Biennale di Venezia 2011: Sgarbi nominato curatore del Padigione Italia

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Biennale: Sgarbi cura Padiglione Italia

Notizia del 21 gennaio 2010 - 21:23
Critico vigilera' anche su acquisto opere per Maxxi

(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Il critico Vittorio Sgarbi sara' il curatore del Padiglione Italia della Biennale 2011.Ad annunciarlo il ministro dei Beni Culturali,Bondi. A Sgarbi, ha precisato Bondi, 'e' stato deciso di affidare anche la vigilanza per l'acquisto di nuove opere d'arte contemporanea per il nuovo museo delle arti del XXI secolo, Maxxi, che si aprira' a Roma in primavera'. 'Sgarbi - ha aggiunto Bondi - credo conosca le ricchezze e le varieta' del patrimonio italiano, anche di quello diffuso, come pochi'
 
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La notizia è vera...

Sgarbi curatore di Padiglione Italia
Bondi insedia il «Vittorio furioso»
Il ministro incarica il critico d'arte ferrarese, operativo per la Biennale 2011: conosce la nostra arte come pochi



VENEZIA -Vittorio Sgarbi sarà il curatore del Padiglione Italia della Biennale 2011. Ad annunciarlo ufficialmente, dopo le indiscrezioni che si erano susseguite nei giorni scorsi, è stato il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, presentando l’ultimo libro di Sgarbi, «L’Italia delle meraviglie» (Bompiani) insieme con il direttore dei musei vaticani Antonio Paolucci, Alain Elkan e Alvaro Gomez.

A Sgarbi - ha precisato Bondi - è stato deciso di affidare anche la vigilanza per l’acquisto di nuove opere d’arte contemporanea per il nuovo museo delle arti del XXI secolo, Maxxi, progettato da Zaha Hadid, che si aprirà a Roma in primavera. «Sgarbi - ha fatto notare Bondi - credo conosca le ricchezze e le varietà del patrimonio italiano, anche di quello diffuso, come pochi», a lui, ha proseguito, «dobbiamo gratitudine per il suo impegno per l’arte e l’impegno profuso anche qui al ministero. Dobbiamo avvalerci di più e meglio della sua esperienza».

http://corrieredelveneto.corriere.i...insedia-vittorio-furioso--1602326938929.shtml
 

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Siamo alla frutta...

La notizia è vera...

Sgarbi curatore di Padiglione Italia
Bondi insedia il «Vittorio furioso»
Il ministro incarica il critico d'arte ferrarese, operativo per la Biennale 2011: conosce la nostra arte come pochi



VENEZIA -Vittorio Sgarbi sarà il curatore del Padiglione Italia della Biennale 2011. Ad annunciarlo ufficialmente, dopo le indiscrezioni che si erano susseguite nei giorni scorsi, è stato il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, presentando l’ultimo libro di Sgarbi, «L’Italia delle meraviglie» (Bompiani) insieme con il direttore dei musei vaticani Antonio Paolucci, Alain Elkan e Alvaro Gomez.

A Sgarbi - ha precisato Bondi - è stato deciso di affidare anche la vigilanza per l’acquisto di nuove opere d’arte contemporanea per il nuovo museo delle arti del XXI secolo, Maxxi, progettato da Zaha Hadid, che si aprirà a Roma in primavera. «Sgarbi - ha fatto notare Bondi - credo conosca le ricchezze e le varietà del patrimonio italiano, anche di quello diffuso, come pochi», a lui, ha proseguito, «dobbiamo gratitudine per il suo impegno per l’arte e l’impegno profuso anche qui al ministero. Dobbiamo avvalerci di più e meglio della sua esperienza».

http://corrieredelveneto.corriere.i...insedia-vittorio-furioso--1602326938929.shtml

Beh, siamo veramente alla frutta; eccole le COMPETENZE e le CONSIDERAZIONI che Sgarbi nutre per l'Arte contemporanea, ascoltatelo: http://www.nunzianteantonio.com/home/critica_14.php
 
Suvvia, non siate così pessimisti:

potrebbe essere l'occasione per una rivisitazione
di Rosalba Carriera o di Giovanni Boldini. :)


Sgarbi è persona molto intelligente,
non è escluso che possa sorprenderci.

