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Roma, 05 ott 08:49 - (Agenzia Nova) - Netta contrarietà. Tanto più significativa perché arriva da un territorio patria della 'storica' Lega Nord e ad alta concentrazione di piccole imprese. È quella che arriva al disegno di legge sulla riforma della class action approvata dalla Camera mercoledì, e ora all'esame del Senato, dal presidente di Unindustria Varese Riccardo Comerio, che in una intervista a "Il Sole 24 Ore" crede siano altre le priorità: "proprio a fronte dello scarso ricorso e dello scarso utilizzo, il tentativo di approvare una nuova normativa così punitiva per le imprese ha più il sapore ideologico dettato da una cultura anti-industriale".
Intendiamoci: - aggiunge - la difesa dei consumatori è un diritto sacrosanto e ogni politica che tuteli la legalità è un interesse preciso di qualsiasi azienda onesta che, in quanto tale, può rimanere competitiva solo in un mercato con regole chiare fatte rispettare da tutti: "Ma anche l'esercizio della libera iniziativa d'impresa è un diritto e non una colpa da punire prescindere". Si estende l'area delle imprese coinvolte e dei diritti che potranno essere fatti valere: "La prima complicazione è la mancanza di certezze. Non si capisce quali siano i confini del rischio e non si comprende nemmeno se si vogliono mettere dei veri limiti. Diciamo da anni, e a parole tutte le forze politiche sembrano acconsentire, che una delle riforme necessarie al Paese sia quella di rendere più facile e meno burocratica la vita delle imprese. Qui siamo nel versante opposto. Rischiamo di fare dieci passi indietro. Senza certezze, le imprese non investono e se non investono non c'è crescita. Si rischia un cortocircuito, una vera e propria paralisi della fiducia e, dunque, di qualsiasi capacità di programmazione". (segue) (Res)
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Imprese: Comerio (Unindustria) a "Il Sole 24 Ore", un pregiudizio dietro la nuova class action | Agenzia Nova