valeria_premi
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Voglio aprire questo argomento per esprimere una mia piccola gioia, sperando di non arrecarvi disturbi ed assicurandovi che non è mera propaganda di tirar l'acqua al mio mulino.
Dopo due settimane di... "accese" contrattazioni, oggi mi è finalmente arrivato il quadro che desideravo da tanto tempo, della nuova serie Club Internazionale dei Gentiluomini Invincibili di George Fiorini.
Allego immagine del dipinto dabbasso
Gentleman #2 - The One-Man Army
Dopo circa un biennio, questo è il primo dipinto che compero per me e per la mia collezione: lucro zero, l'ho comperato solo per me.
Iconograficamente parlando, mi suscita emozioni infinite... forse il termine di paragone è eccessivo ed inutile, ma la raffinatezza del tratto e quelle velate di colore bagnato su bagnato (incredibilmente perfette e definite, considerando la tecnica che usualmente fa sporcare di un poco le pennellate) mi ricordano da piccina i primi Guttuso che mio padre cominciava a collezionare.
Bellissimo il supporto pittorico, una carta plastificata su tela particolare, credo sia millimetrata o cosa simile... la pittura rosata di sfondo, frenetica e sicura, si fonde con il rosato naturale della carta per dare certe velature bellissime.
L'espressione del gentiluomo scozzese poi è angosciante nella sua fredda assenza di emozioni: come nella pittura caratteristica di Fiorini, la pelle è a tratti rosea, fresca e leggera, per diventare in concomitanza di lineamenti facciali chiave fredda, decomposta, macchiata da decine di sottili pennellate in differenti colorazioni.
Tutto si fonde perfettamente, il personaggio principale sembra un essere metafisico tra la pittura di maniera e la decomposizione di Schiele... le velata bagnate di bianco che danno le luci forti e grezze poi, rendono il tutto davvero surreale.
Bellissime le bocche che Fiorini disegna per i protagonisti delle sue storie: a volte sono carnose, a volte come in questo caso sono tagliate, un filo rosso con sinopie blu scure che solo danno l'accento della struttura. Tutto intorno alle labbra, colore rosso sbavato, quasi come fosse un rossetto passato male ed in fretta oppure macchie di sangue tiepido su carne morta.
Probabilmente, la cosa che colpisce di tutto il dipinto sono i capelli rosso fuoco di Sir McBrilliant (anche il nome è ilare, conoscendo un poco di lingua inglese fa ridere per il gioco di parole): pennellate violente di rosso accesso e violento, il risalto con lo sfondo rosa è superbo.
Lodevole l'impostazione prettamente grafica (credo che Fiorini venga dalla grafica pubblicitaria e si vede, nel caso): l'impaginazione del visual a destra con il raffinato logo (leggermente massonico) con bandiera a sinistra non fanno crollare la visuale sulla banda nera con il nome del gentiluomo.
Tutto regge, tutto è equilibrato: l'attenzione dello sguardo del lettore si posizione dapprima sul fuoco dei capelli, per poi andare ad analizzare pian piano l'espressione facciale astratta, lontana, "al di qua del sogno" (passatemi il parafrasare).
Un quadro superbo, violento e cattivo nella sua assenza di emozioni d'espressione del personaggio ritratto, ma caldo e confortevole nella visione totale.
Questo gentiluomo scozzese è lontano da noi, ma ironia della sorte fa parte di un Club che lotta per proteggerci: a questo indirizzo c'è la bella storia che il pittore ha inventato per la sua serie, e bisogna dire che l'immaginazione non gli manca di certo (potrebbe pure diventare una sceneggiatura di un film).
Ho levato una bella litografia di De Chirico per far posto al quadro, ed ora me lo godo qui vicino alla mia poltrona di lavoro: mi siedo la sera qui e mi immagino il mondo meraviglioso che Fiorini ha progettato per me; un mondo assurdo, dove i buoni vincono sempre, dove Hitler non è mai nato e la capitale degli Stati Confederati d'America è a Birmingham, in Alabama (Stato molto caro al nostro pittore, per motivi a me sconosciuti).
Un mondo dove l'Italia è ancora un Regno pieno di misteri e magie, dove mostri dell'apocalisse sorgono fuori dal mare come nelle visioni di Giovanni, dove un giovane ereditiere americano con una gamba meccanica ha fondato un Club per difendere la gente.
Un mondo rosa pastello, dove la bandiera del Sud sventola nelle verdi praterie assolate d'America... dove cinque improbabili gentiluomini dotati di fantastici poteri si ritrovano uniti per difendere il pianeta dall'attacco delle forze dell'Inferno.
E' bello guardare il mio nuovo quadro ed immaginare che, in qualche parte in questa vecchia città leggendaria che è Roma ci sia ancora qualcuno che è in grado di immaginare racconti fantastici, fatti di eroi igenui e malvagi altrettanto fanciulleschi.
Si, ci serve ancora qualcuno che usi la sua immaginazione come un pennello, e che dipinga mondi diversi da quello in cui viviamo: in fondo, a nessuno piace la realtà, e l'arte è proprio uno degli strumenti più grandi ed efficaci per evadere dalle nostre miserie quotidiane.
È bello e dolce pensare che in qualche universo alternativo ci sia ancora speranza, e che il male perda sempre.
Almeno in questo, evadere coi sogni può dare un piccolo barlume di felicità.
Vedendo opere come queste mi ritengo sempre fortunata di aver intrapreso anni addietro il mio lavoro... si, sono una privilegiata.
