Cittadino straniero e rinuncia alla pensione INPS

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etabeta1952

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Mio cognato, cittadino straniero di un paese UE, lavora in Italia da circa 16 anni ed ha sempre versato i contributi INPS

Vorrebbe rientrare al suo paese, rinunciando al trattamento pensionistico italiano

Può chiedere la restituzione di quanto versato, rinunciando ad ogni eventuale pensione italiana, che maturerebbe dopo almeno 20 anni di contributi a circa 67 anni di età?

Chi mi sa rispondere?

Grazie
 
Mio cognato, cittadino straniero di un paese UE, lavora in Italia da circa 16 anni ed ha sempre versato i contributi INPS

Vorrebbe rientrare al suo paese, rinunciando al trattamento pensionistico italiano

Può chiedere la restituzione di quanto versato, rinunciando ad ogni eventuale pensione italiana, che maturerebbe dopo almeno 20 anni di contributi a circa 67 anni di età?

Chi mi sa rispondere?

Grazie

Non può rinunciare, e soprattutto non otterrebbe il rimborso perché lo impedisce la normativa comunitaria.
 
Hai dei riferimenti normativi da fargli leggere?

Grazie
 
Non può rinunciare, e soprattutto non otterrebbe il rimborso perché lo impedisce la normativa comunitaria.

c'e' una normativa comunitaria in tal senso? sai per caso da quando e dove posso trovare dei riferimenti?

ho diversi colleghi che hanno lavorato in germania anni fa e al momento del rientro in Italia hanno avuto indietro i contributi pensionistici versati in cambio della perdita del diritto alla pensione. Un collega si sta per trasferire in germania ora e ha preso certe decisioni sulla pensione basandosi sul fatto che questi altri gli avevano detto che al termine del periodo in germania gli restituiranno i soldi ma avra' un buco pensionistico. Se non e' cosi' dovrebbe riconsiderare la questione

non vorrei che dipenda dal fatto che i colleghi che raccontavano di aver avuto i soldi indietro in realta' lavoravano per un ente internazionale, e che quindi non sia la norma
 
L'Italia applica i Regolamenti Comunitari che prevedono la possibilità di utilizzare i contributi versati in tutti i paesi dell'Unione Europea. Per l'assicurato che ha svolto attività lavorativa in Italia e in un Paese convenzionato o nei Paesi dell'Unione europea, il diritto alla pensione viene accertato con il sistema della totalizzazione ossia, sommando i periodi di lavoro svolti in Italia e all'estero.

L'importo della pensione viene determinato da ogni Paese, in proporzione ai periodi assicurativi in esso maturati (chiamato sistema del pro-rata). La totalizzazione ha lo scopo di perfezionare il diritto alla pensione sommando i periodi assicurativi italiani ed esteri (comprensivi di ogni tipo di contribuzione: obbligatoria, da riscatto, volontaria e figurativa), senza che sia necessario il trasferimento dei contributi da un Paese all'altro.

La totalizzazione è ammessa a condizione che il lavoratore abbia un periodo minimo di assicurazione e contribuzione nel Paese che concede la pensione. Se non c'è questo periodo minimo, i contributi vengono utilizzati comunque dall'Ente previdenziale dell'altro Stato. Il periodo minimo, in Italia e nei paesi europei è pari a 52 settimane.

Quando il diritto è raggiunto con la totalizzazione, il calcolo della pensione viene effettuato in "pro-rata", cioè limitatamente ai soli periodi assicurativi maturati nel Paese che liquida la prestazione. I periodi di lavoro svolto in Italia ed all’estero non devono essere coincidenti.

Facciamo un esempio pratico: Un lavoratore ha lavorato per 16 anni in Germania, poi si trasferisce in Italia dove lavora per altri 10 anni. Senza il meccanismo della totalizzazione l'interessato non avrebbe diritto alla pensione di vecchiaia italiana in quanto non raggiungerebbe il requisito contributivo minimo (che è di 20 anni). L'Inps, al compimento dell'età pensionabile, liquida ugualmente la pensione perché nel complesso sono stati versati 26 anni. Ovviamente l'importo della pensione sarà calcolato solo sui 10 anni di contributi versati in Italia. La Germania liquiderà la propria pensione sui 16 anni di contribuzione.

