Traduzione in linguaggio corrente dei luoghi comuni anti-sraeliani

vivaslan

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Gli anti-sionisti e anti-israeliani viscerali hanno sviluppato un lessico loro proprio che ha lo scopo di farli apparire corretti e perbene. Tuttavia, per coglierne il vero significato è indispensabile una traduzione in linguaggio corrente. Per comodità dei nostri lettori, presentiamo qui di seguito una lista di frasi tipiche che ricorrono comunemente nel discorso anti-israeliano, accompagnate dalla spiegazione di ciò che vogliono dire veramente.

“Abu Mazen vuole una soluzione a due stati” = Abu Mazen vuole due stati arabi: uno ripulito al 100% dagli ebrei, e un altro da poter inondare con i discendenti dei profughi palestinesi.

“Porre fine al blocco di Gaza” = lasciare che i terroristi di Gaza possano più comodamente procurarsi armi, esplosivi e tutto ciò di cui necessitano per compiere attentati contro la popolazione israeliana.

“Porre fine all’occupazione” = consegnare ai movimenti terroristi palestinesi altri territori da dove possano più comodamente attaccare Israele (come già fanno dal Libano meridionale, dalla striscia di Gaza, dal Sinai).

“La Palestina deve essere libera dal fiume al mare” = il nostro obiettivo è la cancellazione di Israele.


Hillevi Larsson, una delle parlamentari svedesi che nel 2014 hanno promosso il riconoscimento dello “stato palestinese”, mostra la targa di cui le ha fatto omaggio l’Autorità Palestinese con la mappa dello Stato di Palestina: “il nostro obiettivo è la cancellazione di Israele”

“Sono antisionista, non antisemita” = sono antisemita (per es., in base alla definizione dell’International Holocaust Remembrance Alliance), ma non lo ammetterò mai.

“Sono contro l’Israele del Likud e di Netanyahu” = sono contro Israele qualunque partito sia al governo (infatti ero contro anche quando erano al governo Rabin, Peres, Barak, Sharon, Olmert ecc.).

“Odio Hamas, ma…” = non odio affatto Hamas.

“Sono contro Israele anche se sono ebreo” = ho un disperato bisogno di essere accettato nel mio ambiente anche se è visceralmente anti-israeliano e magari un po’ antisemita.

“Sostengo il movimento BDS (boicottaggio di Israele) per favorire la pace” = voglio distruggere l’economia dell’unico stato ebraico al mondo e dell’unico stato in Medio Oriente dove si può discutere e fare opposizione in modo pacifico e democratico.

“Sostengo Israele solo all’interno delle linee precedenti il 1967” = gli ebrei, come sempre, devono accettare di vivere solo nelle aree che noialtri designiamo per loro, e ringraziare.

“Se solo Yitzhak Rabin fosse ancora vivo…” = faccio finta di ammirare i leader israeliani deceduti, così non devo ascoltare quello che hanno da dire quelli vivi.

“Israele è uno stato da apartheid” = non ho argomenti validi contro Israele, quindi mi invento delle baggianate.

“Israele è responsabile del genocidio dei palestinesi” = vado malissimo in matematica (per me, se la popolazione araba in Israele e Territori è sei volte più numerosa di settant’anni fa significa che ha subito un genocidio).

“Il vero terrorista è Israele” = gli ebrei che si difendono sono terroristi.

“Israele massacra i civili palestinesi” = ripeto a pappagallo ciò che sento dalle fonti che rinforzano i miei pregiudizi.

“Israele deve riprendersi i profughi palestinesi” (e tutti i loro discendenti) = lo stato ebraico deve essere spazzato via.

“I diritti dei gay in Israele sono pinkwashing, cioè servono solo per coprire i crimini d’Israele verso i palestinesi” = nessuno può essere sinceramente a favore dei diritti degli omosessuali (e certamente la società israeliana finge di esserlo per segreto ordine dei suoi propagandisti).

“Gerusalemme non è la capitale di Israele e non ha veri legami con la storia degli ebrei” = la Terra non è rotonda.

