Migranti, ecco il nuovo piano italiano

Er Sugon

Nuovo Utente
Registrato
30/1/10
Messaggi
5.290
Punti reazioni
136
Migranti, ecco il nuovo piano italiano: stop a Dublino per gli arrivi via mare - Corriere.it

IL NUCLEO DELLA PROPOSTA ALLE UE
Migranti, ecco il nuovo piano italiano: stop a Dublino per gli arrivi via mare
La linea confermata dopo il vertice a Palazzo Chigi fra Conte, Di Maio e Salvini.

L’Italia è pronta a disdettare il regolamento di Dublino per quanto riguarda i confini marittimi.Continuerà ad applicarlo per quanto riguarda i confini terrestri, con la Francia, l’Austria, la Slovenia, per esempio, ma è pronta a tirarsi indietro dalle regole europee per tutti coloro che verranno salvati in mare, grazie ad operazioni Sar (search and rescue) .

E’ il nucleo della proposta, ambiziosa quanto rivoluzionaria, che Roma potrebbe portare sul tavolo del prossimo Consiglio europeo, e ancora prima a quello del vertice informale che si terrà domenica prossima a Bruxelles,e al quale parteciperanno anche Spagna, Francia, Germania, Austria, Malta, Grecia, Bulgaria, Olanda e Belgio.

La filosofia della posizione italiana, che i funzionari del governo stanno mettendo nero su bianco, e che ha avuto un via libera ieri pomeriggio nel vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi fra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier, è più o meno questa: i migranti che provengono dalla Libia, che vengono salvati nel Canale di Sicilia, nel momento in cui entrano nelle acque territoriali italiane devono considerarsi come persone che hanno varcato i confini della Ue. Per questo per la tutta giornata di ieri sia Conte che Salvini hanno ripetuto che le frontiere marittime a sud della Sicilia sono «europee», prima ancora che italiane.

E per questo Giuseppe Conte, al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, a Palazzo Chigi, ha detto a muso duro che l’Italia non è disposta a prendere in considerazione le modifiche alle regole sui «movimenti secondari» (i migranti che hanno avuto il primo ingresso in Italia, che poi sono finiti in un altro Paese europeo e che secondo le regole vigenti dovrebbero essere ripresi in carico da Roma) , se prima non si discuteranno e non si modificheranno le regole dei «movimenti primari».

E’ come se il nostro governo si stia preparando ad esportare a Bruxelles questo tipo di schema: l’Italia può garantire i suoi confini terrestri, sui quali ha il controllo, come fanno gli altri Paesi europei. Sui confini marittimi, specialmente quelli adiacenti alle acque territoriali libiche o tunisine, o i 27 Stati europei si dicono disposti ad un’assunzione di responsabilità collettiva, e dunque a considerarli confini di tutta l’Unione, o viceversa il nostro Paese è anche dispoto ad prendere decisioni unilaterali.

Assunzione di responsabilità collettiva, di tutta l’Unione, che al momento sarebbe del tutto assente, se non a parole, nella bozza delle conclusioni del vertice di fine mese. Si vedrà come e se verrà declinata, ma sicuramente non potranno mancare riferimenti a più uomini, più mezzi, maggiori risorse finanziarie, tutti della Ue. Insomma un cambio radicale di paradigma, un solco completamente diverso da quello della politica dei piccoli passi che finora ha seguito la Commissione europea come il Consiglio dei 27 Stati, sotto la regia, prevalente, di Angela Merkel.

Del resto per tutto il giorno ieri Matteo Salvini ha fatto l’elenco delle barche che ancora devono essere accolte nei porti francesi e spagnoli, con un misto di baldanza e fermezza che appaiono, entrambe, conseguenza di una linea politica di rottura rispetto al passato. Ha anche messo nel mirino in modo esplicito sia la Merkel che Macron, prodighi di solidarietà solo a parole, secondo la tesi prevalente in questo momento nel nostro governo.

