Ora va di moda il cattivismo

pasquino

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Più si comportano da mer de umane e più sono soddisfatti..
 
ancora per poco
i mercanti di uomini
sono destinati a sparire

è finita la pacchia
 
Più si comportano da mer de umane e più sono soddisfatti..

un po' di farina del tuo sacco metticela

prendi spunto da editoriali che già fanno di per sé qaqare, immagina come sono una volta riutilizzati da te :asd:
 
cattivissimo-3-miglior-box-office-animato-di-sempre-maxw-654.jpg


Ecco Salvini con Di Maio, Toninelli e Giorgetti :o
 
ci sono anche i nomi o è un'indagine statistica? vediamo se ci arrivi...

Il mio nome è in possesso di:

Comune
Prefettura
Regione
INPS
Agenzia delle entrate
Vigili Urbani
Carabinieri
Polizia

tutta questa gente di me sa: quanto guadagno, quanto è grande la mia casa, quante proprietà posseggo, le auto e le moto di mia proprietà, persino il mio albero genealogico.
Volendo può sapere anche dove spendo i miei soldi, i miei spostamenti, le telefonate che faccio.

Secondo me voi piddini avete un problema serio di capacità logica e intellettiva. Ripigliatevi.
 
(Marcello Veneziani) – Se volete capire che cos’è il politicamente corretto inalberato dalla sinistra e adottato da quasi tutti i media, e quali danni realmente produce nella vita quotidiana, i rom sono il campione perfetto. Un tempo dicevi zingari e mettevi subito mano al portafogli o alla borsetta, sapendo che correvi un rischio in loro presenza. Ciascuno di noi ha visto o subito non uno ma dieci episodi di furti e di tentati furti ad opera loro. In autobus, per strada, nei luoghi affollati. O anche in casa. Dicevi zingari e nella migliore delle ipotesi ti venivano fuori le immagini di donne che ti chiedono l’elemosina in modo insistente e minaccioso, ti infilano con forza dei fiori tra le mani per pretendere soldi, o ti lanciavano maledizioni. Dicevi zingari e ti venivano fuori immagini di uomini zazzeruti col coltello in mano e ti auguravi di non incontrarli mai in spazi solitari. Dicevi zingari e ti ricordavi dei loro centri degradati, peggio dei centri d’accoglienza per immigrati, luoghi sporchi e loschi da cui bisogna stare lontani. Appena si installava un insediamento di zingari i furti nelle case e nelle strade aumentavano paurosamente.

Condizioni di miseria, certo, ma poi non ti spiegavi alcuni lussi e alcune auto di grossa cilindrata. Poi un bel giorno, avvenne il miracolo. Scattò un divieto. Non il divieto di rubare, di accamparsi abusivamente, di sfruttare i bambini per attività furtive. No, il divieto di chiamarli zingari. Furono chiamati rom e la musica cambiò d’incanto. Si parlò di cultura rom, di stile di vita nomade, alcuni filosofi li videro come i precursori della vita nomade moderna e del pensiero nomade, senza legami di luogo e di legge, senza norme né confini. Si ricordò dei rom finiti nei lager. Si parlò di culture emarginate, di tutela delle minoranze. Zingaro diventò una parola vietata, persino la canzone di Nicola di Bari e di Iva Zanicchi sulla zingara passò alla clandestinità. E chi non la pensa così, vuole che tornino le leggi razziali, è razzista. Il vero degrado, dice la Nuova inquisizione, non sono i campi rom ma l’idea di chiuderli anziché migliorarli coi nostri soldi pubblici.

Ecco il miracolo. È bastato chiamarli rom e tutto ciò che noi sapevamo di loro, per diceria e pregiudizio ma soprattutto per esperienza di vita è stato cancellato per legge. E se li tiri fuori ecco la romfobia, l’odio razziale… Un nome per depurare e lasciare così alla vecchia e proibita parola zingari le nefandezze del passato. Il guaio è che la leggenda dei rom è una cosa ma la realtà degli zingari non è cambiata, resta sempre la stessa. Furti, minacce, coltelli, abusi dei minori, insicurezza sociale. Per carità mai generalizzare, ma bisogna ammettere che la media, lo standard è quello. Non conosco progressista e umanitario che alla presenza di una zingara in un bus non si allontani e non vigili sul suo portafogli o sulla sua roba. Ecco i danni pratici della retorica, per giunta a norma di legge, con una raccomandazione aggiuntiva: costruiamo per i rom quelle cittadine residenziali che non riusciamo a ricostruire per i terremotati o diamo loro le case popolari che non siamo in grado di dare agli italiani indigenti. Forzando, oltretutto, la loro natura nomade, obbligandoli a diventare stanziali.

Ora lasciamo da parte la leggenda dei rom e la realtà degli zingari coi rispettivi pregiudizi, e facciamo un ragionamento serio. Prima di tutto serve un censimento vero di chi non ha fissa dimora e non ha attività lavorativa: non basta sapere quanti sono ma cosa fanno, di che vivono, quale attività lecita svolgono per permettersi quelle auto o semplicemente per vivere. Se non svolgono alcuna attività come pensate che si sostengano? E non dovrebbe la legge italiana, l’autorità, le forze dell’ordine intervenire di conseguenza, prevedendo in questi casi anche espulsioni?

