C'è tra di voi qualcuno che abbia fatto attività di co-hosting per conto di altri proprietari di casa iscritti ad Airbnb?
Ho visto che registrandosi al sito ci si può offrire di essere co-host, ma è tutto così nebuloso e non chiaro su come funzioni, e su come si trovino host in cerca di co-host.
Grazie.
I termini host e co-host sono un’invenzione di AIRBNB: non esistono nel nostro ordinamento giuridico.
Il miraggio AIRBNB è quello di far credere agli spensierati che quello che si fa negli Stati Uniti si possa fare anche in altri stati, ove esistono norme e leggi (statali, fiscali, regionali, comunali) alle quali occorre far riferimento.
Ciò promesso, solo un host con un profilo attivo può inserire la mail di un co-host nel suo account per far sì che costui possa iniziare a collaborare sul suo annuncio.
Non è una funzionalità per guest, ma per host. Pertanto anche il co-host deve “hostizzarsi”, salvo “presa di contatto” (che ti sconsiglio: non hai un profilo con cui gestire la casa): l’host comunicherà ad AIRBN che inversionista (e-mail: XXXXXXX; cell. YYYYYYYYY), ogni tanto, lo aiuterà a gestire casa sua.
Ma prima di procedere, sai come inquadrare la tua attività (dipendente? collaboratore? aiuto esterno?) di co-host da un punto di vista fiscale? Sai come conciliare la funzionalità di co-host con la ''realtà'' normativa e fiscale italiana (non con quella americana, inglese, islandese, turca…)?
Le cose fatte spensieratamente o “in amicizia” per un utilizzo “spiccio” di tale prestazione (saltuaria? occasionale? ore lavorate?) possono comportare conseguenze spiacevoli.
Una volta che con il tuo commercialista hai chiarito questo aspetto, l’host ti deve mandare una richiesta per essere suo co-host. Tu gli fai un'offerta preventivo per i tuoi servizi (gestione dell’annuncio, pulizia dei locali, cambio biancheria ecc.). Se vi trovate d’accordo, e tu accetti la sua proposta di collaborazione, lui impostarà nelle sue preferenze di pagamento, con le regole di routing, la percentuale di prezzo che AIRBNB ti invierà ad ogni transazione come tuo compenso, vale a dire il prezzo che avete stabilito in partenza (10%, 20% ecc.).
Considera che l’esplosione di camere e appartamenti concessi in locazione turistica rispetto al passato ha causato una drastica riduzione dei prezzi e se il tasso di occupazione è basso e il servizio non è di ottima qualità (superhost pentastellato) - specialmente in piccoli centri tagliati fuori da eventi, fiere, mostre di richiamo – i ricavi per un host possono essere molto risicati e, conseguentemente, anche i guadagni dell'eventuale co-host
Inoltre mamma AIRBNB negli ultimi tempi, con snervanti tecniche di marketing sempre più aggressive vuole crescere sempre di più (salto in Borsa?), inducendo con tutti i mezzi, anche i più meschini (dare maggiore visibilità alle super case bollinate di
Airbnb Plus certificate dall’esperto di turno e le sue stilose Collezioni
“Famiglia”,
“Lavoro” ecc.) il fornitore di materia prima (gli host) ad aumentare la qualità degli alloggi, insomma ad alzare il tiro, e, conseguentemente, anche il suo giro d’affari, ma lo zoccolo duro, per intenderci gli host che offrono soluzioni modeste (seconde case scalcinate in zone non fieristiche o commerciali), non è caduto nel “tranello” e finora è rimasto insensibile al canto melodioso delle sirene del portale.