“Gli insediamenti ebraici in Cisgiordania sono un ostacolo alla pace” = nessun paese arabo, attuale o futuro, può tollerare ebrei al proprio interno.

“Il Libano ha bisogno di Hezbollah per difendersi” = non sostengo la pace tra Israele e Libano, e non mi importa niente della libera autodeterminazione della popolazione libanese.

“I palestinesi hanno il diritto di difendersi” = i palestinesi hanno il diritto di uccidere gli ebrei (e di rifiutare qualsiasi accordo di pace venga loro proposto).

“I palestinesi sono disperati” = giustifico qualunque cosa facciano i palestinesi, compreso il terrorismo (e le istituzioni autocratiche e cleptocratiche che si sono dati).

“I palestinesi non devono pagare per la Shoà” = non mi importa della Shoà, tanto meno del ruolo che svolse nella Shoà lo sciovinismo arabo e palestinese (e comunque gli ebrei non possono vantare nessuna storia precedente la Shoà in Medio Oriente).

“Senza il sionismo, ebrei e arabi vivrebbero insieme in pace” = credo alle favole, e pazienza se gli ebrei torneranno a vivere come dhimmi (soggiogati) sotto il dominio arabo-islamico.

“Lo stato degli ebrei si comporta come i nazisti” = chi mi dà ascolto non sa un cavolo di niente, quindi posso raccontare tutte le balle che voglio.

(Da: Times of Israel, israele.net, 18.7.18)
 
Gli anti-sionisti e anti-israeliani viscerali hanno sviluppato un lessico loro proprio che ha lo scopo di farli apparire corretti e perbene. Tuttavia, per coglierne il vero significato è indispensabile una traduzione in linguaggio corrente. Per comodità dei nostri lettori, presentiamo qui di seguito una lista di frasi tipiche che ricorrono comunemente nel discorso anti-israeliano, accompagnate dalla spiegazione di ciò che vogliono dire veramente.

“Abu Mazen vuole una soluzione a due stati” = Abu Mazen vuole due stati arabi: uno ripulito al 100% dagli ebrei, e un altro da poter inondare con i discendenti dei profughi palestinesi.

“Porre fine al blocco di Gaza” = lasciare che i terroristi di Gaza possano più comodamente procurarsi armi, esplosivi e tutto ciò di cui necessitano per compiere attentati contro la popolazione israeliana.

“Porre fine all’occupazione” = consegnare ai movimenti terroristi palestinesi altri territori da dove possano più comodamente attaccare Israele (come già fanno dal Libano meridionale, dalla striscia di Gaza, dal Sinai).

“La Palestina deve essere libera dal fiume al mare” = il nostro obiettivo è la cancellazione di Israele.


Hillevi Larsson, una delle parlamentari svedesi che nel 2014 hanno promosso il riconoscimento dello “stato palestinese”, mostra la targa di cui le ha fatto omaggio l’Autorità Palestinese con la mappa dello Stato di Palestina: “il nostro obiettivo è la cancellazione di Israele”

“Sono antisionista, non antisemita” = sono antisemita (per es., in base alla definizione dell’International Holocaust Remembrance Alliance), ma non lo ammetterò mai.

“Sono contro l’Israele del Likud e di Netanyahu” = sono contro Israele qualunque partito sia al governo (infatti ero contro anche quando erano al governo Rabin, Peres, Barak, Sharon, Olmert ecc.).

“Odio Hamas, ma…” = non odio affatto Hamas.

“Sono contro Israele anche se sono ebreo” = ho un disperato bisogno di essere accettato nel mio ambiente anche se è visceralmente anti-israeliano e magari un po’ antisemita.

“Sostengo il movimento BDS (boicottaggio di Israele) per favorire la pace” = voglio distruggere l’economia dell’unico stato ebraico al mondo e dell’unico stato in Medio Oriente dove si può discutere e fare opposizione in modo pacifico e democratico.

