Enrico Lombardi

Zannart

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Ciao a tutti,

sono un nuovo utente e come tale colgo l'occasione per congratularmi con voi per l'utilità e il livello delle discussioni aperte.:clap:

Pochi giorni fa mi hanno proposto l'acquisto di un'opera di Enrico Lombardi, voi che ne pensate? Il suo stile mi piace, ma si può parlare di investimento?:confused:

Grazie,

Zannart
 
Grazie a tutti. Crepi il lupo. Sarò molto lieto di conoscervi se verrete alla mostra e vi presenterete. Così avrò modo di regalarvi il Catalogo che sta venendo molto bene. Sono alle battute finali: comunicazione e allestimento, ma credo che, se non vi saranno problemi dell'ultima ora, possa venire una mostra interessante ed emblematica. Grazie ancora e un caro saluto.
enrico lombardi
 
Comunico che, per gentile concessione dell'artista Enrico Lombardi, è disponibile in formato pdf il catalogo della prossima mostra di Ravenna. Chi fosse interessato può inviare richiesta via email a info@interartbrokers.org. Saluti.
 
Un caro saluto ad Enrico Lombardi.

Mi è gradita l'occasione, in veste di collezionista e di amante dell'arte, per esprimere la mia opinione del tutto positiva sull'operato del nostro caro Enrico, Vi consiglio di entrare nel Suo sito Web per gustarvi alcune cose davvero interessanti.:clap::clap::clap:

Altra nota curiosa, l'accompagnamento musicale alla visita del sito è di notevole gusto_OK!OK!OK!

Ciao a tutti.

Alessandro
 
Hanno copiato anche Lombardi .....

Un caro saluto ad Enrico Lombardi.

Mi è gradita l'occasione, in veste di collezionista e di amante dell'arte, per esprimere la mia opinione del tutto positiva sull'operato del nostro caro Enrico, Vi consiglio di entrare nel Suo sito Web per gustarvi alcune cose davvero interessanti.:clap::clap::clap:

Altra nota curiosa, l'accompagnamento musicale alla visita del sito è di notevole gusto_OK!OK!OK!

Ciao a tutti.

Alessandro

HANNO COPIATO ANCHE ENRICO LOMBARDI !!!

Stavo riordinando il materiale portato a casa da ARTE PADOVA, ma purtroppo non trovo più un fogliettino di carta su cui avevo scritto il nome di un Artista la cui iniziale è certamente B ( mi sembra di ricordare che il cognome sia francese, ma non ci giurerei ) che "si è moltissimo ispirato" dal mio concittadino Enrico Lombardi.

Per chi andrà a Padova prego di guardare il nome corretto e scriverlo qui a beneficio anche dello stesso Lombardi che sappiamo leggerci.

Il Padiglione che lo espone è, mi sembra sempre di ricordare, l'ultimo in fondo molto vicino a quello di Athos Faccincani, il quadro rappresenta 3 case dipinte nel tipico stile di Lombardi

Aspetto con ansia vostre nuove.....

P.S. : per Lombardi valgono le stesse parole che il Principe ha speso per Massimo Kaufmann:

Posso dire al nostro Caro Kaufmann che essere copiati fà onore,vedasi i Grandi Maestri.Per qui per gli altri artisti Kaufmann se posso usare il termine è un Maestro,per qui ne dovrebbe essere onorato di tale onore.Auguro al nostro Caro Amico Kaufmann di continuare nel suo percorso Artistisco,e un giorno di poterlo avere nostro ospite nel nostro piccolo spazio.
 
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HANNO COPIATO ANCHE ENRICO LOMBARDI !!!

Stavo riordinando il materiale portato a casa da ARTE PADOVA, ma purtroppo non trovo più un fogliettino di carta su cui avevo scritto il nome di un Artista la cui iniziale è certamente B ( mi sembra di ricordare che il cognome sia francese, ma non ci giurerei ) che "si è moltissimo ispirato" dal mio concittadino Enrico Lombardi.

Per chi andrà a Padova prego di guardare il nome corretto e scriverlo qui a beneficio anche dello stesso Lombardi che sappiamo leggerci.

Il Padiglione che lo espone è, mi sembra sempre di ricordare, l'ultimo in fondo molto vicino a quello di Athos Faccincani, il quadro rappresenta 3 case dipinte nel tipico stile di Lombardi

Aspetto con ansia vostre nuove.....

