Buongiorno a tutti,
necessito del vostro aiuto e dei vostri suggerimenti con una certa premura.
Questa la situazione:
coniugato in separazione di beni, lavoratore dipendente, non intesto immobili ma conti correnti e titoli.
Moglie lavoratrice dipendente a tempo determinato non intesta nulla al momento.
Parliamo di separazione consensuale da qui a qualche mese, inutile girarci intorno non andiamo d'accordo e non c'e' speranza di recupero.
Il pensiero principale per entrambi è cautelare l'amatissimo figlioletto, a cui non vogliamo creare alcun tipo di trauma.
Pertanto chiederemmo affidamento condiviso al 50% effettivo, con collocazione del piccolo presso la casa coniugale che è pero' in affitto con contratto a me intestato.
Io lo vedrei tutti i giorni andando a prenderlo a scuola e tenendolo con me fino al tardo pomeriggio oltre ai we vari.
Questo nelle intenzioni, e sperando che nessun giudice si metta di mezzo.
Ora però vengono le questioni spinose.
Premesso che dovrei andarmene io di casa, vorrei acquistare un appartamentino per me e mio figlio, da intestarmi
come prima casa.
A quel punto, mia moglie subentrerebbe nel contratto di locazione dell'immobile dove adesso viviamo accollandosi canone e spese varie.
Io oltre al mantenimento per il mio piccolo non vorrei versare altro (considerate che dovrei pagare un mutuo ed ho in corso il finanziamento dell'auto) ma DEVO cautelare i miei risparmi nel caso perdesse il lavoro un domani o avanzasse richieste economiche per qualsiasi motivo.
Ora vi chiedo, come posso difendere il mio patrimonio?
Il giudice terrà conto solo del mio stipendio o anche dei miei risparmi per fissare l'assegno di mantenimento di mio figlio?
Questo in virtù del fatto che nel 730 i conti correnti ed i titoli non so o dichiarati in quanto già tassati ab origine.
Poiché non si sa mai, ho già fatto testamento pubblico nominando come unico erede mio figlio, fermo restando che se dovessi passare a miglior vita (sgrat sgrat) prima del divorzio quanto meno ho salvato due terzi del patrimonio (il terzo spettante a mio figlio, più il terzo di quota disponibile).
Certo lei potrebbe richiedere il suo terzo ma tant'e'.
Voi cosa fareste al mio posto?
Attendo consigli.
necessito del vostro aiuto e dei vostri suggerimenti con una certa premura.
Questa la situazione:
coniugato in separazione di beni, lavoratore dipendente, non intesto immobili ma conti correnti e titoli.
Moglie lavoratrice dipendente a tempo determinato non intesta nulla al momento.
Parliamo di separazione consensuale da qui a qualche mese, inutile girarci intorno non andiamo d'accordo e non c'e' speranza di recupero.
Il pensiero principale per entrambi è cautelare l'amatissimo figlioletto, a cui non vogliamo creare alcun tipo di trauma.
Pertanto chiederemmo affidamento condiviso al 50% effettivo, con collocazione del piccolo presso la casa coniugale che è pero' in affitto con contratto a me intestato.
Io lo vedrei tutti i giorni andando a prenderlo a scuola e tenendolo con me fino al tardo pomeriggio oltre ai we vari.
Questo nelle intenzioni, e sperando che nessun giudice si metta di mezzo.
Ora però vengono le questioni spinose.
Premesso che dovrei andarmene io di casa, vorrei acquistare un appartamentino per me e mio figlio, da intestarmi
come prima casa.
A quel punto, mia moglie subentrerebbe nel contratto di locazione dell'immobile dove adesso viviamo accollandosi canone e spese varie.
Io oltre al mantenimento per il mio piccolo non vorrei versare altro (considerate che dovrei pagare un mutuo ed ho in corso il finanziamento dell'auto) ma DEVO cautelare i miei risparmi nel caso perdesse il lavoro un domani o avanzasse richieste economiche per qualsiasi motivo.
Ora vi chiedo, come posso difendere il mio patrimonio?
Il giudice terrà conto solo del mio stipendio o anche dei miei risparmi per fissare l'assegno di mantenimento di mio figlio?
Questo in virtù del fatto che nel 730 i conti correnti ed i titoli non so o dichiarati in quanto già tassati ab origine.
Poiché non si sa mai, ho già fatto testamento pubblico nominando come unico erede mio figlio, fermo restando che se dovessi passare a miglior vita (sgrat sgrat) prima del divorzio quanto meno ho salvato due terzi del patrimonio (il terzo spettante a mio figlio, più il terzo di quota disponibile).
Certo lei potrebbe richiedere il suo terzo ma tant'e'.
Voi cosa fareste al mio posto?
Attendo consigli.