Lemanik Sicav Italy LU0090850685

tuttologist

Nuovo Utente
Registrato
30/3/04
Messaggi
1.491
Punti reazioni
71
Il mio promotore finanziario mi ha proposto questa Sicav. Il grafico mi sembra estremamente interessante. Chi conosce la societa' di gestione e il fondo mi sa dare una qualche info in piu'?
Grazie
 
tuttologist ha scritto:
Il mio promotore finanziario mi ha proposto questa Sicav. Il grafico mi sembra estremamente interessante. Chi conosce la societa' di gestione e il fondo mi sa dare una qualche info in piu'?
Grazie


E' un prodotto di grande qualità,
flessibile a media volatilità.

Consigliato.
 
alan1 ha scritto:
E' un prodotto di grande qualità,
flessibile a media volatilità.

Consigliato.

5consigliato

non e' una S e' il 5 ... % di ingresso :rolleyes:
 
Lemanik

Il Lemanik Italy è un Bilanciato Moderato con una bassa volatilità.
Le commissioni di ingresso, è vero, sono al 5% ma possono essere
trattate fino a 0%. Io lo ho sottoscritto tramite Xelion Banca ed
il promotore mi ha fatto lo sconto del 70%. :)
Chiaro che se hai importi consistenti, puoi pretendere di più. OK!
 
Lemanik

Scordavo... chiedi se ti fa pagare l'1 per mille di intermediazione e
le commissioni di intervento. (29 euro)
 
scavizza ha scritto:
Il Lemanik Italy è un Bilanciato Moderato con una bassa volatilità.
Le commissioni di ingresso, è vero, sono al 5% ma possono essere
trattate fino a 0%. Io lo ho sottoscritto tramite Xelion Banca ed
il promotore mi ha fatto lo sconto del 70%. :)
Chiaro che se hai importi consistenti, puoi pretendere di più. OK!

Scordavo... chiedi se ti fa pagare l'1 per mille di intermediazione e
le commissioni di intervento. (29 euro)

ho guardato su morningstar , sembra buono , xro' anche senza il 5% ci sono un po' troppe gabelle 1.5 di ingresso (sconto 70%) , 1x1000 intermediazione , 29 di intervento.
bisogna incontrare il promotore e chiedere uno sconto totale , magari cercando prima su internet chi fa' uno sconto maggiore , certi tol sono a commissioni zero , con solo 10/20 euro di intervento.

e anche informarsi su costi di switch e uscita
:)
 
Weaver ha scritto:
5consigliato

non e' una S e' il 5 ... % di ingresso :rolleyes:


Io non lo so dove li comprate i fondi voi :) ,


Io l'ho comparto con IW,
commissioni di Sottoscrizione, Switch, Riscatto = 0
spese banca corrispondente 39€ + 0.1% per Sottoscrizione e Riscatto

Questi sono i risultati,
vedete voi:
 

Allegati

  • lemanik141004.GIF
    lemanik141004.GIF
    18,8 KB · Visite: 395
alan1 ha scritto:
Io non lo so dove li comprate i fondi voi :) ,


Io l'ho comparto con IW,
commissioni di Sottoscrizione, Switch, Riscatto = 0
spese banca corrispondente 39€ + 0.1% per Sottoscrizione e Riscatto

Questi sono i risultati,
vedete voi:

Pero' 40e per entrare mi sembra un po' troppo ma questo dipende dalla cifra disponibile.

il grafico e' bello , anche sul loro sito e' presente un grafico simile , ma io mi chiedo nel biennio 1999 2000 , quando per capirci la borsa faceva +60/70% dove erano andanti ? al mare ? in montagna ?
no loro facevano le seguenti performance
1999 +7%
2000 +8%

http://www.lemanik-sicav.com/sito/download/pdf/comparti/prodotto/ITALY.pdf


:)
 
Dipende quale valore dai alle varie caratteristiche.
Personalmente valuto la bassa volatilità un'ottima cosa.
Da una sempliccissima e superficiale analisi del grafico postato da Alan e alla luce delle performance da te segnalate ottenute negli anni super-toro si potrebbe subito pensare che siamo di fronte FORSE ad un barlume di gestione attiva!

Forse Alan conosce i gestori....

In ogni caso uscirsene con una performance di questo tipo da un anno e passa di laterale perenne mi pare dica già qualcosa sulle capacità gestionali.
Lo compro!
 
ricpast ha scritto:
Dipende quale valore dai alle varie caratteristiche.
Personalmente valuto la bassa volatilità un'ottima cosa.
Da una sempliccissima e superficiale analisi del grafico postato da Alan e alla luce delle performance da te segnalate ottenute negli anni super-toro si potrebbe subito pensare che siamo di fronte FORSE ad un barlume di gestione attiva!