La totalizzazione non è possibile qualora il richiedente sia già titolare di un’altra pensione, o comunque abbia raggiunto i requisiti minimi per beneficiare del trattamento pensionistico in un altro Stato U.E.



Nei paesi della Comunità Europa la domanda di pensione va presentata nel luogo di residenza presso l'istituzione competente in quello Stato. Sarà l'istituzione competente per territorio a segnalare la domanda presentata all'ente pensionistico estero interessato. Nei moduli presenti sul sito INPS (www.inps.it) è presente un’apposita sezione dove indicare il periodo di lavoro all’estero.

Si consiglia di rivolgersi ad un patronato o direttamente all’INPS per inoltrare la domanda di totalizzazione e più in generale per avere tutte le informazioni necessarie.
 
Ultima modifica:
L'Italia applica i Regolamenti Comunitari che prevedono la possibilità di utilizzare i contributi versati in tutti i paesi dell'Unione Europea. Per l'assicurato che ha svolto attività lavorativa in Italia e in un Paese convenzionato o nei Paesi dell'Unione europea, il diritto alla pensione viene accertato con il sistema della totalizzazione ossia, sommando i periodi di lavoro svolti in Italia e all'estero.

L'importo della pensione viene determinato da ogni Paese, in proporzione ai periodi assicurativi in esso maturati (chiamato sistema del pro-rata). La totalizzazione ha lo scopo di perfezionare il diritto alla pensione sommando i periodi assicurativi italiani ed esteri (comprensivi di ogni tipo di contribuzione: obbligatoria, da riscatto, volontaria e figurativa), senza che sia necessario il trasferimento dei contributi da un Paese all'altro.

La totalizzazione è ammessa a condizione che il lavoratore abbia un periodo minimo di assicurazione e contribuzione nel Paese che concede la pensione. Se non c'è questo periodo minimo, i contributi vengono utilizzati comunque dall'Ente previdenziale dell'altro Stato. Il periodo minimo, in Italia e nei paesi europei è pari a 52 settimane.

Quando il diritto è raggiunto con la totalizzazione, il calcolo della pensione viene effettuato in "pro-rata", cioè limitatamente ai soli periodi assicurativi maturati nel Paese che liquida la prestazione. I periodi di lavoro svolto in Italia ed all’estero non devono essere coincidenti.

Facciamo un esempio pratico: Un lavoratore ha lavorato per 16 anni in Germania, poi si trasferisce in Italia dove lavora per altri 10 anni. Senza il meccanismo della totalizzazione l'interessato non avrebbe diritto alla pensione di vecchiaia italiana in quanto non raggiungerebbe il requisito contributivo minimo (che è di 20 anni). L'Inps, al compimento dell'età pensionabile, liquida ugualmente la pensione perché nel complesso sono stati versati 26 anni. Ovviamente l'importo della pensione sarà calcolato solo sui 10 anni di contributi versati in Italia. La Germania liquiderà la propria pensione sui 16 anni di contribuzione.

La totalizzazione non è possibile qualora il richiedente sia già titolare di un’altra pensione, o comunque abbia raggiunto i requisiti minimi per beneficiare del trattamento pensionistico in un altro Stato U.E.



Nei paesi della Comunità Europa la domanda di pensione va presentata nel luogo di residenza presso l'istituzione competente in quello Stato. Sarà l'istituzione competente per territorio a segnalare la domanda presentata all'ente pensionistico estero interessato. Nei moduli presenti sul sito INPS (www.inps.it) è presente un’apposita sezione dove indicare il periodo di lavoro all’estero.

Si consiglia di rivolgersi ad un patronato o direttamente all’INPS per inoltrare la domanda di totalizzazione e più in generale per avere tutte le informazioni necessarie.