“Sostengo Israele solo all’interno delle linee precedenti il 1967” = gli ebrei, come sempre, devono accettare di vivere solo nelle aree che noialtri designiamo per loro, e ringraziare.

“Se solo Yitzhak Rabin fosse ancora vivo…” = faccio finta di ammirare i leader israeliani deceduti, così non devo ascoltare quello che hanno da dire quelli vivi.

“Israele è uno stato da apartheid” = non ho argomenti validi contro Israele, quindi mi invento delle baggianate.

“Israele è responsabile del genocidio dei palestinesi” = vado malissimo in matematica (per me, se la popolazione araba in Israele e Territori è sei volte più numerosa di settant’anni fa significa che ha subito un genocidio).

“Il vero terrorista è Israele” = gli ebrei che si difendono sono terroristi.

“Israele massacra i civili palestinesi” = ripeto a pappagallo ciò che sento dalle fonti che rinforzano i miei pregiudizi.

“Israele deve riprendersi i profughi palestinesi” (e tutti i loro discendenti) = lo stato ebraico deve essere spazzato via.

“I diritti dei gay in Israele sono pinkwashing, cioè servono solo per coprire i crimini d’Israele verso i palestinesi” = nessuno può essere sinceramente a favore dei diritti degli omosessuali (e certamente la società israeliana finge di esserlo per segreto ordine dei suoi propagandisti).

“Gerusalemme non è la capitale di Israele e non ha veri legami con la storia degli ebrei” = la Terra non è rotonda.

“Gli insediamenti ebraici in Cisgiordania sono un ostacolo alla pace” = nessun paese arabo, attuale o futuro, può tollerare ebrei al proprio interno.

“Il Libano ha bisogno di Hezbollah per difendersi” = non sostengo la pace tra Israele e Libano, e non mi importa niente della libera autodeterminazione della popolazione libanese.

“I palestinesi hanno il diritto di difendersi” = i palestinesi hanno il diritto di uccidere gli ebrei (e di rifiutare qualsiasi accordo di pace venga loro proposto).

“I palestinesi sono disperati” = giustifico qualunque cosa facciano i palestinesi, compreso il terrorismo (e le istituzioni autocratiche e cleptocratiche che si sono dati).

“I palestinesi non devono pagare per la Shoà” = non mi importa della Shoà, tanto meno del ruolo che svolse nella Shoà lo sciovinismo arabo e palestinese (e comunque gli ebrei non possono vantare nessuna storia precedente la Shoà in Medio Oriente).

“Senza il sionismo, ebrei e arabi vivrebbero insieme in pace” = credo alle favole, e pazienza se gli ebrei torneranno a vivere come dhimmi (soggiogati) sotto il dominio arabo-islamico.

“Lo stato degli ebrei si comporta come i nazisti” = chi mi dà ascolto non sa un cavolo di niente, quindi posso raccontare tutte le balle che voglio.

(Da: Times of Israel, israele.net, 18.7.18)

parole dementi

quante assurdità

:):):)
 
ecco un po ' di buon senso



:):):)
 
un rabbino ultra ortodosso dichiara sono ebreo e sono antisionista

:):):)
 
uno un po' sciroccato ma sempre ebreo



:):):)
 
“Sono antisionista, non antisemita” = sono antisemita (per es., in base alla definizione dell’International Holocaust Remembrance Alliance), ma non lo ammetterò mai.

per cominciare a confutare l'immane uso delle c a z z a t e che fanno certi sionisti pur di giustificare la pulizia etnica in Israele


:):):)
 
quelle frasi sono troppo elaborate per me e neanche sono buona parte dei nomi fatti fra l'altro ne di persone ne di località
io non sono ne antisemita ne antisionista e non sono manco prosemita o prosionista
semplicemente non voglio qui i casini che fate non so chi sono i buoni o i cattivi ma tutto serve tranne gente troglodita che si ammazza per il proprio amico immaginario
per quanto riguarda i mediorientali islamici non ce li voglio qui a patto che non mollino l'islam e vivano come la gente normale qui
per quanto riguarda ebrei israeliano e via dicendo stessa cosa che vengano solo quellli che vogliono campare tranquilli senza manipolare l'informazione o fare cartelli economici
sia i primi che i secondi appena arrivnao fanno grupp e cominciano ad esigere cose che mai ci sarebbero senza di loro
 
in pratica quando parli di israele devi dire esattamente quello che vogliono altrimenti sono bastonate :asd:
 
