I confini marittimi tra Italia e Francia

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

cipensounpo

L'Italia nel cuore
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Buongiorno,

Da tempo sento parlare di un accordo con la Francia, stipulato nel 2015, che potrebbe essere non ratificato dal nostro Parlamento.

Nel merito, questo accordo sembrerebbe penalizzare (e non poco) i pescatori sardi e liguri.

Mi farebbe piacere saperne qualcosa in più, anche circa le contropartite "positive" che, si suppone, facciano da contraltare ai danni sopra lamentati.

Che sia un tentativo di svendita di sovranità nazionale, sinceramente non ci credo, ma la faccenda qualche perplessità me l'ha destata....
 
Mi pare si tratti del trattato di Caen che infatti ha svenduto tratti di mare alla Francia, però il parlamento italiano non ha mai ratificato, almeno così si dice, detto trattato, ragion per cui non è valido, almeno secondo la Costituzione italiana se questa ha ancora un valore.
 
Mi pare si tratti del trattato di Caen che infatti ha svenduto tratti di mare alla Francia, però il parlamento italiano non ha mai ratificato, almeno così si dice, detto trattato, ragion per cui non è valido, almeno secondo la Costituzione italiana se questa ha ancora un valore.

Ma, dico io, (e senza voler in alcun modo metterla in cagnara...) sto trattato, nel 2015, chi l'ha stilato, quali gli scopi, quali i vantaggi per l'Italia?
 
Ma, dico io, (e senza voler in alcun modo metterla in cagnara...) sto trattato, nel 2015, chi l'ha stilato, quali gli scopi, quali i vantaggi per l'Italia?

ha iniziato Prodi, ha proseguito Monti e lo ha ratificato Gentiloni come ministro del governo Renzi.
Vantaggi per l'italia ZERO, anzi! Vicenda già venuta fuori un paio di anni fa, che Borghi da consigliere regionale ha portato all'attenzione in Toscana, la Meloni fece interrogazioni parlamentari a cui gentiloni rispose con un bell'antani e i media di regime hanno nascosto e silenziato a più non posso.
 
Farnesina precisa che i confini marittimi rimangono immutati

19 marzo 2018

Agenpress – “I confini marittimi tra Italia e Francia sono immutati. La Francia ha riconosciuto l’errore e sta rimediando, non c’è nulla di cui preoccuparsi”.

Lo ha detto il direttore generale della Farnesina per l’Unione Europea, Giuseppe Buccino, intervenendo al programma di Radio 3 ‘Tutta la città ne parla’, a proposito del caso sollevato da alcuni politici su possibili cessioni di acque territoriali dall’Italia alla Francia.

Il diplomatico ha spiegato che i contatti tra le parti erano in corso “da tempo perché eravamo consapevoli del problema”.

L’ambasciata di Francia a Roma, ha spiegato Buccino, “ha riconosciuto che nel corso di una consultazione pubblica sono circolate per errore delle cartine sbagliate” perché considerano delle delimitazioni contenute nell’accordo di Caen, che “non è stato ratificato dall’Italia”. Tali errori “saranno corretti”.

Confini marittimi Italia-Francia. Farnesina precisa che rimangono "immutati" - Agenpress
 
19 marzo 2018

Agenpress – “I confini marittimi tra Italia e Francia sono immutati. La Francia ha riconosciuto l’errore e sta rimediando, non c’è nulla di cui preoccuparsi”.

Lo ha detto il direttore generale della Farnesina per l’Unione Europea, Giuseppe Buccino, intervenendo al programma di Radio 3 ‘Tutta la città ne parla’, a proposito del caso sollevato da alcuni politici su possibili cessioni di acque territoriali dall’Italia alla Francia.

Il diplomatico ha spiegato che i contatti tra le parti erano in corso “da tempo perché eravamo consapevoli del problema”.

L’ambasciata di Francia a Roma, ha spiegato Buccino, “ha riconosciuto che nel corso di una consultazione pubblica sono circolate per errore delle cartine sbagliate” perché considerano delle delimitazioni contenute nell’accordo di Caen, che “non è stato ratificato dall’Italia”. Tali errori “saranno corretti”.

