L'azienda agisce come sostituto d'imposta. Invece di pagare lo stipendio lordo, paga uno stipendio netto, provvede a trattenere e riversare agli enti le ritenute previdenziali e fiscali di legge.
Agisce sempre da sostituto di imposta nel caso (come il tuo) dove un dipendente ha fatto dichiarazione con 730 e lo ha indicato come sostituto.
Provvede con trattenuta, che riversa allo stato, se ci sono posizioni fiscali debitorie in capo al dipendente o eventualmente provvede a corrispondere eventuali crediti vantati dal dipendente nei confronti dell'erario. Quanto ai crediti il datore li porta in compensazione con le trattenute fiscali (sia per le retribuzioni che operate come sostituto di imposta per i 730) nel periodo di competenza.
Può accadere, ed è quello che è accaduto a te, che le trattenute fiscali non siano sufficienti a compensare i crediti da 730 di tutti i dipendenti. In quel caso il datore compensa fino a capienza e provvede a erogare il saldo nei periodi di paga successivi.
Il datore non può operare diversamente, non può cioè compensare i crediti da 730 con trattenute diverse (per esempio quelle previdenziali), né può - intendo che non potrebbe - posticipare o rateizzare a piacimento la compensazione dei crediti con le trattenute. Se ha capienza deve compensare per intero, almeno per quanto io sappia.
In caso, come questo, di incapienza e di più dipendenti con crediti, per quanto visto da me viene rimborsata a tutti la stessa percentuale (che è la percentuale tra le trattenute da compensare e il totale dei crediti). A te è stato dato circa l'85% del credito, probabilmente anche agli altri la stessa percentuale, quindi se a Tizio mancano 500 sarà perché aveva un credito di oltre 3000 €, mentre chi ne ne deve ancora avere 60 avrà, ritengo, un credito totale di circa 400.