Da parte mia, mi siedo paziente in riva al fiume.
 
Per me ci divertiremo come matti a scrivere per i prossimi due anni.:clap::clap: Sgarbi sarà sicuramente scintillante (nel bene e nel male).:D

A Politi e a tutti i galleristi/critici intorno a Flashart verrà un coccolone. Già hanno mal digerito Beatrice, figuriamoci Sgarbi...:D:D
 
E' già polemica

Copiata da un post del nostro amico Stalker/Arsonist su clubart...:rolleyes::D:p

22/01/2010 - IL CRITICO FERRARESE NOMINATO CURATORE DEL PADIGLIONE ITALIA
Mantegna e il Che
la Biennale di Sgarbi


"Ma potrei mettere uno, nessuno o centomila artisti"

Vittorio Sgarbi

ROCCO MOLITERNI

La mia nomina a curatore del Padiglione Italia della Biennale di Venezia è stata un’idea del ministro Bondi e io la vivo come una sorta di risarcimento: quando ero sottosegretario avrei voluto nominare come curatore dell’intera manifestazione il critico australiano Robert Hughes, che mi sembrava la persona ideale. Ma un’azione proditoria dell’allora presidente della Biennale, Franco Bernabé, bloccò la mia iniziativa e mi presero per il cu.lo sostenendo che era la stessa cosa nominare Bonami»: a parlare con la consueta irruenza è Vittorio Sgarbi. Al cinquantottenne storico dell’arte ferrarese, il ministro per i Beni culturali ha affidato ieri pomeriggio il Padiglione Italia della Biennale 2011 e la vigilanza sulle acquisizioni del Maxxi, il museo d’arte contemporanea di Roma, firmato da Zaha Hadid. «Bondi è stato molto coraggioso, - aggiunge - questo incarico sarà pericoloso, forse più per lui che per me, forse lui verrà cacciato per questa scelta crudele contro la falsa cultura, contro chi ha maltrattato un artista come Alberto Sughi, solo perchè forse non produce abbastanza mer.da».

Nel mirino di Sgarbi il Padiglione Italia allestito da Ida Gianelli nel 2007, con Giuseppe Penone e Francesco Vezzoli. Allora rinacque uno spazio specifico per gli artisti italiani dopo anni in cui alla Biennale erano stati «sparpagliati» all’interno della mostra principale. «Mettere due soli artisti fu un atto di superbia, e in più dopo quarant’anni di attività si proponeva come “contemporaneo” Penone, cosa che non fu concessa neppure a De Chirico». E il giudizio di Sgarbi su Beatrice e Buscaroli, che pure l’anno scorso hanno sollevato non poche polemiche? «Si può pensare qualsiasi cosa, ma aver selezionato diciotto artisti permetteva a tutti di trovare qualcuno con cui essere in sintonia e poi c’erano i capolavori assoluti di ceramica di Bertozzi e Casoni». Sgarbi quanti artisti intende invitare? «Non ho ancora deciso, potrebbero essere uno, nessuno o centomila. Non mi dispiacerebbe anche un padiglione vuoto con solo l’indirizzario degli artisti italiani. Potrei anche mettere un solo artista come Saturnino Gatti, un grande del ‘500, oggi del tutto sconosciuto e per questo davvero contemporaneo. Ma nel mio padiglione ideale potrei mettere una sola opera, il Cristo morto del Mantegna e accanto la foto di Che Guevara sul letto di morte». Manca un anno e mezzo e c’è tempo per pensarci. «Tra l’altro sono anche sindaco di Salemi e che il 2011 è l’anno delle celebrazioni dell’Unità. Credo che il Padiglione Italia possa essere un’occasione per ricordare questo anniversario in modo intelligente».

