consulenti d'arte

ewan

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Volevo proporvi un nuovo tema.
Che ne pensate degli art consultant?
 
penso che un paio mi hanno contattato ma sono rimbalzati....:D:D
penso che servano a chi ha tanti soldi e poco tempo.....:D:D
penso che servano a chi ha tanti soldi e poca voglia di farsi una cultura...:D:D
adesso non penso + sennò mi scoppia la testa.....:;)
 
qui c'è tutto quello che ti serve ;)
 
Questi piccoli spazi sono fonte vitale di informazione, di conoscenza di aggiornamenti ed approfondimenti.
Reputo l'arte fondamentalmente una passione, poi investimento e/o speculazione, solo "poi".
La ricerca, la cultura ed il continuo dispendio di tempo/denaro per visitare mostre, musei, nonchè acquistare tanti libri, paga in prima istanza la passione, poi viene il resto...........
Se è passione che ci spinge verso un artista, il "consulente" non serve quasi mai, anche se lo scambio di opinioni è assolutamente utile.
Viva ogni forum di arte.
 
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Reputo l'arte fondamentalmente una passione, poi investimento e/o speculazione, solo "poi".
La ricerca, la cultura ed il continuo dispendio di tempo/denaro per visitare mostre, musei, nonchè acquistare tanti libri, paga in prima istanza la passione, poi viene il resto...........
Se è passione che ci spinge verso un artista, il "consulente" non serve quasi mai, anche se lo scambio di opinioni è assolutamente utile.
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SEMPER VIVANT!!!!OK!OK!
Ho imparato molte cose parlando di persona o via internet con altri appassionati.
Mi chiedo spesso come mai la quasi totalità dei galleristi sia restia ad un dialogo alla pari coi collezionisti.
Secondo Voi perchè?
Preferiscono presentarsi sotto mentite spoglie?
Hanno paura di critiche e spernacchiamenti?:p:p
 
SEMPER VIVANT!!!!OK!OK!
Ho imparato molte cose parlando di persona o via internet con altri appassionati.
Mi chiedo spesso come mai la quasi totalità dei galleristi sia restia ad un dialogo alla pari coi collezionisti.
Secondo Voi perchè?
Preferiscono presentarsi sotto mentite spoglie?
Hanno paura di critiche e spernacchiamenti?:p:p

beh.. credo che molti non sappiano nemmeno come si accende un pc :D:D
 
C'è da dire che chi non ha conoscenze specifche, ma vuole investire somme importanti in arte, male non fa a chiedere l'aiuto a un consulente indipendente. Fa senza dubbio meno danni che non affidandosi solo ai galleristi.

per fare una battuta:D, può avere un senso per fondazioni, istituzioni che hanno somme ingenti da investire in arte. E' un modo per gli amministratori per pararsi il fondoschiena:censored:. Così un domani, se dovessero rinfacciargli di aver comprato croste:wall:, possono tirare fuori la consulenza dell'artadvisor...
 
C'è da dire che chi non ha conoscenze specifche, ma vuole investire somme importanti in arte, male non fa a chiedere l'aiuto a un consulente indipendente. Fa senza dubbio meno danni che non affidandosi solo ai galleristi.

per fare una battuta:D, può avere un senso per fondazioni, istituzioni che hanno somme ingenti da investire in arte. E' un modo per gli amministratori per pararsi il fondoschiena:censored:. Così un domani, se dovessero rinfacciargli di aver comprato croste:wall:, possono tirare fuori la consulenza dell'artadvisor...

Già, la vecchia tattica Italica dello scaricabarile...
 
"Consulente indipendente" dici?
Non credo esitano................non credo proprio, sai?
 
io ho in mente alcune collezioni molto importanti, composte nel tempo anche grazie ai consulenti, e devo riconoscere il valore della consulenza.

Mi riferisco a collezionisti di un pianeta diverso dal mio. Avere una persona che ti dice compra il Casorati in asta, anzichè quello del gallerista Pico Pallo, perchè proviene dalla collezione della contessa Tal dei Tali (amica del pittore) e costa pure la metà dell'altro. Oppure che ti dice vai sereno su quel Manzoni perchè è publicato sul catalogo della mostra XY, tenutasi quando l'artista era ancora vivo, etc... Per chi spende certe cifre, secondo me non è male avere un buon consulente...
 
"Consulente indipendente" dici?
Non credo esitano................non credo proprio, sai?

Beh, io esisto :D
Anche se per me e' solo un hobby dato che campo con tutt'altro, anzi, in molti casi in cui sono stato coinvolto in acquisizioni importanti avrei volentieri pagato solo per la soddisfazione di poter dire la mia.
 
io ho in mente alcune collezioni molto importanti, composte nel tempo anche grazie ai consulenti, e devo riconoscere il valore della consulenza.

