Polizza vita ina assitalia linea 3C

giovanile

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tra un pò mi scade la polizza ex 2 milioni e mezzo di lire all'anno.

mi ricordo un thread che parlava del fatto che queste polizze non conviene incassarle subito bensì farle perdurare.
Qualcosa che aveva a che fare con il colore dei moduli per chiedere quella prassi.

Con questo forum nuovo non combino niente e non riesco a trovarlo.

leggendo le condizioni di polizza mi sembra di capire che dovrebbe avere un tasso del 4% garantito e consolidato ogni anno.
Il tasso è questo e basta oppure è questo + qualcosa dell' inflazione?
Leggo anche che il minimo per congelarla è di 5 anni.
Si puà fare meno anni citando qualche prassi segreta?

prima di andare in agenzia e farmi fregaturarmi, qualcuno mi dice come e meglio devo comportarmi??
 
giovanile ha scritto:
tra un pò mi scade la polizza ex 2 milioni e mezzo di lire all'anno.

mi ricordo un thread che parlava del fatto che queste polizze non conviene incassarle subito bensì farle perdurare.
Qualcosa che aveva a che fare con il colore dei moduli per chiedere quella prassi.

Con questo forum nuovo non combino niente e non riesco a trovarlo.

leggendo le condizioni di polizza mi sembra di capire che dovrebbe avere un tasso del 4% garantito e consolidato ogni anno.
Il tasso è questo e basta oppure è questo + qualcosa dell' inflazione?
Leggo anche che il minimo per congelarla è di 5 anni.
Si puà fare meno anni citando qualche prassi segreta?

prima di andare in agenzia e farmi fregaturarmi, qualcuno mi dice come e meglio devo comportarmi??


Prova in questo 3D .. :)

http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=496137&page=1&pp=15
 
giovanile ha scritto:
tra un pò mi scade la polizza ex 2 milioni e mezzo di lire all'anno.

mi ricordo un thread che parlava del fatto che queste polizze non conviene incassarle subito bensì farle perdurare.
Qualcosa che aveva a che fare con il colore dei moduli per chiedere quella prassi.

Con questo forum nuovo non combino niente e non riesco a trovarlo.

leggendo le condizioni di polizza mi sembra di capire che dovrebbe avere un tasso del 4% garantito e consolidato ogni anno.
Il tasso è questo e basta oppure è questo + qualcosa dell' inflazione?
Leggo anche che il minimo per congelarla è di 5 anni.
Si puà fare meno anni citando qualche prassi segreta?

prima di andare in agenzia e farmi fregaturarmi, qualcuno mi dice come e meglio devo comportarmi??


La polizza che hai sottoscritto prevede un tasso minimo garantito che risale a tempi preistorici, ma che la compagnia e' obbligata a mentenerti.

Le possibilita' che solitamente venivano fornite alla scadenza delle vecchie polizze vita erano tre:

- ritirare il capitale
- ottenere una rendita vitalizia (guardatene bene dal farlo)
- sospendere la decisione per un certo periodo di tempo (i 5 anni del tuo esempio) durante i quali la polizza continua a rendere in base al fondo assicurativo sottostante e comunque almeno il 4% garantito, che oggi e' un signor tasso.

La terza opzione,anche se prevista dal contratto, non ti verra' sicuramente evidenziata dal tuo bancario/assicuratore, in quanto obbligherebbe la sua compagnia assicurativa a consolidarti annualmente un tasso d'interesse per loro penalizzante.

Ti consiglieranno la rendita o un nuovo prodotto assicurativo (senza minimi garantiti e on caricamenti paurosi).

Sta a te leggere bene il contratto e capire se la terza opzione e' realmente prevista e in che termini (ma vedrai che e' possibile, in quanto una decina d'anni fa venivano emesse piu' o meno tutte con le stesse caratteristiche).

I 5 anni che indichi dovrebbero essere una scadenza indicativa ma dovresti poter ottenere la liquidazione della polizza in qualsiasi momento senza penali (leggi il contratto).

Altro aspetto positivo e' che i caricamenti previsti dal contratto sono relativi solo ai versamenti. Sul capitale che lascerai in sospensione non ti dovrebbe essere applicata nessuna spesa/caricamento (controlla in contratto).

In sostanza hai la possibilita' di vedere la tua polizza come un fondo comune obbligazionario a costo zero, che rende almeno il 4% lordo annuo e che consolida i risultati (ma i fondi assicurativi interni possono rendere anche di piu'. Con i loro fondi ce la fanno, chissa perche' non con quelli dei clienti).

Un'occasione da non perdere.

A te vincere la resistenza della controparte non accontentandoti di risposte verbali negative ma pretendendo che vengano suffragate da norme contrattuali.

Auguri.
 
milegio ha scritto:
La polizza che hai sottoscritto prevede un tasso minimo garantito che risale a tempi preistorici, ma che la compagnia e' obbligata a mentenerti.

Le possibilita' che solitamente venivano fornite alla scadenza delle vecchie polizze vita erano tre:

- ritirare il capitale
- ottenere una rendita vitalizia (guardatene bene dal farlo)
- sospendere la decisione per un certo periodo di tempo (i 5 anni del tuo esempio) durante i quali la polizza continua a rendere in base al fondo assicurativo sottostante e comunque almeno il 4% garantito, che oggi e' un signor tasso.

La terza opzione,anche se prevista dal contratto, non ti verra' sicuramente evidenziata dal tuo bancario/assicuratore, in quanto obbligherebbe la sua compagnia assicurativa a consolidarti annualmente un tasso d'interesse per loro penalizzante.

Ti consiglieranno la rendita o un nuovo prodotto assicurativo (senza minimi garantiti e on caricamenti paurosi).

Sta a te leggere bene il contratto e capire se la terza opzione e' realmente prevista e in che termini (ma vedrai che e' possibile, in quanto una decina d'anni fa venivano emesse piu' o meno tutte con le stesse caratteristiche).

I 5 anni che indichi dovrebbero essere una scadenza indicativa ma dovresti poter ottenere la liquidazione della polizza in qualsiasi momento senza penali (leggi il contratto).

Altro aspetto positivo e' che i caricamenti previsti dal contratto sono relativi solo ai versamenti. Sul capitale che lascerai in sospensione non ti dovrebbe essere applicata nessuna spesa/caricamento (controlla in contratto).

In sostanza hai la possibilita' di vedere la tua polizza come un fondo comune obbligazionario a costo zero, che rende almeno il 4% lordo annuo e che consolida i risultati (ma i fondi assicurativi interni possono rendere anche di piu'. Con i loro fondi ce la fanno, chissa perche' non con quelli dei clienti).

Un'occasione da non perdere.

A te vincere la resistenza della controparte non accontentandoti di risposte verbali negative ma pretendendo che vengano suffragate da norme contrattuali.

Auguri.
Non credo assolutamente che la compagnia consigli una rendita per il seguente motivo:
- Come giustamente dici tu è una polizza quasi preistorica che oltre ad avere un min. gar. del 4% ha delle tabelle di mortalità direi del cretaceo, che garantiscono oggi annualmente una rendita di circa il 10% annuo del capitale maturato a scadenza. Questo 10% se reinvestito annualmente, anche ai tassi attuali permetterebbe di recupare il capitale magari in 7 anni, e proseguire poi vita natural durante nel percepire la rendita stessa che continuerà a rivalutarsi con quel 4% min. Fatti due conti e pensaci.
Non mi sembra opportuno dare suggerimenti senza avere dei numeri precisi davanti: entità della rendita-età attuale di giovanile (ma il nick è tutto un programma).
Oltre alla semplice rendita ci sono ulteriori opzioni che, in base alla situazione personale mettono al riparo da eventuali scherzi della natura: Rendita certa, Rendita reversibile.
Saluti.
 
safety ha scritto:
Non credo assolutamente che la compagnia consigli una rendita per il seguente motivo:
- Come giustamente dici tu è una polizza quasi preistorica che oltre ad avere un min. gar. del 4% ha delle tabelle di mortalità direi del cretaceo, che garantiscono oggi annualmente una rendita di circa il 10% annuo del capitale maturato a scadenza. Questo 10% se reinvestito annualmente, anche ai tassi attuali permetterebbe di recupare il capitale magari in 7 anni, e proseguire poi vita natural durante nel percepire la rendita stessa che continuerà a rivalutarsi con quel 4% min. Fatti due conti e pensaci.
Non mi sembra opportuno dare suggerimenti senza avere dei numeri precisi davanti: entità della rendita-età attuale di giovanile (ma il nick è tutto un programma).
Oltre alla semplice rendita ci sono ulteriori opzioni che, in base alla situazione personale mettono al riparo da eventuali scherzi della natura: Rendita certa, Rendita reversibile.
Saluti.

