Prestazione occasionale e calcolo franchigia dei 5000 euro

ire.s

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9/8/18
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Salve, mi chiamo Irene e mi sono appena iscritta a questo forum.
Durante quest'ultimo anno ho svolto qualche attività formativa, per committenti diversi, tramite prestazione occasionale. Con il prossimo compenso supererò i 5000 euro lordi. So che dovrò calcolare e inserire nella ricevuta la percentuale per i contributi da versare all'Inps (sono già iscritta alla gestione separata).

Il mio dubbio è il seguente:
Il mio precedente committente mi ha chiesto due ricevute: una per il compenso della prestazione con ritenuta del 20% e una seconda per il rimborso spese, senza ritenuta d'acconto. Per poi effettuare un bonifico unico segnando come causale il numero delle due ricevute.
Non so se, nel momento in cui sommo tutti i precedenti compensi lordi, al fine di stabilire di quanto supero la franchigia dei 5000 euro, io debba considerare anche la somma relativa al rimborso spese.
Aggiungo che un altro committente non mi ha chiesto la ricevuta per il bonifico relativo al rimborso spese (mentre per quello relativo al pagamento dell'attività ovviamente sì). Per cui non mi è chiaro se le transazioni separate per rimborso spese (per chiarire, si tratta di rimborsi per spese di viaggio, per lo più calcolate per km effettuati) posso non considerarle sia ai fini del calcolo della franchigia che nella dichiarazione dei redditi che dovrò fare l'anno prossimo (le prestazioni come lavoratore occasionale sono le uniche attività lavorative per quest'anno).
Ho letto diverse cose in merito, ma non ho trovato la risposta per questo quesito specifico.
 
Salve, mi chiamo Irene e mi sono appena iscritta a questo forum.
Durante quest'ultimo anno ho svolto qualche attività formativa, per committenti diversi, tramite prestazione occasionale. Con il prossimo compenso supererò i 5000 euro lordi. So che dovrò calcolare e inserire nella ricevuta la percentuale per i contributi da versare all'Inps (sono già iscritta alla gestione separata).

Il mio dubbio è il seguente:
Il mio precedente committente mi ha chiesto due ricevute: una per il compenso della prestazione con ritenuta del 20% e una seconda per il rimborso spese, senza ritenuta d'acconto. Per poi effettuare un bonifico unico segnando come causale il numero delle due ricevute.
Non so se, nel momento in cui sommo tutti i precedenti compensi lordi, al fine di stabilire di quanto supero la franchigia dei 5000 euro, io debba considerare anche la somma relativa al rimborso spese.
Aggiungo che un altro committente non mi ha chiesto la ricevuta per il bonifico relativo al rimborso spese (mentre per quello relativo al pagamento dell'attività ovviamente sì). Per cui non mi è chiaro se le transazioni separate per rimborso spese (per chiarire, si tratta di rimborsi per spese di viaggio, per lo più calcolate per km effettuati) posso non considerarle sia ai fini del calcolo della franchigia che nella dichiarazione dei redditi che dovrò fare l'anno prossimo (le prestazioni come lavoratore occasionale sono le uniche attività lavorative per quest'anno).
Ho letto diverse cose in merito, ma non ho trovato la risposta per questo quesito specifico.

A mio modesto avviso le spese sostenute per l'incarico avrebbero dovuto essere assoggettate a ritenuta.

Ovviamente sono anche un costo da considerarsi nella dichiarazione dei redditi.
 
Grazie sigmund1 per la risposta. :)

Io ho letto questo:

Con la recente RM 49/2013, l’Agenzia, ha fornito significativi chiarimenti in merito ai rimborsi spese corrisposti a favore di prestatori occasionali. In particolare, viene precisato che non va assoggettato a ritenuta alla fonte l’indennizzo erogato dal committente per i costi strettamente necessari sostenuti per l’esecuzione di una prestazione occasionale; parallelamente, il percipiente non è tenuto ad indicare in dichiarazione le suddette spese.

La suddetta semplificazione non è, invece, applicabile (tornano applicabili le regole ordinarie) quando il compenso, anche nella forma di spese rimborsate o anticipate dal committente al prestatore occasionale, eccede le spese strettamente necessarie per lo svolgimento dell'attività occasionale, facendo venir meno il carattere sostanzialmente gratuito dell'attività. In tal caso, l’intero importo erogato dal committente costituirà reddito di lavoro autonomo occasionale assoggettabile a ritenuta.

Forse i miei due committenti avrebbero dovuto richiedermi un'unica notula di pagamento con la specifica delle spese (poi da detrarre in fase di dichiarazione). Non so se la procedura da loro adottata (con ricevuta separata per il rimborso) sia un modo valido per semplificare. Uno dei due committenti lavora a livello nazionale per un ente statale, immagino (mi auguro) che sappia quale sia la procedura corretta.
Su questo mi piacerebbe trovare qualche riferimento certo.

Ad ogni modo, resta il mio dubbio: per calcolare di quanto supero la franchigia dei 5000 euro dovrei o no considerare le ricevute per semplice rimborso spese? :confused:

Grazie anche ad altri che vorranno fornire il loro parere.
 
Grazie sigmund1 per la risposta. :)

Io ho letto questo:

Con la recente RM 49/2013, l’Agenzia, ha fornito significativi chiarimenti in merito ai rimborsi spese corrisposti a favore di prestatori occasionali. In particolare, viene precisato che non va assoggettato a ritenuta alla fonte l’indennizzo erogato dal committente per i costi strettamente necessari sostenuti per l’esecuzione di una prestazione occasionale; parallelamente, il percipiente non è tenuto ad indicare in dichiarazione le suddette spese.