Forse Alan conosce i gestori....

In ogni caso uscirsene con una performance di questo tipo da un anno e passa di laterale perenne mi pare dica già qualcosa sulle capacità gestionali.
Lo compro!

premesso che questo potrebbe essere un buon fondo , il discorso e' un po' piu' generale.

per fare performance del 7/8% nel biennio bisognava faticare non poco nella ricerca dei titoli peggiori , anche comprando a casaccio titoli di stato e azioni si faceva meglio.

x quando riguarda i grafici bisogna ricordare:
1) di solito scelgono il periodo in cui il fondo ha fatto piu' bella figura
2) i valori passati hanno commissioni di gestione + basse (o senza cg)
3) a volte i fondi cambiano settore/benchmark/categoria
4) se si raffrontano con la media della loro categoria per un fatto matematico circa le meta' ha battuto il benchmark.
5) il gestore e' sempre lo stesso o e' cambiato ?
6)...............
 
concordo con Alan, Lemanik italy è un ottimo fondo con performance regolari nel tempo e tra l'altro da tre anni batte costantemente il bechmark. Il 5% di commissioni di ingresso però mi sembrano una follia. Con Imi l'ho preso a 0 commissioni (ci sono però spese fisse di una trentina di euro).

Sicuramente consigliato

salutissimi riri
 
Ma le spese non sono il 5%!
Morningstar non è affidabile per l'indicazione delle commissioni.
Alan ha riportato le commissioni applicate se si utilizza Iwbank.
 
ricpast ha scritto:
.......
Personalmente valuto la bassa volatilità un'ottima cosa.
Per essere precisi e pignoli.... :no: ....la volatilità da evitare...quella che deve
essere bassa...è la volatilità NEGATIVA..... OK! ...la vol. positiva...ben venga....! ;)
(volatilità negativa e positiva..sono 2 cose...diverse....! )
 
No, io intendo dire che valuto positivamente una bassa volatilità in ogni caso.

Non credo sia formalmente corretto parlare di volatilità in termini di positività/negatività.

La volatilità è, generalmente, considerata e quantificata nel suo complesso (a prescindere quindi che ci troviamo in fase di discesa o di salita): un numero che è spesso utilizzato per una sua quantificazione è la deviazione standard.

Quantificare la deviazione standard in periodi di discesa e confrontare tali dati con quelli ottenuti in periodi di salita può rivelarsi comunque un'analisi interessante.
 
ricpast ha scritto:
No, io intendo dire che valuto positivamente una bassa volatilità in ogni caso.

Non credo sia formalmente corretto parlare di volatilità in termini di positività/negatività.

La volatilità è, generalmente, considerata e quantificata nel suo complesso (a prescindere quindi che ci troviamo in fase di discesa o di salita): un numero che è spesso utilizzato per una sua quantificazione è la deviazione standard.

Quantificare la deviazione standard in periodi di discesa e confrontare tali dati con quelli ottenuti in periodi di salita può rivelarsi comunque un'analisi interessante.


Questo ragionamento va bene nel caso di valutazione degli indici,
anche dei fondi, se di tipo statico, ovvero se investono in una somma di titoli senza fare timing.

La volatilità positiva è legata in questo caso a quella del paniere, così come la negativa.

Se però ci troviamo di fronte ad una gestione dinamica, la capacità di tagliare le perdite limita la volatilità negativa, possibilmente non quella negativa.
In questo caso sarebbe giusto quello che dice Giomf.


Se quindi si vuole misurare l'efficienza di un fondo che si presume dinamico, si userà Sortino e non Sharpe,
mentre per un indice ovviamente ha poco senso usare Sortino.


Aggiungo che la Sicav in questione è solo parzialmente dinamica, e raggiunge i risultati con un'allocazione dinamico di tipo solamente strategico, mentre è fortemente attiva nella scelta dei titoli con criteri fondamentali.
 
Mah, ogni tanto un fondo ha fortuna ed eccelle un anno o due, troppo pochi per considerarlo affidabile, e questo mi sembra uno di quei casi.
Anche i Fondi Anima erano idolatrati fino a poco tempo fa, ma mi pare che da un annetto non nè abbiano imbroccata una, o sbaglio?
 
NCC1701 ha scritto:
Mah, ogni tanto un fondo ha fortuna ed eccelle un anno o due, troppo pochi per considerarlo affidabile, e questo mi sembra uno di quei casi.
Anche i Fondi Anima erano idolatrati fino a poco tempo fa, ma mi pare che da un annetto non nè abbiano imbroccata una, o sbaglio?