P.S. : per Lombardi valgono le stesse parole che il Principe ha speso per Massimo Kaufmann:

Carissimo Investart ti avevo scritto ora una bellissima risposta, ho cliccato e non me l'ha inviata. Provo a sintetizzartela. Di tutti i dolori che la vita ci infligge quotidianamente , quello di essere copiato o che qualcuno tragga ispirazione dalla mia ricerca, è quello che mi fa meno male in assoluto. Provo a spiegarti perchè al mio mondo ci si può ispirare, ma non può essere copiato, se non al prezzo di una volgare caricatura. Case ne hanno dipinte in tanti e tanti ne dipingono ancora oggi. Sono le mie che non sono case. Io dipingo una pittura che riflette sulla pittura attraverso nuclei tematici e seriali che cambiano nel tempo -vedi tutto il mio percorso-. I miei temi sono sempre pretestuosi e sostanziali, come le bottiglie di Morandi (quanti, nel suo tempo, dipingevano bottiglie, ma non erano Morandi!?). Ma ciò che è realmente incopiabile del mio universo figurale è la sottile, ambigua, sproporzione, sia cromatica che compositiva, che appartiene così profondamente ai miei cromosomi da essere spesso oscura anche a me. Si copiano le ricette, mai i segreti. Per questo mi sento di tranquillizzarti: resto con lo sguardo fisso alla mia verità, così faticosamente scavata nella pratica e nel tempo e tiro dritto nella mia ricerca. Non temere! Ai miei epigoni, se ci sono veramente, i miei migliori auguri. Agli amici dello splendido Forum di Interartbroker, qui intervenuti, un caro saluto. E un abbraccio anche a te Investart. Alla prossima. Tuo
Enrico Lombardi
 
HANNO COPIATO ANCHE ENRICO LOMBARDI !!!

Stavo riordinando il materiale portato a casa da ARTE PADOVA, ma purtroppo non trovo più un fogliettino di carta su cui avevo scritto il nome di un Artista la cui iniziale è certamente B ( mi sembra di ricordare che il cognome sia francese, ma non ci giurerei ) che "si è moltissimo ispirato" dal mio concittadino Enrico Lombardi.

Per chi andrà a Padova prego di guardare il nome corretto e scriverlo qui a beneficio anche dello stesso Lombardi che sappiamo leggerci.

Il Padiglione che lo espone è, mi sembra sempre di ricordare, l'ultimo in fondo molto vicino a quello di Athos Faccincani, il quadro rappresenta 3 case dipinte nel tipico stile di Lombardi

Aspetto con ansia vostre nuove.....

P.S. : per Lombardi valgono le stesse parole che il Principe ha speso per Massimo Kaufmann:

buonasera, direi molto più che ispirato:yes:! l'opera in questione era firmata Mathias Brandes http://www.matthias-brandes.com/pagine/quadri.html
 
buonasera, direi molto più che ispirato:yes:! l'opera in questione era firmata Mathias Brandes http://www.matthias-brandes.com/pagine/quadri.html

Carissimo Heinz Guderian
grazie per avermi mostrato le opere di Brandes, che non conoscevo, se non per qualche incontro casuale nelle fiere. Nonostante le evidenti somiglianze, almeno in superficie, non credo che questo ottimo artista abbia mai visto il mio lavoro che, peraltro, è veramente di tutt'altra natura. Come ho già detto, non basta giochicchiare con mucchietti di case per fare un Lombardi. Ripeto: la mia è una figurazione solo in apparenza e le mie non sono case, ma astrazioni concettuali ispirate al 2/3cento italiano. Inoltre trovo, anche se ben dipinte, le opere di Brandes decorative e e illustrative, con un vago retrogusto fumettistico e favolistico. Caratteristiche difficilmente riscontrabili nelle mie opere, anche in quelle poche in cui vi sono gruppetti di case, che, fra l'altro, costituiscono una parte assai piccola del mio universo figurale. Grazie comunque per aver allargato il mio bagaglio conoscitivo. Se dovessi preoccuparmi di sorvegliare tutti i pittori nel mondo che lavorano con le architetture perderei un sacco di tempo utile. Resto fisso e concentrato solo
nella mia ricerca. Un caro saluto a tutti.
Enrico Lombardi
 
