Cedolare Secca Affitto e residenza all'Estero/ conviene?

MrHamilton

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21/9/14
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Ciao, sono residente all'estero - IRLANDA- (iscritto AIRE) con un reddito da lavoro dipendente all'estero, ed ora pensavo di affittare un piccolo appartamento in Italia.

Ai fini fiscali mi chiedo:

In italia non ho altri redditi ( e nemmeno Oneri deducibili/detrazioni possibili). Il reddito annuo da affitto sarebbe 5040 Eur. La cedolare secca mi conviene, o sarebbe vantaggioso dichiarare il reddito ai fini IRPEF?

In linea teorica forse sarebbe anche possibile dichiarare il reddito in IRLANDA (come reddito prodotto all'estero), tuttavia se lo stesso viene tassato in Italia, non dovrebbe essere ulteriormnete tassabile

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Grazie a tutti
 
In attesa dei ns esperti di tasse ti faccio notare che 450€/mese non è un affitto molto elevato, per una città ad alta tensione abitativa.
Ad esempio, nella mia città, un piccolo appartamento < 50 mq potrebbe avere quell'affitto e rientrare nei 3+2 (tassati in ced sec 10%).
 
Ciao, sono residente all'estero - IRLANDA- (iscritto AIRE) con un reddito da lavoro dipendente all'estero, ed ora pensavo di affittare un piccolo appartamento in Italia.

Ai fini fiscali mi chiedo:

In italia non ho altri redditi ( e nemmeno Oneri deducibili/detrazioni possibili). Il reddito annuo da affitto sarebbe 5040 Eur. La cedolare secca mi conviene, o sarebbe vantaggioso dichiarare il reddito ai fini IRPEF?

In linea teorica forse sarebbe anche possibile dichiarare il reddito in IRLANDA (come reddito prodotto all'estero), tuttavia se lo stesso viene tassato in Italia, non dovrebbe essere ulteriormnete tassabile

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Grazie a tutti

Per me ti conviene sicuramente la CS se vivi all'estero e non hai altre spese da portare in detrazione o deduzione. Non so come funziona la fiscalità in Irlanda, ma a logica dovrai portare il reddito da locazione in dichiarazione anche lì e potrai poi scontare le imposte che paghi in Itala (saldando eventualmente la differenza); ma su questo ti devi informare tu dove risiedi :yes:
 
Ciao, sono residente all'estero - IRLANDA- (iscritto AIRE) con un reddito da lavoro dipendente all'estero, ed ora pensavo di affittare un piccolo appartamento in Italia.

Ai fini fiscali mi chiedo:

In italia non ho altri redditi ( e nemmeno Oneri deducibili/detrazioni possibili). Il reddito annuo da affitto sarebbe 5040 Eur. La cedolare secca mi conviene, o sarebbe vantaggioso dichiarare il reddito ai fini IRPEF?

In linea teorica forse sarebbe anche possibile dichiarare il reddito in IRLANDA (come reddito prodotto all'estero), tuttavia se lo stesso viene tassato in Italia, non dovrebbe essere ulteriormnete tassabile

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Grazie a tutti

1) la convenienza della CS è soggettiva e non si può valutare su di un forum;
2) per evitare la doppia tassazione, devi verificare (puoi farlo direttamente tu con un motore di ricerca web o all'ufficio fiscale della tua città) se esiste una Convenzione Italia-Irlanda apposita.
 
Ma perché ti vuoi impegolare con il fisco italico?
Se hai il capitale per comprare una casa in Italia perché non te la compri in Irlanda? Mi sembra di capire che non hai intenzione di abitarla, nemmeno per brevi periodi.
E allora perché farsi carico di problematiche fiscali e gestionali che potrebbero tranquillamente essere evitate?
 
@ Fabio : Sono d'accordo che comprare casa x affitarla (specie in Italia) non è probabilmente una startegia finanziaria efficace. Poichè già ce l'ho e tenerla sfitta è un costo, una piccola entrata almeno copre gli oneri.