Noto nella risposta una vena polemica e non ne capisco il motivo.

Io ho risposto a Giovanile descrivendo in generali il funzionamento di quel tipo di polizza vita (in auge per buona parte degli anni '90) ma l'ho avvertito di verificare le mie considerazioni sul prospetto informativo a sue mani.

E' vero che non ho i suoi dati specifici, ma il prodotto rendita vitalizia e' da evitare in generale.

Visto il modo provocatorio con cui hai affrontato il prodotto mi permetto un paio di repliche.

- una polizza che preveda come opzione a scadenza la rendita vitalizia, applichera' le tabelle demografiche in vigore al momento della prestazione (erogazione della rendita) e non quelle in vigore al momento della sottoscrizione (le tabelle presenti sui prospetti informativi - quando ci sono - sono esemplificative e valide in quel momento)

- Una rendita certa per un determinato periodo (solitamente breve se paragonato agli ipotetici anni di vita futura dell'assicurato) comporta poi una rendita vitalizia non certa che risentira' pesantemente di quanto erogato nel periodo di "certezza".
Il risultato finale comunque non puo' cambiare, nel senso che la compagnia non si espone ad un rischio maggiore in caso di rendita certa per un determinato periodo. Cambia solo il flusso finanziario ma non l'ipotetico margine di guadagno che si e' prefissa nel redigere le tabelle (si parla della generalita' dei casi e non del singolo che puo' vivere 110 anni o morire l'anno dopo).

- una rendita reversibile ha tutte le pecche di una rendita non reversibile con l'aggravante che le teste su cui "fare i conti" sono due e non piu' una.
La rendita iniziale risentira' della presenza della seconda testa e sara' piu' bassa di quella che sarebbe stata se non ci fosse la reversibilita'.
Al momento del decesso del primo assicurato la seconda testa continuera' a riscuotere la rendita (solitamente la moglie, che campera' qualche anno in piu' del marito e percepira' parte di quella rendita non percepita dal marito causa la presenza della sua testa nei calcoli iniziali). (contorto ma vero).

p.s.

Anche se oggi si applicassero a Giovanile tabelle del "cretaceo" (comunque ti ricordo che si parla probabilmente degli anni novanta) avere una rendita vitalizia annua pari al 10% del capitale versato come premio e' una cosa difficile anche da commentare (dove l'hai pescata?).
Pensare poi che sia addiruttura possibile recuperare in 7 anni (con i rendimenti attuali poi) il capitale dato come premio unico alla compagnia per ottenere la rendita vitalizia e poi percepire indisturbato la rendita vita natural durante e' roba di un'altra dimensione, in cui le compagnie assicurative non siano Societa' con fini di lucro (legittimi anche se un po' esagerati) ma i gestori del paese dei balocchi.

Con simpatia.

:) :) :) :)
 
milegio ha scritto:
- una polizza che preveda come opzione a scadenza la rendita vitalizia, applichera' le tabelle demografiche in vigore al momento della prestazione (erogazione della rendita) e non quelle in vigore al momento della sottoscrizione (le tabelle presenti sui prospetti informativi - quando ci sono - sono esemplificative e valide in quel momento)

Non ho la certezza assoluta, ma mi sentirei di correggerti su questo punto.
Bisognerebbe vedere il contratto, ma SOLITAMENTE per le polizze assicurative classiche si applica(va) la tabella demografica in vigore al momento della sottoscrizione. A differenza dei PIP dove invece si applicherà quella in vigore al momento della prestazione.
Ne sono quasi certo perché era una cosa che facevano notare nel valutare polizze assicurative classiche e nuovi PIP dicendo appunto che con le prime si "bloccava" la tabella demografica.
Non vorrei aver detto una bestialità, ma mi sembra sia così... anche perché non sono un amante dei prodotti assicurativi...
Ciao :)
 
Toshiba ha scritto:
Non ho la certezza assoluta, ma mi sentirei di correggerti su questo punto.
Bisognerebbe vedere il contratto, ma SOLITAMENTE per le polizze assicurative classiche si applica(va) la tabella demografica in vigore al momento della sottoscrizione. A differenza dei PIP dove invece si applicherà quella in vigore al momento della prestazione.
Ne sono quasi certo perché era una cosa che facevano notare nel valutare polizze assicurative classiche e nuovi PIP dicendo appunto che con le prime si "bloccava" la tabella demografica.
Non vorrei aver detto una bestialità, ma mi sembra sia così... anche perché non sono un amante dei prodotti assicurativi...
Ciao :)

Questo e' gia un modo diverso di controbattere ad una valutazione.

Della risposta di Safety mi aveva dato un po' fastidio la superficialita' con cui mi rimproverava del consiglio. (da li' il tono della risposta di cui pero' mi scuso)

Che una compagnia applichi al momento del calcolo della rendita vitalizia la tabella in vigore al momento della sottoscrizione iniziale te lo posso concedere ;) ;) (non ho la possibilita' di verificarlo in generale).

Nel prospetto della polizza che ho sottoscritto io (1995) non vi e' traccia di tabelle demografiche e nemmeno delle modalita' con cui si calcolera' eventualmente la rendita (che e' solo accennata come opzione a scadenza).

Sara' una dimenticanza. :mmmm: :mmmm: :mmmm:

Io comunque l'anno prossimo optero' per la sospensione. Anche a me viene indicato un periodo minimo di 5 anni ma e' espressamente indicato che si puo' richiedere la liquidazione in qualsiasi momento senza penali.

Le tabelle demografiche degli anni '90 erano comunque gia' paurose.

Niente a che vedere con quelle adottate negli ultimi tre anni (vere assurdita') ma gia' sufficienti a evitare di finirci immischiati.

Le ho confrontate in funzione di uno studio sui fondi pensione.

Una tabella in vigore nel 2003 di una compagnia, ha sostituito quella precedente (1999) e ha variato i coefficienti "regalando" (bonta' loro) ad un 60 enne ben 6 anni di vita in piu'.

Se ogni 4 anni ci regalano 6 anni di vita camperemo fino a 150 anni.

Peccato che il codice genetico di ognuno di noi se ne freghi di cosa decidono le compagnie assicurative ma abbia gia' sostanzialmente deciso dalla nascita l'evolversi della nostra vita (sfighe, incidenti e stili di vita particolari a parte).

Sempre con simpatia.

:) :)
 
Ultima modifica:
milegio ha scritto:
Sta a te leggere bene il contratto e capire se la terza opzione e' realmente prevista e in che termini (ma vedrai che e' possibile, in quanto una decina d'anni fa venivano emesse piu' o meno tutte con le stesse caratteristiche).

I 5 anni che indichi dovrebbero essere una scadenza indicativa ma dovresti poter ottenere la liquidazione della polizza in qualsiasi momento senza penali (leggi il contratto).