Carissimo Heinz Guderian
grazie per avermi mostrato le opere di Brandes, che non conoscevo, se non per qualche incontro casuale nelle fiere. Nonostante le evidenti somiglianze, almeno in superficie, non credo che questo ottimo artista abbia mai visto il mio lavoro che, peraltro, è veramente di tutt'altra natura. Come ho già detto, non basta giochicchiare con mucchietti di case per fare un Lombardi. Ripeto: la mia è una figurazione solo in apparenza e le mie non sono case, ma astrazioni concettuali ispirate al 2/3cento italiano. Inoltre trovo, anche se ben dipinte, le opere di Brandes decorative e e illustrative, con un vago retrogusto fumettistico e favolistico. Caratteristiche difficilmente riscontrabili nelle mie opere, anche in quelle poche in cui vi sono gruppetti di case, che, fra l'altro, costituiscono una parte assai piccola del mio universo figurale. Grazie comunque per aver allargato il mio bagaglio conoscitivo. Se dovessi preoccuparmi di sorvegliare tutti i pittori nel mondo che lavorano con le architetture perderei un sacco di tempo utile. Resto fisso e concentrato solo
nella mia ricerca. Un caro saluto a tutti.
Enrico Lombardi

Signor Lombardi, dopo aver postato mi son reso conto che sarebbe stato corretto ridimensionare l' affermazione " molto più che ispirato" , mea culpa per aver postato il link prima di visionare il sito (memore solo dell'unica opera esposta a Padova) e mea culpa per non aver corretto l'affermazione subito dopo ! Un caro saluto ed un augurio di grosse soddisfazioni che certamente non mancheranno :)
 
Signor Lombardi, dopo aver postato mi son reso conto che sarebbe stato corretto ridimensionare l' affermazione " molto più che ispirato" , mea culpa per aver postato il link prima di visionare il sito (memore solo dell'unica opera esposta a Padova) e mea culpa per non aver corretto l'affermazione subito dopo ! Un caro saluto ed un augurio di grosse soddisfazioni che certamente non mancheranno :)

Carissimo Heinz Guderian
la ringrazio molto per aver capito, dopo essersi documentato. Questo è segno di onestà intellettuale e correttezza. Avrà avuto conferma, visionando tutto il mio percorso così atipico, di quelle differenze che io le avevo sottolineato. La prego anche di credere che non c'era nulla di offensivo nel suo paragone. I paragoni, anche se impropri , non mi offendono mai. Sono sempre un'occasione di riflessione e crescita sia per l'artista che per l'amatore. Grazie ancora. Suo
Enrico Lombardi
 
Salve a tutti.

Vorrei dire che, secondo il mio modesto parere, tra le opere di Enrico Lombardi e quelle di Brandes c'è un ABISSO, sia culturale che artistico!!!
 
Salve a tutti.

Vorrei dire che, secondo il mio modesto parere, tra le opere di Enrico Lombardi e quelle di Brandes c'è un ABISSO, sia culturale che artistico!!!

Grazie Ghigo
molto gentile. Ma senza entrare nel merito delle qualità reciproche, direi che l'abisso di cui parli è essenzialmente di DIFFERENZA. Direi che Brandes lavora in ambito ludico-decorativo, mentre io in ambito etico-filosofico. Si tratta di 2 universi linguistici incompatibili e inconciliabili, nonostante alcune piccole somiglianze di facciata. Credo che nella mia pittura si senta la profonda ossessione formale che la muove e il ricco humus culturale che la sottende. Comunque un grazie sentito, senza togliere nulla all'ottimo Brandes.
Enrico lombardi
 
In questo clima di scambievoli gentilezze, vorrei aggiungere la mia voce per dire che mi è spiaciuto molto, Enrico, - per consueta netiquette ti do del tu - accapigliarmi col tuo gallerista. Spero gli possa trasmettere, quando lo incontrerai, tale dispiacere e il relativo ramoscello di ulivo.

Ciò tuttavia ha avuto come piacevole conseguenza di conoscerti e di apprezzarti, dato che normalmente, per fredda personale determinazione, guardo unicamente gli artisti - perlopiù astrattisti - storicizzati, termine che come ho avuto modo di dire in passato equivale ad una forma elegante e un po' ipocrita di definire i defunti.
Lieto quindi che tu non sia ancora storicizzato.:)

Se un giorno ci incontreremo da qualche parte, mi farà piacere approfondire alcuni aspetti dei tuoi lavori che, forse sbagliando, interpreto come un desiderio di allontanamento dal caotico presente per un ritorno a tempi e culture che idealmente vengono sentiti maggiormente intimisti.

Un saluto

micromario
 
In questo clima di scambievoli gentilezze, vorrei aggiungere la mia voce per dire che mi è spiaciuto molto, Enrico, - per consueta netiquette ti do del tu - accapigliarmi col tuo gallerista. Spero gli possa trasmettere, quando lo incontrerai, tale dispiacere e il relativo ramoscello di ulivo.

