Antoniano2
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REDDITO DI CITTADINANZA
popolazione del villaggio 10.000
reddito medio 100 unitá di potere d'acquisto
PIL 1.000.000 di unitá
media 100; varianza 25 - distribuzione normale del reddito.
proposta di un reddito per la popolazione che guadagna meno di 50 unitá costituisce il 2.25% del pil. Pertanto tale PIL viene meno 22.500 unitá
Le persone coinvolte sono 677 ovvero il 6,77% della popolazione. Contando che tutti quelli che guadagnano fino a 60 unitá vengono spinti a smettere di lavorare perché il differenziale di guadagno non é sufficiente a convincere le persone a lavorare, la porzione di PIL che viene persa é pari al 5,48% ovvero 54.800 unitá. La popolazione coinvolta sale a 1390 persone.
Avremo cosi
PIL che cala da 1.000.000 di unitá a 955.200 unitá (-5,48%)
La popolazione che lavora attivamente scende da 10.000 a 8610 persone (-13.9%)
IL RDC costa 69500 unitá. Ovvero 8,07 unitá per lavoratore attivo.
Il reddito medio dei lavoratori attivi scende cosí da 110,94 unitá a 102,87 unitá (-7,46%)
Supponendo che ante redistribuzione il pil sia diviso in 40% investimenti, 60% consumi e successivamente all'introduzione del RDC cali solo la componente investimenti ed aumenti solo la componente consumi, abbiamo questo quadro:
I consumi passano da 600.000 unità a 614700 unità (+2,45%)
I consumi procapite passano da 60 unità a 61,47 unità (+2,45%)
GLi investimenti calano da 400.000 unità a 320.500 unità (-19,88%)
Per un settore il cui reddito medio é 100 unitá si ritirano 139 operatori su mille che operavano prima dell'introduzione del RDC. in questo modo, supponendo che l'aumento dei consumi sia pari alla media e nessuno entri nel settore, la produzione procapite scizza da 100 a 118,99 (+18,99%) mentre il reddito procapite passa da 100 a 109,94 (+9,94%).
Per un settore il cui reddito medio é 80 unitá si ritirano 303 operatori su mille che operavano prima dell'introduzione del RDC. in questo modo, supponendo che l'aumento dei consumi sia pari alla media e nessuno entri nel settore, la produzione procapite scizza da 80 a 117,59 (+46,99%)mentre il reddito procapite passa da 80 a 108,65 (+35,81%).
Per un settore dove invece il guadagno é superiore alla media, ovvero 120 unitá si ritirano solo 68 operatori su mille che operavano prima dell'introduzione del RDC. in questo modo, supponendo che l'aumento dei consumi sia pari alla media e nessuno entri nel settore, la produzione procapite passa da 120 a 131,91 (+9,93%) mentre il reddito passa da 120 a 121,88 (+1,57%).Supponendo una produttività del capitale pari al 3% annuo di incremento abbiamo:
Incremento produttività per singola unità di potere d'acquisto rispetto all'anno base 1,2% annuo prima del RDC 0,96% dopo l'introduzione del RDC (-0,24%)
Incremento produttività per singola unità di potere d'acquisto dopo dieci anni rispetto all'anno base 12,67% annuo prima del RDC 10,04% dopo l'introduzione del RDC (-2,63%)
popolazione del villaggio 10.000
reddito medio 100 unitá di potere d'acquisto
PIL 1.000.000 di unitá
media 100; varianza 25 - distribuzione normale del reddito.
proposta di un reddito per la popolazione che guadagna meno di 50 unitá costituisce il 2.25% del pil. Pertanto tale PIL viene meno 22.500 unitá
Le persone coinvolte sono 677 ovvero il 6,77% della popolazione. Contando che tutti quelli che guadagnano fino a 60 unitá vengono spinti a smettere di lavorare perché il differenziale di guadagno non é sufficiente a convincere le persone a lavorare, la porzione di PIL che viene persa é pari al 5,48% ovvero 54.800 unitá. La popolazione coinvolta sale a 1390 persone.
Avremo cosi
PIL che cala da 1.000.000 di unitá a 955.200 unitá (-5,48%)
La popolazione che lavora attivamente scende da 10.000 a 8610 persone (-13.9%)
IL RDC costa 69500 unitá. Ovvero 8,07 unitá per lavoratore attivo.
Il reddito medio dei lavoratori attivi scende cosí da 110,94 unitá a 102,87 unitá (-7,46%)
Supponendo che ante redistribuzione il pil sia diviso in 40% investimenti, 60% consumi e successivamente all'introduzione del RDC cali solo la componente investimenti ed aumenti solo la componente consumi, abbiamo questo quadro:
I consumi passano da 600.000 unità a 614700 unità (+2,45%)
I consumi procapite passano da 60 unità a 61,47 unità (+2,45%)
GLi investimenti calano da 400.000 unità a 320.500 unità (-19,88%)
Per un settore il cui reddito medio é 100 unitá si ritirano 139 operatori su mille che operavano prima dell'introduzione del RDC. in questo modo, supponendo che l'aumento dei consumi sia pari alla media e nessuno entri nel settore, la produzione procapite scizza da 100 a 118,99 (+18,99%) mentre il reddito procapite passa da 100 a 109,94 (+9,94%).
Per un settore il cui reddito medio é 80 unitá si ritirano 303 operatori su mille che operavano prima dell'introduzione del RDC. in questo modo, supponendo che l'aumento dei consumi sia pari alla media e nessuno entri nel settore, la produzione procapite scizza da 80 a 117,59 (+46,99%)mentre il reddito procapite passa da 80 a 108,65 (+35,81%).
Per un settore dove invece il guadagno é superiore alla media, ovvero 120 unitá si ritirano solo 68 operatori su mille che operavano prima dell'introduzione del RDC. in questo modo, supponendo che l'aumento dei consumi sia pari alla media e nessuno entri nel settore, la produzione procapite passa da 120 a 131,91 (+9,93%) mentre il reddito passa da 120 a 121,88 (+1,57%).Supponendo una produttività del capitale pari al 3% annuo di incremento abbiamo:
Incremento produttività per singola unità di potere d'acquisto rispetto all'anno base 1,2% annuo prima del RDC 0,96% dopo l'introduzione del RDC (-0,24%)
Incremento produttività per singola unità di potere d'acquisto dopo dieci anni rispetto all'anno base 12,67% annuo prima del RDC 10,04% dopo l'introduzione del RDC (-2,63%)