@ Chantal/all : Esiste il trattato per evitare la doppia imposizione It/ Irl ( so pagano le tasse sul medesimo reddito solamente in uno dei due Paesi). Chiaramente la convenienza sulla CS o meno varia su base soggettiva ( anche se pare vi siano situazioni in cui convenie in senso assoluto) , cmq il thread era per aprire una discussione e fare emergere magari aspetti che non avevo considerato
 
@ Fabio : Sono d'accordo che comprare casa x affitarla (specie in Italia) non è probabilmente una startegia finanziaria efficace. Poichè già ce l'ho e tenerla sfitta è un costo, una piccola entrata almeno copre gli oneri.

@ Chantal/all : Esiste il trattato per evitare la doppia imposizione It/ Irl ( so pagano le tasse sul medesimo reddito solamente in uno dei due Paesi). Chiaramente la convenienza sulla CS o meno varia su base soggettiva ( anche se pare vi siano situazioni in cui convenie in senso assoluto) , cmq il thread era per aprire una discussione e fare emergere magari aspetti che non avevo considerato

Ottimo! In effetti ricordavo qualcosa del genere ma non ero sicura. Potrai allora pagare le tasse in Italia e portarle poi in deduzione sulla tua DR in Irlanda. Se, invece, il regime fiscale irlandese è più conveniente, puoi fare l'inverso : il reddito in Italia devi comunque dichiararlo.
Devi valutare soprattutto la maggiore o minore snellezza burocratica dei 2 paesi in esame : se l'Irlanda è molto veloce e poco burocratica, ti conviene portare in deduzione lì le imposte pagate in Italia.
Per la convenienza CS, considera che l'aliquota ordinaria è 21% vs il 23% minimo di IRPEF. Conviene la CS in assoluto se :

1)hai redditi alti e quindi cumulando il reddito da affitto ti troveresti a pagare una maggiore l'IRPEF applicabile a questi scaglioni di reddito;

2) il contratto di affitto è a canone concordato perchè l'immobile è situato in una delle città ad alta densità abitativa in cui è reso obbligatorio dal Comune; in tal caso si applica una CS particolarmente agevolata : 10%.
 
2) il contratto di affitto è a canone concordato perchè l'immobile è situato in una delle città ad alta densità abitativa in cui è reso obbligatorio dal Comune; in tal caso si applica una CS particolarmente agevolata : 10%.

No,no, il canone agevolato non è mai obbligatorio.
(ora si parla di edilizia con sconti fiscali all'acquisto in cui per 8 anni si dovrà forse applicare il c.c. ma sono solo ipotesi....)
E' sempre possibile fare il contratto a canone libero detto "patti in deroga" di durata 4+4.
 
@ Fabio : Sono d'accordo che comprare casa x affitarla (specie in Italia) non è probabilmente una startegia finanziaria efficace. Poichè già ce l'ho e tenerla sfitta è un costo, una piccola entrata almeno copre gli oneri.

@ Chantal/all : Esiste il trattato per evitare la doppia imposizione It/ Irl ( so pagano le tasse sul medesimo reddito solamente in uno dei due Paesi). Chiaramente la convenienza sulla CS o meno varia su base soggettiva ( anche se pare vi siano situazioni in cui convenie in senso assoluto) , cmq il thread era per aprire una discussione e fare emergere magari aspetti che non avevo considerato

Allora si. Se la casa è già di proprietà allora affittarla è l'unico modo di limitare i danni.
 
No,no, il canone agevolato non è mai obbligatorio.
(ora si parla di edilizia con sconti fiscali all'acquisto in cui per 8 anni si dovrà forse applicare il c.c. ma sono solo ipotesi....)
E' sempre possibile fare il contratto a canone libero detto "patti in deroga" di durata 4+4.

Ciao, Broken. Devo correggerti : non ho detto che il canone agevolato è obbligatorio. Intendo dire che in determinate città ad alta tensione abitativa (ad es. Roma, Milano), in caso di contratto di affitto transitorio il canone concordato è obbligatorio. Nei contratti a lungo termine, invece, vi è possibilità di optare liberamente per i c.d. patti in deroga 4+4 oppure il 3+2 che è appunto a canone concordato. Spero che ora sia più chiaro.
 
