soho
fuck what they think
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Chiedo gentilmente in questa sezione un aiuto da parte di qualcuno che ha avuto un' esperienza simile alla mia o è pratico della materia, in una palazzina di 10 unità immobiliari con riscaldamento centralizzato datato(caldaia 14 anni), un proprietario di unità, propone al condominio la dismissione della caldaia centralizzata a fronte di una messa autonoma di tutti gli appartamenti, viene richiesto dallo stesso con l'approvazione dell'assemblea uno studio di fattibilità da un tecnico per capire costi, ipotesi, pro e contro tra una messa autonoma un rifacimento del centralizzato o messa a norma con conta calorie come previsto per legge,
viene quindi istituita una riunione straordinaria con il resoconto del tecnico alla modica cifra di 2100 euro la quale riporta 4 fogli A4 senza nessun dato tecnico comparativo rilevato (addirittura indicava la caldaia presente con una vetustà generica di 10- forse 15 anni) dove esprimeva il parere che l'impianto aveva i suoi anni e che sarebbe meglio sostituirlo, una simulazione di spesa di un ipotetico centralizzato ed una simulazione di spesa di costo singolo u.i. in 4 righe su carta da formaggio) Al di là della spesa dubbia sostenuta per constatare che una Ferrari di ultima generazione è più performante di una Panda degli anni 80, il condomino fanatico del riscaldamento autonomo con l'aiuto dell' amministratore riesce a convincere anche i dubbiosi nel dismettere la caldaia centralizzata e si propone per mettere subito in quattro e quatrotto ai voti il distacco. Allorché, visto in mia considerazione la situazione poco chiara e frettolosa mossi il mio diniego, in quanto dubbioso sulla documentazione tecnica a mio parere non soddisfacente nel capire quale sia realmente la soluzione migliore, visto il prezzo preventivato non accessibile alle mie finanze in questo periodo e visto l' eccessivo interesse da parte dell' amministratore e il solito proprietario (mi sembrava di essere ad una vendità di multipoprietà, con tanto di comode rate in 3000 anni) ho espresso la mia volontà per i millesimi che mi competono di semplicemente mettere a norma l'impianto e procrastinare una spesa più sostenuta fino a quando non ci fosse una situazione più "chiara" e non frettolosa e piena di incertezze dal lato pratico e tecnico.
Da quel momento sono continuate durante questa assemblea insistenti opere di convincimento fino ad arrivare a vere proprie offese verbali le quali mi hanno definitivamente fatto desistere nel prendere una posizione a loro favore.
Viene istituita una seconda riunione straordinaria e nonostante abbia espresso le mie problematiche anche in virtù che l'appartamento di mia proprietà è affittato ad inquilini e "non proprio entusiasti" nel trovarsi casa demolita per effettuare tracce, intonaci e lavori vari nell' eventualità, non avendo concrete risposte di ordine tecnico (es. ma la canna fumaria dove e come la faccio passare se volessi fare il lavoro, ecc..?) ma il tutto gestito come se fosse un piccolo lavoretto di giornata ho ribadito la mia volontà per una semplice messa norma dell' attuale impianto. L'amministratore allora mancando di fatto l'unanimità per la dismissione consiglia ai condomini il distacco di tutti dalla caldaia lasciandomi da solo con l'impianto condominiale informandoli che tanto se avessi fatto causa un giudice gli avrebbe dato ragione perché io sono l'unico dissenziente e con l'espressione "tanto ci vediamo in cassazione tra 20 anni"
l'assemblea decide quindi per il distacco singolo di ogni unità, allorché post riunione chiedo all' amministratore che venga messo a norma il mio appartamento con le valvole termostatiche e contacalorie collegate alla caldaia entro i termini di legge ma mi risponde che è una cosa individuale e che mi devo arrangiare, chiedo che mi venga fornita relazione tecnica ove indichi che il distacco degli altri condomini non creino aggravio di spesa e notevole squilibrio di funzionamento (cosa ovviamente impossibile da provare) dicendo che la relazione tecnica prodotta dal tecnico( quella dei 2100 euro) era sufficiente e che non sa se mi farà fornire il servizio da parte della società del gas se non rilascio lauto anticipo a copertura.