Confini marittimi Italia-Francia. Farnesina precisa che rimangono "immutati" - Agenpress

:D:D:clap::D:D
 
la Farnesina: Senza fondamento ipotesi cessione mare a Francia

18 marzo 2018

“Relativamente alle dichiarazioni di alcuni esponenti politici su possibili cessioni di acque territoriali alla Francia, si osserva che esse sono prive di ogni fondamento. L’accordo bilaterale del marzo 2015 non è stato ratificato dall’Italia e non può pertanto produrre effetti giuridici. I confini marittimi con la Francia sono pertanto immutati e nessuno, a Parigi o a Roma, intende modificarli”. Lo si legge in una nota della Farnesina.

“Quanto alla data del 25 marzo essa, come informa l’ambasciata di Francia a Roma, riguarda semplicemente ‘una consultazione pubblica nel quadro della concertazione preparatoria di un documento strategico’ sul*Mediterraneo*che si riferisce al diritto ed alle direttive europee esistenti e che non è volta in alcun modo a ‘modificare le delimitazioni marittime nel Mediterraneo’. L’ambasciata riconosce che ‘le cartine circolate nel quadro della consultazione pubblica contengono degli errori (in particolare le delimitazioni dell’accordo di Caen, non ratificato dall’Italia)’ e aggiunge che ‘esse saranno corrette al più presto possibile’ “, aggiunge la Farnesina.

“Si informa infine – conclude la nota – che a breve si terranno consultazioni bilaterali previste a scadenze regolari dalla normativa Ue al solo fine di migliorare e armonizzare la gestione delle risorse marine tra i Paesi confinanti, nel quadro del diritto esistente”.

Pesca, la Farnesina: "Senza fondamento ipotesi cessione mare a Francia" - Sardiniapost.it
 
Si ok ma se come i copia e incolla dicono non è successo nulla allora perchè ne stiamo parlando?
perchè è venuta fuori sta cosa della francia che si prende mare italiano e non chessò della spagna che si prende quello portoghese?
capite che la faccenda un po puzza...
 
Quindi noi potenzialmente d'accordo a regalare un pezzo di territorio dobbiamo ringraziare la Francia perchè lo ritiene un errore.

È come se io volessi regalare dei soldi a qualcuno e questi li rifiutandoli mi mette nelle condizioni di ringraziarlo.

Roba da matti che solo i nostri troppo esperti e capaci politici possono inventare.
 
19 marzo 2018

Agenpress – “I confini marittimi tra Italia e Francia sono immutati. La Francia ha riconosciuto l’errore e sta rimediando, non c’è nulla di cui preoccuparsi”.

Lo ha detto il direttore generale della Farnesina per l’Unione Europea, Giuseppe Buccino, intervenendo al programma di Radio 3 ‘Tutta la città ne parla’, a proposito del caso sollevato da alcuni politici su possibili cessioni di acque territoriali dall’Italia alla Francia.

Il diplomatico ha spiegato che i contatti tra le parti erano in corso “da tempo perché eravamo consapevoli del problema”.

L’ambasciata di Francia a Roma, ha spiegato Buccino, “ha riconosciuto che nel corso di una consultazione pubblica sono circolate per errore delle cartine sbagliate” perché considerano delle delimitazioni contenute nell’accordo di Caen, che “non è stato ratificato dall’Italia”. Tali errori “saranno corretti”.

Confini marittimi Italia-Francia. Farnesina precisa che rimangono "immutati" - Agenpress

Tradotto:
Ratificheranno l'accordo di Caen...😁😁😁
 
Si ok ma se come i copia e incolla dicono non è successo nulla allora perchè ne stiamo parlando?
perchè è venuta fuori sta cosa della francia che si prende mare italiano e non chessò della spagna che si prende quello portoghese?
capite che la faccenda un po puzza...

Aspetta, Come se nn bastasse... Pare che abbiano anche sequestrato dei pescherecci italiani quindi la Marina francese o la guardia costiera usavano queste cartine "errate" considerandole valide.
 