Ciò tuttavia ha avuto come piacevole conseguenza di conoscerti e di apprezzarti, dato che normalmente, per fredda personale determinazione, guardo unicamente gli artisti - perlopiù astrattisti - storicizzati, termine che come ho avuto modo di dire in passato equivale ad una forma elegante e un po' ipocrita di definire i defunti.
Lieto quindi che tu non sia ancora storicizzato.:)

Se un giorno ci incontreremo da qualche parte, mi farà piacere approfondire alcuni aspetti dei tuoi lavori che, forse sbagliando, interpreto come un desiderio di allontanamento dal caotico presente per un ritorno a tempi e culture che idealmente vengono sentiti maggiormente intimisti.

Un saluto

micromario

A mio avviso l’ Italian Factory sbaglia Enrico a non difenderti in Asta. Io se fossi un cliente che ti ha da loro acquistato a coefficiente 4 pieno ( ho parlato una volta con loro quando trattavano ancora Alessandro Bazan, e, mi sembra di ricordare, ma non vorrei sbagliarmi che non fanno nessuno sconto, anzi applicano tassi alti per il pagamento a rate ) quando vedo che ad esempio alle aste della www.meetingart.it vengono proposte tue Opere a prezzi “ridicoli” ed aggiudicate a meno di 1000 Euro, mi arrabbierei parecchio, anche se poi quelle che passano in Asta a quei prezzi sono tue Opere giovanili e/o molto minori rispetto alla tua attuale produzione artistica.
 
A mio avviso l’ Italian Factory sbaglia Enrico a non difenderti in Asta. Io se fossi un cliente che ti ha da loro acquistato a coefficiente 4 pieno ( ho parlato una volta con loro quando trattavano ancora Alessandro Bazan, e, mi sembra di ricordare, ma non vorrei sbagliarmi che non fanno nessuno sconto, anzi applicano tassi alti per il pagamento a rate ) quando vedo che ad esempio alle aste della www.meetingart.it vengono proposte tue Opere a prezzi “ridicoli” ed aggiudicate a meno di 1000 Euro, mi arrabbierei parecchio, anche se poi quelle che passano in Asta a quei prezzi sono tue Opere giovanili e/o molto minori rispetto alla tua attuale produzione artistica.

Carissimo Investart
la tua indignazione mi gratifica moralmente e mi trova concorde, ma non posso più lottare contro i mulini a vento. Sto, attualmente, con grande fatica, prendendo le distanze da quel mondo e cercando di operare con più chiarezza, onestà e trasparenza. Ma la cosa è assai difficile. Il tuo intervento richiede però qualche chiarimento e qualche piccola correzione, che servirà anche all'amico Ghigo. Italian Factory nasce come esperimento culturale , dalla mente di Alessandro Riva, per promuovere la Nuova Pittura Figurativa italiana, e, solo in seconda istanza, diviene un fatto commerciale; le due cose però restano sempre separate, almeno in parte. Per far funzionare il progetto dietro a Riva era necessaria la presenza di un mercante per il sostegno economico. Costui non ha mai investito molto, nè protetto sulle aste, gli artisti meno commerciali e redditivi; fra i quali vi sono anch'io. Per cui tutte le opere che in questi ultimi 2 anni sono passate in asta hanno dovuto camminare con le loro gambe, senza aiuti e sostegni. Di queste, che io sappia, un 70% è stato aggiudicato a discreti livelli (punto 2, 2e mezzo, 3) e solo i lavori su carta (molto meno quotati delle tele) sono stati aggiudicati a meno di 1000 euro. A crisi economica conclamata tutto sembra essere precipitato, ma io non sono più al corrente di nulla. Considerate le politiche ribassiste delle case d'aste non è poi andata così male, e tutto da solo, senza appoggi. Il che vuol dire: tutto reale: quello che è andato è andato senza trucchi a collezionisti veri, appassionati del lavoro. Tutto ciò, alla fine, mi convince sempre di più della difficoltà di operare in un mercato sregolato, spesso disonesto, drogato, gonfiato e con l'unico paradigma di valore della vendibilità facile e del realizzo immediato, al cui scopo servono solo artisti di facile consumo e di poche pretese.Io non appartengo a questo sistema, malgrado i 34 anni di pittura mi ci facciano oramai forzosamente apparire, e troverò il modo di prendere sufficienti distanze. Per quanto riguarda la serietà di un artista, oggi, e io voglio difendere la mia assoluta eticità, non si può più certo chiederla ad un mercato di tal fatta, ma occorre riguardare alle opere, alle mostre, alla letteratura e alle pubblicazioni. E su questo il mio lavoro è senza macchia e senza peccato. Per quanto riguarda le quotazioni, anche se faticosamente, resisto sul punto 4, con margini elastici, come fanno quasi tutti i miei colleghi e sul 4 lavorano anche le persone con le quali collaboro (Forni di Bologna e Milano, Alcamo di Palermo, Medici Gallery di Seattle, Blu Gallery di S.Benedetto del Tronto, Italian Factory e altri). Non sono in grado di governare in nessun modo la questione aste e non voglio neppure farlo. A questo punto mi vien da dire: se qualcuno crede davvero nel mio lavoro e trova pezzi sotto costo li prenda e li sottragga a questo modo selvaggio di lavorare. Ma non posso realmente chiederlo a nessuno! Il mercante di Italian factory si muove solo per chi gli fa guadagnare un sacco di soldi e io sono troppo di nicchia per chiunque. Ad ogni modo ti ringrazio molto per l'attenzione e le giuste analisi che mi hanno permesso questi chiarimenti. Alla prossima.
Enrico Lombardi
 
