franco CFA

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Domenica sera Alessandro di Battista ha detto al programma “Che tempo che fa” di Fabio Fazio: «Finché non avremo risolto la questione del franco CFA, la gente continuerà a scappare dall’Africa». È la seconda volta in pochi giorni che un dirigente del Movimento 5 Stelle cerca di spiegare le ragioni dei flussi migratori dall’Africa prendendosela con l’unione monetaria sottoscritta da una serie di paesi africani con la Francia.

La scorsa settimana era stato il capo politico del Movimento Luigi Di Maio ad accusare le politiche “neocolonialiste” della Francia, e in particolare il “franco CFA”, di essere la “vera” causa dell’immigrazione in Italia. Le cose però non stanno così, come dimostrano un paio di dati: ad esempio, in tutto il 2018 le persone arrivate in Italia da paesi che adottano questa moneta sono state circa duemila.

Il franco della “Communauté Financière Africaine” (“comunità finanziaria africana”, CFA) fu introdotto nel 1945 nelle colonie francesi dell’Africa occidentale: oggi è una moneta usata da quattordici paesi dell’Africa occidentale e centrale, gestita dalla Banca centrale francese e con un cambio fisso stabilito con l’euro (un euro è pari a 655,957 franchi CFA).

I paesi membri dell’Unione dell’Africa occidentale, in verde (Benin, Burkina Faso, Guinea-Bissau, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Senegal e Togo), e in rosso quelli dell’Unione dell’Africa centrale (Camerun, Repubblica dell’Africa Centrale, Chad, Congo-Brazzaville, Guinea Equatoriale e Gabon) (Wikimedia Commons)

I sostenitori del franco CFA si trovano soprattutto tra gli economisti francesi e gli esponenti dei governi e delle classi dirigenti dei paesi che lo adottano. Il loro principale argomento a favore della moneta è che, essendo vincolata all’euro, è stabile. Questo garantisce prezzi costanti, evita scossoni monetari, come improvvise vampate di inflazione, e permette scambi più semplici e sicuri con la Francia e il resto dell’Unione Europea. Per dimostrare la bontà del sistema viene spesso fatto l’esempio della Guinea, che abbandonò l’unione monetaria per poi farvi rapidamente ritorno a causa dell’inflazione e dell’instabilità che l’avevano colpita.

Altrettanto spesso, però, il franco CFA è criticato da intellettuali africani ed europei ed esponenti di partiti e movimenti anticolonialisti poiché è accusato di costituire un freno allo sviluppo di quei paesi e di essere uno strumento di controllo indiretto da parte della Francia. Da un lato, infatti, il cambio fisso permette alle élite urbane di spendere facilmente il loro denaro importando beni di lusso europei (acquistati molto spesso con i soldi frutto della corruzione endemica nella regione); dall’altra questo sistema permette alle multinazionali francesi di investire nei paesi africani senza temere un’improvvisa svalutazione.

I produttori che vorrebbero esportare i loro beni in Europa, però, hanno grosse difficoltà, poiché il cambio fisso rende troppo costose le loro merci (una barriera che invece è vista di buon occhio da chi, come gli agricoltori francesi ed europei, rischia di soffrire la concorrenza dei produttori africani). Il fatto che i paesi membri dell’unione monetaria debbano tenere le loro riserve di valuta estera depositate sui conti della Banca centrale francese, un grave problema secondo Di Maio e Di Battista, è in realtà una questione relativamente secondaria. È vero che la Banca centrale francese restituisce in interessi ai paesi africani meno di quanto guadagna investendo il denaro depositato sui suoi conti, ma si tratta in ogni caso di cifre piuttosto contenute. In tutto, i depositi ammontano a circa 7 mila miliardi di franchi CFA, ossia poco più di 10 miliardi di euro che fruttano abbastanza denaro da pagare lo 0,5 per cento degli interessi sul debito pubblico francese.

