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ma come dimenticare Salvini, Renzo & Boschi, Bagnai & Borghi e anche qualche nick del FOL, quelli dell'uscita dall'€uro e tanti altri... Tremonti & Berlusca, quelli no, quelli ce li vogliamo dimenticare, non ringraziare.

Eurobarometro, gli italiani favorevoli alla Ue salgono al 64% (dal 49) - Corriere.it

grazie davvero a tutti i nickname antieuropeisti, fanquazzisti e criticoni, quasi quasi vi tolgo dalla lista personale degli ignore, ma solo per Natale :p

"A dispetto del vento politico sovranista, a dispetto delle invettive di Salvini e Di Maio contro Bruxelles, la fiducia degli italiani nella Ue è sensibilmente aumentata nell'ultimo anno. E' quanto rileva l'Eurobarometro in un sondaggio flash commissionato dal Parlamento Europeo e condotto tra il 26 novembre e il 3 dicembre. La percentuale è pari al 64% contro il 49% registrato un anno fa (a dicembre 2017), con un incremento di 15 punti percentuali. Le interviste effettuate su un campione di 26.071 persone in 27 stati membri.
In aumento anche gli italiani che hanno un'immagine positiva dell'UE, ora il 42%, rispetto al 31% di dicembre scorso, con le risposte negative in diminuzione dal 36% al 31%. La tendenza verso un maggior sostegno dei cittadini all'UE è evidente in Italia, ma anche, in misura diversa, in Repubblica Ceca, Grecia, Polonia e Ungheria. A livello europeo, questi primi risultati mostrano un continuo aumento del sostegno all'Unione europea. Il 68% degli intervistati ha giudicato positivamente l'adesione all'UE."
 
anch'io sono favorevole alla ue :yes:

è la pseudoeuropa attuale che mi fa schifo e ribrezzo :yes:
 
anch'io sono favorevole alla ue :yes:

è la pseudoeuropa attuale che mi fa schifo e ribrezzo :yes:

Che dimaia e salvino, dopo un primo momento di reticenza stanno combattendo a colpi di lingua, ma con dignità senza ingoio finale
 
:D peccato non leggerti picciò, tu col fatto che hai votato per gli alleati di Silvio quando era il momento buono di restare con l'Europa virtuosa dei lavoratori non ideologizzati e degli intellettuali sgobboni, resti in castigo :D
 
ma come dimenticare Salvini, Renzo & Boschi, Bagnai & Borghi e anche qualche nick del FOL, quelli dell'uscita dall'€uro e tanti altri... Tremonti & Berlusca, quelli no, quelli ce li vogliamo dimenticare, non ringraziare.

Eurobarometro, gli italiani favorevoli alla Ue salgono al 64% (dal 49) - Corriere.it

grazie davvero a tutti i nickname antieuropeisti, fanquazzisti e criticoni, quasi quasi vi tolgo dalla lista personale degli ignore, ma solo per Natale :p

"A dispetto del vento politico sovranista, a dispetto delle invettive di Salvini e Di Maio contro Bruxelles, la fiducia degli italiani nella Ue è sensibilmente aumentata nell'ultimo anno. E' quanto rileva l'Eurobarometro in un sondaggio flash commissionato dal Parlamento Europeo e condotto tra il 26 novembre e il 3 dicembre. La percentuale è pari al 64% contro il 49% registrato un anno fa (a dicembre 2017), con un incremento di 15 punti percentuali. Le interviste effettuate su un campione di 26.071 persone in 27 stati membri.
In aumento anche gli italiani che hanno un'immagine positiva dell'UE, ora il 42%, rispetto al 31% di dicembre scorso, con le risposte negative in diminuzione dal 36% al 31%. La tendenza verso un maggior sostegno dei cittadini all'UE è evidente in Italia, ma anche, in misura diversa, in Repubblica Ceca, Grecia, Polonia e Ungheria. A livello europeo, questi primi risultati mostrano un continuo aumento del sostegno all'Unione europea. Il 68% degli intervistati ha giudicato positivamente l'adesione all'UE."