Mi sembra di avere capito dalle vostre risposte (gentilissimi...) che la cosa migliore sarebbe il congelamento...
scorrendo il contratto mi sembra di avere identificato la possibilità nel punto 1 del capitolo opzioni..
Voi esperti mi potete confermare???
Veramente non conviene il vitalizio? io ho 46 anni, il capitale assicurato riportato in polizza era di lire 21.305.928, i coefficienti di opzione riportati sul contratto sono i seguenti con le misteriore sigle:
"coefficienti di opzione per ogni 1000 lire di capitale assicurato citati nelle condizioni di polizza e relativi alle tabelle:
A 32,6880 B 32,6670 C 32,5040 D 58,9470 E 0,0000 R 0,0000

ecco le condizioni scannerizzate dal librozzo che mi era stato puntinato assieme al contratto.
CONDIZIONI SPECIALI
dell'assicurazione mista a premio annuo costante e a indicizzazione del capitale
TARIFFA 3/C
A) Tasso di riferimento per l'adeguamento delle prestazioni
Si definisce rendimento MONETA FORTE il tasso pari ad almeno l'80% del rendimento netto della speciale gestione patrimoniale denominata MONETA FORTE, di cui al punto 3) dell'allegato regolamento della gestione, riferito al terzo mese antecedente la ricorrenza annuale della data di effetto della polizza.
Si definisce tasso dì riferimento per l'adeguamento dei premi e delle prestazioni il maggior valore tra il suddetto rendimento MONETA FORTE e la misura minima, determinata in base alla variazione annuale dell'indice ufficiale del costo della vita con i seguenti criteri:
1) se, da un anno al successivo, la variazione in aumento è superiore od uguale al 6%, la misura minima è pari al 75% della variazione percentuale effettivamente verifìcatasi aumentata di 1.5 punti, con un massimo del 21%;
2) se, da un anno al successivo, la variazione in aumento è compresa tra il 3% ed il 6%, la misura minima è pari al 6%;
3) se, da un anno al successivo, la variazione in aumento è inferiore al 3%, la misura minima è pari all'effettiva variazione percentuale verificatasi aumentata di 3 punti, con un minimo del 4%.
Per variazione annuale dell'indice ufficiale del costo della vita si intende il rapporto tra il numero indice mensile del terzo mese antecedente la ricorrenza annuale della polizza ed il numero indice adottato alla ricorrenza annuale precedente diminuito dell'unità; in ogni caso se l'indice ufficiale del costo della vita risulta inferiore all'indice adottato alla ricorrenza annuale precedente, la variazione viene posta, convenzionalmente, uguale a O e l'indice viene sostituito, agli effetti della determinazione delle successive variazioni, dall'indice adottato alla ricorrenza annuale precedente.
Per indice ufficiale del costo della vita si intende il numero indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e di impiegati risultante dal Notiziario ISTAT pubblicato dall'Istituto Centrale di Statistica.
Qualora il tasso di riferimento debba essere riferito a periodi inferiori all'anno, lo stesso viene determinato con i criteri di cui sopra considerando il tasso di rendimento netto della gestione MONETA FORTE e la variazione dell'indice ufficiale del costo della vita relativi alla frazione di anno interessata, espressa in mesi interamente trascorsi.
B) Adeguamento del capitale
Ad ogni ricorrenza annuale della data di effetto ed alla scadenza viene attribuita una maggiorazione di capitale ottenuta moltiplicando il capitale iniziale, ridotto nella proporzione in cui il numero degli anni trascorsi sta al numero degli anni della durata pagamento premi, per una percentuale pari al tasso di riferimento di cui al punto A).
L'ammontare di tali maggiorazioni si adegua annualmente di una percentuale pari al tasso di riferimento di cui al punto A).

C) Riduzione
Per i contratti con durata pagamento premi inferiore a 5 anni, a parziale di quanto disposto al secondo comma dell'ari. 7 delle Condizioni Generali di j il contralto rimane in vigore se risultano pagate almeno due annualità di prt
A specifica di quanto disposto al secondo comma dell'ari. 7 delle Cor Generali di polizza, il valore del capitale ridotto, valutato alla ricorrenza i della data di effetto della polizza che precede la data di scadenza dell'ultima premio corrisposta (*), risulta così determinato:
1) si calcola la differenza tra il capitale iniziale assicurato, ridotto nella zione in cui il numero dei premi corrisposti sta al numero dei premi pai l'importo di un premio annuo netto, ridotto nella proporzione in cui il num premi non corrisposti sta al numero dei premi pattuiti, il risultato di tale dii viene diminuito di una percentuale pari ad una volta e mezzo il numero de non corrisposti;
2) all'ammontare di cui al punto 1) si somma l'importo di tutte le maggie di capitale attribuite negli anni precedenti, in vigore alla suddetta ricorrenza a
II valore del capitale ridotto viene adeguato annualmente di una percentu al tasso di riferimento di cui al punto A).
D) Riscatto
Per i contratti con durata pagamento premi inferiore a 5 anni, a parziale di quanto disposto al primo comma dell'ari. 8 delle Condizioni Generali di l'Istituto consente quanto previsto allo stesso articolo qualora siano state cor almeno due annualità di premio.
A specifica di quanto disposto al punto A) dell'ari. 8 delle Condizioni ( di polizza, il valore di riscatto è pari all'importo del capitale ridotto, in vig data di richiesta del riscatto, determinato con i criteri di cui al punto C).
E) Riallivazione
In deroga al primo e secondo comma dell'ari. 6 delle Condizioni Gen polizza, il contratto può essere riattivato nel termine massimo di un anno di denza della prima rata di premio non pagata, fermo restando che nell'inter polizza - - esclusi i primi trenta giorni - - rimane sospesa nei suoi effetti e e scorsi sei mesi dalla data di scadenza della prima rata di premio non pagata, tivazione viene subordinata al risultato soddisfacente, ad esclusivo £ dell'Istituto, di una nuova visita medica.
La riattivazione deve avvenire mediante il versamento, oltre che delle premio non pagate alle rispeltive scadenze, anche degli interessi sulle stesse premio, calcolati in base al saggio annuo di riattivazione per il periodo, esp mesi interamente trascorsi, tra le rispettive date di scadenza ed il giorno pre la data di riattivazione.
Il saggio annuo percentuale di riattivazione è pari al tasso di riferimenti al punto A) aumentato di un punto, con un minimo pari al saggio legale, e alla ricorrenza annuale della data di effetto della polizza precedente la data denza della rata di premio non pagata (**); qualora la riattivazione avve primo anno di assicurazione il tasso annuo di riferimento è ottenuto nell'ipo la data di effetto della polizza sia di un anno antecedente a quella effettiva.
La riattivazione del contratto risoluto o ridotto per mancato pagamento i mi, ed effettuata nei termini di cui ai commi precedenti, ripristina le prestazione
(*) Oppure alla data stessa di scadenza dell'ultima rata dì premio corrisposta se questa coincide con uni annuale della data di effetto.
(**) Oppure alla data stessa dì scadenza della rata di premio se questa coincide con una ricorrenza ar data di effetto.
ite ai valori contrattuali che si sarebbero ottenuti qualora non si fosse verificata interruzione del pagamento dei premi, fatto salvo, in ogni caso, quanto disposto e Condizioni Generali in ordine alla validità delle garanzie assicurative.
Opzioni
In sede di emissione, il Contraente può optare per la conversione del capitale, liquidabile, in caso di morte dell'Assicurato nel corso della durata contrattuale, in una rendita vitalizia immediata sulla testa del Beneficiano designato pagabile a rate •anticipate secondo la rateazione prescelta. La data di decorrenza della rendita è ncidente con la data del decesso dell'Assicurato. L'importo della rendita si ottiene Itiplicando il capitale liquidabile in caso di morte per il coefficiente determinato la base dell'età del Beneficiario alla suddetta data, riportato nella tabella da alle-•e alla polizza su richiesta del Contraente. La rendita si adegua di una percentuale iua pari al tasso di riferimento di cui al punto A).
In qualsiasi momento prima della scadenza contrattuale, in caso di vita n'Assicurato rinunciando alla liquidazione del capitale, il Contraente può scegliere a delle seguenti combinazioni:
1) proseguimento dell'assicurazione fino ad una nuova scadenza indicata dal mtraente, da stabilirsi comunque in modo che la durata risulti non inferiore ai 5 ni; il proseguimento avverrà con un capitale assicurato, sia in caso di morte che caso di vita alla nuova scadenza, pari a quello assicurato alla scadenza originaria,
adeguato annualmente di una percentuale pari al tasso di riferimento di cui al punto ). In caso di richiesta di riscatto nel corso del proseguimento dell'assicurazione, ene liquidato un importo pari al capitale in vigore alla data di richiesta del riscatto;
2) conversione del capitale assicurato in una rendita vitalizia adeguabile secondo coefficiente della tabella A riportato in polizza, determinato in base all'età a sca-
snza dell'Assicurato;
3) conversione del capitale assicurato in una rendita vitalizia di maggiore importo, spetto a quella di cui al punto 2), ma a più bassa indicizzazione secondo il coefficiente ella tabella D riportato in polizza, determinato in base all'età a scadenza dell'Assicurato;
4) conversione del capitale assicurato in una rendita in parti della gestione FondoINA, disciplinata dall'allegato Regolamento di gestione. Il valore netto unitario di iascuna parte viene calcolato in base al punto 6) del citato Regolamento. Il numero delle parti in cui è espressa la rendita viene ottenuto dividendo il capitale assicurato dia scadenza per il valore netto unitario di ciascuna parte in vigore alla stessa data : moltiplicando il rapporto per il coefficiente della tabella A riportato in polizza, letermìnato in base all'età dell'Assicurato alla scadenza; il controvalore in lire delle 3arti in cui è espressa la rata di rendita viene determinato sulla base del valore netto -irritano delle parti alla data del primo giorno del mese precedente a quello di scadenza di ciascuna rata; detto valore netto unitario non può comunque risultare inferiore a quello in vigore alla data di scadenza capitalizzato al tasso del 4% per il periodo intercorrente tra tale data e quella di scadenza di ciascuna rata dì rendita;
5) conversione del capitale assicurato in una rendita garantita per un minimo di 5 o 10 anni (indipendentemente cioè dall'esistenza in vita dell'Assicurato) e successivamente vitalizia secondo i coefficienti delle tabelle B e C riportati in polizza, determinati in base all'età a scadenza;
6) conversione del capitale assicurato in una rendita su due teste, la propria e quella di altro vitaliziando dello stesso o dell'altro sesso, interamente o parzialmente reversibile al sopravvivente, secondo i coefficienti da determinarsi in base all'aliquota di reversibilità ed alla combinazione dell'età delle due teste alla data di scadenza.
Le rendite di opzione di cui ai punti 2), 5) e 6), si adeguano di una percentuale annua pari al tasso di riferimento di cui al punto A), mentre quella di cui al punto 3) si adegua di una percentuale annua pari al tasso di riferimento di cui al punto A) diminuito di 4 punti e scontato al tasso del 4% per il periodo di un anno.
 
