Versamento contributi inps volontari "commercianti"

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Buongiorno, una mia conoscente età 52 anni ha cessato l'attività commerciale dopo poco più di17 anni di contributi INPS.
Spulciando in rete, leggo ( ma non ne sono certo) che per avere una pensione di vecchiaia decente i versamenti devono essere di 20anni.
E' stata presentata domanda all' INPS di versamenti volontari ed è stata accolta. Il totale comunicato è di circa 6.000 euro ma non ho capito se poi ce ne saranno degli altri o se questi sono il necessario per il raggiungimento dei 20 anni. La richiesta è dal 2° trimestre 2017 al 4° 2018.
Leggo anche che i contributi volontari sono detraibili da IRPEF, quindi non costerebbero nulla?
Se qualcuno si è trovato ad affrontare una scelta simile, gradirei un commento su eventuali vantaggi o meno. Soldi buttati?
Grazie
 
probabilmente le farannoversare il solo miniale annuo. per il 2018 è 3778 e rotti euro. per cui penso che la cifra sia totale

i versamenti sono DEDUCIBILI (non detraibili, è diverso) quindi se ha reddito X calcolerà le sue tasse dovute su (X-versato a INPS)
ovviamente deve avere un reddito superiore a quanto versa all'inps (anzi di più considerando le detrazioni dovute)

può chiedere, se sta lavorando e versa in altra gestione INPS, la totalizzazione dei contributi. in questo modo sommerò gli anni di anzianità contributiva delle varie gestioni
 
Buongiorno, una mia conoscente età 52 anni ha cessato l'attività commerciale dopo poco più di17 anni di contributi INPS.
Spulciando in rete, leggo ( ma non ne sono certo) che per avere una pensione di vecchiaia decente i versamenti devono essere di 20anni.
E' stata presentata domanda all' INPS di versamenti volontari ed è stata accolta. Il totale comunicato è di circa 6.000 euro ma non ho capito se poi ce ne saranno degli altri o se questi sono il necessario per il raggiungimento dei 20 anni. La richiesta è dal 2° trimestre 2017 al 4° 2018.
Leggo anche che i contributi volontari sono detraibili da IRPEF, quindi non costerebbero nulla?
Se qualcuno si è trovato ad affrontare una scelta simile, gradirei un commento su eventuali vantaggi o meno. Soldi buttati?
Grazie

Versato circa 18 mesi , circa 10000 euro , sono deducibili se hai reddito , oppure se sei a carico di famigliari se ci sono , nel mio caso mia mamma , generalmente conviene , ma bisogna sempre valutare caso per caso.
 
Suggerisco di fare bene i calcoli per capire come procedere rivolgendosi ad un centro di assistenza previdenziale, anche il caf.
Intanto la pensione "decente" dipende da quanti contributi ha versato, a giudicare dalla richiesta dell'inps (6000 euro mi pare di capire per coprire il periodo mancante) la pensione sarà comunque molto bassa, a prescindere dai 20 anni (volendo fare una stima puramente indicativa direi intorno ai 400 euro mensili).
Ciò premesso, se l'attività lavorativa è stata esercitata prima del 1995 o comunque se ha versato anche un solo contributo prima del 1995 allora è corretto integrare a 20 anni per avere una pensione (sistema retributivo o misto) altrimenti non matura il diritto.
In questo caso ti conviene fare dellle valutazioni, calcola la cifra di contributi volontari per i tre anni mancanti e le eventuali deduzioni (se presenti) e confronta con la cifra che eventualmente sarebbe necessaria per aprire una partita iva in regime forfettario e versare quello che manca come mesi di contribuzione.
Poi scegli la spesa minore tanto in entrambi i casi l'incremento dell'assegno pensionistico sarà impalpabile, ti serve solo per maturare il diritto alla pensione.

Se invece l'attività lavorativa e i contributi relativi sono stati versati dopo il 1995 (sistema contributivo) non è necessario arrivare a 20 anni per il diritto alla pensione, ne bastano 5 ma si dovrà aspettare i 70 anni circa (aggiornati di anno in anno) per cominciare ad incassare l'assegno (comunque basso ma a spanne dovrebbe andare un pò meglio che nel primo caso).
Puoi comunque pensare di integrare a 20 anni perchè così puoi anticipare la pensione di circa 4 anni e potrebbe anche essere conveniente (vedi i discorsi fatti prima).
Vai da un consulente pensionistico che ti fa i conti precisi e potrai prendere la tua decisione con tutte le variabili ben chiare.
 