Come ha reagito il mondo dell’arte alla nomina di Sgarbi? Entusiasta si dichiara il predecessore Luca Beatrice: «Sono contento per il mio amico Vittorio e anche perché ritengo salutare che per la seconda volta il ministro abbia deciso di non mettere il nostro padiglione alla Biennale nelle mani della “cricca” dell’Arte povera». Ida Gianelli preferisce non commentare la nomina di Sgarbi. Bonami replica alla sua maniera: «Direi che il peggio era stato già raggiunto e superato. Beatrice e Buscaroli ci hanno fatto piangere, Sgarbi potrebbe farci ridere se non addirittura sghignazzare. Ma forse tirerà fuori dalla paglietta un coniglio nano».

Più politica l’analisi di Achille Bonito Oliva, curatore della Biennale del 1993: «Non è scandaloso che il Padiglione Italia sia stato affidato a Sgarbi. Dopo Beatrice e Buscaroli, conferma il tentativo della destra di sviluppare una politica culturale che non vada a rimorchio della sinistra. Potremmo dire che è la dimostrazione che la destra si sta emancipando». Tutto ok, allora? «No, resta il problema della concezione dell’arte di Sgarbi che è il vagheggiamento di una bellezza statica.

Mentre credo che la bellezza sia un concetto transeunte, legato al suo tempo e sempre in trasformazione. Non si può ipotizzare l’arte come conferma, c’è sempre un elemento di rottura che fa parte della modernità: è il momento sperimentale che Sgarbi sembra non accettare». C’è da scommettere che altre polemiche non mancheranno oggi alla presentazione del grande progetto sull’Arte povera curato da Germano Celant con la Triennale di Milano in vari musei d’Italia, fra cui il Maxxi di Roma, per i 150 anni dell’Unità d’Italia. «Non capisco - conclude Sgarbi - cosa c’entri l’Arte Povera né con i 150 anni dell’Unità né con musei neonati come il Maxxi. E’ stata importante negli Anni 60 e 70 ma oggi non è più “contemporanea”. E’ come una donna che è stata bella ma ora è solo vecchia e nessuno se la porterebbe più a letto».
 
Copiata da un post del nostro amico Stalker/Arsonist su clubart...:rolleyes::D:p

22/01/2010 - IL CRITICO FERRARESE NOMINATO CURATORE DEL PADIGLIONE ITALIA
Mantegna e il Che
la Biennale di Sgarbi


"Ma potrei mettere uno, nessuno o centomila artisti"

Vittorio Sgarbi

ROCCO MOLITERNI

La mia nomina a curatore del Padiglione Italia della Biennale di Venezia è stata un’idea del ministro Bondi e io la vivo come una sorta di risarcimento: quando ero sottosegretario avrei voluto nominare come curatore dell’intera manifestazione il critico australiano Robert Hughes, che mi sembrava la persona ideale. Ma un’azione proditoria dell’allora presidente della Biennale, Franco Bernabé, bloccò la mia iniziativa e mi presero per il cu.lo sostenendo che era la stessa cosa nominare Bonami»: a parlare con la consueta irruenza è Vittorio Sgarbi. Al cinquantottenne storico dell’arte ferrarese, il ministro per i Beni culturali ha affidato ieri pomeriggio il Padiglione Italia della Biennale 2011 e la vigilanza sulle acquisizioni del Maxxi, il museo d’arte contemporanea di Roma, firmato da Zaha Hadid. «Bondi è stato molto coraggioso, - aggiunge - questo incarico sarà pericoloso, forse più per lui che per me, forse lui verrà cacciato per questa scelta crudele contro la falsa cultura, contro chi ha maltrattato un artista come Alberto Sughi, solo perchè forse non produce abbastanza mer.da».

