Scrittura privata e mancata restituzione di un "particolare" prestito in Svizzera
Buongiorno,
chiedo per conto di una cara amica.
Si è recata in Svizzera italiana per seguire una formazione in un istituto privato. Aveva l'obbligo di frequentare delle "sedute" intensive con una delle fondatrici (*A*) di questo istituto. Sedute molto care, come supplemento oltre al corso regolarmente pagato. L'istituto forniva un prestito per poter frequentare queste sedute. Il prestito è stato formalizzato tramite scrittura privata redatta dalla mia amica (non so cosa abbia scritto, presumo soltanto "restituirò la somma X in N rate, ecc ecc"). La somma è stata versata direttamente dall'istituto alla persona (*A*), ovvero senza passare da c/c o altro della mia amica.
Ci sono stati degli screzi pesanti, che denotano una profonda lacuna professionale da parte di (*A*). La mia amica ha interrotto queste sedute e la frequenza dell'istituto, che ora attraverso il presidente (semplice lettera, no raccomandata no avvocato) richiede il saldo della somma (esclusivamente della somma stanziata per le sedute extra).
Se lei facesse orecchie da mercante, questo istituto avrebbe modo di rivalersi? Non esistono "testimoni" della frequenza di queste sedute. Nulla di scritto, oltre alla scrittura privata, che le sedute siano effettivamente state svolte. Il fatto che la vicenda si è svolta in Svizzera, cosa comporta? Cosa le consigliereste di fare?
Lei vorrebbe rispondere per le rime spiegando al presidente quanto accaduto e l'assoluta mancanza di fiducia. Io l'ho stoppata, per evitare di lasciare qualcosa di scritto in attesa di capire come muoversi.
Scusate la pessima sintassi nell'esposizione dei fatti, ma volevo essere scarno e sintetico.
Buongiorno,
chiedo per conto di una cara amica.
Si è recata in Svizzera italiana per seguire una formazione in un istituto privato. Aveva l'obbligo di frequentare delle "sedute" intensive con una delle fondatrici (*A*) di questo istituto. Sedute molto care, come supplemento oltre al corso regolarmente pagato. L'istituto forniva un prestito per poter frequentare queste sedute. Il prestito è stato formalizzato tramite scrittura privata redatta dalla mia amica (non so cosa abbia scritto, presumo soltanto "restituirò la somma X in N rate, ecc ecc"). La somma è stata versata direttamente dall'istituto alla persona (*A*), ovvero senza passare da c/c o altro della mia amica.
Ci sono stati degli screzi pesanti, che denotano una profonda lacuna professionale da parte di (*A*). La mia amica ha interrotto queste sedute e la frequenza dell'istituto, che ora attraverso il presidente (semplice lettera, no raccomandata no avvocato) richiede il saldo della somma (esclusivamente della somma stanziata per le sedute extra).
Se lei facesse orecchie da mercante, questo istituto avrebbe modo di rivalersi? Non esistono "testimoni" della frequenza di queste sedute. Nulla di scritto, oltre alla scrittura privata, che le sedute siano effettivamente state svolte. Il fatto che la vicenda si è svolta in Svizzera, cosa comporta? Cosa le consigliereste di fare?
Lei vorrebbe rispondere per le rime spiegando al presidente quanto accaduto e l'assoluta mancanza di fiducia. Io l'ho stoppata, per evitare di lasciare qualcosa di scritto in attesa di capire come muoversi.
Scusate la pessima sintassi nell'esposizione dei fatti, ma volevo essere scarno e sintetico.