Alla fine del 2017, durante un viaggio in Africa occidentale, il presidente francese Emmanuel Macron annunciò la sua intenzione di riformare il franco CFA sulla base delle indicazioni che sarebbero arrivate dagli stati che lo adottano. Disse inoltre che sarebbe stato favorevole alla sua soppressione, se fosse stata quella la richiesta. Da allora però nessun paese membro dell’unione ha fatto richiesta per uscirne.

Alle critiche provenienti in genere da sinistra contro la politica “neocoloniale” della Francia si sono aggiunte di recente, in particolare in Italia, critiche provenienti da destra, da ambienti complottisti, “sovranisti” e “no euro”. Sono critiche più limitate e si occupano essenzialmente di legare il problema dell’immigrazione al franco CFA: sarebbe la presenza di un’unione monetaria a causare i problemi economici degli stati africani, nello stesso modo in cui l’euro causa problemi ai paesi dell’Europa meridionale. A sua volta, essendo causa di sottosviluppo, la moneta unica africana sarebbe la principale causa dell’emigrazione, che rappresenta un problema, ancora una volta, soprattutto per i paesi dell’Europa periferica.

Di Maio e Di Battista sembrano aver attinto a questo filone per le loro critiche, mettendosi così nella scia di altri leader della destra italiana, come Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che è stata una dei primi politici di primo piano a parlare in Italia della questione del franco CFA.

Il problema principale in queste critiche è che sono molto ingenue e semplicistiche, e prescindono dai principali dati di fatto in nostro possesso. Come dimostra questa tabella del ministero dell’Interno, i paesi che hanno il franco CFA non producono molta emigrazione destinata all’Italia. Appena duemila migranti in tutto il 2018 sono arrivati dai 14 paesi che adottano questa moneta.

I paesi di provenienza sono invece più di frequente Tunisia, Eritrea, Iraq e Nigeria, che in anni recenti hanno avuto poco o nulla a che fare con la Francia e con il suo sistema monetario africano.

Seppure la questione del franco CFA sia attuale e problematica per molti paesi africani, storici ed esperti sono concordi nel ritenere che le difficoltà economiche dell’Africa e la spinta all’emigrazione siano fenomeni estremamente complessi, con molteplici cause difficili da catalogare: è un esercizio ingenuo cercare di individuare in un unico fattore scatenante la spiegazione di fenomeni di così grande portata.
 
Non sanno più cosa inventare per mascherare le loro cavolate e distrarre il popolo.
 
Non sanno più cosa inventare per mascherare le loro cavolate e distrarre il popolo.

Campagna elettorale del cavolo ( e basata sul nulla e su bufale) per le europee.
Che vergogna!
Solo qualche capra non lo capirebbe.
 
Campagna elettorale del cavolo ( e basata sul nulla e su bufale) per le europee.
Che vergogna!
Solo qualche capra non lo capirebbe.

Che poi hanno anche toppato. I migranti provenienti da quei paesi sono solo una piccola minoranza. Dati del Ministero degli Interni.
 
Che poi hanno anche toppato. I migranti provenienti da quei paesi sono solo una piccola minoranza. Dati del Ministero degli Interni.

Una piccola minoranza che anzichè venire a morire in mare o finire sotto un ponte potrebbe emigrare in un paese africano vicino ricco se non fosse sfruttato fino all'osso. Non ti viene il sospetto?? :rolleyes:
 
Che poi hanno anche toppato. I migranti provenienti da quei paesi sono solo una piccola minoranza. Dati del Ministero degli Interni.

spiega


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:):):)
 
Una piccola minoranza che anzichè venire a morire in mare o finire sotto un ponte potrebbe emigrare in un paese africano vicino ricco se non fosse sfruttato fino all'osso. Non ti viene il sospetto?? :rolleyes:

E io ti domando. Tra tutte le nazioni che strasfruttano l'Africa, noi compresi, perchè ora viene fuori proprio la Francia? La storia del franco è solo uno dei mille aspetti (peraltro oggetto di discussione) delle problematiche economiche di quel continente. Allora perchè non parlare del coltan o delle piantagioni della caucciù, dell'oro, dei diamanti...
Solo un ingenuo non riesce a vedere che questo attacco è puramente strumentale per distrarre l'attenzione.
 
