Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD)

maddyman

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Tralasciando considerazioni sul noto stile "pessimistico" dell'autore, che ne pensate del contenuto di questo suo articolo?

Eugenio Benetazzo ..::.. Come investire sui mercati finanziari | Notizie ed Analisi di Borsa | Home

A me sembra abbastanza plausibile quanto dice.

In particolare, leggendo le FAQ del sito FITD ( The resource cannot be found. ), si vede che la tutela in tempi certi (entro 9 MESI!!! :censored:) è garantita solo per i primi 20mila EUR, che guarda caso è anche il livello minimo di protezione europeo.

Mi vien da pensare che - potendo - sarebbe bene non lasciare in giacenza sui conti correnti più di 20mila EUR per banca.
Infatti, in caso di fallimento di una banca, sapendo come vanno le cose in Italia, i primi 20mila EUR sarebbero sì probabilmente rimborsati dalle rimanenti banche del consorzio (anche se in parecchi mesi), ma poi per i rimanenti EUR fino ai 100mila, le banche si attaccherebbero piangendo alle gonnelle di "mamma Stato", implorando la carità (anche se probabilmente i soldi li avrebbero), il che vuol dire "tasse per tutti"! E anche se non ci riuscissero, il tentativo lo farebbero lo stesso, facendo passare anche diversi anni prima di rivedere i soldi agli aventi diritto... e indovinate un po' con quale tasso di interesse verrebbero rimborsati? :angry:

Sono troppo pessimista anch'io? :mmmm:
 
io ho prestato consulenza informatica per il fitd fino a 4 anni fà

la mia sensazione è che se fallisce il banco popolare di ladispoli ... anche anche arriva a coprire i 10.000 correntisti
ma se fallisce una banca da 200.000 correntisti va tutto all'aria

oltre al fatto che informaticamente erano all'età della pietra (4 anni fa il db era access)
e le persone, apparentemente, erano tutte amici e parenti ...
insomma un baraccone statale
 
io ho prestato consulenza informatica per il fitd fino a 4 anni fà

la mia sensazione è che se fallisce il banco popolare di ladispoli ... anche anche arriva a coprire i 10.000 correntisti
ma se fallisce una banca da 200.000 correntisti va tutto all'aria

oltre al fatto che informaticamente erano all'età della pietra (4 anni fa il db era access)
e le persone, apparentemente, erano tutte amici e parenti ...
insomma un baraccone statale

Come immaginavo... è probabilmente un fatiscente "teatrino" organizzato per simulare una garanzia che de facto sarà ben difficile avere in caso di bisogno! :mad:
Inoltre le fusioni degli ultimi anni rendono estremamente probabile avere un c/c in una banca di grosse dimensioni (unicredit, intesa san paolo, banco popolare...). Sarà per questo che in effetti Benetazzo ha consigliato di spostare il c/c in banche locali di piccole dimensioni...
Questa faccenda non mi piace per niente... :(
 
Ultima modifica:
ma chi è che lascia piu di 20 mila euro sul conto corrente (a parte le promo 5-6% di websella/webank)? :mmmm:
 
Non sarebbe possibile a pagamento chiedere consiglio a consulenti indipendenti che non abbiano conflitto di interessi con le banche e che pertanto sappiano dare le giuste indicazioni in merito?
 
Ma è ovvio che non ci siano soldi se non per piccole realtà.

Ma avete idea dell'ammontare dei depositi di una banca anche medio-piccola, per non parlare delle grandi?

E da dove si prenderebbero i soldi?
 
Ma è ovvio che non ci siano soldi se non per piccole realtà.
e allora lo si chiuda e si dica che c'e' il rischio, improbabile d'accordo, di perdere tutto.

magari chiudendolo si risparmia anche un sacco di soldi, visto che chi ha potuto conoscerlo dal vivo l'ha definito il solito carrozzone statale.
 
e allora lo si chiuda e si dica che c'e' il rischio, improbabile d'accordo, di perdere tutto.

magari chiudendolo si risparmia anche un sacco di soldi, visto che chi ha potuto conoscerlo dal vivo l'ha definito il solito carrozzone statale.

:clap: :clap: :clap:
40 minuti di standing ovation!!! OK!
(e bollino verde :yes:)
 
Ultima modifica:
ma chi è che lascia piu di 20 mila euro sul conto corrente (a parte le promo 5-6% di websella/webank)? :mmmm:

Anche al di fuori delle promozioni (peraltro presenti molto spesso in questi anni), vari c/c online danno tassi di interesse che non sono malaccio (ad esempio WeBank dà il BCE-0.1%), per cui può capitare molto facilmente che uno parcheggi lì della liquidità, magari per uno o due mesi, in attesa di investirli diversamente. Pensiamo poi anche ai vari conto arancio, santander, ecc. ecc.
 
Ma è ovvio che non ci siano soldi se non per piccole realtà.

Ma avete idea dell'ammontare dei depositi di una banca anche medio-piccola, per non parlare delle grandi?

E da dove si prenderebbero i soldi?

E allora per tutelarsi in che modo è possibile sapere quali banche sono più esposte per esempio con i mutui subprimes? C'è un sito accessibile in cui si possono leggere queste informazioni?
 
