Come cambierà il mercato immobiliare con l'avvento dello Smartworking

jack0.1

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Ciao a tutti.

Stavo leggendo i post della discussione "Come cambierà il mercato immobiliare con l'avvento della macchina elettrica" trovandoli interessanti.
Pensando ai concetti di mobilità e lavoro, un altro fattore che secondo me influenzerà l'andamento immobiliare in futuro è lo smartworking.

Molte attività possono essere svolte remotamente con strumenti relativamente accessibili a tutti (pensando al mio caso specifico, una buona rete internet).
Sempre più vengono forniti servizi di consegna a domicilio, dal colosso Amazon (che copre un pò tutti i settori), ai supermercati fisici\online, all'abbigliamento.

Credo (e spero) che questi approcci possano contribuire a decongestionare le grandi città e magari anche rivalutare città e, perchè no, paesi che hanno subito fenomeni di spopolamento.
Intendiamoci, non penso al paesino arroccato di montagna. La componente logistica sarà sempre molto forte nelle nostre vite.
Sò anche che non tutti i lavori possono essere svolti da remoto, ma il fatto di avere una buona fetta di popolazione "smart" può secondo me portare ad una migliore distribuzione sul territorio nazionale proprio dei lavori "stanziali".

Cosa ne pensate?
 
ne trarranno vantaggio i paesi in prossimità delle citta' che abbiano però dei buoni collegamenti con le stesse,treno e autostrada le più quotate....affitti meno cari e qualità della vita migliore che in città.Come tipologia di casa,il bilocale per me è il preferito,ormai le famiglie numerose sono solo un ricordo del passato....
 
Ciao a tutti.

Stavo leggendo i post della discussione "Come cambierà il mercato immobiliare con l'avvento della macchina elettrica" trovandoli interessanti.
Pensando ai concetti di mobilità e lavoro, un altro fattore che secondo me influenzerà l'andamento immobiliare in futuro è lo smartworking.

Molte attività possono essere svolte remotamente con strumenti relativamente accessibili a tutti (pensando al mio caso specifico, una buona rete internet).
Sempre più vengono forniti servizi di consegna a domicilio, dal colosso Amazon (che copre un pò tutti i settori), ai supermercati fisici\online, all'abbigliamento.

Credo (e spero) che questi approcci possano contribuire a decongestionare le grandi città e magari anche rivalutare città e, perchè no, paesi che hanno subito fenomeni di spopolamento.
Intendiamoci, non penso al paesino arroccato di montagna. La componente logistica sarà sempre molto forte nelle nostre vite.
Sò anche che non tutti i lavori possono essere svolti da remoto, ma il fatto di avere una buona fetta di popolazione "smart" può secondo me portare ad una migliore distribuzione sul territorio nazionale proprio dei lavori "stanziali".

Cosa ne pensate?

Nella mia zona è realtà , ne conosco a decine

Il vantaggio però lo vedo tutto sul professionista che si insedia , lavora da casa e magari capita che va a Milano o Londra 3 volte al mese

Spende nulla ( per modo di dire ) per farsi il casale

Ovviamente crea indotto di artigiani / domestici etc etc ma è ( per il momento) assolutamente ininfluente a muovere le grandezze e le economie della zona

Per farti un esempio se si pagassero le badanti in mattoni anziché soldi e si facessero arrivare pure i figli a lavorare come artigiani l'impatto sarebbe 10X
 
ne trarranno vantaggio i paesi in prossimità delle citta' che abbiano però dei buoni collegamenti con le stesse,treno e autostrada le più quotate....affitti meno cari e qualità della vita migliore che in città.Come tipologia di casa,il bilocale per me è il preferito,ormai le famiglie numerose sono solo un ricordo del passato....

Da me so fanno il casale di almeno 400 mq più terreno , minimo 10/20 mila mq
Se di più meglio
 
Secondo me per lo smart working devi avere almeno un angolo dove lavorare in pace. Il single può prendersi un appartamento in affitto dove più gli aggrada quindi lo vedo ininfluente. Lo smart working lo vedo più invece per coloro che ereditano una casa grande in periferia/campagna e piuttosto che venderla valutano che lavorando da remoto può essere ancora conveniente. Quindi a differenza di quanto detto vale più che altro per i posti sperduti di montagna.Se eredito un casale praticamente gratis lo metto a posto e mi conviene perchè grazie alla rete e allo smart working posso limitare di moltissimo gli spostamenti.
 
Tema interessante.

Concordo praticamente su tutto con te, Jack. OK!

Secondo me insieme alla guida autonoma cambierà radicalmente il modo di lavorare ed anche di conseguenza il mercato immobiliare.

