di incontri in cui l’artista creerà, userà la sua arte in una corrispondenza totale con la musica e con l’interazione del pubblico.
Note biografiche
Eleonora Brigliadori nasce a Milano il 18 febbraio 1960 da padre milanese e madre triestina. Nei primi anni ‘80 comincia a lavorare come modella, poi ha le prime esperienze televisive con Portobello di Enzo Tortora, poi il Teatro, lo sceneggiato RAI Delitto di Stato con la regia di Gianfranco De Bosio e diventa il volto ufficiale nonché annunciatrice di Canale 5. Fa il suo debutto sul grande schermo nel 1983 ne I guerrieri dell'anno 2072 per la regia di Lucio Fulci. Nel 1985, diretta da Sergio Corbucci, è la protagonista femminile di Sono un fenomeno paranormale.
Per ben tredici anni lavora con Giorgio Strehler debuttando nel 1985 con “La grande magia” di Eduardo de Filippo. Nel 1987 partecipa a Rimini Rimini diretto da Sergio Corbucci. Nel 1988 è protagonista nello sceneggiato per la televisione La coscienza di Zeno diretto da Sandro Bolchi con la sceneggiatura di Dante Guardamagna e Tullio Kezich. A partire dagli anni Novanta Eleonora Brigliadori inizia a far parte di numerosi sceneggiati per la televisione. Nel 1991, mentre muore l’amatissima madre ed è incinta, interpreta Elena nel Faust di Goethe di cui inizia a studiare il pensiero che la porterà ad occuparsi di Platone e dell’antroposofia. Interpreta poi Elena di Euripide e via via il teatro la conduce sempre più sulla via spirituale. Teatro, scrittura e pittura diventano il suo cibo in questi anni.
Nel 2001 Silvano Agosti la sceglie come protagonista del suo La ragion pura. Ritorna al cinema nel 2006 per Notte prima degli esami, pellicola che riscuote un grande successo di pubblico e di critica. Diretta da Claudio Malaponti fa poi parte del cast di 7 km da Gerusalemme.
Quest’estate ottiene il “Premio Salvo Randone” alla fine della tournée dell’Atlantide di Platone, testo di cui Eleonora Brigliadori è co-traduttrice, autrice, regista e interprete.
Organizzazione generale e realizzazione: COMUNICARE ORGANIZZANDO
Ufficio Stampa Comunicare Organizzando: Paola Saba
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
e-mail: p.saba@comunicareorganizzando.it
con la collaborazione di: Caterina Mollica
tel. 06/3225380, fax 06/3224014
e-mail: c.mollica@comunicareorganizzando.it
Le foto della mostra:
Eleonora Brigliadori presenta la mostra 'Ewolwing Art', le foto
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