Agevolazioni prima casa e affitti brevi

Scamorz

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Buongiorno, vorrei un parere dai più esperti.
Sto per acquistare un piccolo appartamento di 65mq circa e vorrei metterlo in affitto con contratti di locazione ad uso turistico per circa 7-8 mesi all'anno. Per il restante periodo ci andrei io ad abitare. Vorrei poter usufruire delle agevolazioni per la prima casa, visto che si tratta effettivamente di una prima abitazione e non avrei problemi a prendere la residenza in questo immobile ma...la modalità di affitto sopra indicata me lo consente? Vorrei quantomeno usufruire dell'imposta di registro agevolata, l'imu potrei anche pagarla se proprio devo..

Quindi cosa mi consigliate di fare? Acquisto e prendo la residenza in quell'immobile subito (e comunque entro i 18 mesi), lascio tutto così e comincio a locare, oppure prima di locare è opportuno che sposti nuovamente la residenza altrove? (in un altro comune dove attualmente risiedo)

:confused::bow:
 
Prendi subito la residenza, prima la prendi e prima smetterai di pagare l'IMU. Le locazioni turistiche falle parziali (tipo 2 stanze su 3) in dichiarazione metterai il codice 11 in colonna 2 del quadro RB. Possibile opzione cedolare secca.
(con tale sistema in teoria andrebbe pagata al Comune una IMU parzializzata calcolata sui gg. e sui mq. locati)
 
Grazie per i consigli, però mi sa che non posso fare locazione parziale sia per la distribuzione degli spazi interni (praticamente c'è solo una camera da letto con bagno + saloncino con angolo cottura) sia per i risicati mq (sono circa 63) e mi sembra che la locazione debba riguardare minimo 45 mq...insomma la vedo impossibile per un appartamento cosi piccolo.

Ma ci sono problemi se prendo la residenza subito dopo l'acquisto per avere le agevolazioni (mi interesserebbe anche solo lo sconto sull'imposta di registro) e spostarla dopo tipo 1 mese in un altro comune dove andrei a risiedere? La legge mi pare che non dica che bisogna mantenerla dopo l'acquisto, ma solo di prenderla entro i 18 mesi...insomma non so che fare:wall:
 
Il discorso della residenza nel quinquennio che segue l'acquisto di prima casa interessa anche a me. Per quanto ne so, per evitare di pagare Imu e varie, bisogna prendere la residenza nell'immobile e mantenerla per almeno 5 anni (o almeno nel Comune in cui si trova l'immobile).
Credo che anche l'affitto parziale o totale non sia possibile, pena la perdita delle agevolazioni.
Attendiamo comunque eventuali interventi di chi ne sapesse di piú.
 
Il discorso della residenza nel quinquennio che segue l'acquisto di prima casa interessa anche a me. Per quanto ne so, per evitare di pagare Imu e varie, bisogna prendere la residenza nell'immobile e mantenerla per almeno 5 anni (o almeno nel Comune in cui si trova l'immobile).
Credo che anche l'affitto parziale o totale non sia possibile, pena la perdita delle agevolazioni.
Attendiamo comunque eventuali interventi di chi ne sapesse di piú.
mi sa che se vuoi evitare di pagare IMU&TASI, devi mantenerla sempre la residenza in quell'immobile, altrimenti come dimostri che si tratta di abitazione principale? (termine diverso da quello di 1^ casa).
 
Però attenzione..la legge dice semplicemente che bisogna avere o prendere la residenza entro i 18 mesi, non dice nulla sul mantenimento della stessa e sul tot periodo di tempo necessario. Questo implica una serie di ipotesi che potrebbero verificarsi: ad esempio io posso prendere la residenza in quell'immobile, rispettare dunque i requisiti previsti, e diciamo dopo un paio di mesi spostare la residenza in un altro comune. Che succede in questo caso?
 
che ai fini delle agevolazioni come 1^casa sei a posto, tra l'altro mi sembra di capire che è sufficiente avere la residenza nel comune, non per forza presso quell'abitazione.
circa IMU/TASI, per non pagarla annualmente, dovrai dimostrare che è la tua abitazione principale (che non significa 1^ casa).
 
sono a posto nel senso che manterrei le altre agevolazioni diverse dall'esenzione IMU? giusto? (Insomma per non pagare l'imu bisognerebbe per forza risiedere in quell'immobile? anche se prendessi la residenza nello stesso comune ma in altro immobile, andrei a pagare l'imu ma manterrei le altre agevolazioni, corretto?)

E potrei eventualmente in futuro beneficiare delle stesse agevolazioni in caso di vendita del primo immobile e riacquisto di altro immobile?

A me interessa il fatto che non perda in futuro la possibilità di sfruttare TUTTE le agevolazioni su altro immobile, compresa l'esenzione IMU.
 
che ai fini delle agevolazioni come 1^casa sei a posto, tra l'altro mi sembra di capire che è sufficiente avere la residenza nel comune, non per forza presso quell'abitazione.
circa IMU/TASI, per non pagarla annualmente, dovrai dimostrare che è la tua abitazione principale (che non significa 1^ casa).

come si dimostra? nel mio caso risiedo nello stesso comune a casa con mia moglie di sua proprietà. Sto acquistando un'altra casa nello stesso comune e ai fini di esenzione imu non sono obbligato a portare la residenza ma solo a dimostrare che è abitazione principale?se si in che modo?
 