E io ti domando. Tra tutte le nazioni che strasfruttano l'Africa, noi compresi, perchè ora viene fuori proprio la Francia? La storia del franco è solo uno dei mille aspetti (peraltro oggetto di discussione) delle problematiche economiche di quel continente. Allora perchè non parlare del coltan o delle piantagioni della caucciù, dell'oro, dei diamanti...
Solo un ingenuo non riesce a vedere che questo attacco è puramente strumentale per distrarre l'attenzione.



mentre non erano sciocchi quelli che tifavano gli anglo-francesi per l'invasione della Libia

sono certo che la massima parte dei libici siano felicissimi di queste sinistre ideone


:):):)
 

Il problema principale in queste critiche è che sono molto ingenue e semplicistiche, e prescindono dai principali dati di fatto in nostro possesso. Come dimostra questa tabella del ministero dell’Interno, i paesi che hanno il franco CFA non producono molta emigrazione destinata all’Italia. Appena duemila migranti in tutto il 2018 sono arrivati dai 14 paesi che adottano questa moneta.



I paesi di provenienza sono invece più di frequente Tunisia, Eritrea, Iraq e Nigeria, che in anni recenti hanno avuto poco o nulla a che fare con la Francia e con il suo sistema monetario africano.

screenshot-www.interno.gov_.it-2019.01.21-10-10-34.jpg


La storia della moneta francese in Africa che favorirebbe l'immigrazione, spiegata - Il Post
 
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Il franco della “Communauté Financière Africaine” (“comunità finanziaria africana”, CFA) fu introdotto nel 1945 nelle colonie francesi dell’Africa occidentale: oggi è una moneta usata da quattordici paesi dell’Africa occidentale e centrale, gestita dalla Banca centrale francese e con un cambio fisso stabilito con l’euro (un euro è pari a 655,957 franchi CFA).
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oggi Barisoni diceva 1885 e l'ha ripetuto parecchie volte.
1885 o 1945?
 
Non sanno neanche di cosa parlano

Mosca ordina e loro eseguono
 
Che poi hanno anche toppato. I migranti provenienti da quei paesi sono solo una piccola minoranza. Dati del Ministero degli Interni.

Hanno toppato? Secondo te quanto gliene importa?

Secondo te quanti di quelli che hanno sentito quell'intervista e sono pro 5 stelle sono andati effettivamente ad approfondire la questione del Franco CFA?

Lo zero virgola.

E quanti NON grillini l'hanno fatto?

Pochi.

Quindi il virus del dubbio è stato inoculato.

Se poi ci aggiungi che Macron o la Francia stanno sulle balle a tante persone avrai una teoria infondata che però incontra il favore di molte persone che non sentiranno di certo la necessità di approfondire l'argomento.

E se pensi che questo governo sia l'unico ad usare questa strategia comunicativa, rimarrai deluso perché ormai lo fanno tutti. Anche Renzi lo faceva.
 
Sul punto in questione a mio avviso Giggino non ha torto
Ovviamente non nel modo bambinesco che dice lui
Ma sicuramente è uno degli aspetti da analizzare più a fondo , su questo concordo

Mi chiedo invece il senso di questo attacco frontale e , a mio avviso , riguarda cose che non conosciamo fino in fondo

Va beh che da questi mi aspetto di tutto ma un perché ci sarà
 
Hanno toppato? Secondo te quanto gliene importa?

Secondo te quanti di quelli che hanno sentito quell'intervista e sono pro 5 stelle sono andati effettivamente ad approfondire la questione del Franco CFA?

Lo zero virgola.

E quanti NON grillini l'hanno fatto?

Pochi.

Quindi il virus del dubbio è stato inoculato.

Se poi ci aggiungi che Macron o la Francia stanno sulle balle a tante persone avrai una teoria infondata che però incontra il favore di molte persone che non sentiranno di certo la necessità di approfondire l'argomento.