Aspetta, Come se nn bastasse... Pare che abbiano anche sequestrato dei pescherecci italiani quindi la Marina francese o la guardia costiera usavano queste cartine "errate" considerandole valide.
ma come è possibile? non hai letto il copia e incolla di duke mida nell'altra pagina che dice che ne roma ne parigi (:asd:) vogliono modificare i terroritori di competenza?
sicuramente ti stai sbagliando le autorità francesci hanno rispetto massimo per i pescherecci italiani
 
ma come è possibile? non hai letto il copia e incolla di duke mida nell'altra pagina che dice che ne roma ne parigi (:asd:) vogliono modificare i terroritori di competenza?
sicuramente ti stai sbagliando le autorità francesci hanno rispetto massimo per i pescherecci italiani

Uguale uguale alla Libia...😁😁😁
 
Leggo e riporto:

[I]L'accordo di Caen
Non tutti lo sanno ma con un accordo firmato a Caen nel marzo 2015 tra Italia e Francia, erano stati revisionati i nostri confini marittimi. L'accordo, derivante da un negoziato cominciato nel 2006 e terminato 6 anni più tardi secondo il ministero degli Esteri sarebbe stato “necessario al fine di definire i confini marittimi alla luce delle norme della Convenzione
delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982, che supera la Convenzione per la delimitazione delle zone di pesca nella baia di Mentone del 18 giugno 1892, convenzione che ha valore consuetudinario, in quanto applicata e mai ratificata, ai fini di colmare un vuoto giuridico”. L'Italia avrebbe quindi rinunciato ad alcune porzioni di mare del mar Ligure ed al tratto compreso tra nord Sardegna ed arcipelago toscano. L'accordo era passato piuttosto inosservato fino a quando nel gennaio 2016 il peschereccio italiano Mina era stato fermato dalla gendarmeria marittima francese e scortato fino al porto di Nizza, con l'accusa di praticare la pesca del gambero in acque francesi. Solo con il pagamento di una cauzione di 8300 euro era stato rilasciato. Dunque quelli che sembravano essere acque italiane erano diventate francesi. L'episodio dunque fece deflagrare la questione dei confini e di porzioni di mare cedute alla Francia. Piuttosto indispettito dalla vicenda l'assessore regionale alla pesca della Liguria Stefano Mai aveva dichiarato: “il sequestro del peschereccio Mina ha posto l’attenzione sull’urgenza di arrivare all’elaborazione di un piano di gestione della pesca al gambero rosso condiviso tra Italia e Francia, sul modello di quanto abbiamo elaborato con successo sul rossetto. Lo strumento più praticabile e che porterebbe a una soluzione definitiva di un annoso problema di pesca nelle acque al confine è la stesura di un piano delle risorse condivise, previsto dal regolamento mediterraneo. La pesca al gambero rosso è un target strategico per la Liguria che vogliamo tutelare arrivando a una soluzione definitiva che faccia uscire i nostri pescatori da un’incertezza normativa che dura ormai da troppi anni. Il trattato sul nuovo confine marino si è rivelato fortemente penalizzante per l’Italia”. Secondo i giornali della Corsica l'accordo di Caen prevedeva una sorta di scambio territoriale: l'Italia avrebbe ceduto la “Fossa del cimitero” nelle acque di Ospedaletti in provincia di Imperia ottenendo in cambio alcune secche tra Corsica, Capraia