giovanile ha scritto:
proseguimento dell'assicurazione fino ad una nuova scadenza indicata dal mtraente, da stabilirsi comunque in modo che la durata risulti non inferiore ai 5 ni; il proseguimento avverrà con un capitale assicurato, sia in caso di morte che caso di vita alla nuova scadenza, pari a quello assicurato alla scadenza originaria,
adeguato annualmente di una percentuale pari al tasso di riferimento di cui al punto ). In caso di richiesta di riscatto nel corso del proseguimento dell'assicurazione, ene liquidato un importo pari al capitale in vigore alla data di richiesta del riscatto;

A me sembra la cosa piu' importante dell'intero testo riportato.
Hai la conferma di poter riscattare in qualsiasi momento senza penali e per il controvalore del capitale a quel momento.

In sostanza il famoso fondo obbligazionario con tasso garantito a cui accennavo nella prima risposta.

Per fare valutazioni sulla rendita servirebbero le tabelle.
Comunque le opzioni che ti permettono sono molte e difficili da valutare senza le tabelle.

Piu' in generale insisto su di un aspetto:

Il contratto di rendita vitalizia immediata lo potremmo stipulare tutti in qualsiasi momento con qualsiasi compagnia assicurativa.

Ci sara' pure un motivo per cui a nessuno di noi viene in mente di farlo.
Inoltre e' un prodotto che le compagnie stesse non propongono con particolare insistensa alle loro reti (e sicuramente non perche' antieconomico).

Il modo per poter valutare se optare o meno per la rendita puo' essere il seguente:

Calcola la rendita iniziale che otterresti con le tabelle a tue mani.
Ipotizza poi di investire il capitale che otterresti come liquidazione in un fondo comune di investimento obbligazionario.
Ipotizza di impostare un piano di rimborso programmato di quote dell'importo il primo anno pari alla rendita netta (la rendita vitalizia iniziale meno la tua aliquota irpef marginale - la rendita e' un reddito da tassare - ) e gli anni seguenti della rendita che hai ottenuto ma rivalutata in base alle condizioni di polizza.
Non dimenticarti di rivalutare ogni anno l'importo rimasto nel fondo comune ad un tasso di interesse (ovviamente teorico - 3? - ).

Vedi poi a quanti hanni finirebbero le quote del tuo fondo comune di investimento (non avresti piu' la tua rendita mentre con la polizza continuerebbe).

Prova poi a vedere l'importo del fondo a diverse fasce d'eta' (60 65 70 75 ...).

Quello e' quanto lasceresti agli eredi in caso di ..........

Quando hai tutti questi dati (un foglio di excel basta e avanza) puoi valutare.

Se ti rendi conto che le quote finiranno intorno agli ottanta/ottantare anni (dipende dai tassi di interessi che ipotizzi per le rivalutazioni della rendita e del fondo comune - che per onesta' di calcolo dovrebbero essere uguali - ) e che ti girerebbero gli zebedei a regalare gran parte del capitale all'assicurazione in caso di morte prematura (fai tutti gli scongiuri ovviamente), forse preferirai il rischio di non avere piu' una rendita dagli 83 anni in poi.

Io l'ho gia' fatto, e opto per il "congelamento".

Saluti

:) :) :)
 
milegio ha scritto:
Noto nella risposta una vena polemica e non ne capisco il motivo.

Io ho risposto a Giovanile descrivendo in generali il funzionamento di quel tipo di polizza vita (in auge per buona parte degli anni '90) ma l'ho avvertito di verificare le mie considerazioni sul prospetto informativo a sue mani.

E' vero che non ho i suoi dati specifici, ma il prodotto rendita vitalizia e' da evitare in generale.

Visto il modo provocatorio con cui hai affrontato il prodotto mi permetto un paio di repliche.

- una polizza che preveda come opzione a scadenza la rendita vitalizia, applichera' le tabelle demografiche in vigore al momento della prestazione (erogazione della rendita) e non quelle in vigore al momento della sottoscrizione (le tabelle presenti sui prospetti informativi - quando ci sono - sono esemplificative e valide in quel momento)

- Una rendita certa per un determinato periodo (solitamente breve se paragonato agli ipotetici anni di vita futura dell'assicurato) comporta poi una rendita vitalizia non certa che risentira' pesantemente di quanto erogato nel periodo di "certezza".
Il risultato finale comunque non puo' cambiare, nel senso che la compagnia non si espone ad un rischio maggiore in caso di rendita certa per un determinato periodo. Cambia solo il flusso finanziario ma non l'ipotetico margine di guadagno che si e' prefissa nel redigere le tabelle (si parla della generalita' dei casi e non del singolo che puo' vivere 110 anni o morire l'anno dopo).

- una rendita reversibile ha tutte le pecche di una rendita non reversibile con l'aggravante che le teste su cui "fare i conti" sono due e non piu' una.
La rendita iniziale risentira' della presenza della seconda testa e sara' piu' bassa di quella che sarebbe stata se non ci fosse la reversibilita'.
Al momento del decesso del primo assicurato la seconda testa continuera' a riscuotere la rendita (solitamente la moglie, che campera' qualche anno in piu' del marito e percepira' parte di quella rendita non percepita dal marito causa la presenza della sua testa nei calcoli iniziali). (contorto ma vero).

p.s.

Anche se oggi si applicassero a Giovanile tabelle del "cretaceo" (comunque ti ricordo che si parla probabilmente degli anni novanta) avere una rendita vitalizia annua pari al 10% del capitale versato come premio e' una cosa difficile anche da commentare (dove l'hai pescata?).
Pensare poi che sia addiruttura possibile recuperare in 7 anni (con i rendimenti attuali poi) il capitale dato come premio unico alla compagnia per ottenere la rendita vitalizia e poi percepire indisturbato la rendita vita natural durante e' roba di un'altra dimensione, in cui le compagnie assicurative non siano Societa' con fini di lucro (legittimi anche se un po' esagerati) ma i gestori del paese dei balocchi.

Con simpatia.

:) :) :) :)
Noto nella tua risposta una certa nota di prevenzione verso chi cerca con i fatti e non con le supposizioni..i: penso che.....i: presumo.......i: prevedo........... cerca di aprire ai ragionamenti e non chiuderli a priori.
Fermo restando che giovanile può dare retta a chi vuole.
Ringrazio Toshiba per la precisazione sulle tabelle perchè la mia poteva essere di parte, ma è solo la prima delle imprecisioni che affermi.
-La rendita certa presenta una erogazione certa per 10 anni, con una penalità del 5% sulla rendita garantita iniziale, questa negli anni avrà la stessa rivalutazione come per una rendita normale.
Con una erogazione pari al 10% del capitale maturato finale (la percentuale è presa da contratti in scadenza di miei clienti) nei dieci anni successivi si garantisce al proprio nucleo il percepimento di una rendita qualsiasi cosa possa succedere, e nel prosieguo una rendita comunque vitalizia all'assicurato stesso.
-affermare poi che "una rendita reversibile ha tutte le pecche di una rendita non reversibile".......be mi sembra di dire tutto e il contrario di tutto cosi qualche volta ci prendo.
- Rispetto alla rendita del 10% che oggi non esiste, evidenzia tutti i tuoi limiti rispetto la conoscenza delle cosidette vecchie polizze che tu stesso dici di possedere, e per la quale farei una attenta analisi, prima di buttare a mare quello che posseggono gli altri che probabilmente chiedono più informazioni sulle proprie cose, e non sentenze stupide e tendenziose.