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Inoltre: se arriva il fantomatico reddito di cittadinanza ... avrà ancora senso versare soldi all'inps ? ai posteri l'ardua sentenza
 
Inoltre: se arriva il fantomatico reddito di cittadinanza ... avrà ancora senso versare soldi all'inps ? ai posteri l'ardua sentenza

Hai ragione ma attenzione perchè da quello che sembra questo fantomatico reddito di cittadinanza non sarà assimilabile ad una pensione ma più ad una naspi (durata limitata quindi), solo che estenderà la platea non solo ai licenziati ma anche ai disoccupati di lunga data.
Questo ovviamente da quanto traspare al momento, dei dettagli nessuno è certo.
 
Hai ragione ma attenzione perchè da quello che sembra questo fantomatico reddito di cittadinanza non sarà assimilabile ad una pensione ma più ad una naspi (durata limitata quindi), solo che estenderà la platea non solo ai licenziati ma anche ai disoccupati di lunga data.
Questo ovviamente da quanto traspare al momento, dei dettagli nessuno è certo.

Comunque vada , è un incentivo a non pagare più nulla all'inps , se poi sarà una bufala lo scopriremo " solo vivendo"
 
Ringrazio tutti gli intervenuti, ed aggiungo alcuni elementi richiesti.
L'interessata, attualmente presenta dichiarazione redditi ai fini Irpef, di circa 20 k euro annui (esclusivamente locazioni immobili) di cui il 50% con cedolare secca.
Quindi, credo si debba fare riferimento a solo 10k per eventuali deduzioni , la deduzione di 6.000 euro quindi, con tassazione del 30% c.a., sarebbe di circa 1/3 con un risparmio di 2k.
A questo punto, si potrebbe ipotizzare che i versamenti volontari hanno un costo di 4.000 euro.
Ma se come scritto da riavulil, 3800 annui, x i 3 anni mancanti, credo ne manchino almeno altri 6k per un totale di 12k?
Ora resta da capire che cosa possiamo ottenere pensionisticamente pagando 4K?o eventualmente 8K
L'attività cessata ed i relativi versamenti sono relativi al periodo 1998-2016 . La dichiarazione ai fini inps è stata mediamente di 20k annui.
Attualmente non versa nulla, non ha posizioni aperte e non intende aprirne
Letti gli interventi, mi sembra che l'unico vantaggio sia l'eventuale possibilità di anticipare la pensione di 4 anni, che a 400 euro al mese? sarebbero 20k a fronte comunque di un versamento inferiore
E' corretto il ragionamento?
Grazie
 
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Ciao, i conti precisi non riesco a farteli per questo ti avevo suggerito di andare in un caf o da un consulente pensionistico.
Comunque abbiamo appurato che siamo nel sistema puramente contributivo quindi il diritto alla pensione è già acquisito (bastano 5 anni di contribuzione effettiva).
Giustamente ti chiedi se vale la pena integrare ai 20 anni per anticipare la pensione.
Teniamo presente che non basta arrivare a 20 anni ma è anche necessario che l'assegno maturato risulti almeno 1,5 volte l'importo dell'assegno sociale.
Per il 2018 tale assegno è di 448 euro, quindi 1,5*448=672 euro.
Da quanto scrivi (mediamente 20k annui dichiarati per 17 anni) non credo che si arrivi ad una assegno pensionistico simile, secondo me siamo intorno ai 600 euro al mese (nel sistema contributivo va un pò meglio in questo senso).
Sarebbe quindi necessario versare contributi non solo per integrare ai 20 anni ma anche per far lievitare il montante pensionistico fino alla soglia dei 672 euro.
Solo raggiungendo questi requisiti potresti anticipare la pensione.
Conviene allora versare? Non so risponderti, ci vogliono i numeri precisi per poterlo fare, per questo ti ho suggerito un consulente pensionistico.
Probabilmente però la risposta sarà affermativa perchè secondo me, se non ci sei già, mancherà comunque pochissimo al raggiungimento dei requisiti e 3 anni di contribuzione volontaria potrebbero essere sufficienti a superare la soglia.
Tieni però presente che la signora ha appena 52 anni e nel prossimo decennio non solo l'assegno sociale lieviterà ma potrebbero anche cambiare le regole pensionistiche.
 
