Aprire una società SRL per proprietary trading

france-schini

Nuovo Utente
Sospeso dallo Staff
Registrato
12/5/16
Messaggi
1
Punti reazioni
0
Innanzitutto buongiorno a tutti,
mi chiamo Andrea, vivo a Milano e sono un momentum trader professionista con eccellenti risultati.

Da circa un paio d'anni guadagno all'incirca 2/3 mln di euro ogni anno, in modo semplice
ma con grande attenzione per il risk management. Non porto mai posizioni overnight,
e quello che guadagno il 60 % lo investo su obbligazioni a bassissimo rischio e il resto lo
tengo liquido sul conto corrente.

Ho visto che in usa ci sono centinaia di società di prop trading (trading proprietario) e la maggior parte
hanno come ragione sociale LLC che dovrebbe essere simile a una SRL.

Sento spesso persone che dicono "ma cosa vuoi aprire società qui vai a londra ecc", ma forse loro parlano tanto per
dare voce alla loro ignoranza penso io, perchè se si informassero vedrebbero una tassazione molto più alta
in uk e usa, che se una società produce utili piuttosto alti li massacrano, si poi ci possono essere quelli che fanno le holding
che con/tramite società in paradisi fiscali ecc per far tutti i giri e per pagare niente o poche tasse, ma qui si parla di società
enormi che possiedono uffici legali molto componenti. e poi non vorrei aprire società in paradisi fiscali anche perchè
possiedo immobili di alto valore in europa.

Non voglio aprire una società di broker-dealer per pagare meno commissioni, mi accontento di passare
tramite altri intermediari, perciò credo che aprire una srl solo per trading elettronico sia fattibile con le seguenti spese
10/100k di capitale sociale, 10/30 k di consulenze e di 10/30 k di commercialista.

Vorrei aprire la società anche per scalare le spese dei dipendenti, uffici e hardware. Per adesso
sto già sostenendo una spesa di 30 k di hardware all'anno e di 40 k per due dipendenti che sto pagando in
nero(gestiscono e monitorano dei software).

Momentaneamente sto lavorando in modo pieno solo su 2 mercati europei e in modo poco efficiente su altri
3 mercati internazionali. Io vorrei espandermi e lavorare su più mercati in modo pieno perciò mi serviranno
dipendenti e hardware.

Ora voi mi direte, ma guarda che una srl paga più tasse e mi consiglierete di rimanere un privato con il 26 % di tassazione
ma facendo due conti vedrete che nel 2017 la tassazione sugli utili per le aziende sarà del 24% di ires + 3,5 % di irap. (non so per certo di quanto sia l'irap in lombardia)

Le informazioni che mi interessano sapere sono le seguenti:

1-codice ateco per una srl che vuole fare prop trading?
2-è richiesto un minimo di un certo livello di capitale sociale dalle società di intermediazione?
3- è possibile premiare con dei bonus i dipendenti? e in modo asimmetrico? (esempio se si vuole premiare un solo dipendete più di altri, gli si corrisponde un bonus più alto)
4- una srl di commercio elettronico può operare e fare utili su mercati internazionali? o deve corrispondere i guadagni che si fanno su quel mercato in quel paese?


Ringrazio anticipatamente tutti quelli che vorranno essermi di aiuto,
e se ci fosse una società di consulenza del settore può contattarmi tramite MP

grazie
 
Ridicolo; da come scrive sembra + un bigolo!:confused:

Ma suvvia si rivolga al commercialista che sicuramente avrà in quanto scrive di essere agiato ( o meglio lo è la sua famiglia ..lei avrà 25anni) e non credo che le manchino un paio di 100euro per una consulenza.
Di soluzioni ce ne sono diverse ovvero un trust o una fondazione privata (isole del Canale) , un Sif, un fondo private label (es. ValartisBank), un fondo investitori qualificati (min. 2milionidi franchi) oppure una SA Svizzera o una sempiterna BVI Company con tassazione ZERO ed alla fine di ogni anno verrà fatto rientrare in patria solo una parte del capital gain che verrà dichiarato e tassato.

Lei potrebbe senza problemi costituire una società alle Isole Vergini Britanniche (dove non risulta proprietario ma solo un investitore), dotarla di 10milioni di euro e fare proprietari trading; trarne anche il 100% annuo ma decidere di distribuirne solo il 10% che sarà il suo reddito dichiarato in Italia.
Non è evasione ma al limite elusione sebbene l'Agenzia delle Entrate anche in caso di controllo fiscale non possa fare nulla in quanto se il suo tenore di vita è da 10% (in Italia) Lei sarà semplicemente un cittadino italiano con un'attività all'estero che alla fine dell'anno riceve un dividendo e paga le tasse. Ha investito all'estero e le sta andando bene..quindi raccoglie i frutti che sono i gain (detto in breve).
"+ o - funziona così!" ed infatti la lotta all'evasione ED ELUSIONE cerca ora di colpire i trust e le fondazioni private estere (Vaduz, Isola di Man, Nassau, etc etc).

Le ville, le auto, le barche LOCATE ALL'ESTERO saranno intestate alle società estere controllate da quella alle BVI quindi patrimonio dell'azienda offshore che avendo un surplus investe in immobili ed in barche charter. LA BVI sarà amministrata ed intestata ad uno studio legale quindi non risulterà sua altrmenti si cadrebbe nell'estero-vestizione e sarebbero *****.

E' così che fanno coloro che si vedono sulle riviste..sugli yacht e ***** vari.


Cmq sia chi è quel caxxdipirlun che avendo il patrimonio che millanta lei (per fare i milioni devi avere milioni) resta in Italia? Ma se ne vada a Monte Carlo, sulle isole del canale, a Ginevra.


Che stronxate!!!
 
Ultima modifica:
Salve Andrea, puoi contattarmi per favore. caalvento g mail
grazie
 
g mail punto it o punto com?:o
 
30k di hardware annuo avendo solo 2 dipendenti significa mining di criptovalute.

Comunque è vero, con 3 milioni di euro annui penso che oltre ad un forum dovresti sentire un bravo fiscalista.
 
Ciao
sono Giancarlo, hai poi risolto?
potresti contattarmi privatamente please?

Ciao.
 
Salve, anche io sarei interessato a capire dove sia meglio aprire conto e società per la gestione di capitali dei clienti, che nel mio caso potrebbero inviarli sia tramite bonifico (nazionale o internazionale in euro) sia con l'invio di criptovalute. Come funziona poi con le plusvalenze? Ho letto per esempio che a Malta le società che operano nel trading di criptovalute non hanno tasse sulle plusvalenze derivate da operazioni su criptovalute. E so per certo che la Slovenia è a pro riguardo le società che operano con le criptovalute.
Spiego meglio anche ciò che faccio, i capitali che arrivano dai clienti in criptovalute vengono poi trasferiti al broker che accetta bitcoin e li trasforma in euro, per poi operare con il trading su forex, quindi le cripto sono solo in fase iniziale e finale al momento del prelievo.
E' un pò un ibrido, ma sapreste darmi consigli su quale sia la soluzione migliore? In italia no perchè so già che è una rogna, sia per tasse sia perchè l'italia è ancora arretrata sulle cripto.
 
Indietro