Una linea che Giuseppe Conte condivide, che ha tenuto a rimarcare dopo l’incontro con Tusk, ma che al tempo stesso lo preoccupa: «Non vorrei essere costretto a mettere il veto e sto lavorando per evitarlo», ha detto ai suoi collaboratori, sulle conclusioni del prossimo vertice europeo. Del resto una proposta può essere costruttiva o di rottura, a seconda di come viene scritta e di quello che esattamente contiene.
 
i migranti che provengono dalla Libia, che vengono salvati nel Canale di Sicilia, nel momento in cui entrano nelle acque territoriali italiane devono considerarsi come persone che hanno varcato i confini della Ue.
l’Italia può garantire i suoi confini terrestri, sui quali ha il controllo, come fanno gli altri Paesi europei. Sui confini marittimi, specialmente quelli adiacenti alle acque territoriali libiche o tunisine, o i 27 Stati europei si dicono disposti ad un’assunzione di responsabilità collettiva, e dunque a considerarli confini di tutta l’Unione, o viceversa il nostro Paese è anche dispoto ad prendere decisioni unilaterali.
Perche' mi sembrano ragionamenti sensati e nessuno li ha fatti prima ?
Forse c'e' qualche dettaglio che mi sfugge.:wtf:
 
Finalmente un po' di orgoglio italiano.
 
L' Italia deve cercare una sponda con gli stati del Visegrad, che sono in riunione e ci faranno sapere la loro linea intransigente.

Ora la priorità, per i quattro stati del Visegrad, per tutti gli stati europei dell'Est e anche per l'Italia e tutti gli stati del Mediterraneo, non è stabilire regole per l'accoglienza e i ricollocamenti, bensì difendere i confini dell'UE e bloccare totalmente l' immigrazione incontrollata.


Al ricollocamento dei 600 mila negher che ci ha regalato il PD, avremo modo di provvedere nel tempo... anche facilitandone la fuga attraverso le Alpi, verso la Francia e la Germania, che li vogliono così tanto... :p
 
....azz!:eek: eccolo qua!


La filosofia della posizione italiana, che i funzionari del governo stanno mettendo nero su bianco, e che ha avuto un via libera ieri pomeriggio nel vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi fra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier, è più o meno questa: i migranti che provengono dalla Libia, che vengono salvati nel Canale di Sicilia, nel momento in cui entrano nelle acque territoriali italiane devono considerarsi come persone che hanno varcato i confini della Ue. Per questo per la tutta giornata di ieri sia Conte che Salvini hanno ripetuto che le frontiere marittime a sud della Sicilia sono «europee», prima ancora che italiane.
 
Li volevano, prima li volevano portare qua.

Nel 2017 gli acco_glioni hanno fatturato più di 7 miliardi, a carico dei contribuenti italiani ed europei (ignari).

Altroché buonismo umanitario... SKEI, per le Coop e gli albergatori piddini !
 
abbiamo tra i 600 mila e gli 800mila immigrati economici clandestini che girano per l'italia tranquillamente e non sarà facile controllarli......
 
"La responsabilita dei migranti deve essere comune a tutti"



"La responsabilità dei migranti deve essere comune a tutti"
Ecco la proposta italiana al pre-vertice: "Superare totalmente il regolamento di Dublino"

Ecco il testo integrale:

European Multilevel Strategy for Migration

L'Europa è chiamata ad una sfida cruciale. Se non riesce a realizzare un'efficace politica di regolazione e gestione dei flussi migratori, rischia di perdere credibilità tutto l'edificio europeo. Occorre un approccio integrato, multilivello che coniughi diritti e responsabilità. L'Italia vuole contribuire costruttivamente alla formulazione di questo nuovo approccio.

