Perdita lavoro: domande

massituo

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La mia compagna potrebbe perdere il lavoro. Fa parte di una catena di negozi di vestiti che nel suo centro commerciale (cosa diffusa per tutti i negozi del mall) va abbastanza male.

Purtroppo, manca un po' di comunicazione e lei ne capisce comunque poco, quindi vado a chiedere se qualcuno ne sa un po' di informazioni.

Lei è lavoratrice dipendente con 10 anni di anzianità. Ha due figlie (avute con me) piccole (entrambe sotto i 6 anni).
Non siamo sposati.
Nelle vicinanze c'è un altro centro commerciale dove lavorano per il 50% delle persone Job&call.

1. l'azienda è obbligata a trasferirla? Se si c'è una distanza massima?
2. se lei rifiuta prende la buonuscita?
3. Se preferiscono liquidarla quanto può chiedere di buonuscita?(parliamo di netto)
4. in caso di buonuscita prende anche la disoccupazione e successivamente la mobilità?
5. la disoccupazione quanto dura in questi casi e di quanto sarebbe?
6. attualmente si è iscritta al sindacato insieme alle sue colleghe con contratto fisso (sono 7). Nel caso di chiusura consigliate un avvocato del lavoro o lasciare andare avanti il sindacato?

Aggiungo che io preferirei che continuasse a lavorare senza buonuscita.

Scusate le domande che possono essere per voi banali, ma cercando su internet mi sono solo confuso più di quel che già ero
 
L'azienda non è obbligata a trasferire. Lo propone solo se dall'altra parte può assorbire i lavoratori.
La buonauscita non è obbligatoria. Di solito l'azienda la offre per non dilungarsi in tribunale in caso qualcuno impugni i licenziamenti
Le somme sono soggette a trattative azienda-lavoratori-sindacati. Non c'è nulla di fisso. E cmq si parla sempre di lordo, difficile calcolare il netto che è soggetto alla stessa tassazione del TFR.
In caso di licenziamento va in mobilità che dura 12-24 o più mesi in base all'eta e al luogo di residenza (se disagiato)
Se la proposta non soddisfa rivolgetevi pure ad un avvocato, ma non si sa l'esito.
 
Oltre alle risposte già date posso suggerirti di rivolgerti ad un avvocato esperto in diritto del lavoro perchè i sindacalisti per esperienza non combinano nulla e non difendono affatto gli interessi dei lavoratori, soprattutto in aziende così piccole.
Questo se avete intenzione di "resistere" o impugnare il licenziamento perchè se volete solo un supporto per l'uscita allora tanto vale risparmiare i soldi e contrattare direttamente con l'azienda saltando anche il sindacato.
Dopo il licenziamento "concordato" (nel senso che non presenti le dimissioni volontarie ma vieni invitato a lasciare) è previsto l'assegno di disoccupazione che varia appunto in relazione all'età e all'area geografica per quanto riguarda la durata e allo stipendio percepito per quanto riguarda l'entità dell'assegno (qui almeno credo che il sindacalista che vi segue sarà in grado di chiarirvi tutto nel caso specifico).
La buonuscita è un "accordo" con l'azienda che si rende disponibile ad erogare una certa cifra (non è obbligata ma lo fa per agevolare l'uscita) in cambio di una uscita concordata senza che il lavoratore impugni il licenziamento.
La cifra di solito varia a seconda della grandezza dell'azienda e della capacità di negoziazione, si va intorno ad una annualità di stipendio netta ma per le aziende più grandi si può ottenere anche molto di più.
Se vuole continuare a lavorare mi sa che il trasferimento dovrebbe essere l'unica opzione disponibile se ho capito bene la situazione.
 
Intanto grazie delle risposte.
Lei fa parte di un'azienda tra le più grandi al mondo per la vendita al dettaglio dei vestiti.
Lei ha circa 40 anni con appunto 10 anni di anzianità e madre di due bimbe
La zona di interesse è Brescia.
Nella zona ci sono a breve distanza altri due negozi della stessa catena e nella provincia altri oltre a questi già citati.