siamo andati a votare ???

un po come il 40% di renzo
 
Che dimaia e salvino, dopo un primo momento di reticenza stanno combattendo a colpi di lingua, ma con dignità senza ingoio finale

mai come i piddoforzinia che barattano appecorati 1 decimale di punto con l'accoglienza di tutta l'africa

non cambia nulla si dice 2 e si fa 2.4 o anche di più appunto come accade da che esiste la pseudo europa
 
Che dimaia e salvino, dopo un primo momento di reticenza stanno combattendo a colpi di lingua, ma con dignità senza ingoio finale

Di Maio presto sarà ricordato per il Decreto dignità e numeri alla mano ne vedremo delle brutte, purtroppo per il popolo vero che ne ha fatto le spese

Salvini... beh egli rappresenta una questione più complessa e rappresenta un modo di pensare molto radicato nel paese, non per niente è il leader del partito più vecchio dell'arco costituzionale.
 
finchè avevamo governanti succubi, invertebrati che svendevano gli interessi degli italiani per pochi denari

gli italiani erano sfavorevoli all'europa.....
 
mai come i piddoforzinia che barattano appecorati 1 decimale di punto con l'accoglienza di tutta l'africa

non cambia nulla si dice 2 e si fa 2.4 o anche di più appunto come accade da che esiste la pseudo europa

se tu, scrivendo questa cosa qui sopra, sei "europeista", allora i no €uro sono fan di Draghi
 
mai come i piddoforzinia che barattano appecorati 1 decimale di punto con l'accoglienza di tutta l'africa

non cambia nulla si dice 2 e si fa 2.4 o anche di più appunto come accade da che esiste la pseudo europa

Il tema, vero caro piciotto è che il duo si è ritrovato isolato con le posizioni più dure espresse prorpio dagli altri sovranisti, orban in testa è per questo che adesso sono in ginocchio, perché la scommessa di avere alleati dopo le elezioni di maggio è sfumata, loro non lo dicono ma i loro maggiori alleati sono proprio i socialisti in Europa non i sovranisti
 
ma come dimenticare Salvini, Renzo & Boschi, Bagnai & Borghi e anche qualche nick del FOL, quelli dell'uscita dall'€uro e tanti altri... Tremonti & Berlusca, quelli no, quelli ce li vogliamo dimenticare, non ringraziare.

Eurobarometro, gli italiani favorevoli alla Ue salgono al 64% (dal 49) - Corriere.it

grazie davvero a tutti i nickname antieuropeisti, fanquazzisti e criticoni, quasi quasi vi tolgo dalla lista personale degli ignore, ma solo per Natale :p

"A dispetto del vento politico sovranista, a dispetto delle invettive di Salvini e Di Maio contro Bruxelles, la fiducia degli italiani nella Ue è sensibilmente aumentata nell'ultimo anno. E' quanto rileva l'Eurobarometro in un sondaggio flash commissionato dal Parlamento Europeo e condotto tra il 26 novembre e il 3 dicembre. La percentuale è pari al 64% contro il 49% registrato un anno fa (a dicembre 2017), con un incremento di 15 punti percentuali. Le interviste effettuate su un campione di 26.071 persone in 27 stati membri.
In aumento anche gli italiani che hanno un'immagine positiva dell'UE, ora il 42%, rispetto al 31% di dicembre scorso, con le risposte negative in diminuzione dal 36% al 31%. La tendenza verso un maggior sostegno dei cittadini all'UE è evidente in Italia, ma anche, in misura diversa, in Repubblica Ceca, Grecia, Polonia e Ungheria. A livello europeo, questi primi risultati mostrano un continuo aumento del sostegno all'Unione europea. Il 68% degli intervistati ha giudicato positivamente l'adesione all'UE."