Nel mirino di Sgarbi il Padiglione Italia allestito da Ida Gianelli nel 2007, con Giuseppe Penone e Francesco Vezzoli. Allora rinacque uno spazio specifico per gli artisti italiani dopo anni in cui alla Biennale erano stati «sparpagliati» all’interno della mostra principale. «Mettere due soli artisti fu un atto di superbia, e in più dopo quarant’anni di attività si proponeva come “contemporaneo” Penone, cosa che non fu concessa neppure a De Chirico». E il giudizio di Sgarbi su Beatrice e Buscaroli, che pure l’anno scorso hanno sollevato non poche polemiche? «Si può pensare qualsiasi cosa, ma aver selezionato diciotto artisti permetteva a tutti di trovare qualcuno con cui essere in sintonia e poi c’erano i capolavori assoluti di ceramica di Bertozzi e Casoni». Sgarbi quanti artisti intende invitare? «Non ho ancora deciso, potrebbero essere uno, nessuno o centomila. Non mi dispiacerebbe anche un padiglione vuoto con solo l’indirizzario degli artisti italiani. Potrei anche mettere un solo artista come Saturnino Gatti, un grande del ‘500, oggi del tutto sconosciuto e per questo davvero contemporaneo. Ma nel mio padiglione ideale potrei mettere una sola opera, il Cristo morto del Mantegna e accanto la foto di Che Guevara sul letto di morte». Manca un anno e mezzo e c’è tempo per pensarci. «Tra l’altro sono anche sindaco di Salemi e che il 2011 è l’anno delle celebrazioni dell’Unità. Credo che il Padiglione Italia possa essere un’occasione per ricordare questo anniversario in modo intelligente».

Come ha reagito il mondo dell’arte alla nomina di Sgarbi? Entusiasta si dichiara il predecessore Luca Beatrice: «Sono contento per il mio amico Vittorio e anche perché ritengo salutare che per la seconda volta il ministro abbia deciso di non mettere il nostro padiglione alla Biennale nelle mani della “cricca” dell’Arte povera». Ida Gianelli preferisce non commentare la nomina di Sgarbi. Bonami replica alla sua maniera: «Direi che il peggio era stato già raggiunto e superato. Beatrice e Buscaroli ci hanno fatto piangere, Sgarbi potrebbe farci ridere se non addirittura sghignazzare. Ma forse tirerà fuori dalla paglietta un coniglio nano».

Più politica l’analisi di Achille Bonito Oliva, curatore della Biennale del 1993: «Non è scandaloso che il Padiglione Italia sia stato affidato a Sgarbi. Dopo Beatrice e Buscaroli, conferma il tentativo della destra di sviluppare una politica culturale che non vada a rimorchio della sinistra. Potremmo dire che è la dimostrazione che la destra si sta emancipando». Tutto ok, allora? «No, resta il problema della concezione dell’arte di Sgarbi che è il vagheggiamento di una bellezza statica.

Mentre credo che la bellezza sia un concetto transeunte, legato al suo tempo e sempre in trasformazione. Non si può ipotizzare l’arte come conferma, c’è sempre un elemento di rottura che fa parte della modernità: è il momento sperimentale che Sgarbi sembra non accettare». C’è da scommettere che altre polemiche non mancheranno oggi alla presentazione del grande progetto sull’Arte povera curato da Germano Celant con la Triennale di Milano in vari musei d’Italia, fra cui il Maxxi di Roma, per i 150 anni dell’Unità d’Italia. «Non capisco - conclude Sgarbi - cosa c’entri l’Arte Povera né con i 150 anni dell’Unità né con musei neonati come il Maxxi. E’ stata importante negli Anni 60 e 70 ma oggi non è più “contemporanea”. E’ come una donna che è stata bella ma ora è solo vecchia e nessuno se la porterebbe più a letto».

