Salve a tutti e scusate se col primo messaggio sono subito ad aprire un thread così lungo, ma se avrete voglia di leggere, vedrete che qualche spunto interessante ci dovrebbe essere...
Premetto che in realtà seguo il forum da tempo, senza registrazione e solo occasionalmente occupandomi di finanza più per investimenti personali che professionali, visto che sono subagente assicurativo, ma, dato che, si parlava di Gestapo (ADE), non ho resistito perchè credo di essere un caso più unico che raro (o almeno lo spero!)
Vi racconto brevemente la mia disavventura:
- a metà 2005 ricevo assieme a mia madre una cospicua eredità da uno zio
(regolarmente tassata e denunciata)
- a inizio 2006 perdo la mia attività da dipendente
(non mi sono licenziato semplicemente una ristrutturazione
aziendale di un'impresa che fallirà da lì a 3 anni)
- tra liquidazione ed eredità (fortunatamente) non mi preoccupo più di
tanto, comincio a studiare per diventare subagente, cambio auto a
maggio 2007 (l'accertamento è nato da questo ma non è il problema
vero, che Vi spiego più avanti) e continuo a pagare il mutuo di casa
(da solo, visto che all'epoca ero single)
- a settembre 2007 divento subagente a partita IVA
Morale, in seguito all'acquisto dell'auto, al mutuo, al reddito basso per il 2007
mi arriva l'accertamento...
Che problema c'è, penso, ho 4 fatture di numero per la professione, il nero
nel mio settore non esiste e tutte le altre spese sono documentate sul cc
dato che per abitudine non uso contante, neanche per fare il pieno e pago
tutto via internet banking, nonchè le spese effettuate dal cc (circa 22,000€)
sono ampiamente coperte dal patrimonio, tassato a monte su investimenti in
fondi, bot, ecc.ecc., per cui, in meno di una settimana, presento tutti gli estratti conto, compresi quelli dello zio fino al 2004...
Quindi tutto bene, no?
Invece no...perchè il conto corrente era ed è cointestato con mia madre...
(Io ero single, lei vedova, non avevamo altri parenti ed onde evitare problemi già vissuti alla morte del marito, ha preferito lasciare cointestato con me tutto, come lo è casa sua...)
In definitiva, a detta dei fenomeni dell'ADE di Asti (secondo il mio commercialista già a Torino sarebbe stato “interpretato” in maniera diversa) per ogni euro uscito, solo la metà era mia (!?), per cui a fronte di 22,000 prelevati (tutti giustificati, come l'ADE NON contesta, essendo relativi a mutuo, bollette, ecc.) ovviamente non risulto "congruo" con il reddito (fra parentesi, altro che difendersi dal redditometro, se non riconoscono neanche i decrementi patrimoniali!) per cui mi chiedono 11,000 di tasse non pagate, che con la sanzione arrivano ad oltre 12,000 (solo per il 2007, adesso aspetto il 2008, che a stima sarà almeno il doppio, se useranno gli stessi coefficienti...)
Incongruenze? Nooo... ma perchè?
Ricapitoliamo:
1) tassazione applicata su calcoli relativi alle uscite e non alle entrate (?!)
(senza riconoscimento dell'eventuale decremento patrimoniale)
2) “disponibilità” del 50% del cc, non a monte sul patrimonio totale,
ma a valle, al momento dell'uscita su ogni singolo prelievo...
3) se di ogni euro uscito dal conto solo la metà è mia, allora vale lo stesso
per mia madre, per le sue bollette, per le spese dei viaggi che ha fatto
(ormai è in pensione, da sola, che deve fare...), adesso che succede,
accertano pure lei perchè non congrua con il solo reddito da pensione?
(visto che il patrimonio non conta in pratica...)
4) Infine, piccola considerazione, se metà degli importi prelevati e spesi per
me, non è mia (ma lo sono però le spese !?), ma di mi madre i casi sono
possono essere tre: o sono rubati, o sono regalati, o sono prestati, tutto
tranne che evasi (a meno di non sostenere l'evasione dell'imposta di
donazione sui contanti, che almeno avrebbe un senso, pur essendo la
disponibilità del 50% a mio nome, a monte superiore alle uscite
contestate...)
Altre considerazioni?
Ps aggiungo che, stando a cosa ho visto, spesso chi si trova in situazioni simili preferisce pagare visti i tempi (1 o 2 anni), la legislazione "fumosa" (in cui si fa riferimento più a sentenze della cassazione che a norme chiare e precise) ed i costi del ricorso (se non lo sapete siamo l'UNICO paese al mondo dove per presentare ricorso si deve COMUNQUE prima versare 1/3 di quanto accertato che poi (eventualmente) sarà restituito...)