Questo mi sono sentito di dire perchè la polemica non nasce da me, ma dal tuo essere prevenuti.
Mi dispiace tu abbia scelto un terreno di scontro e non di confronto, devo essere sincero ero rimasto favorevolmente impressionato dalla tua preparazione sui PIP, e oggi ti consiglio di estenderla anche sulle polizze tradizionali.

Saluti e a dispozione per eventuali chiarimenti in merito.
 
giovanile ha scritto:
il capitale assicurato riportato in polizza era di lire 21.305.928, i coefficienti di opzione riportati sul contratto sono i seguenti con le misteriore sigle:
"coefficienti di opzione per ogni 1000 lire di capitale assicurato citati nelle condizioni di polizza e relativi alle tabelle:
A 32,6880
B 32,6670
C 32,5040
D 58,9470
E 0,0000
R 0,0000
lo so che esagero con le richieste, ma qualcuno può spiegarmi che coefficienti siano questi riportati dal contratto e come si applicano per capire ad esempio quanto avrei capitalizzato ad oggi?
Scusate se presso ma ho visto che scade ad ottobre e non vorrei impappinarmi quando vado in agenzia.

grazie a tutti......
 
safety ha scritto:
Noto nella tua risposta una certa nota di prevenzione verso chi cerca con i fatti e non con le supposizioni..i: penso che.....i: presumo.......i: prevedo........... cerca di aprire ai ragionamenti e non chiuderli a priori.
Fermo restando che giovanile può dare retta a chi vuole.
Ringrazio Toshiba per la precisazione sulle tabelle perchè la mia poteva essere di parte, ma è solo la prima delle imprecisioni che affermi.
-La rendita certa presenta una erogazione certa per 10 anni, con una penalità del 5% sulla rendita garantita iniziale, questa negli anni avrà la stessa rivalutazione come per una rendita normale.
Con una erogazione pari al 10% del capitale maturato finale (la percentuale è presa da contratti in scadenza di miei clienti) nei dieci anni successivi si garantisce al proprio nucleo il percepimento di una rendita qualsiasi cosa possa succedere, e nel prosieguo una rendita comunque vitalizia all'assicurato stesso.
-affermare poi che "una rendita reversibile ha tutte le pecche di una rendita non reversibile".......be mi sembra di dire tutto e il contrario di tutto cosi qualche volta ci prendo.
- Rispetto alla rendita del 10% che oggi non esiste, evidenzia tutti i tuoi limiti rispetto la conoscenza delle cosidette vecchie polizze che tu stesso dici di possedere, e per la quale farei una attenta analisi, prima di buttare a mare quello che posseggono gli altri che probabilmente chiedono più informazioni sulle proprie cose, e non sentenze stupide e tendenziose.

Questo mi sono sentito di dire perchè la polemica non nasce da me, ma dal tuo essere prevenuti.
Mi dispiace tu abbia scelto un terreno di scontro e non di confronto, devo essere sincero ero rimasto favorevolmente impressionato dalla tua preparazione sui PIP, e oggi ti consiglio di estenderla anche sulle polizze tradizionali.

Saluti e a dispozione per eventuali chiarimenti in merito
safety ha scritto:
Qui o non ci si capisce o non ci si vuole capire.

Non voglio assolutamente metterla sul piano della polemica e figurati se voglio far buttare a mare la polizza in possesso di Giovanile (ho ribadito piu' volte di paragonare le mie valutazioni generali con il contratto in possesso di Giovanile).

Essere smentiti da qualcun altro non e' una cosa negativa, anzi. Si cambia un'idea sbagliata e la sostituisce con una giusta. C'e' solo da guadagnarci nel cambio mi sembra e io sono sempre disponibile a confronti.

Pero' per confutare l'opinione di una persona bisogna farlo con esempi concreti.

Mi "accusi" di superficialita' e di presumere o supporre a vanvera. Ti fermi alla battuta ironica con cui ho iniziato a parlare delle rendite reversibili ma non ne smentisci la sostanza (anche se dal tuo modo di intendere una rendita assicurativa sembra escluso l'optional delle tabelle demografiche)

Guarda che una rendita certa per 10 anni non vuol dire che recuperi tutto il premio versato alla compagnia in 10 anni.

Vuol dire che la compagnia si impegna a riconoscerti un importo certo distribuito su 10 anni, ma l'importo e' per forza nettamente inferiore al premio incassato in quanto questo serve anche a coprire l'eventuale successiva rendita vitalizia oltre che il guadagno della compagnia.

Una rendita assicurativa non puo' essere un incassare un capitale oggi e restituirlo in un dato numero di anni (10?) garantendo tale restituzione eventualmente agli eredi, rivalutandolo e garantendo un'ulteriore rendita.

Un prodotto del genere, di cui non ho mai sentito parlare, non e' certamente il prodotto che le compagnie assicurative utilizzano per le proprie rendite vitalizie con cui garantiranno la prestazione dei fondi pensione e le rendite delle polizze assicurative.

safety ha scritto:
Con una erogazione pari al 10% del capitale maturato finale (la percentuale è presa da contratti in scadenza di miei clienti) nei dieci anni successivi si garantisce al proprio nucleo il percepimento di una rendita qualsiasi cosa possa succedere, e nel prosieguo una rendita comunque vitalizia all'assicurato stesso.
safety ha scritto:
Mi sembra (ma se capisco male scusami) che insisti nella possibilita' che la rendita certa ti permetta di riavere il tuo capitale versato alla compagnia come premio unico nei primi 10 anni (a te o ai tuoi eredi) e che successivamente continuerai a percepire un'ulteriore rendita vitalizia (sempre che tu sia in vita alla fine della certezza della rendita).

Non esiste proprio.

Nel caso questa fantomatica polizza fosse quella di Giovanile, vorrebbe dire che a 56 anni si e' ripreso tutti i suoi soldi grazie alla rendita certa (visto che ora ne ha 46) e dai 56 in avanti continuera' a percepire una rendita (calcolata in base a cosa proprio non saprei).

Secondo me o interpreti in modo sbagliato alcuni passaggi del contratto a tue mani oppure la compagnia che ha emesso quella polizza ha preso la piu' grossa cantonata di cui ho mai sentito parlare.

Per quanto riguarda la mia di polizza, mi sa tanto che nel 1995 i prospetti non erano soggeti a molti vincoli (io ero ancora a scuola quindi non parlo per esperienza diretta) visto che di tabelle demografiche e di modi di calcolare la rendita non vi e' traccia nel prospetto rilasciatomi.

Ma credimi se ti dico di conoscere bene cosa le compagnie assicurative intendano con il contratto di rendita assicurativa vitalizia immediata.

Negli attuali prospetti dei fondi pensione (stavolta si' soggetti a vincoli) questo prodotto viene sviscerato per bene e permette di fare tutte le valutazioni che uno vuole.

Il mio modo per valutare la rendita vitalizia l'ho accennato (anche se in maniera superficiale) nella risposta precedente.

Se lo si generalizza e si raffrontano i risultati con i dati istat sul campione degli italiani dai 61 anni in poi (nel mio caso e' l'eta' da cui inizierebbe ad erogare un fondo pensione) ci si rende conto di cosa comporti quel tipo di contratto in termine di utili prospettici per le compagnie.

Tu mi vieni a dire che addirittura si esporrebbero a perdite disastrose mantenendo schiere di assicurati cinquantenni vita natural durante in piena perdita.

Mi sembra un po' irreale.

Comunque ti ripeto che non voglio ne' polemiche ne' sputare sentenze, e se ho condito con un po' di ironia le mie risposte scusami., ma fa parte del mio carattere.

