Camallosospetto
Quindi dipende solo dal momento e da quello che succede nel frattempo
Io a 40 anni, avendo recupato 5 anni di politecnico, avevo gia' 21 anni di anzianità' lavorativa ed allora si andava in pensione con i 35 anni di anzianità ....
Poi le cose sono cambiate e sono andato con quella che chiamano pensione anticipata con 42 anni e 6 mesi di anzianità contributiva, quindi mi è andato bene pagare 5 milioni di lire 30 anni fa per andare in pensione più' o meno 4 anni prima
Quindi ho avuto benefici non indifferenti, anche perché non ho perso un giorno di contributi dal giorno di iscrizione all'università ,
Ma tra qualche anno la pensione anticipata non ci sarà più ....
Certo, dipende dal contesto, in particolare dal contesto legislativo che è totalmente impredicibile sulla materia pensionistica.
Se avevi 21 anni di anzianità a 40 anni e sei andato in pensione con 42,5 anni di anzianità contributiva, significa che sei andato in pensione a 62,5 anni (probabilmente da pochi mesi, visto il 53 nel tuo nickname che immagino alluda al tuo anno di nascita).
Se non sbaglio - correggimi tu - la tua "carriera previdenziale pubblica" è stata questa:
* Nato nel 1953
* Laurea e inizio versamenti nel 1977 (complimenti)
* Riscatto di laurea nel 1985
* Al 31 dicembre 1995 almeno 18 anni di contribuzione (pensione totalmente retributiva secondo la riforma Dini, non pro quota)
* Applicazione del contributivo pro quota solo con la riforma Fornero solo per gli ultimi 3 anni
* Pensionamento nel 2015 con una quota retributiva calcolata sui primi 39 anni, contributiva per gli ultimi 3
* Cessazione della prestazione prevista per il 2036 (
Tavole di mortalità - Serie storica per ripartizione/regione/provincia, ho guardato la speranza di vita per un maschio 62enne. Ovviamente ti auguro di campare fino e oltre i 100 anni
)
Probabilmente se tu non avessi riscattato 30 anni fa (a 32 anni), avresti comunque trovato conveniente il riscatto pochi mesi fa, perché:
- ti avrebbe permesso il ritiro immediato
- avendo tu contributi pre-Dini, una quota estremamente rilevante della tua pensione viene calcolata con sistema retributivo, quindi attuarialmente vantaggioso per te
- Gli anni riscattati si piazzavano nel periodo pre-Dini, quindi l'importo del riscatto avrebbe comunque "partecipato" alla tua pensione per la quota retributiva
Hai fatto una "scommessa" forse inconsapevole 30 anni fa (nel 1985, prima che iniziasse la sarabanda delle riforme sull'età di uscita dal lavoro) e l'hai parzialmente vinta:
* Presumevi di poter andare in pensione con 35 anni di contribuzione (30 reali e 5 da riscatto), all'età di 54 anni
* Sei andato in pensione a 62,5 anni, 8 anni dopo la tua previsione dell'85 ma comunque prima dei 66,5 anni previsti (e in aumento) attualmente per la "pensione di vecchiaia".
Insomma, il cambiamento delle carte in tavola ti ha portato a un errore di stima di 8 anni (su una carriera di 37,5 + 5 di riscatto). Non sono pochi, e sono tutti dettati dalle variazioni legislative.
Sicuramente se al 31 dicembre '95 un assicurato avesse avuto tra i 13 e i 18 anni di contribuzione, sarebbe stato per lui immensamente conveniente riscattare, poiché avrebbe beneficiato del trattamento retributivo su tutti gli anni dal 1996 (Dini) al 2012 (Fornero). In media dal punto di vista attuariale il retributivo assicura un paio di decine di punti percentuali in più di rendita (la recente stima di Boeri parla di un "regalo implicito" nelle regole retributive del passato rispetto all'equità attuariale del contributivo pari al 25%)