E se pensi che questo governo sia l'unico ad usare questa strategia comunicativa, rimarrai deluso perché ormai lo fanno tutti. Anche Renzi lo faceva.

Già.
 
Hanno toppato? Secondo te quanto gliene importa?

Secondo te quanti di quelli che hanno sentito quell'intervista e sono pro 5 stelle sono andati effettivamente ad approfondire la questione del Franco CFA?

Lo zero virgola.

E quanti NON grillini l'hanno fatto?

Pochi.

Quindi il virus del dubbio è stato inoculato.

Se poi ci aggiungi che Macron o la Francia stanno sulle balle a tante persone avrai una teoria infondata che però incontra il favore di molte persone che non sentiranno di certo la necessità di approfondire l'argomento.

E se pensi che questo governo sia l'unico ad usare questa strategia comunicativa, rimarrai deluso perché ormai lo fanno tutti. Anche Renzi lo faceva.

preciso, questo è il loro modo infame di fare propaganda per conto dei russi
 
E io ti domando. Tra tutte le nazioni che strasfruttano l'Africa, noi compresi, perchè ora viene fuori proprio la Francia? La storia del franco è solo uno dei mille aspetti (peraltro oggetto di discussione) delle problematiche economiche di quel continente. Allora perchè non parlare del coltan o delle piantagioni della caucciù, dell'oro, dei diamanti...
Solo un ingenuo non riesce a vedere che questo attacco è puramente strumentale per distrarre l'attenzione.

La legione straniera, l'OAS, l'Indocina, l'Algeria. La grandeur francese si è infranta sul muro di Macron. L'ebete preferito dalle elites.
 
E io ti domando. Tra tutte le nazioni che strasfruttano l'Africa, noi compresi, perchè ora viene fuori proprio la Francia? La storia del franco è solo uno dei mille aspetti (peraltro oggetto di discussione) delle problematiche economiche di quel continente. Allora perchè non parlare del coltan o delle piantagioni della caucciù, dell'oro, dei diamanti...
Solo un ingenuo non riesce a vedere che questo attacco è puramente strumentale per distrarre l'attenzione.

DiMaio ha puntato il dito in particolare sulla Francia perchè è il paese che più di altri la fa da padrone, ma ha parlato al plurale, vari paesi europei. La storia del franco non è uno dei 1000 aspetti, ma l'Aspetto più importante che ha, tra l'altro, portato nella fossa anche Gheddafi per opera di, guarda caso, i francesi. Che poi i problemi dell'Africa sono molti sarà anche vero, ma negare le responsabilità dei governi d'oltralpe non è da ingenui, è da criminali. Che poi, sinceramente, non saprei proprio da cosa dovrebbero distrarre l'attenzione i nostani: l'unico difetto di queste accuse dirette alla Francia è che non sono state fatte prima. O puoi onestamente affermare che i francesi in Africa fanno del bene?
 
DiMaio ha puntato il dito in particolare sulla Francia perchè è il paese che più di altri la fa da padrone, ma ha parlato al plurale, vari paesi europei. La storia del franco non è uno dei 1000 aspetti, ma l'Aspetto più importante che ha, tra l'altro, portato nella fossa anche Gheddafi per opera di, guarda caso, i francesi. Che poi i problemi dell'Africa sono molti sarà anche vero, ma negare le responsabilità dei governi d'oltralpe non è da ingenui, è da criminali. Che poi, sinceramente, non saprei proprio da cosa dovrebbero distrarre l'attenzione i nostani: l'unico difetto di queste accuse dirette alla Francia è che non sono state fatte prima. O puoi onestamente affermare che i francesi in Africa fanno del bene?

E allora? Scoprite queste cose solo adesso perchè ve le dice Di Maio, anzi Casaleggio? È da una vita che sanno tutti che le ricchezze dell'Africa sono depredate dai paesi sviluppati, Francia inclusa. Tra l'altro nel contesto immigrazione che, dati alla mano, hanno poco a che fare con la storia del franco.
 
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