OK!OK!
Solo una piccola precisazione..la totalizzazione in caso di requisito autonomo (per stare al tuo esempio in caso di pensione di vecchiaia la presenza di contribuzione in Italia per almeno 20 anni) non è possibile perché inutile non serve a niente proprio perché ogni Ente paga quanto dovuto sulla base della propria contribuzione.
 
c'e' una normativa comunitaria in tal senso? sai per caso da quando e dove posso trovare dei riferimenti?

ho diversi colleghi che hanno lavorato in germania anni fa e al momento del rientro in Italia hanno avuto indietro i contributi pensionistici versati in cambio della perdita del diritto alla pensione. Un collega si sta per trasferire in germania ora e ha preso certe decisioni sulla pensione basandosi sul fatto che questi altri gli avevano detto che al termine del periodo in germania gli restituiranno i soldi ma avra' un buco pensionistico. Se non e' cosi' dovrebbe riconsiderare la questione

non vorrei che dipenda dal fatto che i colleghi che raccontavano di aver avuto i soldi indietro in realta' lavoravano per un ente internazionale, e che quindi non sia la norma

Il rimborso prima del raggiungimento dell'etá di pensionamento era possibile fino a qualche anno fa; hanno modificato sul punto la normativa rendendo possibile il rimborso solo dopo il raggiungimento dell'etá di pensione qualora con il regime della totalizzazione non si raggiunga il requisito contributivo richiesto nel Paese in cui si è lavorato.
Esempio: Lussemburgo requisito minimo 10 anni, etá di pensionamento di vecchiaia 65 anni, si lavora in detto Stato per 5 anni e in nessun altro Paese della UE, a 65 anni e 1 giorno si può presentare domanda di rimborso dei contributi versati.
Gli estremi dei Regolamenti te li fornisco domani.
 
Il rimborso prima del raggiungimento dell'etá di pensionamento era possibile fino a qualche anno fa; hanno modificato sul punto la normativa rendendo possibile il rimborso solo dopo il raggiungimento dell'etá di pensione qualora con il regime della totalizzazione non si raggiunga il requisito contributivo richiesto nel Paese in cui si è lavorato.
Esempio: Lussemburgo requisito minimo 10 anni, etá di pensionamento di vecchiaia 65 anni, si lavora in detto Stato per 5 anni e in nessun altro Paese della UE, a 65 anni e 1 giorno si può presentare domanda di rimborso dei contributi versati.
Gli estremi dei Regolamenti te li fornisco domani.

Grazie, mi è tutto più chiaro
 
Il rimborso prima del raggiungimento dell'etá di pensionamento era possibile fino a qualche anno fa; hanno modificato sul punto la normativa rendendo possibile il rimborso solo dopo il raggiungimento dell'etá di pensione qualora con il regime della totalizzazione non si raggiunga il requisito contributivo richiesto nel Paese in cui si è lavorato.
Esempio: Lussemburgo requisito minimo 10 anni, etá di pensionamento di vecchiaia 65 anni, si lavora in detto Stato per 5 anni e in nessun altro Paese della UE, a 65 anni e 1 giorno si può presentare domanda di rimborso dei contributi versati.
Gli estremi dei Regolamenti te li fornisco domani.

interessante. qual'è il paese UE con più alto requisito minimo contributivo (o meglio, quale oltre l'italia?)
perchè potrebbe diventare comodo trasferirvisi a ridosso della età pensionabile (senza avere i requisiti contributivi) e indi chiedere all'INPS la restituzione del maltolto...
 
interessante. qual'è il paese UE con più alto requisito minimo contributivo (o meglio, quale oltre l'italia?)
perchè potrebbe diventare comodo trasferirvisi a ridosso della età pensionabile (senza avere i requisiti contributivi) e indi chiedere all'INPS la restituzione del maltolto...

Attenzione ogni Paese Ue applica in questo campo (rimborso contribuzione) la propria normativa: l'Inps non rimborsa niente :no::no:
 
interessante. qual'è il paese UE con più alto requisito minimo contributivo (o meglio, quale oltre l'italia?)
perchè potrebbe diventare comodo trasferirvisi a ridosso della età pensionabile (senza avere i requisiti contributivi) e indi chiedere all'INPS la restituzione del maltolto...

Voglio precisare che il periodo minimo di contribuzione in Italia è di 5 anni con 70 di età
 
Secondo me è un pò diverso.. e parecchio più complicato... :D

No è molto semplice gia dal '95 con la prima riforma Dini bastavano 5 anni per vecchiaia come gli altri. La Fornero
ha inasprito,invece, cosi :

Dal 1° gennaio 2012, i soggetti per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, possono conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia:

a) in presenza del requisito contributivo di 20 anni e del requisito anagrafico di cui al precedente punto 1), se l’importo della pensione risulta non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (c.d. importo soglia) ;

b) al compimento dei 70 anni di età e con 5 anni di contribuzione “effettiva” (obbligatoria, volontaria, da riscatto) - con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo - a prescindere dall’importo della pensione. Per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita il requisito anagrafico dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015, è di 70 anni e 3 mesi e dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 è di 70 anni e 7 mesi. Dal 2019 lo stesso requisito potrà subire ulteriori incrementi per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita.