Ciao
:) :) :)
 
giovanile ha scritto:
lo so che esagero con le richieste, ma qualcuno può spiegarmi che coefficienti siano questi riportati dal contratto e come si applicano per capire ad esempio quanto avrei capitalizzato ad oggi?
Scusate se presso ma ho visto che scade ad ottobre e non vorrei impappinarmi quando vado in agenzia.

grazie a tutti......


Il capitabile liquidabile a scadenza non lo puoi conoscere fino alla scadenza (simpatico :) ).

Sara' dato dal capitale assicurato a scadenza calcolato per l'ultimo anno (vedi sotto), decurtato del 12.50% sulla differenza tra tale capitale assicurato a scadenza finale e quanto da te versato (imposta sui rendimenti finanziari provenienti dal fondo assicurativo solitamente lordista).

I coefficienti che indichi non c'entrano niente con la crescita del capitale.
Sono alcuni dei coefficienti che servono per determinare le varie casistiche di rendita che il tuo contratto prevede.

Senza tutto il librozzo sottomano, con relative tabelle, e relativo tempo per capire il reale significato dell'italiano usato in contratto ( :) ) e' difficile arrivare a quantificare le singole rendite di partenza (nei vari casi), cosi' come e' difficile indicarti i criteri di rivalutazione previsti per ogni caso (o almeno difficile per me).

Il capitale assicurato a scadenza che leggi nel contratto iniziale consiste nel capitale lordo che incasseresti a scadenza, ipotizzando gia' alla sottoscrizione il completamento del piano dei versamenti previsti, e la rivalutazione annua degli stessi (depurati da caricamenti e imposte), consolidando per ogni anno il solo minimo garantito (nel tuo caso 4%).

Ogni anno avresti dovuto ricevere una dichiarazione dalla compagnia in cui evidenziavano il rendimento del fondo speciale assicurativo sottostante ed il nuovo capitale assicurato a scadenza in virtu' di tale rendimento e delle condizioni di contratto (che dovresti trovare sotto la voce retrocessione dei rendimenti o qualcosa di simile).

Esempio:

. Capitale assicurato a scadenza ipotizzando il 4% annuo consolidato: 21.305.928
. Rendimento del fondo durante l'anno 1 : 7%
. Retrocessione del rendimento del fondo (quanto ti danno del rendimento ottenuto dal fondo): 7% (ipotesi teorica ma sicuramente non reale)
. Nuovo capitale assicurato 21.305.928 * 1,03 = 21.945.106

dove 1,03 e' il fattore di capitalizzazione del differenziale di tasso tra 7 e 4.

Se ipotizzi che anche l'anno seguente il rendimento del fondo sia stato ancora del 7% (per semplicita'), il nuovo capitale assicurato a scadenza diviene 21.945.106*1,03 = 22.603.459 e cosi via.

L'anno in cui la retrocessione del rendimento del fondo non supera il minimo garantito (4%), il tuo capitale assicurato per quell'anno non varia in quanto ha gia' incorporato inizialmente la rivalutazione al 4% (caso possibile in questi ultimi anni di vacche magre).

L'ultimo documento che dovrebbe essere a tue mani (ultima comunicazione ricevuta dalla compagnia) ti da il capitale che prenderai a scadenza (ottobre) senza l'ultima eventuale rivalutazione aggiuntiva al 4% gia' calcolato (se realizzata dal fondo assicurativo).


Saluti

:) :) :)
 
milegio ha scritto:
L'ultimo documento che dovrebbe essere a tue mani (ultima comunicazione ricevuta dalla compagnia) ti da il capitale che prenderai a scadenza (ottobre) senza l'ultima eventuale rivalutazione aggiuntiva al 4% gia' calcolato (se realizzata dal fondo assicurativo).


Saluti

:) :) :)


Intanto ringrazio tutti di cuore ed in particolare Milegio.
:) :) :) :)

Le informazioni sono utilissime e comincio ad orientarmi.

Purtroppo non ho alcuna comunicazione annuale da almeno 6 o 7 anni e in corso d'opera la polizza ha avuto anche una sorta di ricostruzione in seguito a un grosso bug dell' agente.
Figurarsi che l' agenzia che ha in carica la mia polizza non sapeva di averla e non ha nemmeno il cartaceo che chissà dov'è. La sede centrale che mi ha comunicato lo spostamento non ha notizie di averlo fatto se non la mia copia.in pratica io solo ho il contratto e probabilmente anche la copia del librozzo dell' epoca (c'era scritto NON CONSEGNARE AL CLIENTE)
Sto cercando ogni tipo di informazione per difendermi meglio....
Comunque non è stata la migliore esperienza assicurativa.... :)
 
io so che da noi ci invitano a non mandare oltre le polizze che scadono chissa perché!!!
io le faccio mandare oltre
vedete voi
 
complimenti per il thread veramente interessante,
giovanile, non meravigliarti (!) succede anche questo, ...
loro all firma ti danno un contratto pluripagine da firmare x volte e poi la compagnia non è in grado di ricostruire e consegnare documentazione, guarda che non è un'evento cosi eccezionale...
la dice lunga sulla loro "serietà"...
gioia23
 
giovanile ha scritto:
Intanto ringrazio tutti di cuore ed in particolare Milegio.
:) :) :) :)

Le informazioni sono utilissime e comincio ad orientarmi.

Purtroppo non ho alcuna comunicazione annuale da almeno 6 o 7 anni e in corso d'opera la polizza ha avuto anche una sorta di ricostruzione in seguito a un grosso bug dell' agente.
Figurarsi che l' agenzia che ha in carica la mia polizza non sapeva di averla e non ha nemmeno il cartaceo che chissà dov'è. La sede centrale che mi ha comunicato lo spostamento non ha notizie di averlo fatto se non la mia copia.in pratica io solo ho il contratto e probabilmente anche la copia del librozzo dell' epoca (c'era scritto NON CONSEGNARE AL CLIENTE)
Sto cercando ogni tipo di informazione per difendermi meglio....
Comunque non è stata la migliore esperienza assicurativa.... :)

A) Tasso di riferimento per l'adeguamento delle prestazioni
Si definisce rendimento MONETA FORTE il tasso pari ad almeno l'80% del rendimento netto della speciale gestione patrimoniale denominata MONETA FORTE, di cui al punto 3) dell'allegato regolamento della gestione, riferito al terzo mese antecedente la ricorrenza annuale della data di effetto della polizza.
Si definisce tasso dì riferimento per l'adeguamento dei premi e delle prestazioni il maggior valore tra il suddetto rendimento MONETA FORTE e la misura minima, determinata in base alla variazione annuale dell'indice ufficiale del costo della vita con i seguenti criteri:
1) se, da un anno al successivo, la variazione in aumento è superiore od uguale al 6%, la misura minima è pari al 75% della variazione percentuale effettivamente verifìcatasi aumentata di 1.5 punti, con un massimo del 21%;
2) se, da un anno al successivo, la variazione in aumento è compresa tra il 3% ed il 6%, la misura minima è pari al 6%;
3) se, da un anno al successivo, la variazione in aumento è inferiore al 3%, la misura minima è pari all'effettiva variazione percentuale verificatasi aumentata di 3 punti, con un minimo del 4%.
Per variazione annuale dell'indice ufficiale del costo della vita si intende il rapporto tra il numero indice mensile del terzo mese antecedente la ricorrenza annuale della polizza ed il numero indice adottato alla ricorrenza annuale precedente diminuito dell'unità; in ogni caso se l'indice ufficiale del costo della vita risulta inferiore all'indice adottato alla ricorrenza annuale precedente, la variazione viene posta, convenzionalmente, uguale a O e l'indice viene sostituito, agli effetti della determinazione delle successive variazioni, dall'indice adottato alla ricorrenza annuale precedente.
Per indice ufficiale del costo della vita si intende il numero indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e di impiegati risultante dal Notiziario ISTAT pubblicato dall'Istituto Centrale di Statistica.
Qualora il tasso di riferimento debba essere riferito a periodi inferiori all'anno, lo stesso viene determinato con i criteri di cui sopra considerando il tasso di rendimento netto della gestione MONETA FORTE e la variazione dell'indice ufficiale del costo della vita relativi alla frazione di anno interessata, espressa in mesi interamente trascorsi.
B) Adeguamento del capitale
Ad ogni ricorrenza annuale della data di effetto ed alla scadenza viene attribuita una maggiorazione di capitale ottenuta moltiplicando il capitale iniziale, ridotto nella proporzione in cui il numero degli anni trascorsi sta al numero degli anni della durata pagamento premi, per una percentuale pari al tasso di riferimento di cui al punto A).
L'ammontare di tali maggiorazioni si adegua annualmente di una percentuale pari al tasso di riferimento di cui al punto A).

