Valore complessivo ma cosa significa? L'imposta di bollo si paga per ciascun conto?

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ac3srs

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In vista di possibili scenari futuri (neanche troppo stando a quanto si dice in giro) mi sto ponendo un quesito. Se apro più conti correnti all'estero, comunità europea e non, come dovrò regolarmi con la dichiarazione dei redditi?
Mi son messo a studiare sul web. Ne ho lette di cotte e di crude. Pareri contrastanti che non si capisce bene dov'è il capo e dov'è la coda.
Alla fine mi son fatto un'idea che vorrei condividere con voi al fine di raccogliere chiarimenti, pareri ed interpretazioni.

Pare che gli adempimenti fiscali da prendere in esame siano l'imposta di bollo ed il monitoraggio fiscale.



IMPOSTA DI BOLLO

Sarebbe l'ivafe che per i conti correnti e conti deposito è pari all'imposta di bollo, ovvero €34,20 per un anno, calcolati proporzionalmente ai giorni di tenuta del conto.

Esempio 1. Conto corrente in Olanda acceso nel giugno 2018. Saldo di euro 4000 dal primo giorno di apertura e per i successivi 99 giorni. Saldo di euro 8000 per i restanti 82 giorni. Calcolo la giacenza media sommando tutti i giorni in cui il saldo è rimasto invariato quindi divido per 182 giorni (da giugno a dicembre).
(4000x100)+(8000x82)/182=5803
Ottengo una giacenza media di euro €5803 quindi dovrò pagare un'imposta pari ad euro 17 circa.
Tutti i conti correnti e conti deposito intrattenuti presso lo stesso istituto finanziario, concorrono al calcolo dell'imposta.

Esempio 2. Conto corrente + conto risparmio accesi presso la stessa banca X in Olanda nel giugno 2018. Il saldo del conto deposito è di €4000 rimasto invariato fino al 31 dicembre dello stesso anno mentre nel conto corrente abbiamo €5000 per 82 giorni ed €1000 fino al 31 dicembre.
(4000x182)+((5000x82)+(1000x100))/182=6803
Ottengo una giacenza media di euro €6803 quindi dovrò pagare un'imposta pari ad euro 17 circa.

Ho calcolato gli importi per eccesso perchè, da quanto ho capito, è sempre meglio dichiarare anche 100 euro in più che non 100 euro in meno.
Fin qui penso che sia abbastanza semplice.
Ma cosa accadrebbe se io accendessi tre conti correnti presso diversi istituti e magari anche in diversi paesi esteri?
Dovrebbe valere lo stesso principio di calcolo con la differenza che si pagherebbe l'imposta per ciascun istituto di credito e quindi €34,20/anno moltiplicato per:
Banca A €34,20 giacenza media >5000 + Banca B €34,20 giacenza media >5000 + Banca C €34,20 giacenza media >5000. Imposta da pagare €102,6.



MONITORAGGIO FISCALE

Dovuto anche in assenza di ivafe qualora il valore complessivo di tutti i conti esteri sia uguale o superi la soglia dei 15mila euro (prima erano 10mila).
In pratica si compila il quadro RW negli spazi appositi indipendentemente dal modello 730 ivafe pagamento tasse ecc. Serve al solo fine del monitoraggio.
Ma cosa si intende per "valore complessivo"?
Su questo tema ne ho lette davvero di tutti i tipi finchè ho trovato un articolo del Sole che mi ha chiarito un pò le idee:
Quadro RW, il saldo fa l'esenzione - Il Sole 24 ORE
In pratica, la vecchia disciplina andava a sommare tutti i movimenti sul conto per calcolare questo valore complessivo. Ad esempio faccio 2 bonifici da 5 mila euro e ne ricevo altri 2 da 5 mila quindi 5+5+5+5=20mila euro sono soggetto al monitoraggio.
Il cambiamento avviene nel 2014? Da questa data, per valore complessivo si intende il picco massimo raggiunto da tutti i conti esteri nell'arco dell'anno. Indipendentemente dal numero dei movimenti (anche mille bonifici da mille euro in entrata e uscita). Faccio due esempi.

