Larry Wildman
Nuovo Utente
- Registrato
- 4/11/07
- Messaggi
- 17.322
- Punti reazioni
- 642
Visto che ormai da mesi si parla molto di sciocchezze come il fallimento del Milan, il fair play finanziario, ecc..., per lo più da gente che di conti non capisce molto, stampa compresa, credo sia il caso di fare il punto della situazione.
Allora, partiamo dal discorso fair play finanziario.
Il Milan nelle ultime gestioni ha perso complessivamente circa 260-270 mln. Quindi il Milan anche senza cinesi e senza questo mercato avrebbe avuto problemi di fair-play finanziario e blocco/limitazione del mercato.
Ora, con il cambio di proprietà il management ha sostanzialmente una deroga per il primo anno, quindi è perfettamente logico fare all-in tutto il primo anno e poi vedere che succede. Così, anche se i prossimi anni ci saranno delle limitazioni, comunque si parte da una rosa di base teoricamente solida e giovane.
E' poi perfettamente logico aver preso tanti giocatori giovani (eccetto Bonucci e Biglia) perché se le cose dovessero andare male comunque si avrebbe in mano dei giocatori con un valore di mercato.
Quindi, riepilogando, non è che il management del Milan ha comprato così tanto perché sono pazzi. Hanno comprato così tanto perché è l'unica strategia sensata e se potessero fare altri debiti o altre iniezioni di capitali io fossi in loro comprerei ancora come se non ci fosse domani. Ogni altra strategia sarebbe sbagliata.
Sostenibilità.
Secondo Calcio e Finanza il Milan dovrebbe avere avuto nella stagione 2016-2017 stipendi tecnici per circa 125 mln e ammortamenti per circa 43 mln. Gli "altri costi di gestione" per il Milan si sono sempre attestati intorno ai 100 mln. Quindi il monte spese dell'ultima stagione è stato intorno a 268 mln . Ora, con questo calciomercato secondo l'ultimo aggiornamento Calcioefinanza i costi aumenteranno di 62 mln, a cui si aggiunge il prestito di 128 mln al 7,7%, quindi altri 10 mln di oneri finanziari. Il totale costi per il Milan dovrebbe attestarsi intorno a 340 mln.
I ricavi per il prossimo anno al netto di mirabolanti ricavi cinesi non dovrebbero superare i 240-250 mln (senza plusvalenze), quindi, anticipando i thread dei prossimi mesi, il Milan nella stagione 2017-2018 avrà perdite di bilancio che oscilleranno tra i 70 e i 100 mln (bisogna vedere altre plusvalenze, ad esempio su Niang o eventuali ulteriori acquisti/cessioni). Questo comunque non è un grosso problema perché è già messo in conto dal management e già c'è stato un aumento di capitale da 60 mln che copre parzialmente questa perdita.
Il punto è cosa succederà poi. Se il Milan si qualifica per la Champions, la cosa si fa interessante. Nel suo anno migliore, il 2012, il Milan fatturava 275 mln. Se consideriamo che in questo frangente mediamente i ricavi delle top20 europee sono aumentate al ritmo medio del 10% annuo (analisi Deloitte) e quello delle italiane circa il 5% annuo, anche prendendo questa seconda proiezione nel 2019 il fatturato del Milan potrebbe tranquillamente attestarsi a 370 mln senza alcun introito cinese. Del resto questo è il fatturato al netto di plusvalenze e di proventi da Champions del tutto eccezionali della Juve (e il Milan quando andava bene ha sempre fatturato un po' più della Juve).
Quindi, si avrebbe un fatturato sufficiente a coprire i 340 mln di costi complessivi. Anzi, ci sarebbe persino spazio per un altro acquisto pesante per circa 30 mln di impatto sul bilancio (per dire, anche un Diego Costa).