Personalmente sono abbstanza d'accordo con l'analisi di Bonito Oliva. Certo che la cultura non dovrebbe e secondo me non ha colore politico, ma c'è sempre chi la tira per la propria giacchetta. Purtroppo non confido molto nella tanto decantata "intelligenza" di Sgarbi ma piuttosto sul suo immancabile opportunismo. Che a Sgarbi non piaccia e non interessi una grossa parte dell'arte contemporanea è noto, il problema è che a lui non interessa capirla, quindi non l'accetta. La sua cultura a mio avviso estremamente sopravvalutata si nasconde dietro acrobatici paradossi. Il mio pessimismo ha avuto ieri sera un'indiretta conferma mentre seguivo Boni su Telemarket, che annunciava gongolante ai telespettatori di essere a conoscenza del nome del prossimo curatore alla Biennale di Venezia senza svelarlo, come se poi fosse sto mistero. Ricordo che Sgarbi intrattiene rapporti contrattuali e commerciali con Tm, questo sarebbe un ulteriore esempio di "conflitto d'interessi". Boni, con insolita soddisfazione promuoveva i quadri iperrealisti di non ricordo il nome... forse Sciacca?? Facendo sott'intendere che il valore dell'artista si sarebbe (come al solito) di molto elevato, per un possibile riconoscimento come un invito alla prossima Biennale... Mi capite si?
Politica, Opportunismo, Profitto e pochissima Cultura.

Saluti a tutti.
 
Personalmente sono abbstanza d'accordo con l'analisi di Bonito Oliva. Certo che la cultura non dovrebbe e secondo me non ha colore politico, ma c'è sempre chi la tira per la propria giacchetta. Purtroppo non confido molto nella tanto decantata "intelligenza" di Sgarbi ma piuttosto sul suo immancabile opportunismo. Che a Sgarbi non piaccia e non interessi una grossa parte dell'arte contemporanea è noto, il problema è che a lui non interessa capirla, quindi non l'accetta. La sua cultura a mio avviso estremamente sopravvalutata si nasconde dietro acrobatici paradossi. Il mio pessimismo ha avuto ieri sera un'indiretta conferma mentre seguivo Boni su Telemarket, che annunciava gongolante ai telespettatori di essere a conoscenza del nome del prossimo curatore alla Biennale di Venezia senza svelarlo, come se poi fosse sto mistero. Ricordo che Sgarbi intrattiene rapporti contrattuali e commerciali con Tm, questo sarebbe un ulteriore esempio di "conflitto d'interessi". Boni, con insolita soddisfazione promuoveva i quadri iperrealisti di non ricordo il nome... forse Sciacca?? Facendo sott'intendere che il valore dell'artista si sarebbe (come al solito) di molto elevato, per un possibile riconoscimento come un invito alla prossima Biennale... Mi capite si?
Politica, Opportunismo, Profitto e pochissima Cultura.

Saluti a tutti.

Scusatemi se faccio una chiosa, poi la chiudo qui.
Trovo più scandalosa la nomina che Sgarbi ha ricevuto per il Maxxi di Roma che quella della Biennale. Incaricare da parte del Ministro Bondi, (che probabilmente è entrato in qualche museo per la prima volta ora che ha la nomina ai Beni Culturali) Sgarbi, (che notoriamente è quanto meno avverso o poco informato sull'arte contemporanea) per decidere gli acquisti e acquisizioni d'arte contemporanea in un museo d'importanza nazionale, è un pò come quel marito che per far dispetto alla moglie si taglia i genitali.
Saluti a tutti.
 
Ho cercato su "Il Domenicale" on-line tracce di interventi di Sgarbi per poter anticipare le sue scelte, perchè con Luca Beatrice come ricorderete "Il Domenicale" ci aveva preso......

Di Sgarbi c'è solo questo http://www.ildomenicale.it/breaking_news.asp?id_news=212 :

9 maggio 2009
Reato di futurismo? Un appello


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Firmate per Graziano Cecchini, cecchino futurista & fu turista


Condannato per aver fatto ritardare l’autobus, l’allegro pallinaro di Trinità dei Monti merita il nostro sostegno. Perché mostra la pochezza di molti e l’insipienza di troppi: il suo gesto provocatorio è migliore di certa arte contemporanea nata morta