Dobbiamo passare dalla gestione emergenziale, alla gestione strutturale del fenomeno immigrazione. Ciò si realizza in primo luogo con la regolazione dei flussi primari (ingressi) in Europa, solo così si potranno regolare successivamente i flussi secondari (spostamenti intra-europei).

Intensificare accordi e rapporti tra Unione europea e Paesi terzi da cui partono o transitano i migranti e investire in progetti. Ad esempio la Libia e il Niger, col cui aiuto abbiamo ridotto dell'80% le partenze nel 2018.

Centri di protezione internazionale nei Paesi di transito. Per valutare richieste di asilo e offrire assistenza giuridica ai migranti, anche al fine di rimpatri volontari. A questo scopo l'Ue deve lavorare con UNHCR e OIM. Perciò è urgente rifinanziare il Trust Fund UE-Africa (che ha attualmente uno scoperto complessivo di 500milioni di euro) che incide anche su contrasto a immigrazione illegale su frontiera Libia-Niger.

Rafforzare frontiere esterne. L'Italia sta già sostenendo missioni UE (EUNAVFOR MED Sophia e Joint Operation Themis) e supportando la
Guardia Costiera Libica, occorre rafforzare queste iniziative.

Superare Dublino (obiettivo più complesso). Nato per altri scopi, è ormai insufficiente. Solo il 7% dei migranti sono rifugiati. Senza intervenire adeguatamente rischiamo di perdere la possibilità di adottare uno strumento europeo veramente efficace. Il Sistema Comune Europeo d'Asilo oggi è fondato su un paradosso: i diritti vengono riconosciuti solo se le persone riescono a raggiungere l'Europa, poco importa a che prezzo.

Superare criterio Paese di primo arrivo. Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa. Riaffermare responsabilità-solidarietà come binomio, non come dualismo. È in gioco Schengen.

Responsabilità comune tra Stati membri su naufraghi in mare. Non può ricadere tutto sui Paesi di primo arrivo. Superare il concetto di 'attraversamento illegale' per le persone soccorse in mare e portate a terra a seguito di Sar. Bisogna scindere tra porto sicuro di sbarco e Stato competente ad esaminare richieste di asilo. L'obbligo di salvataggio non può diventare obbligo di processare domande per conto di tutti.

L'Unione europea deve contrastare, con iniziative comuni e non affidate solo ai singoli Stati membri, la "tratta di esser umani" e combattere le organizzazioni criminali che alimentano i traffici e le false illusioni dei migranti.
Non possiamo portare tutti in Italia o Spagna. Occorrono centri di accoglienza in più paesi europei per salvaguardare diritti di chi arriva e evitare problemi di ordine pubblico e sovraffollamento.

Contrastare movimenti secondari. Attuando principi precedenti, gli spostamenti intra-europei di rifugiati sarebbero meramente marginali. Così i movimenti secondari potranno diventare oggetto di intese tecniche tra paesi maggiormente interessati.

Ogni Stato stabilisce quote di ingresso dei migranti economici. E' un principio che va rispettato, ma vanno previste adeguate contromisure finanziare rispetto agli Stati che non si offrono di accogliere rifugiati.
Bruxelles, 24 giugno 2018

Presidenza del Consiglio dei Ministri
 
"La responsabilita dei migranti deve essere comune a tutti"



"La responsabilità dei migranti deve essere comune a tutti"
Ecco la proposta italiana al pre-vertice: "Superare totalmente il regolamento di Dublino"

Ecco il testo integrale:

European Multilevel Strategy for Migration

L'Europa è chiamata ad una sfida cruciale. Se non riesce a realizzare un'efficace politica di regolazione e gestione dei flussi migratori, rischia di perdere credibilità tutto l'edificio europeo. Occorre un approccio integrato, multilivello che coniughi diritti e responsabilità. L'Italia vuole contribuire costruttivamente alla formulazione di questo nuovo approccio.