In questo clima di scambievoli gentilezze, vorrei aggiungere la mia voce per dire che mi è spiaciuto molto, Enrico, - per consueta netiquette ti do del tu - accapigliarmi col tuo gallerista. Spero gli possa trasmettere, quando lo incontrerai, tale dispiacere e il relativo ramoscello di ulivo.

Ciò tuttavia ha avuto come piacevole conseguenza di conoscerti e di apprezzarti, dato che normalmente, per fredda personale determinazione, guardo unicamente gli artisti - perlopiù astrattisti - storicizzati, termine che come ho avuto modo di dire in passato equivale ad una forma elegante e un po' ipocrita di definire i defunti.
Lieto quindi che tu non sia ancora storicizzato.:)

Se un giorno ci incontreremo da qualche parte, mi farà piacere approfondire alcuni aspetti dei tuoi lavori che, forse sbagliando, interpreto come un desiderio di allontanamento dal caotico presente per un ritorno a tempi e culture che idealmente vengono sentiti maggiormente intimisti.

Un saluto

micromario

Carissimo Micromario
ho trasmesso il ramoscello d'ulivo, che è stato molto apprezzato, anche se oramai ogni dissidio era superato. Anche per me avere un luogo dove poter portare con educazione e trasparenza le mie opinioni e ragioni è una cosa bella e civile. Sappi che io sono un grande appassionato di pittura astratta che, insieme alla tradizione primitiva italiana, costituisce il sustrato di tutto il mio lavoro. Anzi spesso , parlandone, definisco la mia una pittura astratta anche se nel senso dell'icòna. Se guardi nel mio sito vedrai che i primi 10 anni di lavoro li ho consumati nell'astrazione, un amore mai superato, ma trasformato all'interno di questa mia figurazione paradossale. Resto convinto che in ogni mio quadro la componente astratto-compositiva sia altrettanto firte di quella figurale-costruttiva. Ad uno sguardo attento te ne accorgerai!
Per quanto riguarda l'intimismo quello che hai detto è vero, sino al punto di tentare un intimismo radicale, quasi monacale, francescano, di pura espressione della soglia e del silenzio. Grazie per la civiltà con cui stiamo conversando, qui e nel sito di Interartbroker. Un caro saluto.
Enrico Lombardi
 
"il tempo dell'ombra"

Carissimi amici dei Forum di Finanza on line e di Interartbroker
vorrei tentare di descrivervi la mostra di Ravenna che andrò ad inaugurare domani. Considero "IL TEMPO DELL'OMBRA" una mostra spartiacque della mia vita: sia dal punto di vista estetico, sia da quello etico. Le opere, divise in due serie complementari ("STANZE" e "ORTI CONCLUSI"), costituiscono il nocciolo centrale di una riflessione sui luoghi che accompagna tutta la mia ricerca sin dall'inizio e che qui trova una sua sintesi e consapevolezza particolarmente forte. L'allestimento, che ho ruminato e pensato per ben due anni, andando e ritornando dentro la Chiesa di S:Maria delle Croci, studiandomela dal vero e sulla piantina, è molto suggestivo e viene a costituire una naturale cassa di risonanza delle opere, un contenitore ideale. Provate ad immaginare lo spazio cavo e un po' cupo di una chiesetta barocca con pochissimi punti luce e quadri sperduti in esso, ma con la forza di una tessitura quasi mistica. Nell'abside ho allestito 4 opere a 4 metri di altezza ,disposte in modo da formare , nello spazio centrale che le divide, una croce bianca. L'idea è quella di una rivisitazione contemporanea della pala d'altare, una pala laica e sacra insieme. Nel corpo centrale della Chiesa vi sono 11 opere della serie "Orti conclusi" (per inciso l' hortus conclusus latino indicava fino al Rinascimento e oltre il giardino chiuso, che poteva contenere un pensatoio mistico, un luogo privilegiato di raccoglimento). Accanto al corpo principale dell'edificio vi sono le sagrestie in cui ho installato le 11 opere della serie "Stanze". Qui, un uno spazio molto più piccolo dell'altro, ma intimo e concentrato, le opere sono più vicine e giocano di risonanza musicale l'una con l'altra. Quando lo spazio è vuoto si può sentire una musica lieve di sottofondo, ambient, in cui un grande musicista occidentale ha reinterpretato la musica tradizionale indiana. Una scelta questa consapevole e provocatoria, come ad indicare che la mia pittura vuole tessere un legame ideale con la cultura figurativa dell'ombelico del mondo. Il Catalogo è venuto stampato assai bene. Spero che qualcuno di voi possa prendersi il tempo per una visita. Nel qual caso mi faccia sapere.
Un caro saluto a tutti.
Enrico Lombardi
 