Graziano Cecchini è stato condannato il 26 aprile scorso dalla magistratura italiana a 8 mesi di reclusione per “interruzione di pubblico servizio”. Il 16 gennaio 2008 aveva lanciato lungo le scalinate di Trinità dei Monti 500mila palline colorate, rotolanti fino a piazza di Spagna tra lo stupore divertito dei passanti. Il “pubblico servizio” interrotto consiste in due autobus che hanno dovuto attendere per 20 minuti che la strada venisse sgombrata dalle rimbalzanti palline.
Per quale reato è stato effettivamente condannato Cecchini? Paolo Corsini, giornalista e presidente dell’associazione Lettera 22 (.www.associazionelettera22.info), è stato il primo e più deciso, pur asserendo pieno rispetto per l’indipendenza dei giudici, a ipotizzare un “reato di futurismo”: «La condanna appare ridicola e assurda, specie se paragonata alla benevolenza usata contro i sedicenti writers, che imbrattano monumenti e palazzi storici, alla impunità di cui godono i vandali [...] sorge il sospetto che il reato contestato a Cecchini sia quello di futurismo, e questo proprio nel momento in cui il centenario del movimento marinettiano viene celebrato, finalmente, in maniera bipartisan».

Vittorio Sgarbi, da sindaco di Salemi in Sicilia, già aveva nominato l’artista Graziano Cecchini assessore al Nulla. Dopo la condanna gli ha conferito anche le deleghe alla Giustizia. Infatti secondo lui Cecchini ha il merito d’aver agito in nome del Futurismo e anche del Fu Turismo: già quando nel suo esordio in pubblico del 2007 aveva tinto di rosso la Fontana di Trevi, a dire di Sgarbi, anziché essere riprovato «avrebbe dovuto invece essere premiato per avere fatto l’opera d’arte più importante in Italia, e riconosciuta al mondo, del Nuovo secolo e millennio: l’ arrossamento della Fontana di Trevi, finalmente tornata alla vita (d’altra parte, le mestruazioni, ne sono il segno) dopo essere stata soffocata dal turismo».
Il Domenicale ha deciso di lanciare una raccolta di firme (sottoscrivere su info@ildomenicale.it) in favore di Graziano Cecchini, colpito da accanimento giudiziario. Cecchini è artista a volte stravagante ma di talento incoercibile e noto (il suo sito è www.futurzig.it). Nel suo gesto ci riesce impossibile cogliere qualcosa di peggiore e di diverso da un manifesto ottimista, nonché indubbiamente sarcastico nei confronti delle odierne avanguardie impettite, che ammiccano al mercato a colpi di collage. Un gesto, sì, futurista, che nell’anno celebrativo del Futurismo avrebbe potuto indurre a un giudizio più aperto. Soprattutto nel momento in cui artisti che vanno per la maggiore affermano la coincidenza dell’Arte col suo farsi nell’Evento.
Firmate per Cecchini. Meglio le sue allegre palline dei bambini impiccati e degli asini, sia impagliati che raglianti.
 
Biennale: Sgarbi cura Padiglione Italia

Notizia del 21 gennaio 2010 - 21:23
Critico vigilera' anche su acquisto opere per Maxxi

(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Il critico Vittorio Sgarbi sara' il curatore del Padiglione Italia della Biennale 2011.Ad annunciarlo il ministro dei Beni Culturali,Bondi. A Sgarbi, ha precisato Bondi, 'e' stato deciso di affidare anche la vigilanza per l'acquisto di nuove opere d'arte contemporanea per il nuovo museo delle arti del XXI secolo, Maxxi, che si aprira' a Roma in primavera'. 'Sgarbi - ha aggiunto Bondi - credo conosca le ricchezze e le varieta' del patrimonio italiano, anche di quello diffuso, come pochi'

varoon, mi togli una curiosità.
Cosa hai modificato del mio messaggio originale?
( non sapevo che i moderatori avessero tale possibilità :eek:)
 
Il mio pessimismo ha avuto ieri sera un'indiretta conferma mentre seguivo Boni su Telemarket, che annunciava gongolante ai telespettatori di essere a conoscenza del nome del prossimo curatore alla Biennale di Venezia senza svelarlo, come se poi fosse sto mistero. Ricordo che Sgarbi intrattiene rapporti contrattuali e commerciali con Tm, questo sarebbe un ulteriore esempio di "conflitto d'interessi". Boni, con insolita soddisfazione promuoveva i quadri iperrealisti di non ricordo il nome... forse Sciacca?? Facendo sott'intendere che il valore dell'artista si sarebbe (come al solito) di molto elevato, per un possibile riconoscimento come un invito alla prossima Biennale... Mi capite si?
Politica, Opportunismo, Profitto e pochissima Cultura.

