Rientro in Italia di capitali prodotti legalmente all'estero ma mai dichiarati in Ita

stilina

Nuovo Utente
Registrato
9/4/12
Messaggi
2
Punti reazioni
0
Salve a tutti.

Pongo un quesito in riferimento al quale non ho trovato info utili sul web.

Un mio zio italiano e residente in italia, vive e lavora in Italia dove paga le tasse per le attività che possiede in Italia.

Ha inoltre dei capitali all'estero, in sud america, prodotti in molti anni con un'azienda (società di capitali) messa su con tanti sacrifici durante il tempo che era emigrato li. Ha sempre pagato le imposte per quella azienda solo in quel Paese nel quale tra l'altro dagli inizi degli anni 90 c'è un accordo con l'Italia per evitare la doppia imposizione.

Non ha però mai dichiarato nulla in italia in riferimento a quella attività che possiede all'estero. Avrebbe dovuto dichiararla? Comunque non lo ha fatto...

Ora vorrebbe far rientrare quei capitali in italia in maniera regolare.
Come si può fare? Qualcuno sa se e quanto grosso modo bisognerà pagare allo Stato Italiano?
A chi si può rivolgere per avere info certe? Potrebbe rivolgersi direttamente all'Agenzia delle Entrate della zona sua?
 
Salve a tutti.

Pongo un quesito in riferimento al quale non ho trovato info utili sul web.

Un mio zio italiano e residente in italia, vive e lavora in Italia dove paga le tasse per le attività che possiede in Italia.

Ha inoltre dei capitali all'estero, in sud america, prodotti in molti anni con un'azienda (società di capitali) messa su con tanti sacrifici durante il tempo che era emigrato li. Ha sempre pagato le imposte per quella azienda solo in quel Paese nel quale tra l'altro dagli inizi degli anni 90 c'è un accordo con l'Italia per evitare la doppia imposizione.

Non ha però mai dichiarato nulla in italia in riferimento a quella attività che possiede all'estero. Avrebbe dovuto dichiararla? Comunque non lo ha fatto...

Ora vorrebbe far rientrare quei capitali in italia in maniera regolare.
Come si può fare? Qualcuno sa se e quanto grosso modo bisognerà pagare allo Stato Italiano?
A chi si può rivolgere per avere info certe? Potrebbe rivolgersi direttamente all'Agenzia delle Entrate della zona sua?

son c.azzi

1. deve provare la provenienza dei capitali e non frutto di evasione in italia (e qui la vedo dura)
2. in teoria sono attività costituite all'estero che comunque dovevano essere dichiarate sul quadro rw per cui è occultamento è c'è una sanzione tra il 10 e il 50% della somma

tieni inoltre conto che avere soldi all'estero porta automaticamente il raddoppio dei termini di prescrizione (per cui tornano indietro a vedere che cosa hai fatto fino al 2003) e che le multe qualora dicessero che sono frutto di evasione in italia sono dal 200 al 400%.

Bisogna vedere se puoi fare un qualche tipo di ravvedimento ma comunque costa pure quello...
 
...quindi che gli conviene fare?

Tenersi i soldi all'estero?

Qualche soluzione?
 
...quindi che gli conviene fare?

Tenersi i soldi all'estero?

Qualche soluzione?

ma ha ancora l'azienda all'estero?!?!?!?!?!??!?!
allora son dolori anche per quella non solo per i capitali non scudati!!!
Comunque i modi (un po' costosi) ci sono però dovrebbe fare un po' di giri.
 
Una valutazione puntuale della posizione è piuttosto complessa; bisognerebbe infatti sapere se la persona è stata fiscalmente residente all'estero, quando è rientrata, se il paese dove i capitali e/o le quote sono depositati è incluso nella blacklist (cambiano i termini di decadenza per gli accertamenti) etc. Con certezza, da quando la persona è fiscalmente residente in Italia, non ha osservato gli obblighi dichiarativi per i redditi da capitale e per il monitoraggio degli investimenti detenuti all'estero se superiori a 10.000 euro. Il conto potrebbe essere assai salato, ed il ravvedimento operoso lo allevierebbe di poco - specie se il paese estero è incluso nella blacklist. Riportare queste somme in Italia attraverso le modalità consentite equivarrebbe ad un'autodenuncia all'ADE (se in precedenza gli operatori finanziari erano tenuti a segnalare i movimenti da/per l'estero eccedenti la soglia di 10.000 euro, con le nuove disposizioni ogni operazione diviene visibile), e porterebbe con ogni certezza all'avvio di un procedimento di accertamento.
 
ma ha ancora l'azienda all'estero?!?!?!?!?!??!?!
allora son dolori anche per quella non solo per i capitali non scudati!!!
Comunque i modi (un po' costosi) ci sono però dovrebbe fare un po' di giri.
Non credo. La società di capitali estera è soggetto estero, ed ha sempre regolarmente pagato le imposte all'estero. Il problema è vedere quale reddito tale società abbia procurato allo zio nel periodo in cui questo era fiscalmente residente in Italia. E' da lì che poi nascono tutte le implicazioni relative ad eventuale evasione e detenzione illecita di capitali all'estero.