Ah beh, il corriere .... :asd:

26k persone ... direi un campione notevole visto che in UE ci sono circa 500 milioni di persone. :clap:

In italia il sondaggio l'han fatto ai parioli :o
 
Ah beh, il corriere .... :asd:

26k persone ... direi un campione notevole visto che in UE ci sono circa 500 milioni di persone. :clap:

In italia il sondaggio l'han fatto ai parioli :o

leggi bene

il sondaggio NON è del Corriere
 
Il tema, vero caro piciotto è che il duo si è ritrovato isolato con le posizioni più dure espresse prorpio dagli altri sovranisti, orban in testa è per questo che adesso sono in ginocchio, perché la scommessa di avere alleati dopo le elezioni di maggio è sfumata, loro non lo dicono ma i loro maggiori alleati sono proprio i socialisti in Europa non i sovranisti


1520022405955.jpg--il_mostro_da_evitare_il_4_marzo.jpg

"Il mostro da evitare il 4 marzo.

di Claudio Cerasa3 Marzo 2018 alle 06:00
Euro, lavoro, chiusura. Salvini e Di Maio hanno un unico programma di governo. L’Italia può farne a meno. Buon voto a tutti!

Claudio Cerasa
Luigi Di Maio è Matteo Salvini. Matteo Salvini è Luigi Di Maio. E’ così semplice, no? C’è un mostro politico atroce e pericoloso che da mesi ha cominciato a prendere forma in modo esplicito in questa campagna elettorale e che per molte ragioni sarà il vero protagonista del voto del quattro marzo. Luigi Di Maio e Matteo Salvini si presentano alle elezioni alla guida di due schieramenti diversi, ma la sovrapponibilità plastica dei loro programmi ci dice senza possibilità di smentita che dare un voto al leader della Lega o dare un voto a leader del Movimento 5 stelle è come scommettere su uno stesso cavallo, su una stessa azione, su uno stesso risultato. Non sappiamo se lunedì mattina la somma dei seggi conquistati dalla Lega di Matteo Salvini e dal Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio sarà sufficiente a produrre una maggioranza virtuale di governo. Ma già oggi sappiamo che se c’è un programma di governo ampiamente trasversale e agilmente pronto per l’uso quel programma è composto dalla somma delle idee portate avanti in modo esplicito dal capotribù della Lega e dal capopopolo grillino. Le rassicuranti maschere indossate in questa campagna elettorale da Salvini e Di Maio hanno permesso ai due partiti di mettere alcuni punti del proprio programma in secondo piano, ma in realtà è sufficiente dare un’occhiata alle promesse del partito unico della chiusura e dello sfascio per capire che la sovrapposizione tra i due pensieri è pressoché totale – ed è effettivamente quasi un programma di governo.

Primo punto: abolizione della legge Fornero, la cui soppressione come calcolato dalla Ragioneria dello stato comporterebbe una spesa di circa 100 miliardi di euro nella prossima legislatura, più o meno venti miliardi all’anno, praticamente il valore di una legge di Stabilità.

Secondo punto: abolizione del Jobs Act, la cui soppressione come ha ricordato due giorni fa alla Stampa il ministro del Welfare in pectore del Movimento 5 stelle Pasquale Tridico dovrebbe portare anche alla reintroduzione dell’articolo 18.

Terzo punto: superamento dei vincoli europei, con impegno, come hanno scritto nero su bianco M5s e Lega a settembre nella nota di aggiornamento del Def, “a sospendere l’applicazione del raggiungimento del pareggio di Bilancio e quindi il rispetto dell’indebitamento entro il 3 per cento del pil”.

Quarto punto: introduzione di dazi “alla Trump” a protezione del made in Italy, come ripetono da mesi i responsabili esteri ed economia dei due partiti, ignorando ovviamente (oltre alla competenza europea e non nazionale sul tema) il danno che verrebbe prodotto da una politica diffusa di dazi su un export come quello italiano, che registra da anni un surplus tra esportazioni e importazioni pari a 54 miliardi di dollari.