Ultima modifica:
io sto facendo i versamenti volontari. mi mandano i bollettini una volta per anno divisi in 4 scadenze trimestrale. l'importo dei bollettini è paramatrato sulle ultime tre dichiarazioni annuali. I versamenti poi si portano in detrazione al reddito. Con i miei calcoli grazie alla detrazione ho un risparmio irpef che mi copre almeno una rata trimestrale del versamento.
 
io sto facendo i versamenti volontari. mi mandano i bollettini una volta per anno divisi in 4 scadenze trimestrale. l'importo dei bollettini è paramatrato sulle ultime tre dichiarazioni annuali. I versamenti poi si portano in detrazione al reddito. Con i miei calcoli grazie alla detrazione ho un risparmio irpef che mi copre almeno una rata trimestrale del versamento.

Deduzione del reddito , non detrazione , comunque ci vuole anche i reddito , tuo o di qualcuno che ti ha a carico.
 
Ciao, i conti precisi non riesco a farteli per questo ti avevo suggerito di andare in un caf o da un consulente pensionistico.
Comunque abbiamo appurato che siamo nel sistema puramente contributivo quindi il diritto alla pensione è già acquisito (bastano 5 anni di contribuzione effettiva).
Giustamente ti chiedi se vale la pena integrare ai 20 anni per anticipare la pensione.
Teniamo presente che non basta arrivare a 20 anni ma è anche necessario che l'assegno maturato risulti almeno 1,5 volte l'importo dell'assegno sociale.
Per il 2018 tale assegno è di 448 euro, quindi 1,5*448=672 euro.
Da quanto scrivi (mediamente 20k annui dichiarati per 17 anni) non credo che si arrivi ad una assegno pensionistico simile, secondo me siamo intorno ai 600 euro al mese (nel sistema contributivo va un pò meglio in questo senso).
Sarebbe quindi necessario versare contributi non solo per integrare ai 20 anni ma anche per far lievitare il montante pensionistico fino alla soglia dei 672 euro.
Solo raggiungendo questi requisiti potresti anticipare la pensione.
Conviene allora versare? Non so risponderti, ci vogliono i numeri precisi per poterlo fare, per questo ti ho suggerito un consulente pensionistico.
Probabilmente però la risposta sarà affermativa perchè secondo me, se non ci sei già, mancherà comunque pochissimo al raggiungimento dei requisiti e 3 anni di contribuzione volontaria potrebbero essere sufficienti a superare la soglia.
Tieni però presente che la signora ha appena 52 anni e nel prossimo decennio non solo l'assegno sociale lieviterà ma potrebbero anche cambiare le regole pensionistiche.

Grazie, gentilissimo. Prossimamente andrò sia ad un CAAF per info che all'INPS, poi vedremo anche se necessario un consulente pensionistico.
Ma una volta raggiunta la soglia che citavi di 1,5 volte il minimo, questa viene blindata?. Tra 15 anni ll minimo, magari sarà di 600 e 1,5 volte sarà 900( esempio).A questo punto i versamenti aggiuntivi, sarebbero stati vani?
 
Grazie, gentilissimo. Prossimamente andrò sia ad un CAAF per info che all'INPS, poi vedremo anche se necessario un consulente pensionistico.
Ma una volta raggiunta la soglia che citavi di 1,5 volte il minimo, questa viene blindata?. Tra 15 anni ll minimo, magari sarà di 600 e 1,5 volte sarà 900( esempio).A questo punto i versamenti aggiuntivi, sarebbero stati vani?

Dovrei avere la sfera di cristallo per rispondere alla tua domanda sulla variazione del valore soglia.
Fa parte delle variabili che possono cambiare anche domani nel momento in cui si dovessero introdurre nuove regole pensionistiche e quel numero non viene blindato una volta raggiunto, la condizione deve risultare soddisfatta nel momento in cui matura la pensione non basta soddisfarla adesso.
Diciamo che insieme all'assegno sociale si rivalutano anche i contributi anno per anno ma questo non ci garantisce comunque nulla.
Ti do un consiglio, non fare niente per i prossimi 10 anni e quando la signora avrà circa 62 anni (a meno che intanto non ricominci a lavorare ovviamente) ti porrai il problema.
In quel momento potrai ragionare a bocce "quasi" ferme e decicidere se conviene versare o no tanto prima dei 65-66 anni in pensione non ci andrebbe comunque.
Al momento io risparmierei anche i soldi per il consulente, salvati queste info e conservale per i prossimi 10 anni con un orecchio sempre attento alle eventuali riforme pensionistiche che dovessero intervenire in futuro.
 
Puoi sempre scaricare il carpe inps e vedere l'importo della pensione già maturata.
 
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