Esempio 1. Tizio accende un conto in Spagna presso la banca X ed un conto in Albania presso la banca Y. Il conto in Spagna lo usa per piccole spese quotidiane avendo una giacenza media nel 2015 di 4mila euro e numerosissimi movimenti tra pagamenti con carta e prelievi contanti che sommati a fine anno sfiorano i 16 mila euro. Il conto in Albania, invece, l'ha aperto per acquistare un piccolo garage. Questo conto è rimasto a zero salvo nei giorni in cui ha fatto il giroconto dall'italia per pagare l'agenzia. Il 7 agosto del 2015 giroconto da banca italiana a banca albanese di 5500 euro. Il 10 agosto versamento di questi 5500 euro all'agenzia immobiliare a titolo di caparra. Il 7 settembre dello stesso anno l'agenzia riaccredita questa somma sul conto albanese di tizio perchè il venditore rinuncia alla vendita. Il 10 settembre tizio riporta la somma sul conto in italia.
Nella dichiarazione dei redditi del 2016, tizio non compilerà il quadro RW in quanto non soggetto nè a ivafe (i conti esteri non hanno avuto giacenza media superiore a 5mila). Nè i campi relativi al monitoraggio fiscale in quanto, in nessun giorno dell'anno, il saldo complessivo dei due conti è' stato superiore a 10mila euro. Infatti, nei giorni in cui tizio aveva la disponibilità dei 5500 euro sul conto albanese, sul conto spagnolo vi era un saldo di 2000 euro.

Esempio 2. Nel 2018 Tizio conserva il suo conto in Spagna ed il conto in Albania. L'uso che Tizio fa di questi conti è rimasto invariato rispetto al 2015 ed anche le giacenze medie ed il volume dei movimenti. Tuttavia, nel 2018 Tizio si decide a comprare casa in Albania ed il 15 dicembre versa all'agenzia immobiliare una caparra di 14mila euro. Perfezionerà l'acquisto l'anno seguente.
Nel 2019 Tizio presenterà dichiarazione dei redditi avendo cura di compilare gli appositi campi relativi al monitoraggio fiscale perchè avrà la disponibilità complessiva di euro 16mila nei suoi conti esteri. Infatti, nello stesso giorno avrà 14mila sul conto albanese e 2mila su quello spagnolo.



CONCLUSIONI

L'imposta di bollo è dovuta per ciascun rapporto intrattenuto presso ogni istituto di credito quando la giacenza media è superiore o uguale a 5mila euro indipendentemente dal numero di conti accesi, spenti e/o in essere presso il medesimo istituto nell'anno fiscale.
Il monitoraggio fiscale è dovuto quando il contribuente italiano detiene all'estero una somma pari o superiore a 15mila euro anche per un solo giorno, indipendentemente dal fatto che tale somma è depositata su un singolo conto o ripartita fra più conti anche di diversi istituti di credito, anche se tali istituti sono dislocati in paesi e giurisdizioni diverse e distanti fra loro.
Niente di tutto questo è dovuto, se il contribuente ha avuto, ha o avrà residenza fiscale all'estero nei rispettivi anni di pertinenza.

Questo è quanto credo di aver capito e, da profano, scommetto di aver interpretato male molte cose che sicuramente voi, ben più esperti, saprete chiarire. Chiarimenti di cui vi ringrazio anticipatamente sperando di far cosa gradita a molti che, come me, di questa materia ne capiscono poco e niente.
 
Come in Italia, sui Conto Deposito (o risparmio, cioè conti piu redditizi che hanno operatività diversa da un conto corrente) non paghi 34,.. euro ma 0,2% sul capitale detenuto sul conto al 31.12. di ogni anno.
Questo vale per esempio anche per i libretti postale Smart con offerta Supersmart
 
Ti conviene specificare nel titolo che ti riferisci a conti esteri.
 
Come in Italia, sui Conto Deposito (o risparmio, cioè conti piu redditizi che hanno operatività diversa da un conto corrente) non paghi 34,.. euro ma 0,2% sul capitale detenuto sul conto al 31.12. di ogni anno.
Questo vale per esempio anche per i libretti postale Smart con offerta Supersmart

Ovviamente mi riferisco a semplici conti correnti e conti deposito accesi fuori dai confini nazionali italiani e non remunerativi. Cioè conti in euro che non danno interessi.
Deposito 100mila e ritrovo sempre 100mila, zero interessi maturati. In pratica tutti i conti correnti e doposito di base proprio perchè il tasso di interesse della BCE è zero.
Quindi, per tali conti all'estero, è dovuta la sola imposta di bollo e il monitoraggio fiscale se vengono superate le rispettive soglie.
 
Ultima modifica:
Ti conviene specificare nel titolo che ti riferisci a conti esteri.

E' ben specificato e scritto a chiare lettere che mi riferisco a conti correnti accesi fuori dal confine nazionale. Forse hai letto distrattamente...
 
Non nel titolo.
 
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