Dobbiamo passare dalla gestione emergenziale, alla gestione strutturale del fenomeno immigrazione. Ciò si realizza in primo luogo con la regolazione dei flussi primari (ingressi) in Europa, solo così si potranno regolare successivamente i flussi secondari (spostamenti intra-europei).

Intensificare accordi e rapporti tra Unione europea e Paesi terzi da cui partono o transitano i migranti e investire in progetti. Ad esempio la Libia e il Niger, col cui aiuto abbiamo ridotto dell'80% le partenze nel 2018.

Centri di protezione internazionale nei Paesi di transito. Per valutare richieste di asilo e offrire assistenza giuridica ai migranti, anche al fine di rimpatri volontari. A questo scopo l'Ue deve lavorare con UNHCR e OIM. Perciò è urgente rifinanziare il Trust Fund UE-Africa (che ha attualmente uno scoperto complessivo di 500milioni di euro) che incide anche su contrasto a immigrazione illegale su frontiera Libia-Niger.

Rafforzare frontiere esterne. L'Italia sta già sostenendo missioni UE (EUNAVFOR MED Sophia e Joint Operation Themis) e supportando la
Guardia Costiera Libica, occorre rafforzare queste iniziative.

Superare Dublino (obiettivo più complesso). Nato per altri scopi, è ormai insufficiente. Solo il 7% dei migranti sono rifugiati. Senza intervenire adeguatamente rischiamo di perdere la possibilità di adottare uno strumento europeo veramente efficace. Il Sistema Comune Europeo d'Asilo oggi è fondato su un paradosso: i diritti vengono riconosciuti solo se le persone riescono a raggiungere l'Europa, poco importa a che prezzo.

Superare criterio Paese di primo arrivo. Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa. Riaffermare responsabilità-solidarietà come binomio, non come dualismo. È in gioco Schengen.

Responsabilità comune tra Stati membri su naufraghi in mare. Non può ricadere tutto sui Paesi di primo arrivo. Superare il concetto di 'attraversamento illegale' per le persone soccorse in mare e portate a terra a seguito di Sar. Bisogna scindere tra porto sicuro di sbarco e Stato competente ad esaminare richieste di asilo. L'obbligo di salvataggio non può diventare obbligo di processare domande per conto di tutti.

L'Unione europea deve contrastare, con iniziative comuni e non affidate solo ai singoli Stati membri, la "tratta di esser umani" e combattere le organizzazioni criminali che alimentano i traffici e le false illusioni dei migranti.
Non possiamo portare tutti in Italia o Spagna. Occorrono centri di accoglienza in più paesi europei per salvaguardare diritti di chi arriva e evitare problemi di ordine pubblico e sovraffollamento.

Contrastare movimenti secondari. Attuando principi precedenti, gli spostamenti intra-europei di rifugiati sarebbero meramente marginali. Così i movimenti secondari potranno diventare oggetto di intese tecniche tra paesi maggiormente interessati.

Ogni Stato stabilisce quote di ingresso dei migranti economici. E' un principio che va rispettato, ma vanno previste adeguate contromisure finanziare rispetto agli Stati che non si offrono di accogliere rifugiati.
Bruxelles, 24 giugno 2018

Presidenza del Consiglio dei Ministri






Non mi piace neanche un po', sembra una resa totale al fatto che comunque bisogna prenderli tutti, nessun cenno al fatto che non hanno alcun diritto di imporre la loro presenza qui, nemmeno i profughi che provengono da zone dove non rischiano nulla, sbagliato imporre contromisure finanziarie agli stati che non vogliono accogliere, è nel loro diritto farlo, non esiste un obbligo giuridico all'accoglienza.
Spero che la Lega non appoggi questo documento.
 