La suddetta semplificazione non è, invece, applicabile (tornano applicabili le regole ordinarie) quando il compenso, anche nella forma di spese rimborsate o anticipate dal committente al prestatore occasionale, eccede le spese strettamente necessarie per lo svolgimento dell'attività occasionale, facendo venir meno il carattere sostanzialmente gratuito dell'attività. In tal caso, l’intero importo erogato dal committente costituirà reddito di lavoro autonomo occasionale assoggettabile a ritenuta.

Forse i miei due committenti avrebbero dovuto richiedermi un'unica notula di pagamento con la specifica delle spese (poi da detrarre in fase di dichiarazione). Non so se la procedura da loro adottata (con ricevuta separata per il rimborso) sia un modo valido per semplificare. Uno dei due committenti lavora a livello nazionale per un ente statale, immagino (mi auguro) che sappia quale sia la procedura corretta.
Su questo mi piacerebbe trovare qualche riferimento certo.

Ad ogni modo, resta il mio dubbio: per calcolare di quanto supero la franchigia dei 5000 euro dovrei o no considerare le ricevute per semplice rimborso spese? :confused:

Grazie anche ad altri che vorranno fornire il loro parere.

Innanzitutto premettiamo che si tratta di una prestazione di lavoro autonomo.
Ciò vuol dire che in linea generale i costi di produzione dovrebbero essere inglobati nel compenso percepito assoggettato a ritenuta.

Infatti i lavoratori autonomi non presentano da norma note spese come i lavoratori dipendenti.


Vi è poi l'eccezione richiamata nella circolare da te citata che presenta però dei margini di ambiguità.

Quali sono i costi strettamente necessari ecc.ecc.

Bella domanda..
Andiamo quindi sul pratico e vediamo di risolvere la questione cum grano salis.

Se sono spese anonime posso essere sostenute direttamente dal datore di lavoro per cassa e quindi non c'è problema.
In caso contrario - ad es. titoli di viaggio nominativi - ciò non dovrebbe essere possibile e in via precauzionale sarebbe altamente consigliato assommarlo al compenso assoggettandolo a ritenuta.
Ovviamente tale spesa entrerà nel computo dei 5.000 euro ma sarà anche deducibile dal reddito fiscale per intero.
 
Nel mio caso si tratta di rimborsi per giungere alla sede (in città diverse da quella di residenza) dei corsi di formazione. Sono anche documentati, nel senso che c'è una scheda in cui vengono segnati giorni, sede e chilometri effettuati. Nessun titolo da viaggio nominativo.

Quindi penso di poter rientrare nel primo caso da te indicato: "Se sono spese anonime posso essere sostenute direttamente dal datore di lavoro per cassa e quindi non c'è problema"... e, di conseguenza, non far rientrare tali ricevute di rimborso nel computo dei 5.000.


Grazie mille per i chiarimenti
 
Nel mio caso si tratta di rimborsi per giungere alla sede (in città diverse da quella di residenza) dei corsi di formazione. Sono anche documentati, nel senso che c'è una scheda in cui vengono segnati giorni, sede e chilometri effettuati. Nessun titolo da viaggio nominativo.

Quindi penso di poter rientrare nel primo caso da te indicato: "Se sono spese anonime posso essere sostenute direttamente dal datore di lavoro per cassa e quindi non c'è problema"... e, di conseguenza, non far rientrare tali ricevute di rimborso nel computo dei 5.000.


Grazie mille per i chiarimenti

Un attimo.
E' vero che sono anonimi ma sono una spesa che chiamerei di tipo personale.
Diverso ad esempio da un acquisto di un libro tecnico che potrebbe essere giustificato come acquisto diretto da parte del committente.

Le spese di cui parli non sono compatibili con la circolare come acqusti strettamente inerenti.

O per meglio dire potrebbero essere controverse.
Purtroppo il nostro fisco quando vuole sa essere machiavellico.

Di sicuro se le spese sono sostenute da te e vengono poi "rifatturate" al cliente nessuno avra' nulla da eccepire.

Ci sono poi accorgimenti per farsi anticipare spese corpose senza rischi.

Ad es: il committente compra un biglietto aereo e te lo consegna con una lettera che fa riferimento all'incarico che sara' svolto nella citta' di destinazione.
In un caso del genere non vedo problemi.

Insomma, innanzitutto buon senso e trasparenza.
 
Ultima modifica:
Grazie di nuovo.
Ho più chiara la procedura che sarebbe meglio seguire in futuro...
Ho un ulteriore dubbio, perché mi è capitato di vedere un fac simile di una ricevuta in cui la ritenuta d'acconto del 20% era calcolata sul totale del compenso + spese a carico del committente mentre il contributo previdenziale a carico del lavoratore calcolato solo sul compenso (senza le spese).

Va bene così come norma generale?
In sintesi: le spese farle rientrare nel compenso totale assoggettandole a trattenuta, mentre per il calcolo del contributo previdenziale tener conto solo del compenso al netto delle spese?
 
Grazie di nuovo.
Ho più chiara la procedura che sarebbe meglio seguire in futuro...
Ho un ulteriore dubbio, perché mi è capitato di vedere un fac simile di una ricevuta in cui la ritenuta d'acconto del 20% era calcolata sul totale del compenso + spese a carico del committente mentre il contributo previdenziale a carico del lavoratore calcolato solo sul compenso (senza le spese).

Va bene così come norma generale?
In sintesi: le spese farle rientrare nel compenso totale assoggettandole a trattenuta, mentre per il calcolo del contributo previdenziale tener conto solo del compenso al netto delle spese?

Sono perplesso, mai sentito di una cosa del genere.

Comunque ti consiglio di stare sul semplice : assoggetta tutto all'una e all'altro.

Anche perché viene a tuo vantaggio perché il committente paga più contributi a tuo favore..
 
Ok, grazie ancora per le risposte.
 
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