Pps Altro che Gestapo cari miei...
Ciao a tutti e scusate l'"intrusione"...
Luca
Premetto che in realtà seguo il forum da tempo, senza registrazione e solo occasionalmente occupandomi di finanza più per investimenti personali che professionali, visto che sono subagente assicurativo, ma, dato che, si parlava di Gestapo (ADE), non ho resistito perchè credo di essere un caso più unico che raro (o almeno lo spero!)
Vi racconto brevemente la mia disavventura:
- a metà 2005 ricevo assieme a mia madre una cospicua eredità da uno zio
(regolarmente tassata e denunciata)
- a inizio 2006 perdo la mia attività da dipendente
(non mi sono licenziato semplicemente una ristrutturazione
aziendale di un'impresa che fallirà da lì a 3 anni)
- tra liquidazione ed eredità (fortunatamente) non mi preoccupo più di
tanto, comincio a studiare per diventare subagente, cambio auto a
maggio 2007 (l'accertamento è nato da questo ma non è il problema
vero, che Vi spiego più avanti) e continuo a pagare il mutuo di casa
(da solo, visto che all'epoca ero single)
- a settembre 2007 divento subagente a partita IVA
Morale, in seguito all'acquisto dell'auto, al mutuo, al reddito basso per il 2007
mi arriva l'accertamento...
Che problema c'è, penso, ho 4 fatture di numero per la professione, il nero
nel mio settore non esiste e tutte le altre spese sono documentate sul cc
dato che per abitudine non uso contante, neanche per fare il pieno e pago
tutto via internet banking, nonchè le spese effettuate dal cc (circa 22,000€)
sono ampiamente coperte dal patrimonio, tassato a monte su investimenti in
fondi, bot, ecc.ecc., per cui, in meno di una settimana, presento tutti gli estratti conto, compresi quelli dello zio fino al 2004...
Quindi tutto bene, no?
Invece no...perchè il conto corrente era ed è cointestato con mia madre...
(Io ero single, lei vedova, non avevamo altri parenti ed onde evitare problemi già vissuti alla morte del marito, ha preferito lasciare cointestato con me tutto, come lo è casa sua...)
In definitiva, a detta dei fenomeni dell'ADE di Asti (secondo il mio commercialista già a Torino sarebbe stato “interpretato” in maniera diversa) per ogni euro uscito, solo la metà era mia (!?), per cui a fronte di 22,000 prelevati (tutti giustificati, come l'ADE NON contesta, essendo relativi a mutuo, bollette, ecc.) ovviamente non risulto "congruo" con il reddito (fra parentesi, altro che difendersi dal redditometro, se non riconoscono neanche i decrementi patrimoniali!) per cui mi chiedono 11,000 di tasse non pagate, che con la sanzione arrivano ad oltre 12,000 (solo per il 2007, adesso aspetto il 2008, che a stima sarà almeno il doppio, se useranno gli stessi coefficienti...)
Incongruenze? Nooo... ma perchè?
Ricapitoliamo:
1) tassazione applicata su calcoli relativi alle uscite e non alle entrate (?!)
(senza riconoscimento dell'eventuale decremento patrimoniale)
2) “disponibilità” del 50% del cc, non a monte sul patrimonio totale,
ma a valle, al momento dell'uscita su ogni singolo prelievo...
3) se di ogni euro uscito dal conto solo la metà è mia, allora vale lo stesso
per mia madre, per le sue bollette, per le spese dei viaggi che ha fatto
(ormai è in pensione, da sola, che deve fare...), adesso che succede,
accertano pure lei perchè non congrua con il solo reddito da pensione?
(visto che il patrimonio non conta in pratica...)
4) Infine, piccola considerazione, se metà degli importi prelevati e spesi per
me, non è mia (ma lo sono però le spese !?), ma di mi madre i casi sono
possono essere tre: o sono rubati, o sono regalati, o sono prestati, tutto
tranne che evasi (a meno di non sostenere l'evasione dell'imposta di
donazione sui contanti, che almeno avrebbe un senso, pur essendo la
disponibilità del 50% a mio nome, a monte superiore alle uscite
contestate...)
Altre considerazioni?
Ps aggiungo che, stando a cosa ho visto, spesso chi si trova in situazioni simili preferisce pagare visti i tempi (1 o 2 anni), la legislazione "fumosa" (in cui si fa riferimento più a sentenze della cassazione che a norme chiare e precise) ed i costi del ricorso (se non lo sapete siamo l'UNICO paese al mondo dove per presentare ricorso si deve COMUNQUE prima versare 1/3 di quanto accertato che poi (eventualmente) sarà restituito...)
Pps Altro che Gestapo cari miei...
Ciao a tutti e scusate l'"intrusione"...
Luca
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