Perche' mi sembrano ragionamenti sensati e nessuno li ha fatti prima ?
Forse c'e' qualche dettaglio che mi sfugge.:wtf:

ti sfugge il piano di sostituzione etnica dei PDnoidi.

accogliendo i neri hanno avuto la possibilità di aumentare il debito pubblico spendendo il denaro in mancette elettorali per i loro Fedeli

(intanto noi ci siamo trovati altri 400 miliardi di debito e relativi interessi sul groppone)

hanno fatto lavorare le loro cooperative

In ultimo, concedendo la cittadinanza a 5 o 6 milioni di neri avrebbero reintegrato la loro base elettorale garantendosi il governo di questo paese per altri 50 anni

in un paese normale gente che ha pensato queste cose dovrebbe essere fucilata alla schiena.
 
Migranti, ecco il nuovo piano italiano: stop a Dublino per gli arrivi via mare - Corriere.it

IL NUCLEO DELLA PROPOSTA ALLE UE
Migranti, ecco il nuovo piano italiano: stop a Dublino per gli arrivi via mare
La linea confermata dopo il vertice a Palazzo Chigi fra Conte, Di Maio e Salvini.

L’Italia è pronta a disdettare il regolamento di Dublino per quanto riguarda i confini marittimi.Continuerà ad applicarlo per quanto riguarda i confini terrestri, con la Francia, l’Austria, la Slovenia, per esempio, ma è pronta a tirarsi indietro dalle regole europee per tutti coloro che verranno salvati in mare, grazie ad operazioni Sar (search and rescue) .

E’ il nucleo della proposta, ambiziosa quanto rivoluzionaria, che Roma potrebbe portare sul tavolo del prossimo Consiglio europeo, e ancora prima a quello del vertice informale che si terrà domenica prossima a Bruxelles,e al quale parteciperanno anche Spagna, Francia, Germania, Austria, Malta, Grecia, Bulgaria, Olanda e Belgio.

La filosofia della posizione italiana, che i funzionari del governo stanno mettendo nero su bianco, e che ha avuto un via libera ieri pomeriggio nel vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi fra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier, è più o meno questa: i migranti che provengono dalla Libia, che vengono salvati nel Canale di Sicilia, nel momento in cui entrano nelle acque territoriali italiane devono considerarsi come persone che hanno varcato i confini della Ue. Per questo per la tutta giornata di ieri sia Conte che Salvini hanno ripetuto che le frontiere marittime a sud della Sicilia sono «europee», prima ancora che italiane.

E per questo Giuseppe Conte, al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, a Palazzo Chigi, ha detto a muso duro che l’Italia non è disposta a prendere in considerazione le modifiche alle regole sui «movimenti secondari» (i migranti che hanno avuto il primo ingresso in Italia, che poi sono finiti in un altro Paese europeo e che secondo le regole vigenti dovrebbero essere ripresi in carico da Roma) , se prima non si discuteranno e non si modificheranno le regole dei «movimenti primari».

E’ come se il nostro governo si stia preparando ad esportare a Bruxelles questo tipo di schema: l’Italia può garantire i suoi confini terrestri, sui quali ha il controllo, come fanno gli altri Paesi europei. Sui confini marittimi, specialmente quelli adiacenti alle acque territoriali libiche o tunisine, o i 27 Stati europei si dicono disposti ad un’assunzione di responsabilità collettiva, e dunque a considerarli confini di tutta l’Unione, o viceversa il nostro Paese è anche dispoto ad prendere decisioni unilaterali.

Assunzione di responsabilità collettiva, di tutta l’Unione, che al momento sarebbe del tutto assente, se non a parole, nella bozza delle conclusioni del vertice di fine mese. Si vedrà come e se verrà declinata, ma sicuramente non potranno mancare riferimenti a più uomini, più mezzi, maggiori risorse finanziarie, tutti della Ue. Insomma un cambio radicale di paradigma, un solco completamente diverso da quello della politica dei piccoli passi che finora ha seguito la Commissione europea come il Consiglio dei 27 Stati, sotto la regia, prevalente, di Angela Merkel.