Nel suo famoso libro Stephen R. Covey: "Le 7 regole per avere successo " parla della necessità per l’attuazione di un progetto di cominciare pensando alla fine".

"Comincia pensando alla fine" si basa sul principio che tutte le cose sono create due volte. In tutte le cose c'è una prima creazione, quella mentale, e una seconda creazione, quella fisica.

Prendiamo per esempio la costruzione di una casa. Viene portata a termine in ogni particolare prima ancora che venga piantato il primo chiodo. Prima si cerca di avere un'idea molto chiara del tipo di casa che si vuole.

Se desideriamo una casa per la famiglia, con dei bambini, il progetto prevederà un grande soggiorno, dove poter stare. Ci saranno porte scorrevoli ed un giardino con dei giochi.

Lavorate su idee. Si lavora con la propria mente finché non si arriva all'immagine chiara di tutto quello che si vuole costruire.

Poi la si traduce in un progetto e si sviluppano i piani di costruzione. Tutto questo viene fatto prima che si sia toccato una sola volta il terreno.

Se questo non accade, in fase di seconda creazione, la creazione fisica, sarà necessario fare modifiche costose che potrebbero far raddoppiare il costo della casa.

La pace rimane l’unica soluzione tra i due popoli e questa va costruita piano piano.

Mi chiedo però come sia possibile arrivare a questo obiettivo se i palestinesi hanno scritto nero su bianco, nella loro costituzione che desiderano la distruzione completa di Israele e di ogni ebreo?

Se in ogni scuola palestinese si insegna ai bimbi ad odiare gli ebrei come si può arrivare alla pace?
 
Nel suo famoso libro Stephen R. Covey: "Le 7 regole per avere successo " parla della necessità per l’attuazione di un progetto di cominciare pensando alla fine".

"Comincia pensando alla fine" si basa sul principio che tutte le cose sono create due volte. In tutte le cose c'è una prima creazione, quella mentale, e una seconda creazione, quella fisica.

Prendiamo per esempio la costruzione di una casa. Viene portata a termine in ogni particolare prima ancora che venga piantato il primo chiodo. Prima si cerca di avere un'idea molto chiara del tipo di casa che si vuole.

Se desideriamo una casa per la famiglia, con dei bambini, il progetto prevederà un grande soggiorno, dove poter stare. Ci saranno porte scorrevoli ed un giardino con dei giochi.

Lavorate su idee. Si lavora con la propria mente finché non si arriva all'immagine chiara di tutto quello che si vuole costruire.

Poi la si traduce in un progetto e si sviluppano i piani di costruzione. Tutto questo viene fatto prima che si sia toccato una sola volta il terreno.

Se questo non accade, in fase di seconda creazione, la creazione fisica, sarà necessario fare modifiche costose che potrebbero far raddoppiare il costo della casa.

La pace rimane l’unica soluzione tra i due popoli e questa va costruita piano piano.

Mi chiedo però come sia possibile arrivare a questo obiettivo se i palestinesi hanno scritto nero su bianco, nella loro costituzione che desiderano la distruzione completa di Israele e di ogni ebreo?

Se in ogni scuola palestinese si insegna ai bimbi ad odiare gli ebrei come si può arrivare alla pace?

