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eh, ormai di attacchi all' "air gap" ce ne sono di tanti tipi: oltre a questo, che attacca il monitor, c'è quello che ricava il flusso di dati dal lampeggio del led dell'hard disk o, uno degli ultimi, quello che attacca le variazioni elettriche sull'alimentatore del dispositivo target...sono attacchi che hanno una velocità di esfiltrazione dei dati bassissima (dell'ordine dei bit o decine di bit (o poco più) al secondo) , ma che tipicamente si basano su malware silenti per non farsi scoprire e ,quindi, sono architettati per funzionare sul dispositivo per giorni o mesi
[...] ma che tipicamente si basano su malware silenti per non farsi scoprire e ,quindi, sono architettati per funzionare sul dispositivo per giorni o mesi
questo è certo
ci dobbiamo mettere a studiare una ricopertura in stagnola dei nostri monitor..o schermare all'uopo la stanza in cui risiede...o ancora , utilizzare dei falsi bersagli , accesi apposta per confondere
ps la mia casa con coibentazione migliorata ha uno strato di alluminio come barriera vapore posto sul lato "caldo) del coibente...mi piacerebbe vedere se alle frequenze usate da tempest l'attenuazione disarticola o meno l'attacco..
del resto io sarei un target da incubo: scarso valore e alta protezione
avevo letto di TEMPEST tanti anni fa sul forum di Flavio Bernardotti
[...]del resto io sarei un target da incubo: scarso valore e alta protezione
Probabilmente per portare a termine un furto delle credenziali, nel 98% dei casi basta un bastone. (percentuale che sale al 99,9% se si usa coltello o pistola)