ms
 
Non credo. La società di capitali estera è soggetto estero, ed ha sempre regolarmente pagato le imposte all'estero. Il problema è vedere quale reddito tale società abbia procurato allo zio nel periodo in cui questo era fiscalmente residente in Italia. E' da lì che poi nascono tutte le implicazioni relative ad eventuale evasione e detenzione illecita di capitali all'estero.

ms

Come correttamente evidenziato da Julius67, il punto dell'inosservanza degli obblighi di monitoraggio (con sanzioni dal 10 al 50% dell'importo contestato) non è in alcun modo collegato al reddito distribuito dalla società ed alla sua dichiarazione in Italia. Inoltre, se i capitali sono detenuti in un paese blacklisted, si presumono costituiti con condotte evasive, e l'intero ammontare può essere soggetto alle relative sanzioni.
 
Non credo. La società di capitali estera è soggetto estero, ed ha sempre regolarmente pagato le imposte all'estero. Il problema è vedere quale reddito tale società abbia procurato allo zio nel periodo in cui questo era fiscalmente residente in Italia. E' da lì che poi nascono tutte le implicazioni relative ad eventuale evasione e detenzione illecita di capitali all'estero.

ms

Scrivendo di corsa non ho spiegato bene, non intendevo i redditi prodotti dalla società estera, che vanno dichiarati secondo la residenza.
Qui il problema è relativo, non solo, ai redditi derivanti da questa
società, ma se ancora in essere e in attività dalle quote in possesso dello zio (si parla al presente, quindi, ho presunto che sia ancora attiva).
La normativa se non ricordo male anche l'omessa indicazione delle proprietà detenute all'estero (in questo caso delle quote), quindi il problema non è solo come far rientrare i capitali scudati, ma come far emergere le quote della società (post scudo la vedo molto, ma molto, difficile).
 
salve sono domizio, un consulente di montecarlo, io ho diverse soluzioni per rimpatriare ufficialmente dei capitali detenuti all'estero, se ancora di interesse non esiti a contattarmi, scidox@yahoo.fr, cordiali saluti
 
Un saluto a tutti,
ne approfitto di questo Topic già esistente per porre un quesito..

Rientrando dall'estero (Paese non UE) nel quale ho risieduto e lavorato (con contratto quindi del posto)... una volta rientrato in Italia, qualcuno mi spiega come posso fare a portare i miei risparmi, provenienti da lavoro dipendente effettuato nel paese estero, in un conto italiano ?

L'importo in ogni caso è superiore a 10.000 euro e sono in un conto aperto nel paese nel quale ho lavorato.
 
Un saluto a tutti,
ne approfitto di questo Topic già esistente per porre un quesito..

Rientrando dall'estero (Paese non UE) nel quale ho risieduto e lavorato (con contratto quindi del posto)... una volta rientrato in Italia, qualcuno mi spiega come posso fare a portare i miei risparmi, provenienti da lavoro dipendente effettuato nel paese estero, in un conto italiano ?

L'importo in ogni caso è superiore a 10.000 euro e sono in un conto aperto nel paese nel quale ho lavorato.

Quale è il problema nello specifico?
 
Un saluto a tutti,
ne approfitto di questo Topic già esistente per porre un quesito..

Rientrando dall'estero (Paese non UE) nel quale ho risieduto e lavorato (con contratto quindi del posto)... una volta rientrato in Italia, qualcuno mi spiega come posso fare a portare i miei risparmi, provenienti da lavoro dipendente effettuato nel paese estero, in un conto italiano ?

L'importo in ogni caso è superiore a 10.000 euro e sono in un conto aperto nel paese nel quale ho lavorato.

Buongiorno a tutti

riprendo questa domanda perchè la stessa cosa interessa molto anche me.
La mia compagna lavora a Montecarlo da vent'anni come dirigente di azienda. Inoltre ha svolto attività di consulenza, e nel complesso ha guadagnato molto bene. Ha dei depositi bancari, dei metalli preziosi, dei titoli in banche di Montecarlo, e ha una casa in Francia. Tra circa un anno vorrebbe rientrare in Italia.
Dovrà pagare delle imposte sui risparmi che detiene all'estero?
Grazie per il vostro consiglio.
 
Non c'è niente di cui avere paura o da dichiarare, a patto che la persona in questione fosse iscritta all'AIRE ed effettivamente residente all'estero quando ha accumulato questi soldi. Non è illegale far soldi all'estero, e non è necessario dichiarare nulla in Italia se non si è qui residenti.
Quindi a meno che non trafficasse droga o armi mentre era all'estero, quando tornerà residente in Italia è sufficiente che si farà un bonifico e finisce tutto lì.
 
Indietro