vivaslan
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Scrivo per una situazione di un mio amico.
Tre fratelli, hanno deciso di fare un investimento immobiliare comprando all'asta giudiziaria, una palazzina composta da 11 appartamentini da locare.
Il costo totale dell'operazione è stato di 380000 euro, compreso le tasse e varie.
Gli 11 appartamenti sono stati cointestati a tutti e tre i fratelli.
Il primo fratello (A), ha messo a disposizione 150000 euro, ipotecando la propria abitazione con un mutuo liquidità.
Il secondo fratello (B), ha stipulato un mutuo personale di 180000 euro ipotecando 6 degli 11 appartamentini acquistati in asta.
il terzo fratello (C), nullatenente, non ha messo niente.
Il Padre, ha messo a titolo gratuito e a beneficio di tutti e tre la differenza, cioè 50000 euro.
Dopo circa un anno tutti gli appartamentini sono stati messi a reddito, producendo circa 4000 euro al mese lordi. Con questi soldi si pagano le rate dei due mutui, le spese, le tasse ed il resto viene accantonato in un fondo comune.
Problematiche:
I due fratelli A e B, sono più esposti finanziariamente rispetto al terzo fratello C.
In pratica i fratelli A e B, potevano fare anche l'operazione da soli, il quesito che pongono è: come fare per equilibrare la situazione?
Potevano inserire nei mutui di A e B anche C, tuttavia per non dare troppe garanzie alle banche è stato preferito fare in quel modo.
E' stato proposto una scrittura privata, in cui si dichiarava che il fratello C, fosse in debito di 110000 euro (330000:3 =110000), rispetto ai fratelli A e B, ma C non riconosce questa situazione.
C dice, che comunque i mutui vengono pagati dalle entrate e che in realtà nessuno dei tre ha tirato fuori un soldo.
A e B, hanno anche il timore che C, possa vendere la sua quota del 33% oppure possa fare un ulteriore debito sulla sua parte che peserebbe su tutta l'operazione.
Consigli?
Tre fratelli, hanno deciso di fare un investimento immobiliare comprando all'asta giudiziaria, una palazzina composta da 11 appartamentini da locare.
Il costo totale dell'operazione è stato di 380000 euro, compreso le tasse e varie.
Gli 11 appartamenti sono stati cointestati a tutti e tre i fratelli.
Il primo fratello (A), ha messo a disposizione 150000 euro, ipotecando la propria abitazione con un mutuo liquidità.
Il secondo fratello (B), ha stipulato un mutuo personale di 180000 euro ipotecando 6 degli 11 appartamentini acquistati in asta.
il terzo fratello (C), nullatenente, non ha messo niente.
Il Padre, ha messo a titolo gratuito e a beneficio di tutti e tre la differenza, cioè 50000 euro.
Dopo circa un anno tutti gli appartamentini sono stati messi a reddito, producendo circa 4000 euro al mese lordi. Con questi soldi si pagano le rate dei due mutui, le spese, le tasse ed il resto viene accantonato in un fondo comune.
Problematiche:
I due fratelli A e B, sono più esposti finanziariamente rispetto al terzo fratello C.
In pratica i fratelli A e B, potevano fare anche l'operazione da soli, il quesito che pongono è: come fare per equilibrare la situazione?
Potevano inserire nei mutui di A e B anche C, tuttavia per non dare troppe garanzie alle banche è stato preferito fare in quel modo.
E' stato proposto una scrittura privata, in cui si dichiarava che il fratello C, fosse in debito di 110000 euro (330000:3 =110000), rispetto ai fratelli A e B, ma C non riconosce questa situazione.
C dice, che comunque i mutui vengono pagati dalle entrate e che in realtà nessuno dei tre ha tirato fuori un soldo.
A e B, hanno anche il timore che C, possa vendere la sua quota del 33% oppure possa fare un ulteriore debito sulla sua parte che peserebbe su tutta l'operazione.
Consigli?