Ora mi ritrovo con gli atri condomini che si stanno staccando ma senza produrre nessuna documentazione prevista per legge in barba a quello che dice la norma civile (ma per l'amministratore io sono informato male) e nel totale despotismo "non si sa" se garantiranno ai miei inquilini la messa in funzione della caldaia
Ormai è diventata più una questione morale contro un soppruso che una problematica di condominio, vorrei se possibile da parte vostra un consiglio o un parere
viene quindi istituita una riunione straordinaria con il resoconto del tecnico alla modica cifra di 2100 euro la quale riporta 4 fogli A4 senza nessun dato tecnico comparativo rilevato (addirittura indicava la caldaia presente con una vetustà generica di 10- forse 15 anni) dove esprimeva il parere che l'impianto aveva i suoi anni e che sarebbe meglio sostituirlo, una simulazione di spesa di un ipotetico centralizzato ed una simulazione di spesa di costo singolo u.i. in 4 righe su carta da formaggio) Al di là della spesa dubbia sostenuta per constatare che una Ferrari di ultima generazione è più performante di una Panda degli anni 80, il condomino fanatico del riscaldamento autonomo con l'aiuto dell' amministratore riesce a convincere anche i dubbiosi nel dismettere la caldaia centralizzata e si propone per mettere subito in quattro e quatrotto ai voti il distacco. Allorché, visto in mia considerazione la situazione poco chiara e frettolosa mossi il mio diniego, in quanto dubbioso sulla documentazione tecnica a mio parere non soddisfacente nel capire quale sia realmente la soluzione migliore, visto il prezzo preventivato non accessibile alle mie finanze in questo periodo e visto l' eccessivo interesse da parte dell' amministratore e il solito proprietario (mi sembrava di essere ad una vendità di multipoprietà, con tanto di comode rate in 3000 anni) ho espresso la mia volontà per i millesimi che mi competono di semplicemente mettere a norma l'impianto e procrastinare una spesa più sostenuta fino a quando non ci fosse una situazione più "chiara" e non frettolosa e piena di incertezze dal lato pratico e tecnico.
Da quel momento sono continuate durante questa assemblea insistenti opere di convincimento fino ad arrivare a vere proprie offese verbali le quali mi hanno definitivamente fatto desistere nel prendere una posizione a loro favore.
Viene istituita una seconda riunione straordinaria e nonostante abbia espresso le mie problematiche anche in virtù che l'appartamento di mia proprietà è affittato ad inquilini e "non proprio entusiasti" nel trovarsi casa demolita per effettuare tracce, intonaci e lavori vari nell' eventualità, non avendo concrete risposte di ordine tecnico (es. ma la canna fumaria dove e come la faccio passare se volessi fare il lavoro, ecc..?) ma il tutto gestito come se fosse un piccolo lavoretto di giornata ho ribadito la mia volontà per una semplice messa norma dell' attuale impianto. L'amministratore allora mancando di fatto l'unanimità per la dismissione consiglia ai condomini il distacco di tutti dalla caldaia lasciandomi da solo con l'impianto condominiale informandoli che tanto se avessi fatto causa un giudice gli avrebbe dato ragione perché io sono l'unico dissenziente e con l'espressione "tanto ci vediamo in cassazione tra 20 anni"
l'assemblea decide quindi per il distacco singolo di ogni unità, allorché post riunione chiedo all' amministratore che venga messo a norma il mio appartamento con le valvole termostatiche e contacalorie collegate alla caldaia entro i termini di legge ma mi risponde che è una cosa individuale e che mi devo arrangiare, chiedo che mi venga fornita relazione tecnica ove indichi che il distacco degli altri condomini non creino aggravio di spesa e notevole squilibrio di funzionamento (cosa ovviamente impossibile da provare) dicendo che la relazione tecnica prodotta dal tecnico( quella dei 2100 euro) era sufficiente e che non sa se mi farà fornire il servizio da parte della società del gas se non rilascio lauto anticipo a copertura.
Ora mi ritrovo con gli atri condomini che si stanno staccando ma senza produrre nessuna documentazione prevista per legge in barba a quello che dice la norma civile (ma per l'amministratore io sono informato male) e nel totale despotismo "non si sa" se garantiranno ai miei inquilini la messa in funzione della caldaia
Ormai è diventata più una questione morale contro un soppruso che una problematica di condominio, vorrei se possibile da parte vostra un consiglio o un parere