Ciao a tutti
Vi posto pure la locandina e l'invito della serie, son bellissimi anch'essi (infatti me ne son fatta regalare due copie)
Dopo due settimane di... "accese" contrattazioni, oggi mi è finalmente arrivato il quadro che desideravo da tanto tempo, della nuova serie Club Internazionale dei Gentiluomini Invincibili di George Fiorini.
Allego immagine del dipinto dabbasso
Gentleman #2 - The One-Man Army
Dopo circa un biennio, questo è il primo dipinto che compero per me e per la mia collezione: lucro zero, l'ho comperato solo per me.
Iconograficamente parlando, mi suscita emozioni infinite... forse il termine di paragone è eccessivo ed inutile, ma la raffinatezza del tratto e quelle velate di colore bagnato su bagnato (incredibilmente perfette e definite, considerando la tecnica che usualmente fa sporcare di un poco le pennellate) mi ricordano da piccina i primi Guttuso che mio padre cominciava a collezionare.
Bellissimo il supporto pittorico, una carta plastificata su tela particolare, credo sia millimetrata o cosa simile... la pittura rosata di sfondo, frenetica e sicura, si fonde con il rosato naturale della carta per dare certe velature bellissime.
L'espressione del gentiluomo scozzese poi è angosciante nella sua fredda assenza di emozioni: come nella pittura caratteristica di Fiorini, la pelle è a tratti rosea, fresca e leggera, per diventare in concomitanza di lineamenti facciali chiave fredda, decomposta, macchiata da decine di sottili pennellate in differenti colorazioni.
Tutto si fonde perfettamente, il personaggio principale sembra un essere metafisico tra la pittura di maniera e la decomposizione di Schiele... le velata bagnate di bianco che danno le luci forti e grezze poi, rendono il tutto davvero surreale.
Bellissime le bocche che Fiorini disegna per i protagonisti delle sue storie: a volte sono carnose, a volte come in questo caso sono tagliate, un filo rosso con sinopie blu scure che solo danno l'accento della struttura. Tutto intorno alle labbra, colore rosso sbavato, quasi come fosse un rossetto passato male ed in fretta oppure macchie di sangue tiepido su carne morta.
Probabilmente, la cosa che colpisce di tutto il dipinto sono i capelli rosso fuoco di Sir McBrilliant (anche il nome è ilare, conoscendo un poco di lingua inglese fa ridere per il gioco di parole): pennellate violente di rosso accesso e violento, il risalto con lo sfondo rosa è superbo.
Lodevole l'impostazione prettamente grafica (credo che Fiorini venga dalla grafica pubblicitaria e si vede, nel caso): l'impaginazione del visual a destra con il raffinato logo (leggermente massonico) con bandiera a sinistra non fanno crollare la visuale sulla banda nera con il nome del gentiluomo.
Tutto regge, tutto è equilibrato: l'attenzione dello sguardo del lettore si posizione dapprima sul fuoco dei capelli, per poi andare ad analizzare pian piano l'espressione facciale astratta, lontana, "al di qua del sogno" (passatemi il parafrasare).
Un quadro superbo, violento e cattivo nella sua assenza di emozioni d'espressione del personaggio ritratto, ma caldo e confortevole nella visione totale.
Questo gentiluomo scozzese è lontano da noi, ma ironia della sorte fa parte di un Club che lotta per proteggerci: a questo indirizzo c'è la bella storia che il pittore ha inventato per la sua serie, e bisogna dire che l'immaginazione non gli manca di certo (potrebbe pure diventare una sceneggiatura di un film).
Ho levato una bella litografia di De Chirico per far posto al quadro, ed ora me lo godo qui vicino alla mia poltrona di lavoro: mi siedo la sera qui e mi immagino il mondo meraviglioso che Fiorini ha progettato per me; un mondo assurdo, dove i buoni vincono sempre, dove Hitler non è mai nato e la capitale degli Stati Confederati d'America è a Birmingham, in Alabama (Stato molto caro al nostro pittore, per motivi a me sconosciuti).
Un mondo dove l'Italia è ancora un Regno pieno di misteri e magie, dove mostri dell'apocalisse sorgono fuori dal mare come nelle visioni di Giovanni, dove un giovane ereditiere americano con una gamba meccanica ha fondato un Club per difendere la gente.
Un mondo rosa pastello, dove la bandiera del Sud sventola nelle verdi praterie assolate d'America... dove cinque improbabili gentiluomini dotati di fantastici poteri si ritrovano uniti per difendere il pianeta dall'attacco delle forze dell'Inferno.
E' bello guardare il mio nuovo quadro ed immaginare che, in qualche parte in questa vecchia città leggendaria che è Roma ci sia ancora qualcuno che è in grado di immaginare racconti fantastici, fatti di eroi igenui e malvagi altrettanto fanciulleschi.
Si, ci serve ancora qualcuno che usi la sua immaginazione come un pennello, e che dipinga mondi diversi da quello in cui viviamo: in fondo, a nessuno piace la realtà, e l'arte è proprio uno degli strumenti più grandi ed efficaci per evadere dalle nostre miserie quotidiane.
È bello e dolce pensare che in qualche universo alternativo ci sia ancora speranza, e che il male perda sempre.
Almeno in questo, evadere coi sogni può dare un piccolo barlume di felicità.
Vedendo opere come queste mi ritengo sempre fortunata di aver intrapreso anni addietro il mio lavoro... si, sono una privilegiata.
Ciao a tutti
Vi posto pure la locandina e l'invito della serie, son bellissimi anch'essi (infatti me ne son fatta regalare due copie)