Saluti a tutti.

anche quest'oggi il televenditore di tm tommasi urlava ai quattro venti di prenotare i quadri di pedretti (testuale) '..prima che sgarbi lo porti a venezia..'

temo che questo sia destinato a diventare il nuovo tormentone per spacciare gli artisti di scuderia...:rolleyes:
 
paradossale. ma la maggior parte dei cosiddetti esperti, sono sicuramente peggiori.
 
varoon, mi togli una curiosità.
Cosa hai modificato del mio messaggio originale?
( non sapevo che i moderatori avessero tale possibilità :eek:)

Ho modificato solo il titolo del 3d, in modo da dargli l'importanza che merita;)
Grazie ancora per la notiza:bow:
 
anche quest'oggi il televenditore di tm tommasi urlava ai quattro venti di prenotare i quadri di pedretti (testuale) '..prima che sgarbi lo porti a venezia..'

temo che questo sia destinato a diventare il nuovo tormentone per spacciare gli artisti di scuderia...:rolleyes:

Per non parlare di Porcelli quando presentava Emblema:o

Forse alla prossima Biennale la Siria non avrà più il "privilegio" di essere il padiglione TM:D:p
 
nel 2007 Sgarbi ha curato una mostra dal titolo "Arte Italiana 1968-2007" presso Palazzo Reale a Milano, chissà, magari pesca qualcuno da qua

"Il catalogo, nato in occasione della grande mostra milanese a Palazzo Reale, raccoglie, suddividendole per decenni le opere più significative della pittura italiana dell'ultimo mezzo secolo, dalla simbolica data del 1968 fino alle esperienze più recenti. Il '68 rappresenta, infatti, non solo uno spartiacque politico ma anche culturale ed estetico, assurgendo a metafora del crollo delle ideologie e idee da tutti condivise circa il senso del bello nell'arte. Vengono qui ripercorsi quattro decenni di pittura italiana rivisitati e riproposti secondo nuovi punti di vista. Oltre cento opere di diversa dimensione documentano l'evoluzione del gusto e la crescita di una tradizione, quella della pittura italiana, che fino al Futurismo e a Valori Plastici il mondo ha guardato con entusiasmo e ammirazione e che oggi invece rischia l'oblio. Importante la presenza di artisti che hanno fatto la storia artistica italiana ed europea, come Domenico Gnoli, Renato Guttuso, Piero Guccione, Valerio Adami, Gianfranco Ferroni, ma anche alcuni meno conosciuti e spesso sottovalutati, come Adelchi Mantovani, Gustavo Foppiani, Lorenzo Tornabuoni, Giancarlo Vitali, che hanno lavorato quasi clandestinamente, per anni, creando mondi e quadri leggendari, amati appassionatamente da ristretti gruppi di critici, di letterati e collezionisti. Il volume è il Catalogo della mostra di Milano (Palazzo Reale, 10 luglio-11 novembre 2007). "

http://www.bol.it/libri/Arte-italiana-1968-2007./Vittorio-Sgarbi/ea978886130154/
 
nel 2007 Sgarbi ha curato una mostra dal titolo "Arte Italiana 1968-2007" presso Palazzo Reale a Milano, chissà, magari pesca qualcuno da qua

Tra l'altro io ci sono andato con aspettative sottozero... una roba quasi tutta di figurativo... bleee :p eppero' devo dire che "un qualcosa" che toccava c'era...
Per carita', nessun filo logico, una marmellata di tutto un po', ma... ma... secondo me era possibile vedere dell'arte... :yes:
Non sono uscito pensando di aver sprecato il mio tempo.

... quasi unico astrattista: Davide Nido... :D
 
mi ricordo di una biro blu di Boetti (7 o 11 panelli:mmmm:) e un Baj:yes:
 
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