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DE PROFUNDIS
Lettera aperta agli amici dei Forum.

Carissimi amici, dopo aver conversato via web lungamente con alcuni di voi e aver letto altri Forum su e intorno ad altri artisti, sento il dovere e l'urgenza di questa comunicazione. Ad alcuni apparirà molto dura, ma sarà solo il tentativo di un'analisi lucida e senza preconcetti e ipocrisie, rispettosa come sempre e, spero, chiara.
Per prima cosa vorrei sottolineare che non è bene parlare di artisti viventi e operativi come fossero COSE o ARIDE MERCI, prescindendo spesso completamente dal rispetto dovuto ad ogni essere umano, che faccia questo o altro lavoro, e andando spesso a ferire sensibilità già duramente provate dal sistema, come vedo spesso fare soprattutto nei siti che parlano di mercato e finanza. Non tutti gli artisti sono marchettari e schiavi della domanda, anzi molti dei migliori hanno subito e subiscono continuamente mortificazioni, violenze e ricatti anche solo per poter galleggiare. Per loro e per me chiedo il rispetto e la correttezza che una normale civiltà della relazione richiederebbe per qualunque creatura vivente. Rispetto che, in questo caso, dovrebbe manifestarsi col ritorno al discorso di merito sul valore estetico e culturale di una ricerca artistica, interrompendo l'oscena chiacchera sul gossip e sul presunto valore della merce, che non tiene conto del fatto che dietro ogni opera, valida o no che sia, vi sono persone reali, con tutto lo spessore vitale del loro dolore, della loro gioia, dei loro lutti, dei loro congedi, della loro fatica e sacrificio, della loro malinconia e verità, delle loro ambizioni e frustrazioni ecc. Tenetelo sempre presente!
Ora, per entrare nel merito del disastro attuale vorrei porre a tutti una domanda che richiede ad ognuno una risposta assolutamente onesta: “Chi, sapendolo, e quindi consapevolmente, si giocherebbe del denaro a carte con un baro? Chi, se non un altro baro? Oppure qualcuno che si ritiene così abile e scaltro da poterne uscire sempre e comunque bene?”
In altri termini : “perchè tanti di voi stanno su questi Forum a parlare di quotazioni, aste, artisti presi e abbandonati, emergenti o dimenticati, in rialzo o in ribasso....di mercato, insomma, come se ci fosse qualcosa di vero e di fondato dietro? Come se non fosse chiaro a tutti che oggi è tutto finto, drogato, gonfiato, truffaldino? Perchè così tanti continuano a giocare una partita già decisa, truccata, in cui abbiamo già perso tutti, compreso i grossi furbi che pilotano l'affare?”
In Italia le persone serie che fanno un mercato onesto e serio sono pochissime, e lo sappiamo tutti! Il resto è monopolio di mercati senza scrupoli che hanno tirato la corda sino a togliere al “mercato” stesso ogni credibilità, portandolo sulla soglia del collasso. Di me e della stragrande maggioranza dei miei colleghi, vivi o morti, si possono trovare opere a prezzi diversissimi e questo provoca un disorientamento ulteriore in un mercato già totalmente in confusione. Quale mercante o gallerista oggi in Italia è in grado, coi tempi giusti, di fondare realmente un artista, portarlo a certi livelli, difenderlo ed esportarlo? Nessuno. Ma di mezze figure che ci provano ce n'è veramente a iosa: investono qualcosa su qualcuno, si pagano critiche compiacenti, eventi pilotati, quotazioni gonfiate, aste governate ad arte e il gioco è fatto; ma se, sventuratamente, malgrado ciò, non funzionasse, il malcapitato viene abbandonato in breve tempo al suo ingrato destino e l'ingenuo collezionista si trova gabbato, senza nessun referente. In questa macchina infernale come può l'artista vero, se ancora ve ne sono, avere un valore culturale? Chi dovrebbe stabilirlo? E' diventato solo una merce da realizzo immediato.
Per questo rivolgo a voi, amici dei Forum, questo mio grido di indignazione e di dolore. Perchè tutto ciò ha origine proprio dall'idea DELL'ARTE COME INVESTIMENTO. L'investimento in arte non è certo cosa solo recente e di per sé non sarebbe il male assoluto, se fosse governata dal buon senso, dai valori estetici e culturali, dal sedimento del tempo, dalla fede e dall'amore per l'autenticità. Ma in grado di generare l'attuale disastro se vissuto come ricerca continua e compulsiva del plusvalore a tutti i costi, in breve tempo, al di fuori di ogni valore reale e oggettivo delle opere e degli artisti. Se l'arte deve ininterrottamente produrre nuova ricchezza da se stessa non possiamo stupirci del punto raggiunto, né che tutto venga falsato, prezzi, quotazioni, parole e le opere stesse, in un'orgia di falsi che stendono il loro cono d'ombra, pesante e sinistro, su quel poco di verità sopravvissuto. Nessuno può stupirsi! E soprattutto che nessuno finga che tutto sia normale! Che il gioco abbia ancora regole e arbitro! Niente più regole. Niente arbitro. Che si smetta di chiedere agli artisti più seri e dolorosamente feriti da tanta scorrettezza