Se ti riconoscono la polizza, le rivalutazioni annuali sopra descritte non sono male.

Mi sembra di aver capito che ti danno il maggiore tra il rendimento moneta forte (80% del rendimento del fondo assicurativo interno) e un parametro legato all'inflazione che non puo essere inferiore al 4% (ma che con un inflazione Istat al 2,5% raggiunge il 5,5%).

Considerando che negli ultimi 15 anni inflazioni intorno al 2% si sono viste solo un paio di volte (intorno al 2000 o giu' di li'), il minor tasso di rivalutazione dovrebbe aggirarsi intorno al 5%..

Negli anni novanta non mi stupirei di tassi annui di rivalutazione tra il 6% e il 7,5%.

Considerando che tali tassi si considerano consolidati, il tuo capitale assicurato iniziale (i famosi 21.305.928) e' destinato ad essere cresciuto molto bene (ipotizza di capitalizzare una media del 6% ogni anno dall'inizio ad oggi).

L'importante e' che tu abbia un contratto in cui viene impegnata la compagnia assicuratrice, e che il famoso librozzo sia riferibile al contratto stesso.

Mi sembrava strano che avessi a disposizione tutti quei dati.

Librozzo con scritto: Da non consegnare al cliente :'( :'( :'( :mmmm: :no: :angry:

Se ne sentono proprio di tutti i colori.

p.s.

Passare 6 o 7 anni dando i soldi a qualcuno senza avere un riscontro almeno annuo della polizza e' stato un po' ingenuo.

Auguri.
 
milegio ha scritto:
-------------------------------
Mi sembra di aver capito che ti danno il maggiore tra il rendimento moneta forte (80% del rendimento del fondo assicurativo interno) e un parametro legato all'inflazione che non puo essere inferiore al 4% (ma che con un inflazione Istat al 2,5% raggiunge il 5,5%).

Considerando che negli ultimi 15 anni inflazioni intorno al 2% si sono viste solo un paio di volte (intorno al 2000 o giu' di li'), il minor tasso di rivalutazione dovrebbe aggirarsi intorno al 5%..

Negli anni novanta non mi stupirei di tassi annui di rivalutazione tra il 6% e il 7,5%.

Considerando che tali tassi si considerano consolidati, il tuo capitale assicurato iniziale (i famosi 21.305.928) e' destinato ad essere cresciuto molto bene (ipotizza di capitalizzare una media del 6% ogni anno dall'inizio ad oggi).

L'importante e' che tu abbia un contratto in cui viene impegnata la compagnia assicuratrice, e che il famoso librozzo sia riferibile al contratto stesso.

Mi sembrava strano che avessi a disposizione tutti quei dati.


Passare 6 o 7 anni dando i soldi a qualcuno senza avere un riscontro almeno annuo della polizza e' stato un po' ingenuo.



QUOTE]
" Se ti riconoscono la polizza, le rivalutazioni annuali sopra descritte non sono male."

POTREBBERO NON RICONOSCERMELA?????

Io ho in mano il contratto originale e il famoso librozzo con la scritta in calce.
Le condizioni dovrebbero essere quelle del librozzo che ha una parte comune e varie sezioni speciali riferite ad altre polizze( con altri codici) e quindi quella che descrive la mia tariffa.
Quelle info che ho postato provengono dalla scannerizzazione del suddetto librozzo.

Se ben capisco da quello che mi dici dovrei avere minimo il 4% più un eventuale altro x% legato al fatto che il tasso minimo è al netto di una parte di inflazione????

Se decido di congelarla 5 anni l' unica pippa è che se mi servissero prima della scadenza mi giocherei l'intero interesse dal momento del "congelamento".???

A proposito come si chiama in gergo tecnico il congelamento?

Capisco che sto profittando della vostra gentilezza.
Spero di potere essere utile anch'io n seguito....

Grazie di nuovo a tutti
 
Ho detto se te la riconoscono perche' mi pare di aver capito che l'agente ha combinato qualche pasticcio.

Ma non volevo crearti panico al riguardo.

Se hai un contratto della compagnia, dovrebbero rispettarlo.

Ti riporto il librozzo che hai scannerizzato evidenziandoti in neretto le parti che, a mio avviso, comportano quella rivalutazione annua a cui ti ho accennato.

La parte centrale e' quella relativa alla possibilita' di congelamento (si dovrebbe chiamare sospensione se non ricordo male).

In qualsiasi successivo momento tu chiedessi il riscatto ti verrebbe liquidato il capitale comprensivo delle rivalutazioni fino a quel momento (ai tassi di cui si e' parlato precedentemente con minimo 4%).

Quindi non perderesti nemmeno gli interessi.

Quindi ti converrebbe sospenderlo non solo per la scadenza minima ma scegliendo una data molto lontana (tanto li puoi comunque riscattare prima eventualmente)

Sembrerebbe troppo bello vero?

Eppure leggendo quelle parti evidenziate a me sembra proprio cosi'.

Pero' chiedilo espressamente all'assicuratore e, in caso di risposta negativa (la tentazione di provarci gli verra'), chiedigli di dimostrartela contratto alla mano.

Avevo iniziato con un consiglio di carattere generale (verifica la possibilita' di una sospensione) ma mi sto addentrando in valutazioni specifiche del tuo contratto.

Non ho le qualifiche necessarie per farlo quindi magari un'ulteriore conferma alle mie ipotesi non farebbe male (un amico competente in materia, un bancario onesto, una persona autorevole di questo forum).


Comunque ben lieto se ti sono stato di qualche aiuto.

A meno di aver preso qualche cantonata sembra che tu abbia per le mani un bel prodottino per il futuro.

Non fartelo togliere o modificare con qualche eventuale ingarbugliata proposta.

La semplicita' (seguire quanto previsto dal contratto in essere) paga.

Ri - auguri

:) :) :)



Ricopio il famoso librozzo evidenziando alcune parti.



ecco le condizioni scannerizzate dal librozzo che mi era stato puntinato assieme al contratto.
CONDIZIONI SPECIALI
dell'assicurazione mista a premio annuo costante e a indicizzazione del capitale
TARIFFA 3/C
A) Tasso di riferimento per l'adeguamento delle prestazioni
Si definisce rendimento MONETA FORTE il tasso pari ad almeno l'80% del rendimento netto della speciale gestione patrimoniale denominata MONETA FORTE, di cui al punto 3) dell'allegato regolamento della gestione, riferito al terzo mese antecedente la ricorrenza annuale della data di effetto della polizza.

Si definisce tasso dì riferimento per l'adeguamento dei premi e delle prestazioni il maggior valore tra il suddetto rendimento MONETA FORTE e la misura minima, determinata in base alla variazione annuale dell'indice ufficiale del costo della vita con i seguenti criteri:

1) se, da un anno al successivo, la variazione in aumento è superiore od uguale al 6%, la misura minima è pari al 75% della variazione percentuale effettivamente verifìcatasi aumentata di 1.5 punti, con un massimo del 21%;
2) se, da un anno al successivo, la variazione in aumento è compresa tra il 3% ed il 6%, la misura minima è pari al 6%;
3) se, da un anno al successivo, la variazione in aumento è inferiore al 3%, la misura minima è pari all'effettiva variazione percentuale verificatasi aumentata di 3 punti, con un minimo del 4%.