ed Elba. Proprio la Fossa del cimitero è un tratto di mare molto ricco dal punto di vista della pesca, con una vivace presenza proprio di gamberoni rossi. Mentre in Italia l'accordo non è stato mai ratificato, in Francia sembrava essere di dominio pubblico tanto che la gendarmeria marittima era subito intervenuta pochi mesi dopo l'accordo fermando il peschereccio Mina. Due mesi dopo il fermo del peschereccio erano però arrivate le scuse: la dogana francese aveva contestato per errore il mancato rispetto del trattato del 21 marzo 2015, visto che non era mai stato ratificato dal Parlamento italiano. La Farnesina, pressata da interrogazioni parlamentari e dagli allarmi lanciati sulla cessione di mare da parte dell'Italia, nel febbraio 2016 aveva provato a fare chiarezza: “Considerata la sua natura, l'Accordo di Caen è sottoposto a ratifica parlamentare e, pertanto, non è ancora in vigore. Per quanto riguarda, in particolare, i contenuti dell'Accordo, il tracciato di delimitazione delle acque territoriali e delle restanti zone marittime riflette i criteri stabiliti dall’UNCLOS, primo fra tutti il principio della linea mediana di equidistanza. Nel corso dei negoziati che hanno portato alla firma dell'Accordo, la parte italiana ha ottenuto di mantenere immutata la definizione di linea retta di base per l'arcipelago toscano, già fissata dall’Italia per la delimitazione del mare territoriale nel 1977. Inoltre, per il mare territoriale tra Corsica e Sardegna, è stato completamente salvaguardato l’accordo del 1986, inclusa la zona di pesca congiunta. Anche per quanto riguarda il confine del mare territoriale tra Italia e Francia nel Mar Ligure, in assenza di un precedente accordo di delimitazione, l’Accordo di Caen segue il principio dell’equidistanza come previsto dall’UNCLOS”. Un accordo non solo non ratificato ma che sembrava aver suggerito ad Italia e Francia di aprire un nuovo negoziato per rivederne in contenuti. Ad oggi i confini tra acque italiane e francesi rimangono incerti. Una recente sentenza del tribunale di Imperia ha assolto un pescatore dall'accusa di avere sconfinato in acque francesi. Il tribunale ha infatti dichiarato non valido anche il trattato di Mentone del 1892 che regolava i confini tra riviera ligure e Costa Azzurra, anche in questo caso per la mancata ratifica del Parlamento. Un precedente che farà giurisprudenza viste le numerose contestazioni rivolte dalla gendarmeria marittima francese ai pescherecci sanremesi. Certo è che il tema della territorializzazione dell’alto mare da parte degli stati rivieraschi è di fondamentale importanza per l’Italia sia sotto l’aspetto della sua valorizzazione economica sia della sua protezione dallo sfruttamento eccessivo e indiscriminato. L’Italia è stata sinora assente nell’area internazionale per quanto riguarda la politica marittima, non solo in ottica Difesa, ambito paradossalmente sempre più esercitocentrico a dispetto degli accadimenti mediterranei, ma in tutte le sue più ampie declinazioni. Il mutilateralismo come sempre rifugio anestetico dalle nostre repsonsabilità si traduce nel piegarsi alla volontà non solo della Francia, ma anche della Grecia e dei paesi della riva opposta dell’Adriatico che si avvantaggiano della nostra pavidità e indifferenza.