le ragioni di quotazioni contradditorie!!! Che potrebbero fare? Tra opere false, falsi artisti costruiti a tavolino, mercanti banditi, banditi e basta, galleristi senza gusto, né cultura, né formazione, marchettari felici, critici compiacenti e prezzolati, tutti sodali e ferocemente attivi per estorcere denaro ovunque ce ne sia, che poteva uscirne? E non ditemi che da qualche parte c'è terreno solido, un punto asciutto, fuori dal letame, per fare presa con le gomme e uscire dal pantano! Ho visto trattative, davanti ai miei occhi, in cui opere di artisti storicizzati, con quotazioni apparentemente solidissime e protettissime, in cui il prezzo oscillava con forbici amplissime e incomprensibili. Quasi svenduti per essere poi rivenduti due ore dopo al triplo. No, terreno solido non ce n'è, almeno qui da noi.
L'Italia non è più un paese serio per poter lavorare, se mai lo sia stato, lo provano le continue fughe di cervelli all'estero e forse è ora che anche gli artisti bravi si diano alla fuga. Per tutto questo invito gli amici che vogliono continuare il gioco a farlo a carte scoperte. Il RE E' NUDO. E la si smetta di fare domande come se ci fosse qualcosa di vero e di reale! Viviamo e operiamo in una specie di incubo kafkiano, in cui l'unico paradigma di valore sembra la ricerca del successo facile e del guadagno immediato e senza fatica. Che nessuno si lamenti allora di vedere i giovani artisti già così profondamente e sostanzialmente corrotti! Quale orizzonte abbiamo offerto loro?
A questo punto non mi resta che un accorato invito alle persone perbene che amano veramente l'arte: ognuno faccia la sua parte per tentare , se non di invertire la tendenza, almeno di rallentare l'emorragia; ne verrebbe un gran bene per tutti. Che il gallerista ritorni a fare bene il suo lavoro, con fede e senza fretta, formandosi e imparando continuamente, difendendo i suoi artisti, proteggendoli e aiutandoli a crescere coi tempi giusti e fisiologici, e soprattutto pagandoli dignitosamente.
Che i mercanti facciano, non uno, ma dieci passi indietro; c'è già stato un signore, tanto tempo fa, che li ha cacciati dal tempio col loro corteggio di imbonitori senza scrupoli. Che i critici ricomincino a studiare, smettendo di dare tutto per scontato, artisti, opere e fenomeni estetici, problematizzandoli ed affiancandosi al loro percorso per filtrarli al mondo. Che gli artisti tornino a fare il loro dovere, a prendersi tutto il tempo necessario per crescere e divenire consapevoli del loro destino estetico, con fedeltà al proprio principio etico e formale, onesti e solidali. Che i collezionisti ricomincino ad amare e a credere, ad acquistare per amore e non per mero investimento, avendo fede nel proprio sentire e nella magia del vedere, e che escludano, soprattutto, dall'acquisto qualsiasi cosa proposta e venduta da personaggi equivoci e da artisti venduti, qualsiasi sia la scenotecnica promozionale messa in atto dagli imbonitori. Che smettano tutti di crogiolarsi nella vuota chiacchera e nel gossip e provino a rientrare in una bella conversazione sul merito dell'arte nel suo rapporto con la vita vera.
Chiedo scusa a tutti per questa disamina feroce, soprattutto a quelli che ho involontariamente toccato sul vivo, ma credo sia giunto il tempo di esercitare il proprio amore e la propria passione per l'arte nel tentativo di salvare il possibile, prima che la catastrofe sia completa. Un mercato serio, onesto e trasparente, legato ai valori dell'arte e della cultura, e non solo a quelli del realizzo immediato, farebbe un gran bene a tutto il “sistema”. Ridarebbe fiato agli artisti migliori e potrebbe rischiarare un orizzonte ora tempestoso; ridarebbe credibilità al mercato, per tutti gli appassionati e gli operatori del settore.
Vorrei concludere con un'ultima domanda: “chi potrebbe, oggi, onestamente, affermare di muoversi senza disagio nell'arte contemporanea?”. Nessuno. Sento troppe voci! Nessuno... neppure chi ci sguazza come un verme nel formaggio, perchè prima o poi anche per loro ci sarà la resa dei conti, che nessuno potrà più far tornare,
vittime del loro stesso sistema.
Spero che questa mia lettera, ben lungi dalla pretesa di cambiare qualcosa, sia servita,
oltre a me che l'ho scritta, anche a dare voce al disagio di tante brave persone che si stanno allontanando dall'arte o che ci stanno ancora, ma con grande sofferenza.
Per quanto mi riguarda sono grato alla crisi per avermi offerto l'occasione di ristrutturare la mia vita e confermare il mio modo di lavorare e di vivere, allontanando zavorre dannose e circondandomi di persone vere e serie con cui tentare di tracciare una strada diversa. Anche se sono consapevole che la guerra è perduta. Resta solo l'esempio che ognuno di noi può offrire a se stesso e agli altri e lo specchio che, ogni sera, ci accoglie e ci guarda col nostro volto, se abbiamo avuto la forza di conservarcene uno.
Vostro
Enrico Lombardi
 