Anche dal mio punto di vista deflazionerà un pò le grandi città a favore dei piccoli centri, ma non delle aree rurali. Come scrivi tu la parte "logistica" (semplificando direi ferrovie, autostrade e reti) continuerà ad essere importante.
Lo smart working quasi sempre necessita delle reti veloci per poter essere utilizzato, quindi i luoghi rurali e sperduti dove ancora oggi non è giunta l'ADSL sono tagliati fuori. Quello che rimaneva un comportamento di pochi professionisti potrà diventare più utilizzato anche da molti colletti bianchi, l'ufficio si slegherà dalla sede di lavoro e quindi dovrà essere raggiunto magari 1/2 volte alla settimana. Per quelle residue volte in cui rimarrà necessario l'ufficio fisico dovrà essere raggiungibile in tempi comodi ma non per forza piccoli come ora (se oggi il pendolare medio ipotizza 30+30 minuti di spostamento per l'ufficio domani sarà ipotizzabile anche 60+60 minuti visto che verrà fatto solo 1/2 volte alla settimana). Questa maggior distanza sarà ben tollerata perchè i vantaggi della vita in cittadine sarà più che proporzionale rispetto alle periferie (dalla criminalità all'inquinamento passando per il degrado e i servizi).

Il vantaggio sarà una maggior produttività netta a parità di impiego di tempo lordo dedicato al lavoro, miglior qualità della vita, maggior conciliazione lavoro-famiglia.

Negli anni 50-60 abbiamo assistito al fenomeno della crescita delle città del Nord Italia sia per il boom demografico sia per l'immigrazione dal Sud, negli anni 70-80-90 abbiamo assistito al parziale svuotamento delle suddette (sia città piccole sia città grandi) a favore del circondario (ville e villette nel verde), negli anni 2000-2010 abbiamo visto una prepotente riurbanizzazione soprattutto a favore delle metropoli e delle città medie, ora riavverrà probabilmente un ulteriore travaso di flusso inverso.
 
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Tema interessante.

Concordo praticamente su tutto con te, Jack. OK!

Secondo me insieme alla guida autonoma cambierà radicalmente il modo di lavorare ed anche di conseguenza il mercato immobiliare.

Anche dal mio punto di vista deflazionerà un pò le grandi città a favore dei piccoli centri, ma non delle aree rurali. Come scrivi tu la parte "logistica" (semplificando direi ferrovie, autostrade e reti) continuerà ad essere importante.
Lo smart working quasi sempre necessita delle reti veloci per poter essere utilizzato, quindi i luoghi rurali e sperduti dove ancora oggi non è giunta l'ADSL sono tagliati fuori. Quello che rimaneva un comportamento di pochi professionisti potrà diventare più utilizzato anche da molti colletti bianchi, l'ufficio si slegherà dalla sede di lavoro e quindi dovrà essere raggiunto magari 1/2 volte alla settimana. Per quelle residue volte in cui rimarrà necessario l'ufficio fisico dovrà essere raggiungibile in tempi comodi ma non per forza piccoli come ora (se oggi il pendolare medio ipotizza 30+30 minuti di spostamento per l'ufficio domani sarà ipotizzabile anche 60+60 minuti visto che verrà fatto solo 1/2 volte alla settimana). Questa maggior distanza sarà ben tollerata perchè i vantaggi della vita in cittadine sarà più che proporzionale rispetto alle periferie (dalla criminalità all'inquinamento passando per il degrado e i servizi).

Il vantaggio sarà una maggior produttività netta a parità di impiego di tempo lordo dedicato al lavoro, miglior qualità della vita, maggior conciliazione lavoro-famiglia.

Negli anni 50-60 abbiamo assistito al fenomeno della crescita delle città del Nord Italia sia per il boom demografico sia per l'immigrazione dal Sud, negli anni 70-80-90 abbiamo assistito al parziale svuotamento delle suddette (sia città piccole sia città grandi) a favore del circondario (ville e villette nel verde), negli anni 2000-2010 abbiamo visto una prepotente riurbanizzazione soprattutto a favore delle metropoli e delle città medie, ora riavverrà probabilmente un ulteriore travaso di flusso inverso.

Ci sarà prossimamente il 5G e le aree dove non si riuscirà a collegarsi ad una velocità decente saranno pochissime. Non concordo troppo sul deflazionamento delle grandi città in quanto siamo animali sociali e soprattutto le persone più anziane hanno bisogno di servizi (mercati, ospedali..) a portata di mano. Anche i giovani, un tempo si adattavano a vite da pendolari (km in bici per andare a fare sport e decine di km in treno o autobus per andare a scuola), oggi sono più esigenti (è cambiato un po' tutto).
 
Ci sarà prossimamente il 5G e le aree dove non si riuscirà a collegarsi ad una velocità decente saranno pochissime. Non concordo troppo sul deflazionamento delle grandi città in quanto siamo animali sociali e soprattutto le persone più anziane hanno bisogno di servizi (mercati, ospedali..) a portata di mano. Anche i giovani, un tempo si adattavano a vite da pendolari (km in bici per andare a fare sport e decine di km in treno o autobus per andare a scuola), oggi sono più esigenti (è cambiato un po' tutto).

Infatti secondo me non morirà il modello delle città, bensi quello delle grandi città. L'urbanizzazione non è destinata a scendere, semplicemente a cambiare IMHO.

Mercati, ospedali, servizi di prossimità, vita culturale e sociale, etc. etc. non si differenziano in modo sostanziale tra grande e piccola città con la differenza che la piccola/media città (entro i 100k abitanti per capirci) è appunto più vivibile (congestione, inquinamento, traffico, criminalità) e non ho mai visto l'anziano spostarsi dalla piccola alla grande città. Al massimo l'anziano esce da Milano/Torino per andare in una zona rurale (quindi neanche piccola città ma proprio casetta con verde in paesino).
 
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