Per variazione annuale dell'indice ufficiale del costo della vita si intende il rapporto tra il numero indice mensile del terzo mese antecedente la ricorrenza annuale della polizza ed il numero indice adottato alla ricorrenza annuale precedente diminuito dell'unità; in ogni caso se l'indice ufficiale del costo della vita risulta inferiore all'indice adottato alla ricorrenza annuale precedente, la variazione viene posta, convenzionalmente, uguale a O e l'indice viene sostituito, agli effetti della determinazione delle successive variazioni, dall'indice adottato alla ricorrenza annuale precedente.
Per indice ufficiale del costo della vita si intende il numero indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e di impiegati risultante dal Notiziario ISTAT pubblicato dall'Istituto Centrale di Statistica
.
Qualora il tasso di riferimento debba essere riferito a periodi inferiori all'anno, lo stesso viene determinato con i criteri di cui sopra considerando il tasso di rendimento netto della gestione MONETA FORTE e la variazione dell'indice ufficiale del costo della vita relativi alla frazione di anno interessata, espressa in mesi interamente trascorsi.
B) Adeguamento del capitale
Ad ogni ricorrenza annuale della data di effetto ed alla scadenza viene attribuita una maggiorazione di capitale ottenuta moltiplicando il capitale iniziale, ridotto nella proporzione in cui il numero degli anni trascorsi sta al numero degli anni della durata pagamento premi, per una percentuale pari al tasso di riferimento di cui al punto A).
L'ammontare di tali maggiorazioni si adegua annualmente di una percentuale pari al tasso di riferimento di cui al punto A).

C) Riduzione
Per i contratti con durata pagamento premi inferiore a 5 anni, a parziale di quanto disposto al secondo comma dell'ari. 7 delle Condizioni Generali di j il contralto rimane in vigore se risultano pagate almeno due annualità di prt
A specifica di quanto disposto al secondo comma dell'ari. 7 delle Cor Generali di polizza, il valore del capitale ridotto, valutato alla ricorrenza i della data di effetto della polizza che precede la data di scadenza dell'ultima premio corrisposta (*), risulta così determinato:
1) si calcola la differenza tra il capitale iniziale assicurato, ridotto nella zione in cui il numero dei premi corrisposti sta al numero dei premi pai l'importo di un premio annuo netto, ridotto nella proporzione in cui il num premi non corrisposti sta al numero dei premi pattuiti, il risultato di tale dii viene diminuito di una percentuale pari ad una volta e mezzo il numero de non corrisposti;
2) all'ammontare di cui al punto 1) si somma l'importo di tutte le maggie di capitale attribuite negli anni precedenti, in vigore alla suddetta ricorrenza a
II valore del capitale ridotto viene adeguato annualmente di una percentu al tasso di riferimento di cui al punto A).
D) Riscatto
Per i contratti con durata pagamento premi inferiore a 5 anni, a parziale di quanto disposto al primo comma dell'ari. 8 delle Condizioni Generali di l'Istituto consente quanto previsto allo stesso articolo qualora siano state cor almeno due annualità di premio.
A specifica di quanto disposto al punto A) dell'ari. 8 delle Condizioni ( di polizza, il valore di riscatto è pari all'importo del capitale ridotto, in vig data di richiesta del riscatto, determinato con i criteri di cui al punto C).
E) Riallivazione
In deroga al primo e secondo comma dell'ari. 6 delle Condizioni Gen polizza, il contratto può essere riattivato nel termine massimo di un anno di denza della prima rata di premio non pagata, fermo restando che nell'inter polizza - - esclusi i primi trenta giorni - - rimane sospesa nei suoi effetti e e scorsi sei mesi dalla data di scadenza della prima rata di premio non pagata, tivazione viene subordinata al risultato soddisfacente, ad esclusivo £ dell'Istituto, di una nuova visita medica.
La riattivazione deve avvenire mediante il versamento, oltre che delle premio non pagate alle rispeltive scadenze, anche degli interessi sulle stesse premio, calcolati in base al saggio annuo di riattivazione per il periodo, esp mesi interamente trascorsi, tra le rispettive date di scadenza ed il giorno pre la data di riattivazione.
Il saggio annuo percentuale di riattivazione è pari al tasso di riferimenti al punto A) aumentato di un punto, con un minimo pari al saggio legale, e alla ricorrenza annuale della data di effetto della polizza precedente la data denza della rata di premio non pagata (**); qualora la riattivazione avve primo anno di assicurazione il tasso annuo di riferimento è ottenuto nell'ipo la data di effetto della polizza sia di un anno antecedente a quella effettiva.
La riattivazione del contratto risoluto o ridotto per mancato pagamento i mi, ed effettuata nei termini di cui ai commi precedenti, ripristina le prestazione
(*) Oppure alla data stessa di scadenza dell'ultima rata dì premio corrisposta se questa coincide con uni annuale della data di effetto.
(**) Oppure alla data stessa dì scadenza della rata di premio se questa coincide con una ricorrenza ar data di effetto.
ite ai valori contrattuali che si sarebbero ottenuti qualora non si fosse verificata interruzione del pagamento dei premi, fatto salvo, in ogni caso, quanto disposto e Condizioni Generali in ordine alla validità delle garanzie assicurative.
Opzioni
In sede di emissione, il Contraente può optare per la conversione del capitale, liquidabile, in caso di morte dell'Assicurato nel corso della durata contrattuale, in una rendita vitalizia immediata sulla testa del Beneficiano designato pagabile a rate •anticipate secondo la rateazione prescelta. La data di decorrenza della rendita è ncidente con la data del decesso dell'Assicurato. L'importo della rendita si ottiene Itiplicando il capitale liquidabile in caso di morte per il coefficiente determinato la base dell'età del Beneficiario alla suddetta data, riportato nella tabella da alle-•e alla polizza su richiesta del Contraente. La rendita si adegua di una percentuale iua pari al tasso di riferimento di cui al punto A).

In qualsiasi momento prima della scadenza contrattuale, in caso di vita n'Assicurato rinunciando alla liquidazione del capitale, il Contraente può scegliere a delle seguenti combinazioni:
1) proseguimento dell'assicurazione fino ad una nuova scadenza indicata dal mtraente, da stabilirsi comunque in modo che la durata risulti non inferiore ai 5 ni; il proseguimento avverrà con un capitale assicurato, sia in caso di morte che caso di vita alla nuova scadenza, pari a quello assicurato alla scadenza originaria,
adeguato annualmente di una percentuale pari al tasso di riferimento di cui al punto ).

In caso di richiesta di riscatto nel corso del proseguimento dell'assicurazione, ene liquidato un importo pari al capitale in vigore alla data di richiesta del riscatto;


2) conversione del capitale assicurato in una rendita vitalizia adeguabile secondo coefficiente della tabella A riportato in polizza, determinato in base all'età a sca-
snza dell'Assicurato;
3) conversione del capitale assicurato in una rendita vitalizia di maggiore importo, spetto a quella di cui al punto 2), ma a più bassa indicizzazione secondo il coefficiente ella tabella D riportato in polizza, determinato in base all'età a scadenza dell'Assicurato;
4) conversione del capitale assicurato in una rendita in parti della gestione FondoINA, disciplinata dall'allegato Regolamento di gestione. Il valore netto unitario di iascuna parte viene calcolato in base al punto 6) del citato Regolamento. Il numero delle parti in cui è espressa la rendita viene ottenuto dividendo il capitale assicurato dia scadenza per il valore netto unitario di ciascuna parte in vigore alla stessa data : moltiplicando il rapporto per il coefficiente della tabella A riportato in polizza, letermìnato in base all'età dell'Assicurato alla scadenza; il controvalore in lire delle 3arti in cui è espressa la rata di rendita viene determinato sulla base del valore netto -irritano delle parti alla data del primo giorno del mese precedente a quello di scadenza di ciascuna rata; detto valore netto unitario non può comunque risultare inferiore a quello in vigore alla data di scadenza capitalizzato al tasso del 4% per il periodo intercorrente tra tale data e quella di scadenza di ciascuna rata dì rendita;
5) conversione del capitale assicurato in una rendita garantita per un minimo di 5 o 10 anni (indipendentemente cioè dall'esistenza in vita dell'Assicurato) e successivamente vitalizia secondo i coefficienti delle tabelle B e C riportati in polizza, determinati in base all'età a scadenza;
6) conversione del capitale assicurato in una rendita su due teste, la propria e quella di altro vitaliziando dello stesso o dell'altro sesso, interamente o parzialmente reversibile al sopravvivente, secondo i coefficienti da determinarsi in base all'aliquota di reversibilità ed alla combinazione dell'età delle due teste alla data di scadenza.
Le rendite di opzione di cui ai punti 2), 5) e 6), si adeguano di una percentuale annua pari al tasso di riferimento di cui al punto A), mentre quella di cui al punto 3) si adegua di una percentuale annua pari al tasso di riferimento di cui al punto A) diminuito di 4 punti e scontato al tasso del 4% per il periodo di un anno.
 
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