Comprendo il tuo sfogo, caro Enrico, ma non lo condivido.
Sono i nostri occhi che ci rendono, imbellita o imbruttita, la realtà che ci circonda. Non mai esattamente l'oggettività di un mondo plurale, variegato, assolutamente migliore, per un inguaribile ottimista come me, di quanto possa apparire dalle cronache mediatiche o dalla limitata esperienza personale.

Per esemplificare, tu parli di rifiutare l'arte come investimento, la sua monetizzazione: se consideriamo il denaro uno scopo e non uno strumento, è dai tempi di Georg Simmel e della sua Filosofia del denaro, più di un secolo fa, che sappiamo come il rischio da cui guardarsi sia esattamente quello di una modernità caratterizzata dal trionfo dello strumentalismo e dal venir meno di ogni scopo. Il successo del denaro significherebbe proprio lo smarrimento di ogni significato e obiettivo. “Mentre il denaro è privo di ogni valore e di ogni senso, mentre non è che un mezzo in vista dello scambio e della compensazione dei valori, esso è diventato per la maggior parte degli uomini il fine di tutti i fini”.
Il che ti darebbe pienamente ragione.

Tuttavia se guardiamo con diversa prospettiva e leggiamo l'interpretazione che ne fa Emmanuel Levinas, unico sopravvissuto della sua famiglia all'esperienza di un lager nazista, potremmo ribaltare il giudizio: “nell’avvenimento dello scambio – nel quale il denaro si inserisce e comincia a svolgere quel ruolo di mediatore al quale non smette poi di riferirsi – l’uomo fa ricorso all’altro uomo nell’incontro, che non è semplice giustapposizione di individuo e individuo, né violenza di una conquista o percezione di un oggetto che si offra alla sua verità, ma un faccia-a-faccia con l’altro uomo che, già silenziosamente, in modo preciso l’interpella e al quale dà risposta: dichiarazione di pace nello shalom o saluto augurale nel buongiorno”.
“Nel denaro non può essere dimenticata questa prossimità interumana, trascendenza e socialità che già l’attraversa, da unico a unico, da straniero a straniero, transazione da cui ogni denaro procede e ogni denaro rianima”.

La distinzione netta tra scopi e strumenti, il recupero del significato dell'Altro, del rapporto umano vero e profondo, in fondo della filosofia dell'amore in senso lato, determinerà il nostro personale e comune futuro. Futuro da costruire giorno per giorno con fatica e attenzione, senza nasconderci dietro ad un facile alienante pessimismo. Dipenderà, il nostro domani, soltanto dal piccolo concreto contributo di ciascuno.

Ciao.
 
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