Volgendo in positivo la prescrizione: i rom-zingari rispettino le nostre leggi, mandino a scuola i figli, siano reperibili, nonostante il loro statuto di nomadi, dimostrino la loro attività di sostentamento, paghino le tasse, pur minime se in stato d’indigenza, e nessuno avrà nulla da obiettare a loro, anzi potranno beneficiare dei servizi sociali. Che vivano pure la loro vita nomade, ma non in grandi villaggi abusivi e degradati, esposti alla delinquenza organizzata, alle faide tra tribù, incendi inclusi. Ma in singole roulotte autorizzate, mai raggruppate in numero maggiore di 3-4 unità. Questo dice la ragione, vista l’esperienza comune. Nessun giudizio a priori, solo diffidenza a posteriori, per quel che di solito accade in presenza di nomadi e dei loro campi. Ma la realtà per il politically correct non conta niente e se diverge dall’ideologia, tanto peggio per la realtà. Poi si chiedono perché la gente protesta, vota Salvini o populista o non si sente protetta.

Perché alla fine il reato è di chi li chiama zingari e non di chi ruba.
 
Più si comportano da mer de umane e più sono soddisfatti..

beh , il disprezzo con il quale in questi ultimi 7 anni i pdleu hanno trattato ( e continuano a trattare ) gli italiani direi che è molto più feroce del cattivismo del fascita salvini verso i clandestini..
 
Fatevi andare bene Salvini perchè se non ci riesce lui a rimettere ordine in Idaglia allora la popolazione prenderà sul serio una pericolosa deriva di stampo fascista. E là saranno cazzi! Poi vi voglio vedere dopo tutti gli anni passati a gridare "al lupo, al lupo!".
 
(Marcello Veneziani) – Se volete capire che cos’è il politicamente corretto inalberato dalla sinistra e adottato da quasi tutti i media, e quali danni realmente produce nella vita quotidiana, i rom sono il campione perfetto. Un tempo dicevi zingari e mettevi subito mano al portafogli o alla borsetta, sapendo che correvi un rischio in loro presenza. Ciascuno di noi ha visto o subito non uno ma dieci episodi di furti e di tentati furti ad opera loro. In autobus, per strada, nei luoghi affollati. O anche in casa. Dicevi zingari e nella migliore delle ipotesi ti venivano fuori le immagini di donne che ti chiedono l’elemosina in modo insistente e minaccioso, ti infilano con forza dei fiori tra le mani per pretendere soldi, o ti lanciavano maledizioni. Dicevi zingari e ti venivano fuori immagini di uomini zazzeruti col coltello in mano e ti auguravi di non incontrarli mai in spazi solitari. Dicevi zingari e ti ricordavi dei loro centri degradati, peggio dei centri d’accoglienza per immigrati, luoghi sporchi e loschi da cui bisogna stare lontani. Appena si installava un insediamento di zingari i furti nelle case e nelle strade aumentavano paurosamente.

Condizioni di miseria, certo, ma poi non ti spiegavi alcuni lussi e alcune auto di grossa cilindrata. Poi un bel giorno, avvenne il miracolo. Scattò un divieto. Non il divieto di rubare, di accamparsi abusivamente, di sfruttare i bambini per attività furtive. No, il divieto di chiamarli zingari. Furono chiamati rom e la musica cambiò d’incanto. Si parlò di cultura rom, di stile di vita nomade, alcuni filosofi li videro come i precursori della vita nomade moderna e del pensiero nomade, senza legami di luogo e di legge, senza norme né confini. Si ricordò dei rom finiti nei lager. Si parlò di culture emarginate, di tutela delle minoranze. Zingaro diventò una parola vietata, persino la canzone di Nicola di Bari e di Iva Zanicchi sulla zingara passò alla clandestinità. E chi non la pensa così, vuole che tornino le leggi razziali, è razzista. Il vero degrado, dice la Nuova inquisizione, non sono i campi rom ma l’idea di chiuderli anziché migliorarli coi nostri soldi pubblici.

Ecco il miracolo. È bastato chiamarli rom e tutto ciò che noi sapevamo di loro, per diceria e pregiudizio ma soprattutto per esperienza di vita è stato cancellato per legge. E se li tiri fuori ecco la romfobia, l’odio razziale… Un nome per depurare e lasciare così alla vecchia e proibita parola zingari le nefandezze del passato. Il guaio è che la leggenda dei rom è una cosa ma la realtà degli zingari non è cambiata, resta sempre la stessa. Furti, minacce, coltelli, abusi dei minori, insicurezza sociale. Per carità mai generalizzare, ma bisogna ammettere che la media, lo standard è quello. Non conosco progressista e umanitario che alla presenza di una zingara in un bus non si allontani e non vigili sul suo portafogli o sulla sua roba. Ecco i danni pratici della retorica, per giunta a norma di legge, con una raccomandazione aggiuntiva: costruiamo per i rom quelle cittadine residenziali che non riusciamo a ricostruire per i terremotati o diamo loro le case popolari che non siamo in grado di dare agli italiani indigenti. Forzando, oltretutto, la loro natura nomade, obbligandoli a diventare stanziali.