Chicchirichi.
 
No è molto semplice gia dal '95 con la prima riforma Dini bastavano 5 anni per vecchiaia come gli altri. La Fornero
ha inasprito,invece, cosi :

Dal 1° gennaio 2012, i soggetti per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, possono conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia:

a) in presenza del requisito contributivo di 20 anni e del requisito anagrafico di cui al precedente punto 1), se l’importo della pensione risulta non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (c.d. importo soglia) ;

b) al compimento dei 70 anni di età e con 5 anni di contribuzione “effettiva” (obbligatoria, volontaria, da riscatto) - con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo - a prescindere dall’importo della pensione. Per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita il requisito anagrafico dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015, è di 70 anni e 3 mesi e dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 è di 70 anni e 7 mesi. Dal 2019 lo stesso requisito potrà subire ulteriori incrementi per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita.

Chicchirichi.

Come mai fai Chicchirichi.. ti brucia dietro???:p
E per quelli che hanno.. accrediti precedenti?.. vedi che basta poco per far la differenza e dire 5 anni e 70.. è un po poco..no?
 
Come mai fai Chicchirichi.. ti brucia dietro???:p
E per quelli che hanno.. accrediti precedenti?.. vedi che basta poco per far la differenza e dire 5 anni e 70.. è un po poco..no?

Brucia sempre alla gallina,mai al gallo,da qui' il detto la gallina fa l'uovo ed al gallo brucia il ciulo.

TBC,solo facendo l'uovo hai diritto a cercare il pelo.è scritto chiaro è tondo...


<<Dal 1° gennaio 2012, i soggetti per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, possono conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia:>>

...ed è la terza volta che lo scrivo,neh.

Quelli che hanno accrediti precedenti useranno il totalizzatore e per tutti c'è un assegno sociale spesso superiore al trattamento spettante.Dai che poi il berbero ti rimprovera.
 
Brucia sempre alla gallina,mai al gallo,da qui' il detto la gallina fa l'uovo ed al gallo brucia il ciulo.

TBC,solo facendo l'uovo hai diritto a cercare il pelo.è scritto chiaro è tondo...


<<Dal 1° gennaio 2012, i soggetti per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, possono conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia:>>

...ed è la terza volta che lo scrivo,neh.

Quelli che hanno accrediti precedenti useranno il totalizzatore e per tutti c'è un assegno sociale spesso superiore al trattamento spettante.Dai che poi il berbero ti rimprovera.

Mander sei un mito.. non sai nemmeno leggere quello che scrivi!!!!:p
Ma non era al gallo che gli bruciava u culu?:D
Come qui i 5 anni valgono solo se?.. dai ce la puoi fare a risponde l'hai scritto... dai ce la puoi fare!!!!!:D
 
Mander sei un mito.. non sai nemmeno leggere quello che scrivi!!!!:p
Ma non era al gallo che gli bruciava u culu?:D
Come qui i 5 anni valgono solo se?.. dai ce la puoi fare a risponde l'hai scritto... dai ce la puoi fare!!!!!:D

No,non hai capito il significato recondito del paradosso.

Posto che è sempre la gallina che fa l'uovo,credo anche giuù al nord,il gallo non può dire che gli brucia u ****,se lo dice lo fà a sproposito,esagera,come spesso accade a te ed al berbero.
 
Mi intrometto in questa 'dotta' discussione soltanto per far presente che un 3d di diritto ecc. dovrebbe servire anche a chiarire le idee di tutti gli altri utenti in materia di diritto ecc., non solo come pollaio (:D) in cui si beccano galli e galline (lascio a voi decidere ch è il gallo e chi la gallina :D:p)
 
Hai ragione chiedo scusa a tutti e soprattutto a mander.. mi son lasciato prender troppo dal cazzeggiare.. scusate:bow:
 
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