Sicuramente non si arriva alla pace mettendo dei cecchini che uccidono degli innocenti

:):):)
 
Noto con stupore che è stato censurato il mio messaggio ove ho affermato che gli ebrei sono un popolo con le proprie divisioni e con i propri punti di forza e di debolezza, tali da renderlo un popolo come tutti gli altri

:):):)
 
Noto con stupore che è stato censurato il mio messaggio ove ho affermato che gli ebrei sono un popolo con le proprie divisioni e con i propri punti di forza e di debolezza, tali da renderlo un popolo come tutti gli altri

:):):)

Infatti non e' un popolo qualunque, e' il popolo
Eletto da
Dio

Non ho mai capito perche'
Dio abbia permesso l'olocausto del suo popolo eletto...

Forse non l'aveva eletto cosi' tanto
 
Noto con stupore che è stato censurato il mio messaggio ove ho affermato che gli ebrei sono un popolo con le proprie divisioni e con i propri punti di forza e di debolezza, tali da renderlo un popolo come tutti gli altri

:):):)

Quando ne parli si accendono spie e sirene di tutti i tipi,dai info circostanziate e ti cancellano il post quando puoi leggerle liberamente anche su Wikipedia :o:rolleyes:
 
Infatti non e' un popolo qualunque, e' il popolo
Eletto da
Dio

Non ho mai capito perche'
Dio abbia permesso l'olocausto del suo popolo eletto...

Forse non l'aveva eletto cosi' tanto

Che battutona.... Splendida.... e te lo dice un ebreo....Forse non avevamo delegati sindacali in Russia, in Spagna, in Medio Oriente.... Sai com'è.... Siamo brutti e col naso adunco...
 
Ma hai letto cosa ho scritto? Se non immagini la pace, se questa non diventa un obiettivo, non avverrà mai.
Israele vuole la pace con i palestinesi, mentre questi coltivano l’odio.

Nel 2004 un uomo duro come Sharon, ha imposto il suo piano per il disimpegno totale dalla striscia di Gaza. Unilaterale.

Ha trasferito gli ebrei che abitavano la con la forza, disseppellendo i morti ebrei nei loro cimiteri, ha lascando serre ed attrezzi che valevano milioni di dollari.

Con questo intento:
“Sono profondamente convinto che questo disimpegno rafforzerà Israele nel mantenimento della terra necessaria alla nostra esistenza e sarà apprezzato da tutti, vicini e lontani, ridurrà l’odio, romperà assedi e boicottaggi e favorirà la pace con i palestinesi e gli altri nostri vicini”.

Quattordici anni dopo sappiamo che le cose non sono andate, a dir poco, come previsto da Sharon. Tutte le attrezzature sono state distrutte, ed i palestinesi ne hanno approfittato per guadagnare terreno, per essere più vicini ad Israele per lanciare i loro missili, e costruire dei tunnel sotterranei per mettere esplosivo nel territorio israeliano.

Lo scorso fine settimana, Israele è stata colpito da una raffica di centinaia di ordigni lanciati dalla striscia di Gaza controllata da Hamas. L’aviazione ha reagito, dando luogo a uno schema che abbiamo visto all’opera più e più volte, da quando Israele ha completamente lasciato Gaza nel 2005, con l’avvicendarsi di continui alti e bassi nel livello di lanci di razzi e ordigni.
 
Che battutona.... Splendida.... e te lo dice un ebreo....Forse non avevamo delegati sindacali in Russia, in Spagna, in Medio Oriente.... Sai com'è.... Siamo brutti e col naso adunco...

mi diceva un conoscente ebreo che
le barzellette più divertenti contro gli ebrei
le raccontano gli ebrei stessi
 
Io non sono fan di Parenzo, Lerner lo shorto e di Ovadia me ne fot.to... Non fate per favore di tutta l'erba un fascio - che nel nostro caso sarebbe un termine assai inappropriato. Fossero stati 5 milioni o 500mila o 50mila cosa cambia? Il mio popolo in Europa non ha mai dichiarato guerra a nessuno, nonostante ciò chi è che è stato massacrato per centinaia di anni? I ghetti chi li ha deliberati?

neppure i miei avi
avevano dichiarato guerra a nessuno
si son presi l'olio di ricino
e sono stati uccisi come partigiani
 
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