Il suo stipendio netto è di circa 800€ a cui vanno aggiunti gli assegni familiari+ maggiorazione per l'orario (lavora anche sabato e domenica).

I sindacati sembra parlino di due anni di mensilità..a questo punto ci saranno da aggiungere come avete detto almeno 12 mesi di disoccupazione.

La mia preferenza rimane sempre quella del trasferimento..anche perchè non riesco a concepire come non possano concedere a 7 persone di trasferirsi nei negozi della provincia dove il 50% dei lavoratori sono job&call. Un'assurdità tutta italiana.
Dico 7, ma quasi certamente 6 se non meno visto che so per certo c'è chi punta a pigliare i soldi e basta (per me son matti, manco pigliassero 3000€ al mese).
 
Avendo 10 anni di anzianità beneficerà di due anni di disoccupazione quindi 24 mesi e non 12 e questa è l'unica buona notizia che posso darti.
L'importo mensile sarà pari al 75% della sua retribuzione ordinaria, in questo caso quindi saranno circa 600 euro mensili.
Comprendendo anche i due anni di mensilità come incentivo all'esodo direi che è poca roba, anche io punterei al trasferimento presso sede vicina.
I sindacati ovviamente se ne fregano di tutelare i posti di lavoro e tutto quello che fanno (e faranno nel tuo caso) è di "accompagnare" i lavoratori/lavoratrici verso l'uscita aiutandoli con le pratiche per la disoccupazione e presenziando alle firme del concordato, questa è la vera vergogna italiana.
E voglio darti un suggerimento spassionato nel caso tua moglie dovesse uscire, fai attenzione che i sindacalisti pretenderanno l'iscrizione al sindacato (se già non ce l'ha) per rappresentarla durante la trattativa e tratterranno pure una buona percentuale sulla cifra di incentivo (mi pare 1-2%) per il "lavoro" svolto (così lo chiamano).
Poi, con l'inizio dell'indennità di disoccupazione, tratterranno pure una decina di euro ogni mese da ogni singola mensilità di disoccupazione come "tangente" di iscrizione gli avvoltoi.
Il consiglio è, se dovesse andar male la trattativa e fosse costretta ad accettare l'uscita, almeno di cancellare l'iscrizione sindacale appena possibile.
Poi, ciliegina sulla torta, tra 4 o 5 anni ti arriverà una raccomandata dall'agenzia delle entrate per saldare le tasse relative al tfr (che viene tassato sepratamente) e dovrai sganciare qualche altro centone anche allo stato.
Per quanto possa servire mi dispiace per quanto sta succedendo a tua moglie, e meno male che la crisi era alle spalle.
 
Ultima modifica:
La buonauscita sara calcolata sul lordo dello stipendio mensile. Se tu prendi 800€ nette saranno 1100€ lorde. Non faranno 800x12, ma 1100x12 che sara tassato come il TFR e non come l'IRPEF. Dopo 4 anni possibile che l'agenzia delle entrate chieda di pagare altre tasse relative alla buonuscita non calcolate bene nel momento del licenziamento.
Perche 75% dello stipendio e non 80%?
CMQ sia un lavoratore in mobilità è appetibile per le aziende che lo assumono perchè non pagano i contrinuti per 1 anno. Mi è successo la stessa cosa. Ho preso i soldi e ho trovato un nuovo lavoro. Nella sfiga ho avuto fortuna.
 
Grazie ancora delle informazioni.

Sembra che nel caso si chiuda diano a tutti gli indeterminati il trasferimento entro 50km (così ha detto il gestore del negozio, che comunque cambia spesso).
Si è dovuta iscrivere al sindacato..sicuramente finito tutto le farò cancellare l'iscrizione (ottimo suggerimento).

Per quanto riguarda gli sgravi per le persone in mobilità sapevo anche io questa cosa, tuttavia, pur ritenendo lei molto brava nel suo lavoro di commessa (non lo dico perchè è la mia compagna, ma perchè vedo che rispetto alle altre ci mette proprio passione) ritengo faccia un lavoro dove è difficile far valere le proprie competenze. Insomma, preferirei continuasse a lavorare.
 
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