Del resto per tutto il giorno ieri Matteo Salvini ha fatto l’elenco delle barche che ancora devono essere accolte nei porti francesi e spagnoli, con un misto di baldanza e fermezza che appaiono, entrambe, conseguenza di una linea politica di rottura rispetto al passato. Ha anche messo nel mirino in modo esplicito sia la Merkel che Macron, prodighi di solidarietà solo a parole, secondo la tesi prevalente in questo momento nel nostro governo.

Una linea che Giuseppe Conte condivide, che ha tenuto a rimarcare dopo l’incontro con Tusk, ma che al tempo stesso lo preoccupa: «Non vorrei essere costretto a mettere il veto e sto lavorando per evitarlo», ha detto ai suoi collaboratori, sulle conclusioni del prossimo vertice europeo. Del resto una proposta può essere costruttiva o di rottura, a seconda di come viene scritta e di quello che esattamente contiene.

Non c'e' nessuna sorpresa, chiamano il bluff.
E' chiaro che tutti vogliono mantenere lo status quo, quindi nessun accordo,
o ci sono cambiamenti veri o stracciamo tutto e facciamo da soli e voi muti.
 
....azz!:eek: eccolo qua!


La filosofia della posizione italiana, che i funzionari del governo stanno mettendo nero su bianco, e che ha avuto un via libera ieri pomeriggio nel vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi fra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier, è più o meno questa: i migranti che provengono dalla Libia, che vengono salvati nel Canale di Sicilia, nel momento in cui entrano nelle acque territoriali italiane devono considerarsi come persone che hanno varcato i confini della Ue. Per questo per la tutta giornata di ieri sia Conte che Salvini hanno ripetuto che le frontiere marittime a sud della Sicilia sono «europee», prima ancora che italiane.

Azzo che idea! Non ci aveva pensato ancora nessuno! :asd:
 
Non mi piace neanche un po', sembra una resa totale al fatto che comunque bisogna prenderli tutti, nessun cenno al fatto che non hanno alcun diritto di imporre la loro presenza qui, nemmeno i profughi che provengono da zone dove non rischiano nulla, sbagliato imporre contromisure finanziarie agli stati che non vogliono accogliere, è nel loro diritto farlo, non esiste un obbligo giuridico all'accoglienza.
Spero che la Lega non appoggi questo documento.
Infatti è un piano senza capo ne coda, funzionale ad islamizzare tutta Europa nel lungo periodo. Continuano al governo come sul FOL a non centrare ne il problema ne la soluzione per forza di cose.
 
Migranti, ecco il nuovo piano italiano: stop a Dublino per gli arrivi via mare - Corriere.it

IL NUCLEO DELLA PROPOSTA ALLE UE
Migranti, ecco il nuovo piano italiano: stop a Dublino per gli arrivi via mare
La linea confermata dopo il vertice a Palazzo Chigi fra Conte, Di Maio e Salvini.

L’Italia è pronta a disdettare il regolamento di Dublino per quanto riguarda i confini marittimi.Continuerà ad applicarlo per quanto riguarda i confini terrestri, con la Francia, l’Austria, la Slovenia, per esempio, ma è pronta a tirarsi indietro dalle regole europee per tutti coloro che verranno salvati in mare, grazie ad operazioni Sar (search and rescue) .

E’ il nucleo della proposta, ambiziosa quanto rivoluzionaria, che Roma potrebbe portare sul tavolo del prossimo Consiglio europeo, e ancora prima a quello del vertice informale che si terrà domenica prossima a Bruxelles,e al quale parteciperanno anche Spagna, Francia, Germania, Austria, Malta, Grecia, Bulgaria, Olanda e Belgio.

La filosofia della posizione italiana, che i funzionari del governo stanno mettendo nero su bianco, e che ha avuto un via libera ieri pomeriggio nel vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi fra il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier, è più o meno questa: i migranti che provengono dalla Libia, che vengono salvati nel Canale di Sicilia, nel momento in cui entrano nelle acque territoriali italiane devono considerarsi come persone che hanno varcato i confini della Ue. Per questo per la tutta giornata di ieri sia Conte che Salvini hanno ripetuto che le frontiere marittime a sud della Sicilia sono «europee», prima ancora che italiane.