Mi riferisco a collezionisti di un pianeta diverso dal mio. Avere una persona che ti dice compra il Casorati in asta, anzichè quello del gallerista Pico Pallo, perchè proviene dalla collezione della contessa Tal dei Tali (amica del pittore) e costa pure la metà dell'altro. Oppure che ti dice vai sereno su quel Manzoni perchè è publicato sul catalogo della mostra XY, tenutasi quando l'artista era ancora vivo, etc... Per chi spende certe cifre, secondo me non è male avere un buon consulente...

Varoon comprendo bene quello che dici ma non sono del tutto d'accordo:
1) Non credo che se si possa fare un affare clamoroso (come direbbe boni) lo si faccia fare ad un altro, come non credo quando certe televendite dicono: questo è il quadro che i musei vi chiederanno o questo tra poco varrà dieci volte e io ve lo sto proponendo con il 50% di sconto
se fosse vero sarebbero folli a darlo via a prezzi stracciati.

2) Collezionisti di un certo livello, o meglio di un altro orizzonte economico, hanno un diverso concetto di investimento in arte, non lo fanno per rivenderlo a cifre più importanti ma per il piacere e per aumentare il loro capitale simbolico. Infatti non credo che chi compra i pollok a quelle cifre li possa rivendere a cifre superiori.

3) Credo che il consulente possa essere utile a persone che capiscono poco di arte ma vogliono comunque acquistare opere. certo non fanno l'affare ne prendono i capolavori ... tuttavia a questo punto mi chiedo: che garanzie puo' offrire un consulente, sai alla fine una galleria serio ha tutta una struttura alle spalle, ma un consulente?
 
Varoon comprendo bene quello che dici ma non sono del tutto d'accordo:
1) Non credo che se si possa fare un affare clamoroso (come direbbe boni) lo si faccia fare ad un altro, come non credo quando certe televendite dicono: questo è il quadro che i musei vi chiederanno o questo tra poco varrà dieci volte e io ve lo sto proponendo con il 50% di sconto
se fosse vero sarebbero folli a darlo via a prezzi stracciati.

2) Collezionisti di un certo livello, o meglio di un altro orizzonte economico, hanno un diverso concetto di investimento in arte, non lo fanno per rivenderlo a cifre più importanti ma per il piacere e per aumentare il loro capitale simbolico. Infatti non credo che chi compra i pollock a quelle cifre li possa rivendere a cifre superiori.

3) Credo che il consulente possa essere utile a persone che capiscono poco di arte ma vogliono comunque acquistare opere. certo non fanno l'affare ne prendono i capolavori ... tuttavia a questo punto mi chiedo: che garanzie puo' offrire un consulente, sai alla fine una galleria serio ha tutta una struttura alle spalle, ma un consulente?

Ho capito il tuo pensiero:) ed in parte lo condivido.:yes:

Però non è giusto generalizzare. Il mio pensiero era rivolto a persone con collezioni (attuali o in divenire) da 20-30-50 mln. Non parlo nè di chi compra i Pollock a 100mln, ma nemmeno del "normale" collezionista facoltoso, che colleziona per passione e ogni tanto si compra un bel quadro (magari anche spendendo 20-30 mila).

In questi casi, secondo me quei collezionisti non sbagliano anche a sentire il parere di consulenti indipendenti, che possano aiutarli a creare la collezione che rifletta i loro gusti (ehm quante volte abbiamo comprato quadri di cui ci siamo pentiti... lo fai con pochi k poco male, ma chi lo fa con 100-300k è massacrato dalle commissioni in acquisto e in vendita...), senza buttare i loro soldi. Magari non faranno mai l'affare della vita, ma la regola n.1 è sempre non prenderle...:o

Io ho anche esempi concreti di collezioni meravisgliose, che sono state create anche grazie all'intervento di art advisor. Ovvio, parlo di un altro pianeta (meglio dire universo:D) rispetto al mio piccolo.

Quanto a me, ho 2 consulenti speciali: uno lavora nel mondo dell'arte e l'altro è il mio amico Claudio:bow:, che mi danno sempre consigli d'oro.:)
 
Ultima modifica:
Non credo che se si possa fare un affare clamoroso (come direbbe boni) lo si faccia fare ad un altro, come non credo quando certe televendite dicono: questo è il quadro che i musei vi chiederanno o questo tra poco varrà dieci volte e io ve lo sto proponendo con il 50% di sconto
se fosse vero sarebbero folli a darlo via a prezzi stracciati.

Eh, ma dipende! Mica sempre si ha a disposizione il portafoglio a fisarmonica! Mi è capitato di dare pareri su acquisti sopra il milione di euro, a quei livelli (e anche con uno zero di meno :p ) anche se l'affare fosse clamoroso, più di dare consigli che vuoi fare?