Se non ci sarà qualificazione? Beh, visto che tanti davano per partente Donnarumma, con la cessione del portiere avresti un risparmio di 12 mln di ingaggio + plusvalenza di 50-60 mln restando conservativi, quindi già hai coperto 70 mln. Se anche il passivo da recuperare fosse 100 mln si tratta di cedere solo un altro giocatore. Alla fine si avrebbe un Milan indebolito, ma ben lontano dal fallimento, perché avresti comunque trattenuto gran parte dei giocatori di quest'anno. Quindi comunque come rosa stai meglio dell'ultima gestione Berlusconi, con un bilancio nettamente migliore.
Il rimborso del prestito
E' un non problema. Il Milan ha debiti finanziari per 128 mln, che con l'attuale fatturato non è certo fuori dagli standard, quindi basta rifinanziarlo. Se poi il fatturato dovesse superare quota 300 mln, proprio si tratta di parlare del nulla. Anzi, potrebbe e dovrebbe addirittura essere aumentato.
Il leverage dei cinesi: nessuno li conosce
E' proprio irrilevante. I cinesi non sono il Milan. Il Milan è il Milan, Rossoneri è Rossoneri, il cinese è il cinese. Il Milan può passare ad Elliott, può passare a un brasiliano, può passare a Warren Buffett, può venire quotato, può essere comprato da una cordata italiana. Il tempo del presidente-mecenate è finito da tempo per i top20 europei, eccetto le squadre degli emiri, ma quello non è il modello vincente, il modello è quello del Bayern, del Real, del Barca, persino della Juve. Le prime tre nessuno sa chi è il proprietario, visto che appartengono a delle polisportivi cone migliaia di soci.
Quello che conta non è la proprietà, ma il management. Se il management è buono è irrilevante chi il proprietario, a patto che non rompa.
Quindi se il cinese non avrà soldi per restituire il prestito la proprietà passerà ad Elliott, che cercherà un nuovo compratore o quoterà la società. Non dimentichiamo che Elliott è stato portato da Fassone e Fassone è un uomo di elliott, quindi anche in caso di cambio di proprietà il management dovrebbe restare questo.
Questa è la sostanza. Il resto, dalle fidejussioni alle dilazioni agli indirizzi dei proprietari è puro bar.
Allora, partiamo dal discorso fair play finanziario.
Il Milan nelle ultime gestioni ha perso complessivamente circa 260-270 mln. Quindi il Milan anche senza cinesi e senza questo mercato avrebbe avuto problemi di fair-play finanziario e blocco/limitazione del mercato.
Ora, con il cambio di proprietà il management ha sostanzialmente una deroga per il primo anno, quindi è perfettamente logico fare all-in tutto il primo anno e poi vedere che succede. Così, anche se i prossimi anni ci saranno delle limitazioni, comunque si parte da una rosa di base teoricamente solida e giovane.
E' poi perfettamente logico aver preso tanti giocatori giovani (eccetto Bonucci e Biglia) perché se le cose dovessero andare male comunque si avrebbe in mano dei giocatori con un valore di mercato.
Quindi, riepilogando, non è che il management del Milan ha comprato così tanto perché sono pazzi. Hanno comprato così tanto perché è l'unica strategia sensata e se potessero fare altri debiti o altre iniezioni di capitali io fossi in loro comprerei ancora come se non ci fosse domani. Ogni altra strategia sarebbe sbagliata.
Sostenibilità.
Secondo Calcio e Finanza il Milan dovrebbe avere avuto nella stagione 2016-2017 stipendi tecnici per circa 125 mln e ammortamenti per circa 43 mln. Gli "altri costi di gestione" per il Milan si sono sempre attestati intorno ai 100 mln. Quindi il monte spese dell'ultima stagione è stato intorno a 268 mln . Ora, con questo calciomercato secondo l'ultimo aggiornamento Calcioefinanza i costi aumenteranno di 62 mln, a cui si aggiunge il prestito di 128 mln al 7,7%, quindi altri 10 mln di oneri finanziari. Il totale costi per il Milan dovrebbe attestarsi intorno a 340 mln.
