ma il denaro non dorme mai
Prosegue la fuga dei capitali dal Sud Europa, come confermano anche gli ultimi dati della BCE sui saldi del Target 2, il sistema di pagamento interno all’Eurozona, che capta i rapporti di credito/debito tra le banche commerciali e centrali dell’unione monetaria. Al 31 gennaio scorso, l’Italia ha visto incrementare le sue passività di 8,1 miliardi, salendo al saldo negativo record di 364,7 miliardi, il più alto di tutta l’area. A seguire, la Spagna ha registrato deflussi per altri 22,1 miliardi, schizzando a 350,2 miliardi, il secondo dato più alto dopo la Grecia, se rapportato al pil nazionale. Al contrario, la Francia ha assistito a un marginale miglioramento della sua posizione per 1,4 miliardi a -12,4 miliardi. La stessa Grecia, tornata alla ribalta delle cronache finanziarie per le solite tensioni con i creditori pubblici, ha visto scendere la sua posizione negativa di 2 miliardi a -70,3 miliardi.
Questi dati segnalano che dalle due principali economie del Sud Europa sono defluiti in appena un mese oltre 30 miliardi e che la sola Germania ne ha accolti per oltre 31 miliardi, salendo al nuovo record positivo di 795,6 miliardi. Se, poi, il confronto lo facessimo con la situazione in vigore alla fine del 2015, scopriamo che dall’Italia si sono messi in fuga capitali per circa 118 miliardi, dalla Spagna per 96 miliardi, mentre la Germania ha beneficiato di ingressi per 221,4 miliardi e la Francia per 17