Ciao, Broken. Devo correggerti : non ho detto che il canone agevolato è obbligatorio. Intendo dire che in determinate città ad alta tensione abitativa (ad es. Roma, Milano), in caso di contratto di affitto transitorio il canone concordato è obbligatorio. Nei contratti a lungo termine, invece, vi è possibilità di optare liberamente per i c.d. patti in deroga 4+4 oppure il 3+2 che è appunto a canone concordato. Spero che ora sia più chiaro.

OK! Si, ora è più chiaro.

La materia infatti non è semplicissima, mi dicono che per i transitori ci sono dei "patti territoriali".
Qui da me si fanno spesso dei 4+4...poi l'inquilino manda la raccomandata di risoluzione dopo pochi mesi....KO!
 
OK! Si, ora è più chiaro.

La materia infatti non è semplicissima, mi dicono che per i transitori ci sono dei "patti territoriali".
Qui da me si fanno spesso dei 4+4...poi l'inquilino manda la raccomandata di risoluzione dopo pochi mesi....KO!

Sì, esatto, li chiamano accordi o patti territoriali......personalmente, ho sempre fatto affitti brevi perchè non mi piace vincolarmi troppo e le leggi in materia di locazione abitativa in Italia sono troppo penalizzanti e vincolanti per i locatori come già ben sai (ci superano solo in Germania......). Se poi come dici l'inquilino recede dopo pochi mesi da un contratto lungo, penso sia una cosa molto penalizzante per chi ha pianificato certe entrate.....una curiosità, come spesso fate i patti in deroga se poi l'inquilino recede prima?:mmmm:
 
..una curiosità, come spesso fate i patti in deroga se poi l'inquilino recede prima?:mmmm:

Facciamo i patti in deroga 4+4 perchè è l'unico che consente un canone libero. Se il mercato consente quell'affitto, abbastanza elevato...il problema è che, causa deflazione, anche gli affitti "di mercato"calano...quindi l'inquilino (nel mio caso spesso studente) appena trova ad un canone inferiore manda la disdetta. Naturalmente anch'io, all'inquilino successivo, applicherò un canone inferiore.:'( etc.
 
OK! Si, ora è più chiaro.

La materia infatti non è semplicissima, mi dicono che per i transitori ci sono dei "patti territoriali".
Qui da me si fanno spesso dei 4+4...poi l'inquilino manda la raccomandata di risoluzione dopo pochi mesi....KO!

:confused: ma non sono gli stessi accordi che governano i canoni concordati???
I patti territoriali son quelli
 
I patti/accordi territoriali sono quelli che regolano l'affitto a canone concordato : sono la stessa cosa.
 
Facciamo i patti in deroga 4+4 perchè è l'unico che consente un canone libero. Se il mercato consente quell'affitto, abbastanza elevato...il problema è che, causa deflazione, anche gli affitti "di mercato"calano...quindi l'inquilino (nel mio caso spesso studente) appena trova ad un canone inferiore manda la disdetta. Naturalmente anch'io, all'inquilino successivo, applicherò un canone inferiore.:'( etc.

Beh, ma allora non vi conviene fare direttamente l'affitto a canone concordato? Sarà più basso ma se tanto poi dovete calare il canone comunque.....senza contare che i contratti a canone concordato scontano la CS 10%. Oppure converrebbe l'affitto breve (che funziona però solo in location molto richieste e molto turistiche o meta di businessmen), che grazie al canone più alto ripaga degli eventuali "tempi morti" (periodi di sfitto) ma almeno non dovete rincorrere gli inquilini....
 
Conviene quando c'è molta differenza fra c.c. e canone libero.
Dipende molto dalla tipologia dell'appartamento. In ogni caso qui non ci sono tempi morti tra un inquilino e l'altro.
Io ho circa 1/3 di contratti 4+4 e 2/3 di 3+2.
 
com'e' andata a finire?
vorrei avere consigli su una situazione simile.
grazie
 
Ti ripeto il mio ultimo post del 2014:
-puoi fare un contratto 4+4 a canone libero (cedolare secca 21%)
-oppure un contratto a canone concordato, se non ci perdi troppo. (risparmi sulle tasse)
 
A proposito...per i canoni concordati hanno confermato 10% ced. sec. anche per il 2018? O li portano al 15%?
 
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