come si dimostra? nel mio caso risiedo nello stesso comune a casa con mia moglie di sua proprietà. Sto acquistando un'altra casa nello stesso comune e ai fini di esenzione imu non sono obbligato a portare la residenza ma solo a dimostrare che è abitazione principale?se si in che modo?

forse mi sono espresso in modo poco chiaro.
io ho detto che ai fini dell'agevolazioni fiscali sull'acquisto,(quindi IVA o imposta di registro con aliquota 1^casa) devi dimostrare di risiedere nel comune dove è ubicato l'immobile e non necessariamente presso quell'abitazione.

circa il NON pagamento dell'IMU&TASI, devi dimostrare che quell'immobile (e sue pertinenze) è la tua abitazione principale (concetto diverso da quello di 1^casa), come dimostrarlo conviene chiedere al servizio tributi (o come si chiama) del comune dove è ubicata la casa in parola; credo che ti chiedano di dimostrare che è la tua "dimora abituale", cosa che, nel mio caso, ha comportato il portare la residenza presso quell'immobile.
 
come si dimostra? nel mio caso risiedo nello stesso comune a casa con mia moglie di sua proprietà. Sto acquistando un'altra casa nello stesso comune e ai fini di esenzione imu non sono obbligato a portare la residenza ma solo a dimostrare che è abitazione principale?se si in che modo?

credo si possa dimostrare solo portando la residenza in quell'immobile, visto che il concetto di residenza è legato a quello di abitazione principale
 
credo si possa dimostrare solo portando la residenza in quell'immobile, visto che il concetto di residenza è legato a quello di abitazione principale

Esatto io così sapevo credevo vi fosse un modo alternativo di mia non conoscenza
 
Io ho residenza ed è 1° casa in un appartamento che l'anno(avevo messo l'h mi faccio schifo, son cotto. Colpa della febbre) scorso ho affittato per i mesi estivi.
E da marzo vorrei darlo in affitto ad una agenzia (quella dell'estate scorsa) in un 4+4 o 3+2 con però esplicitato nel contratto clausola anche a favore mio di disdetta con 6 mesi di preavviso.

Quindi sul affittare per alcuni mesi anche se è la prima casa a me non han fatto storie ad ora. Vediamo alla dich redditi poi ti faccio sapere come va (speriam bene XD)

Se lo affittassi per un periodo più lungo come vorrei fare in tal caso per forza di cose penso, giusto?, che dovrò cambiare residenza e quindi pagare come 2°casa.
In più vorrei un parere sulla proposta fattami di non dare in gestione estate per estate a questa agenzia ma di far con loro un contratto più lungo.

Grazie
 
Ultima modifica:
Attenzione: non esiste un contratto a canone libero in cui il locatore (=proprietario) possa recedere prima dei 4 anni (3 nei concordati) per particolari motivi e 8 (5 nei concordati) senza motivo.
Legge 431/98
 
Attenzione: non esiste un contratto a canone libero in cui il locatore (=proprietario) possa recedere prima dei 4 anni (3 nei concordati) per particolari motivi e 8 (5 nei concordati) senza motivo.
Legge 431/98

Ah neppure in caso sia esplicitato nel contratto?
(grazie mille)
 
Attenzione: non esiste un contratto a canone libero in cui il locatore (=proprietario) possa recedere prima dei 4 anni (3 nei concordati) per particolari motivi e 8 (5 nei concordati) senza motivo.
Legge 431/98

Vero. Folle ma è così.
 
ah che fregatura, Ma grazie molte dell'info che provvedo a far notare la cosa e proporre un contratto anno per anno o meglio estate per estate probabilmente.
Che vabbè sarebbe pure un amico il tizio dell'agenzia però in sti cose si sa mai e meglio sempre andare sul sicuro.
 
Vero. Folle ma è così.

Esistono i contratti transitori...qui da me però il canone è concordato (accordi territoriali), molto inferiore ai prezzi di mercato.
Inoltre devi documentare i motivi della transitorietà, mandare raccomandata etc.
A mio avviso collide con il diritto di proprietà.....ma è il solito discorso: in un paese che non si fa carico dei problemi (social housing) dei suoi cittadini...tutto viene scaricato sui privati.
 
Esistono i contratti transitori...qui da me però il canone è concordato (accordi territoriali), molto inferiore ai prezzi di mercato.
Inoltre devi documentare i motivi della transitorietà, mandare raccomandata etc.
A mio avviso collide con il diritto di proprietà.....ma è il solito discorso: in un paese che non si fa carico dei problemi (social housing) dei suoi cittadini...tutto viene scaricato sui privati.

Il transitorio è concordato in praticamente tutte le città di una certa grandezza, sono legislazioni vecchie che non avrebbero più ragione di esistere.
 
Esistono i contratti transitori...qui da me però il canone è concordato (accordi territoriali), molto inferiore ai prezzi di mercato.
Inoltre devi documentare i motivi della transitorietà, mandare raccomandata etc.
A mio avviso collide con il diritto di proprietà.....ma è il solito discorso: in un paese che non si fa carico dei problemi (social housing) dei suoi cittadini...tutto viene scaricato sui privati.

le ragioni che mi sono sentito dire da un legale, al quale esternavo i miei dubbi circa l'atteggiamento a mio vedere "stalinista" del canone concordato, sono state esclusivamente di natura fiscale : il locatore (aka proprietario), paga il 10% su quanto "intasca" d'affitto, ed ha un abbattimento al 75% dell'IMU&TASI.
 
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