I ricavi per il prossimo anno al netto di mirabolanti ricavi cinesi non dovrebbero superare i 240-250 mln (senza plusvalenze), quindi, anticipando i thread dei prossimi mesi, il Milan nella stagione 2017-2018 avrà perdite di bilancio che oscilleranno tra i 70 e i 100 mln (bisogna vedere altre plusvalenze, ad esempio su Niang o eventuali ulteriori acquisti/cessioni). Questo comunque non è un grosso problema perché è già messo in conto dal management e già c'è stato un aumento di capitale da 60 mln che copre parzialmente questa perdita.
Il punto è cosa succederà poi. Se il Milan si qualifica per la Champions, la cosa si fa interessante. Nel suo anno migliore, il 2012, il Milan fatturava 275 mln. Se consideriamo che in questo frangente mediamente i ricavi delle top20 europee sono aumentate al ritmo medio del 10% annuo (analisi Deloitte) e quello delle italiane circa il 5% annuo, anche prendendo questa seconda proiezione nel 2019 il fatturato del Milan potrebbe tranquillamente attestarsi a 370 mln senza alcun introito cinese. Del resto questo è il fatturato al netto di plusvalenze e di proventi da Champions del tutto eccezionali della Juve (e il Milan quando andava bene ha sempre fatturato un po' più della Juve).
Quindi, si avrebbe un fatturato sufficiente a coprire i 340 mln di costi complessivi. Anzi, ci sarebbe persino spazio per un altro acquisto pesante per circa 30 mln di impatto sul bilancio (per dire, anche un Diego Costa).
Se non ci sarà qualificazione? Beh, visto che tanti davano per partente Donnarumma, con la cessione del portiere avresti un risparmio di 12 mln di ingaggio + plusvalenza di 50-60 mln restando conservativi, quindi già hai coperto 70 mln. Se anche il passivo da recuperare fosse 100 mln si tratta di cedere solo un altro giocatore. Alla fine si avrebbe un Milan indebolito, ma ben lontano dal fallimento, perché avresti comunque trattenuto gran parte dei giocatori di quest'anno. Quindi comunque come rosa stai meglio dell'ultima gestione Berlusconi, con un bilancio nettamente migliore.
Il rimborso del prestito
E' un non problema. Il Milan ha debiti finanziari per 128 mln, che con l'attuale fatturato non è certo fuori dagli standard, quindi basta rifinanziarlo. Se poi il fatturato dovesse superare quota 300 mln, proprio si tratta di parlare del nulla. Anzi, potrebbe e dovrebbe addirittura essere aumentato.
Il leverage dei cinesi: nessuno li conosce
E' proprio irrilevante. I cinesi non sono il Milan. Il Milan è il Milan, Rossoneri è Rossoneri, il cinese è il cinese. Il Milan può passare ad Elliott, può passare a un brasiliano, può passare a Warren Buffett, può venire quotato, può essere comprato da una cordata italiana. Il tempo del presidente-mecenate è finito da tempo per i top20 europei, eccetto le squadre degli emiri, ma quello non è il modello vincente, il modello è quello del Bayern, del Real, del Barca, persino della Juve. Le prime tre nessuno sa chi è il proprietario, visto che appartengono a delle polisportivi cone migliaia di soci.
Quello che conta non è la proprietà, ma il management. Se il management è buono è irrilevante chi il proprietario, a patto che non rompa.
Quindi se il cinese non avrà soldi per restituire il prestito la proprietà passerà ad Elliott, che cercherà un nuovo compratore o quoterà la società. Non dimentichiamo che Elliott è stato portato da Fassone e Fassone è un uomo di elliott, quindi anche in caso di cambio di proprietà il management dovrebbe restare questo.
Questa è la sostanza. Il resto, dalle fidejussioni alle dilazioni agli indirizzi dei proprietari è puro bar.