Ammiraglio Giuseppe De Giorgi

[/I]


Ho aperto la discussione proprio perchè stamattina ne ho sentito parlare su radiorai.

Un minimo di buon senso, (ma proprio un minimo...), ha attratto la mia attenzione...la rai, nei secoli fedele alla atavica consegna di mistificare/nascondere/coprire le verità "scomode", che ne parlava....un diplomatico che "smentiva" non so cosa, alludendo ad un non meglio definito errore cartografico dei francesi...il ricordo sbiadito di una interrogazione parlamentare caduta nel vuoto...tutto insolito e molto strano...ecco, io penso che abbiamo il diritto si sapere, per poter giudicare, anche perchè di cessioni di sovranità ed onore nazionale ne avrei le 00 piene...
 
Leggo e riporto:

[I]L'accordo di Caen
Non tutti lo sanno ma con un accordo firmato a Caen nel marzo 2015 tra Italia e Francia, erano stati revisionati i nostri confini marittimi. L'accordo, derivante da un negoziato cominciato nel 2006 e terminato 6 anni più tardi secondo il ministero degli Esteri sarebbe stato “necessario al fine di definire i confini marittimi alla luce delle norme della Convenzione
delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982, che supera la Convenzione per la delimitazione delle zone di pesca nella baia di Mentone del 18 giugno 1892, convenzione che ha valore consuetudinario, in quanto applicata e mai ratificata, ai fini di colmare un vuoto giuridico”. L'Italia avrebbe quindi rinunciato ad alcune porzioni di mare del mar Ligure ed al tratto compreso tra nord Sardegna ed arcipelago toscano. L'accordo era passato piuttosto inosservato fino a quando nel gennaio 2016 il peschereccio italiano Mina era stato fermato dalla gendarmeria marittima francese e scortato fino al porto di Nizza, con l'accusa di praticare la pesca del gambero in acque francesi. Solo con il pagamento di una cauzione di 8300 euro era stato rilasciato. Dunque quelli che sembravano essere acque italiane erano diventate francesi. L'episodio dunque fece deflagrare la questione dei confini e di porzioni di mare cedute alla Francia. Piuttosto indispettito dalla vicenda l'assessore regionale alla pesca della Liguria Stefano Mai aveva dichiarato: “il sequestro del peschereccio Mina ha posto l’attenzione sull’urgenza di arrivare all’elaborazione di un piano di gestione della pesca al gambero rosso condiviso tra Italia e Francia, sul modello di quanto abbiamo elaborato con successo sul rossetto. Lo strumento più praticabile e che porterebbe a una soluzione definitiva di un annoso problema di pesca nelle acque al confine è la stesura di un piano delle risorse condivise, previsto dal regolamento mediterraneo. La pesca al gambero rosso è un target strategico per la Liguria che vogliamo tutelare arrivando a una soluzione definitiva che faccia uscire i nostri pescatori da un’incertezza normativa che dura ormai da troppi anni. Il trattato sul nuovo confine marino si è rivelato fortemente penalizzante per l’Italia”. Secondo i giornali della Corsica l'accordo di Caen prevedeva una sorta di scambio territoriale: l'Italia avrebbe ceduto la “Fossa del cimitero” nelle acque di Ospedaletti in provincia di Imperia ottenendo in cambio alcune secche tra Corsica, Capraia ed Elba. Proprio la Fossa del cimitero è un tratto di mare molto ricco dal punto di vista della pesca, con una vivace presenza proprio di gamberoni rossi. Mentre in Italia l'accordo non è stato mai ratificato, in Francia sembrava essere di dominio pubblico tanto che la gendarmeria marittima era subito intervenuta pochi mesi dopo l'accordo fermando il peschereccio Mina. Due mesi dopo il fermo del peschereccio erano però arrivate le scuse: la dogana francese aveva contestato per errore il mancato rispetto del trattato del 21 marzo 2015, visto che non era mai stato ratificato dal Parlamento italiano. La Farnesina, pressata da interrogazioni parlamentari e dagli allarmi lanciati sulla cessione di mare da parte dell'Italia, nel febbraio 2016 aveva provato a fare chiarezza: “Considerata la sua natura, l'Accordo di Caen è sottoposto a ratifica parlamentare e, pertanto, non è ancora in vigore. Per quanto riguarda, in particolare, i contenuti dell'Accordo, il tracciato di delimitazione delle acque territoriali e delle restanti zone marittime riflette i criteri stabiliti dall’UNCLOS, primo fra tutti il principio della linea mediana di equidistanza. Nel corso dei negoziati che hanno portato alla firma dell'Accordo, la parte italiana ha ottenuto di mantenere immutata la definizione di linea retta di base per l'arcipelago toscano, già fissata dall’Italia per la delimitazione del mare territoriale nel 1977. Inoltre, per il mare territoriale tra Corsica e Sardegna, è stato completamente salvaguardato l’accordo del 1986, inclusa la zona di pesca congiunta. Anche per quanto riguarda il confine del mare territoriale tra Italia e Francia nel Mar Ligure, in assenza di un precedente accordo di delimitazione, l’Accordo di Caen segue il principio dell’equidistanza come previsto dall’UNCLOS”. Un accordo non solo non ratificato ma che sembrava aver suggerito ad Italia e Francia di aprire un nuovo negoziato per rivederne in contenuti. Ad oggi i confini tra acque italiane e francesi rimangono incerti. Una recente sentenza del tribunale di Imperia ha assolto un pescatore dall'accusa di avere sconfinato in acque francesi. Il tribunale ha infatti dichiarato non valido anche il trattato di Mentone del 1892 che regolava i confini tra riviera ligure e Costa Azzurra, anche in questo caso per la mancata ratifica del Parlamento. Un precedente che farà giurisprudenza viste le numerose contestazioni rivolte dalla gendarmeria marittima francese ai pescherecci sanremesi. Certo è che il tema della territorializzazione dell’alto mare da parte degli stati rivieraschi è di fondamentale importanza per l’Italia sia sotto l’aspetto della sua valorizzazione economica sia della sua protezione dallo sfruttamento eccessivo e indiscriminato. L’Italia è stata sinora assente nell’area internazionale per quanto riguarda la politica marittima, non solo in ottica Difesa, ambito paradossalmente sempre più esercitocentrico a dispetto degli accadimenti mediterranei, ma in tutte le sue più ampie declinazioni. Il mutilateralismo come sempre rifugio anestetico dalle nostre repsonsabilità si traduce nel piegarsi alla volontà non solo della Francia, ma anche della Grecia e dei paesi della riva opposta dell’Adriatico che si avvantaggiano della nostra pavidità e indifferenza.