E per questo Giuseppe Conte, al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, a Palazzo Chigi, ha detto a muso duro che l’Italia non è disposta a prendere in considerazione le modifiche alle regole sui «movimenti secondari» (i migranti che hanno avuto il primo ingresso in Italia, che poi sono finiti in un altro Paese europeo e che secondo le regole vigenti dovrebbero essere ripresi in carico da Roma) , se prima non si discuteranno e non si modificheranno le regole dei «movimenti primari».

E’ come se il nostro governo si stia preparando ad esportare a Bruxelles questo tipo di schema: l’Italia può garantire i suoi confini terrestri, sui quali ha il controllo, come fanno gli altri Paesi europei. Sui confini marittimi, specialmente quelli adiacenti alle acque territoriali libiche o tunisine, o i 27 Stati europei si dicono disposti ad un’assunzione di responsabilità collettiva, e dunque a considerarli confini di tutta l’Unione, o viceversa il nostro Paese è anche dispoto ad prendere decisioni unilaterali.

Assunzione di responsabilità collettiva, di tutta l’Unione, che al momento sarebbe del tutto assente, se non a parole, nella bozza delle conclusioni del vertice di fine mese. Si vedrà come e se verrà declinata, ma sicuramente non potranno mancare riferimenti a più uomini, più mezzi, maggiori risorse finanziarie, tutti della Ue. Insomma un cambio radicale di paradigma, un solco completamente diverso da quello della politica dei piccoli passi che finora ha seguito la Commissione europea come il Consiglio dei 27 Stati, sotto la regia, prevalente, di Angela Merkel.

Del resto per tutto il giorno ieri Matteo Salvini ha fatto l’elenco delle barche che ancora devono essere accolte nei porti francesi e spagnoli, con un misto di baldanza e fermezza che appaiono, entrambe, conseguenza di una linea politica di rottura rispetto al passato. Ha anche messo nel mirino in modo esplicito sia la Merkel che Macron, prodighi di solidarietà solo a parole, secondo la tesi prevalente in questo momento nel nostro governo.

Una linea che Giuseppe Conte condivide, che ha tenuto a rimarcare dopo l’incontro con Tusk, ma che al tempo stesso lo preoccupa: «Non vorrei essere costretto a mettere il veto e sto lavorando per evitarlo», ha detto ai suoi collaboratori, sulle conclusioni del prossimo vertice europeo. Del resto una proposta può essere costruttiva o di rottura, a seconda di come viene scritta e di quello che esattamente contiene.

Direi che questa proposta è la migliore possibile e qua si vedrà se ci sarà condivisione e solidarietà sulla questione immigrazione o se prevarrà l'egoismo che fino ad oggi si è contraddistinto in tutta Europa.
Fanno bene a puntare i piedi sul fatto che chi sbarca in Italia Sbarca in Europa altrimenti la gestiamo come vogliamo noi con chiusura dei porti e ognun per se e Dio per tutti!
Bravi bravi bravi!
 
Non c'e' nessuna sorpresa, chiamano il bluff.
E' chiaro che tutti vogliono mantenere lo status quo, quindi nessun accordo,
o ci sono cambiamenti veri o stracciamo tutto e facciamo da soli e voi muti.

infatti, mica potevano scrivere che dovevano rimanere in africa o essere bloccati, micron e gli altri europpei si sarebbero indignati e avrebbero criticato l'impianto...accusandoci di egoismo e spostando la focalizzaione del vero proble,a. cioè il fatto che in europpa se ne fregano, dobbiamo fare tutto il lavoro noi e far splendere di umanità l'europpa coma ha detto anche junker
 
Indietro