Quinto punto, forse il più importante, forse persino più dell’idea anch’essa condivisa tranne che in alcune sfumature di abolire l’obbligo dei vaccini: il referendum sull’euro. La maschera della finta presentabilità di Di Maio e Salvini ha suggerito a entrambi di lasciare spesso il tema sotto traccia, ma su questo fronte in realtà le idee di Lega e Movimento 5 stelle sono chiare e vale la pena metterle insieme.

La versione di Di Maio (che tre anni fa raccolse con il M5s 200 mila firme per il referendum) è che se l’Europa non ci avrà ascoltato su nulla allora si farà il referendum sull’euro “che per me è l’extrema ratio” anche se “è chiaro che io sarei per l’uscita”. La versione di Salvini è più esplicita ed è scritta nero su bianco sul programma elettorale: “L’euro è la principale causa del nostro declino economico, una moneta disegnata su misura per Germania e multinazionali e contraria alla necessità dell’Italia e della piccola impresa. Abbiamo sempre cercato partner in Europa per avviare un percorso condiviso di uscita concordata. Continueremo a farlo e, nel frattempo, faremo ogni cosa per essere preparati e in sicurezza in modo da gestire da un punto di forza le nostre autonome richieste per un recupero di sovranità”. E se mai ci fossero dubbi, il responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, qualche settimana fa a questo giornale ha chiarito il punto: “Per la Lega uscire dall’euro è la soluzione migliore e con Salvini siamo in sintonia”.

Il programma simmetrico messo insieme dalla Lega e dal Movimento 5 stelle ci ricorda che la vocazione indipendentista e sovranista dei due partiti nasce non solo per ragioni ideologiche ma anche per ragioni di sopravvivenza economica, perché se vuoi abolire la riforma del lavoro, abolire la riforma delle pensioni, introdurre i dazi, hai bisogno di finanziare le tue proposte con miliardi e miliardi di debito aggiuntivo e per fare molto più debito devi ovviamente scappare dalle regole dell’Europa. Ci ricorda questo ma ci ricorda anche altro. Ci ricorda che in fondo il voto del 4 marzo, se visto con la giusta lente di ingrandimento, sarà un voto tra chi sceglierà di essere pienamente nel partito dell’apertura, dell’Europa, dell’euro, della globalizzazione, del non protezionismo e del non trumpismo, e chi invece sceglierà di essere pienamente nel partito del no Europa, del no euro, del no globalizzazione, del sì protezionismo. Ci ricorda questo ma ci ricorda infine un ultimo problema cruciale. Se è vero che il 4 marzo la scelta elettorale sarà decidere se far proseguire o far frantumare il progetto europeo bisogna ricordare che un voto alla Lega o un voto al 5 stelle, comunque lo si voglia guardare, è destinato a far aumentare in egual misura le probabilità che nel prossimo Parlamento ci sia una coalizione fortemente connotata in senso sovranista e protezionista. Prevedere un risultato oggi è ovviamente impossibile ma prevedere che sarebbe un incubo per l’Italia e per l’Europa e per la nostra economia vedere una coalizione guidata da un Di Maio (gli servirebbe il 40 per cento) o da un Salvini (gli basterebbe un voto in più di Forza Italia) è più facile. Vale la pena ricordarselo domenica quando andremo a mettere la nostra ics sulla scheda elettorale. Buon voto a tutti."
 
Come si fa a non essere per la ue sarebbe come dire se si è per la mamma.chi non è per la mamma . per il decreto dignità secondo me si prende il problema dalla parte sbagliata, se chiedi a un imprenditore come me ad esempio ti dice che vorrebbe avere dipendenti che lavorano tanto bene dargli niente e linceziarli al primo accenno di crisi, per poi riprenderli (riassumerli è una parola brutta) appena serve. Tra qualche tempo gli imprenditori si abitueranno alle nuove regole che sono leggermente ma proprio leggermente più stringenti di prima e non se ne ricorderanno più, e poi comunque all'imprenditore interessano altre cose molto più importanti tipo risveglio del lavoro clienti che pagano, ambiente sociale sereno costruttivo e produttivo ecc ecc. Scusate per l'intromissione
 
...eVro/BALLOmetro...
 
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