Ammiraglio Giuseppe De Giorgi

[/I]


Ho aperto la discussione proprio perchè stamattina ne ho sentito parlare su radiorai.

Un minimo di buon senso, (ma proprio un minimo...), ha attratto la mia attenzione...la rai, nei secoli fedele alla atavica consegna di mistificare/nascondere/coprire le verità "scomode", che ne parlava....un diplomatico che "smentiva" non so cosa, alludendo ad un non meglio definito errore cartografico dei francesi...il ricordo sbiadito di una interrogazione parlamentare caduta nel vuoto...tutto insolito e molto strano...ecco, io penso che abbiamo il diritto si sapere, per poter giudicare, anche perchè di cessioni di sovranità ed onore nazionale ne avrei le 00 piene...
poi ci si lamenta perchè l'italiano diventa sovranista...
in questo paese perfino chiunque non vuole calarsi le braghe all'africano senza nulla in cambio viene visto come sovranista
un partito di governo messo li dallo straniero dopo un golpe che ha fatto della vigliaccheria col forte e della prepotenza col debole italiano la sua morale
 
Si ok ma se come i copia e incolla dicono non è successo nulla allora perchè ne stiamo parlando?
perchè è venuta fuori sta cosa della francia che si prende mare italiano e non chessò della spagna che si prende quello portoghese?
capite che la faccenda un po puzza...

Si tratta di polemiche tra forze politiche italiane.
Forse qualche politico/a all' opposizione negli ultimi anni ha presentato in modo ingannevole la questione per ragioni di polemica politica e propaganda.
Si potrà capire meglio dagli sviluppi successivi.
 
era l'ultimo "regalo" del bomba? :o
 
Si tratta di polemiche tra forze politiche italiane.
Forse qualche politico/a all' opposizione negli ultimi anni ha presentato in modo ingannevole la questione per ragioni di polemica politica e propaganda.
Si potrà capire meglio dagli sviluppi successivi.
quindi la guardia costiera francese che sconfina e ferma pescherecci italiani in acque italiane ha agito cosi perchè ha sentito un comizio della lega?
ma come ce l'avete sta faccia dai? :D
 
politici bravi ed esperti che fanno i soliti pastrocchi.

Già farlo sto trattato mi sembrava un'eresia, altro che ratificarlo.
 
quindi la guardia costiera francese che sconfina e ferma pescherecci italiani in acque italiane ha agito cosi perchè ha sentito un comizio della lega?
ma come ce l'avete sta faccia dai? :D

Ma quando era successo?
A volte c'era la Libia di Gheddafi che sequestrava pescherecci italiani, ma non erano cambiati i confini marittimi.
Hai letto ciò che ha comunicato la Farnesina? La Francia avrebbe riconosciuto un errore e i confini marittimi non sono cambiati, anche perché il parlamento italiano non ha mai ratificato il trattato di Caen.
Recentemente la Meloni ha raccontato di procedura unilaterale o di confini marittimi cambiati, ma non è la bocca della verità, ha le sue motivazioni di polemica politica.
Forse la Meloni cerca di far parlare di sé, perché il suo partito rischia di scomparire, dopo la svolta Italiana e verso la destra sociale della Lega di Salvini. E non si sa quanto durerà questa legislatura.

Italia-Francia. Farnesina: nessuna cessione di acque territoriali. Meloni: continueremo a vigilare - Rai News
 
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