Inoltre di solito come advisor non è che individui i regali (merce rarissima) ma molto piu' spesso le non-fregature. Se uno vuole comperare un xxxyyy e glie lo hanno offerto a 100 basta limitarsi a prospettargli la possibilità' di acquistare un'opera molto simile a 70 e il tuo dovere l'hai fatto.
 
Intervengo dopo avervi letto, per esprimere il mio parere.
Premesso che non sono affiancato nelle mie scelte da alcun consulente (anche perché non potrei permettermelo), il problema che era alla base della domanda è la difficoltà, l'estrema difficoltà in cui versa chi - estraneo al 'sistema' dell'arte - si trova a dover realizzare una collezione (preciso che il mio interesse è esclusivamente per l'arte contemporanea).
Credo che per molti di voi (che fate parte direttamente o indirettamente del mondo dell'arte, anche solo per essere esperti collezionisti e non necessariamente galleristi o, chessò, artisti, curatori eccetera... e che dunque ne conoscete più o meno bene le dinamiche) il problema sia meno sentito. Non che non esista, naturalmente, perché è ovvio che nessuno può prevedere quale artista resisterà nel tempo, quale artista si apprezzerà, quale si deprezzerà, quale può essere ritenuto il prezzo ragionevole di una determinata opera di un determinato artista, e così via.
E' chiaro che nessuno può prevedere il futuro (tutti sbagliano, è ovvio), ma è anche chiaro che che entrare nel 'mercato' dell'arte (non a caso si parla di mercato) non può avvenire senza la conoscenza di quelle che sono le sue dinamiche e le sue (se così possiamo dire) regole.
La conoscenza di cui parlo io non è la conoscenza di cui ha parlato qualcuno prima di me.
Il problema non è affatto culturale. Sebbene io non abbia studiato storia dell'arte, e svolga un'attività del tutto estranea a questo mondo, l'arte contemporanea è la mia passione da alcuni anni. Sono abbonato a quattro riviste, vado periodicamente alle mostre che il tempo a disposizione mi permette di seguire, frequento le gallerie e da tre anni a questa parte sono sempre presente alle principali fiere internazionali.
Ebbene, pur studiando ed aggiornandomi (le serate libere le passavo con Argan e Gombrich, ora le passo con Arthur Danto, John Berger eccetera...), quando sono andato la prima volta a Basilea (tre anni fa) mi girava la testa (metaforicamente) e la testa mi girava ancora quest'anno. E sono sicuro mi girerà ancora ad ottobre, quando andrò per la terza volta a Londra, per Frieze.
Perché, dunque? Il problema non è la cultura, almeno per l'arte contemporanea (per gli storicizzati forse è diverso).
Il problema è il numero degli artisti presenti a livello internazionale, il numero delle gallerie, il numero delle opere, il numero delle classifiche che proclamano ogni settimana nuovi astri nascenti dell'arte internazionale (l'ultimo mi sembra essere Simon Fujiwara... Che dobbiamo fare, corriamo a comprarlo?).
Qualcuno parla di passione. Bene. Nessun dubbio che il motore sia la passione, senza la quale nessuno si metterebbe a collezionare alcunché (tanto meno opere d'arte che costando migliaia di euro), ma il motore non ti conduce da nessuna parte se non c'è nessuno alla guida. E' questo il problema: dove condurlo, il motore? Perché dobbiamo andare a sinistra invece che a destra? La passione questo non ce lo dice e - se ci facciamo condizionare dalla passione - rischiamo di sbattere.
Le soluzioni passionali o superficiali (non che qualcuno qui le sostenga, sia chiaro) per cui bisognerebbe comprare quello che piace, a me sembrano fondate su un romanticismo anacronistico, buono per chi non sa nulla del 'sistema' dell'arte e per chi ha soldi da buttare. Chi i soldi li guadagna con fatica e non ne ha molti a disposizione, deve essere (ha il dovere di essere) oculato, attento, perché un conto è comprare una 'cosa' che piace, un conto è comprare un'opera d'arte.
Io non so davvero se i consulenti servano o meno, ma so che se avessi accanto una persona (di assoluta fiducia, si intende, non una pescata a caso su internet) che dall'interno del mondo e del sistema dell'arte collaborasse con me - con suggerimenti e consigli - a sviluppare la mia collezione, ebbene, non mi dispiacerebbe affatto. E se questa persona riuscisse a farmi ottenere quelle opere che i galleristi non mi danno (forse voi non avete di questi problemi, ma vi giuro che non è affatto semplice acquistare certi artisti), bè, anche questo non sarebbe affatto male.
Poiché comunque un consulente non l'ho (e mai l'avrò), continuerò così, affidandomi a me stesso e ai miei studi, al mio caro amico gallerista, ai miei due amici (piccoli) collezionisti, e naturalmente a voi tutti, che mi date sempre consigli preziosi.
 
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