Dopo Fico a chi sta?

potrebbero incaricare cicciolina......tanto già prende il vitalizio....quindi la facciamo lavorare un pò....
 
Domenica si vota in FVG.
Se il cdx prende oltre il 50% e la Lega sta sul 30% Lunedi Mattarella da l'incarico a Salvini.
Dopo Salvini ci sono le elezioni.
 
Domenica si vota in FVG.
Se il cdx prende oltre il 50% e la Lega sta sul 30% Lunedi Mattarella da l'incarico a Salvini.
Dopo Salvini ci sono le elezioni.

Se il m5s sta parlando col pd significa che salvini ha detto picche, ma se si va a elezioni continua a restare in carica il governo gentiloni ?
 
Vuoi vedere che la testa di legno Martina finisce per rottamare chi lo ha messo li???????? :D
 
pare che quello di Fico sarà l'ultimo tentativo. Poi, le urne a settembre.




se pure il tentativo con il Pd fallisse, Mattarella avrebbe serie difficoltà a mettere in campo soluzioni ulteriori. Compreso, appunto, un governo calato dall’alto come fece Giorgio Napolitano ai tempi di Mario Monti.

Torna il fantasma
Ecco come mai sta tornando a circolare il fantasma del voto bis. Non tra un anno, magari in concomitanza con le elezioni europee, e nemmeno a ottobre ma addirittura in settembre, con le liste dei candidati da presentare intorno a Ferragosto e le Camere sciolte ai primi di luglio: uno scenario da vero incubo per la nostra democrazia. Non sarebbe una scelta di Mattarella, la cui ostilità a nuove elezioni è stranota, ma la conseguenza del no leghista e grillino a un governo «del Presidente». Tradotto nel linguaggio di tutti i giorni, ciò significa che il tentativo messo in campo da Fico rappresenta davvero l’ultima spiaggia. Dopodiché non ci sarebbe più alcun paracadute, né potrebbe garantirlo il Capo dello Stato i cui margini di intervento si sono notevolmente ristretti.

Di nuovo al bivio
Chi, tra deputati e senatori, non vorrà tornare da dove è venuto, dovrà dunque incrociare le dita e sperare che tra M5S e Pd qualcosa maturi, magari nella formula che più sta prendendo piede in queste ore di confusione: un governo a guida politica, però con ministri «di area», in parte indicati dai «Dem» e i parte dai Cinque stelle. Lasciando fuori tutte quelle figure che potrebbero aggiungere motivi di discordia, come se non ce ne fossero già abbastanza.

Premier politico e ministri tecnici, l’ultima carta del Colle per non tornare al voto - La Stampa
 
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