Ho spiegato bene diversi mesi fa come funzionavano i fondi Anima, e perchè erano andati bene nel 2003.

Tutto stà a capire bene quale sia il meccanismo sottostante e scegliere quello che fornisce vero valore aggiunto.


Ciò non garantisce analoghi risultati per il futuro ma è diverso che affidarsi al caso.
 
Lemanik Sicav Italy Cap. Retail Classe A Euro
al 19/9/2013
da inizio anno +12,2374%

FondiOnLine.it

Finesti : Fiche du Fonds |*LU0090850685 |*Lemanik Italy Cap

Il comparto Lemanik Italy si prefigge di investire in obbligazioni ed azioni italiane, con una particolare attenzione al mercato azionario in caso di mercato in rialzo e di ottenere un rendimento concorrenziale ai rendimenti obbligazionari su un arco di tempo di 4/5 anni, in caso di fasi di mercato negative.
La politica di investimento è moderatamente bilanciata in quanto il peso azionario oscilla tra il 20% ed il 60%.

....

La componente azionaria rimane bassa in presenza di alta volatilità e sale al diminuire della volatilità stessa quando i mercati hanno maggiore visibilità
Il comparto si prefigge di creare un portafoglio azionario sia reattivo sia diversificato, al fine di limitare il rischio dei singoli investimenti con l’utilizzo di strumenti derivati a copertura (anche attraverso l’uso di opzioni call e put)
L’approccio utilizzato è di tipo fondamentale


Lemanik Sicav
 
10 Settembre 2013

“L’estate appena passata ha fatto registrare un robusto recupero dei mercati finanziari dei Paesi sviluppati, sostenuti dalle politiche delle banche centrali, in testa Fed e Bce, dai dati in generale positivi della crescita del Pil, e, almeno fino alla metà di agosto, da una volatilità più contenuta.” E’ questa l’opinione di Massimo Trabattoni, advisor in delega di Lemanik Italy e Lemanik High Growth, fondo che, negli ultimi 5 anni, ha registrato una performance positiva di oltre il 25% (pari al 4,30% annuo) a fronte di una perdita di oltre 40 punti percentuali del Ftse-mib nello stesso periodo, conquistando le ‘5 stelle Morningstar’.

Secondo il gestore, “l’Italia, trainata dai risultati dell’area euro, ha mostrato deboli segnali di miglioramento. A livello macroeconomico, su questo mercato si evidenziano due incognite, ossia la situazione socio-economica europea e quella nazionale: l’andamento delle elezioni tedesche di fine settembre e la tenuta del governo Letta. Post-elezioni, politiche meno improntate all’austerity potrebbero, infatti, risollevare le economie dei paesi periferici, che costituirebbero allora un interessante investimento.”

“Il mercato,” spiega Trabattoni, “sarà estremamente sensibile agli sviluppi della situazione ed eventuali correzioni, possibili nel trend di breve periodo, devono essere considerate come opportunità di investimento. Attualmente il mercato sconta già parzialmente il rischio di un’eventuale crisi, si pensi, ad esempio, ai titoli di Stato spagnoli a due anni che vengono scambiati ad un tasso inferiore a quello garantito dai corrispettivi italiani. Resta, quindi, un potenziale upside in caso si raggiunga una soluzione di continuità.” Inoltre, dal punto di vista finanziario, in rapporto alla fase congiunturale, il mercato italiano risulta estremamente conveniente.

“La nostra è un’economia storicamente trainata dal ciclo Usa,” dice il gestore “tuttavia dal 2008 le scelte macro di politica economica europea sono state, per la prima volta, divergenti da quelle statunitensi: questi ultimi hanno preferito una politica di sostegno all’economia, costruita su significative manovre di quantitative easing, mentre l’Europa ha scelto l’austherity, con il risultato di indebolire ulteriormente i Paesi del sud Europa, già strutturalmente più fragili.”

Tuttavia, Trabattoni vede uno spiraglio di luce nella situazione del nostro Paese, infatti, “va considerato, che nel primo semestre 2013 l’Italia ha presentato un avanzo commerciale positivo, passato da -0,6 miliardi del primo semestre 2012 a più di 12 miliardi di euro, senza il contributo di una svalutazione. Il rapporto deficit/Pil è pari al 3%, che implicherebbe un avanzo primario dell’1,5% sul Pil. Il costo del debito pubblico, inoltre, sta rientrando, sia perché il rialzo dei tassi è stato compensato da una riduzione dello spread, sia soprattutto perché il costo medio dello stock del debito pubblico italiano è ancora maggiore del 4% e il suo rinnovo costa mediamente meno del 2,5%.

FondiOnLine.it
 
Indietro