E allora per tutelarsi in che modo è possibile sapere quali banche sono più esposte per esempio con i mutui subprimes? C'è un sito accessibile in cui si possono leggere queste informazioni?

Per tutelarsi, benetazzo suugerisce di usare banche di piccole dimensioni iscritte al FITD, ma non ancora "inglobate" in grandi gruppi (Benetazzo fa l'esempio delle casse rurali).
Io aggiungo - "leggendo tra le righe" delle FAQ del FITD - che sarebbe bene non lasciare più di 20mila EUR liquidi per banca. Un modo "gratuito" di diversificare potrebbe essere quello di tenere 20mila EUR in banca, e altri gruppi di 20mila EUR versati ciascuno in vari conti di deposito remunerati ma senza bolli (tipo conto arancio, ecc.).

Benetazzo afferma (con il suo consueto catastrofismo, che però a me inquieta sempre abbastanza...) che i grandi gruppi bancari italiani sono molto esposti alla crisi attuale, e possono anche saltare per aria. Per evitare ovvie querele lui non specifica quali sono questi gruppi, ma da varie sfumature e accenni fatti in varie interviste (vedere su youtube), si intuisce che probabilmente si parla di Unicredit-Capitalia e di Intesa-San Paolo.
 
E allora per tutelarsi in che modo è possibile sapere quali banche sono più esposte per esempio con i mutui subprimes? C'è un sito accessibile in cui si possono leggere queste informazioni?

Sarebbe già un bel passo avanti poter sapere almeno il NUMERO totale di conti correnti aperti in tutte le banche di un dato gruppo... chissà se da qualche parte si può vedere ciò... io ho controllato sul sito della mia banca, ma chissà perchè non ho trovato cenno... :confused: :'(
 
Ma secondo voi, se dovesse capitare il fallimento di una banca, è possibile immaginare di trasferire tutta o parte della giacenza del proprio conto in un'altra banca tramite bonifico? O semplicemente verrebbe tutto bloccato? Lo chiedo perchè una cosa è chiedere di incassare in contanti la giacenza (vedi le lunghe file dei correntisti della Northern Rock), altra cosa è chiedere semplicemente il trasferimento "informatico" della liquidità da un conto ad un altro di diversa banca, senza pretesa di riscossione in contanti. O no? :mmmm:
 
la domanda e': se saltano unicredit e/o intesa, le banche di credito cooperativo restano in piedi tranquille, secondo voi?

io ho i miei dubbi.
 
la domanda e': se saltano unicredit e/o intesa, le banche di credito cooperativo restano in piedi tranquille, secondo voi?
io ho i miei dubbi.

Prima di tutto è razionalmente più difficile immaginare che la banchetta di credito cooperativo sia compromessa coi subprime come le banche grandi. Ma questa potrebbe essere anche solo una mia pia illusione... :(

Poi sono conviento che de facto le banche del consorzio FITD in caso di insolvenza di una delle consorziate siano d'accordo nel mettere una quota massima proporzionale alle loro "dimensioni" economiche. In effetti sarebbe insano che per salvare una banca ne falliscano altre...

Gli scenari possibili dunque sono:
1) Fallisce la "banchetta" di credito cooperativo => i suoi correntisti sono talmente pochi che il FITD riesce a farvi fronte senza grande crisi, specie con i contributi delle grosse banche. Quindi, stando in una banchetta piccola avresti più tutela della tua giacenza.
2) Fallisce un grosso gruppo => anche tutte le altre banche messe assieme con le loro quote di copertura non ce la fanno a coprire il "buco". A quel punto, o ce li mette lo stato :mad:, o ce li mettono le altre banche in 10 anni a interesse quasi nullo, con una apposita legge che farà loro lo stato per non far cadere il governo... :angry: Quindi, stando in una banca grossa, sembreresti meno tutelato, nel senso che rivedresti i tuoi soldi in un tempo molto più lungo... :wall:
 
1) Fallisce la "banchetta" di credito cooperativo => i suoi correntisti sono talmente pochi che il FITD riesce a farvi fronte senza grande crisi, specie con i contributi delle grosse banche.
occhio che le banche cooperative hanno un fitd tutto loro, DIVERSO da quello delle banche "normali".
 
occhio che le banche cooperative hanno un fitd tutto loro, DIVERSO da quello delle banche "normali".

Interessante, non lo sapevo! OK!
(Hai qualche fonte per approfondire?)
Ma se le cose stanno così, perchè dici che un fallimento delle banche grandi travolgerebbe anche le piccole? :mmmm:
 
Interessante, non lo sapevo! OK!
(Hai qualche fonte per approfondire?)
Ma se le cose stanno così, perchè dici che un fallimento delle banche grandi travolgerebbe anche le piccole? :mmmm:

intendo le piccole che fanno parte dello stesso fitd delle grandi
 
intendo le piccole che fanno parte dello stesso fitd delle grandi

Ah, ok.
Ma secondo te il fatto di appartenere ad un "FITD" distinto da quello in cui sono i grandi gruppi rappresenta un vantaggio o no per una piccola banca?
 
Ah, ok.
Ma secondo te il fatto di appartenere ad un "FITD" distinto da quello in cui sono i grandi gruppi rappresenta un vantaggio o no per una piccola banca?

non credendo al fondo, ne' vantaggio ne' svantaggio, direi.
 
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