Ora lasciamo da parte la leggenda dei rom e la realtà degli zingari coi rispettivi pregiudizi, e facciamo un ragionamento serio. Prima di tutto serve un censimento vero di chi non ha fissa dimora e non ha attività lavorativa: non basta sapere quanti sono ma cosa fanno, di che vivono, quale attività lecita svolgono per permettersi quelle auto o semplicemente per vivere. Se non svolgono alcuna attività come pensate che si sostengano? E non dovrebbe la legge italiana, l’autorità, le forze dell’ordine intervenire di conseguenza, prevedendo in questi casi anche espulsioni?

Volgendo in positivo la prescrizione: i rom-zingari rispettino le nostre leggi, mandino a scuola i figli, siano reperibili, nonostante il loro statuto di nomadi, dimostrino la loro attività di sostentamento, paghino le tasse, pur minime se in stato d’indigenza, e nessuno avrà nulla da obiettare a loro, anzi potranno beneficiare dei servizi sociali. Che vivano pure la loro vita nomade, ma non in grandi villaggi abusivi e degradati, esposti alla delinquenza organizzata, alle faide tra tribù, incendi inclusi. Ma in singole roulotte autorizzate, mai raggruppate in numero maggiore di 3-4 unità. Questo dice la ragione, vista l’esperienza comune. Nessun giudizio a priori, solo diffidenza a posteriori, per quel che di solito accade in presenza di nomadi e dei loro campi. Ma la realtà per il politically correct non conta niente e se diverge dall’ideologia, tanto peggio per la realtà. Poi si chiedono perché la gente protesta, vota Salvini o populista o non si sente protetta.

Perché alla fine il reato è di chi li chiama zingari e non di chi ruba.
Non fa una piega.
 
un po' di farina del tuo sacco metticela

prendi spunto da editoriali che già fanno di per sé qaqare, immagina come sono una volta riutilizzati da te :asd:
^
:asd:
Beh pretendere che il pasquero abbia autonomia di pensiero è un po' troppo....:D
 
Più si comportano da mer de umane e più sono soddisfatti..

Gente che non ha di meglio da fare, nella vita.

Basta un pugno in faccia ad un negher e sono contenti.

Ma su questo terreno hanno vita facile, la gente che non pensa non ha problemi a digerire tutto; han digerito persino nazismo e fascismo, figuriamoci questi qui.

Il bello verrà sulla parte economica :D
 
ieri uscendo dal supermercato ho visto un ragazzo di colore giovane, forse sui 22 anni.....e chiedeva l'elemosina..come tutti...
gli ho dato i 50 cents del carrello nel berretto.....mi ha fatto pena devo dire.....
Gli ho chiesto....cosa fai qui a chiedere l'elemosina, non trovi lavoro???
e lui in italiano stentato ma non troppo mi ha risposto..no, non c'e' lavoro, niente, cerco sempre ma non c'e', non c'e'....
insomma era molto disperato, stanco......sinceramente mi ha fatto pena perche' li illudono che qui troveranno il bengodi e finiscono
a chiedere la carita'....:rolleyes:
E continuava a ringraziare per 50 cents.......insomma e' molto molto triste umiliare le persone in questo modo....
 
Ultima modifica:
Gente che non ha di meglio da fare, nella vita.

Basta un pugno in faccia ad un negher e sono contenti.

Ma su questo terreno hanno vita facile, la gente che non pensa non ha problemi a digerire tutto; han digerito persino nazismo e fascismo, figuriamoci questi qui.

Il bello verrà sulla parte economica :D

Quasi il 50% dei piddioni e' daccordo con Salvini :asd:
 
ieri uscendo dal supermercato ho visto un ragazzo di colore giovae, forse sui 22 anni.....e chiedeva l'elemosina..come tutti...
gli ho dato i 50 cents del carrello nel berretto.....mi ha fatto pena devo dire.....
Gli ho chiesto....cosa fai qui a chiedere l'elemosina, non trovi lavoro???
e lui in italiano stentato ma non troppo mi ha risposto..no, non c'e' lavoro, niente, cerco sempre ma non c'e', non c'e'....
insomma era molto disperato, stanco...
...sinceramente mi ha fatto pena perche' li illudono che qui troveranno il bengodi e finiscono
a chiedere la carita'....:rolleyes:
E continiava a ringraziare per 50 cents.......insomma e' molto molto triste umiliare le persone in questo modo....

Si certo, poi appena ti sei girato si è messo a sentire la musica sullo smartphone per fare passare la tristezza ...
Sveglia , cosa vuoi che ti dica, che sta qui a chiedere l'elemosina del carrello perchè rende il doppio o il triplo che lavorare e non fa una mazza?
I neri che sono qui vicino al centro commerciale se piove se ne stanno sotto alla pensilina e le signore si bagnano :D col loro carrello fino alla macchina , poi tornano a lasciare il carrello alla pensilina e gli danno pure l'euro del carrello.
Le nonne di Belanda ci sono dappertutto putroppo.
 
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