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Brexit, dicono gli inglesi che se ne potrebbero uscire a Capodanno del 2019

C'è tempo ancora per fare un sacco di feste...

Ministro Brexit: uscita 1 gennaio 2019

17 luglio 2016

20.47 Il ministro del Commercio internazionale britannico, Liam Fox, ha detto in un'intervista al Sunday Times di puntare al 1 gennaio 2019 come data di uscita effettiva del Regno Unito dalla UE. Questo calendario implica l'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona entro la fine di quest'anno. Il ministro, euroscettico convinto, si recherà negli Stati Uniti la prossima settimana, dove "sta valutando una decina di accordi di libero scambio fuori dall'Ue per essere pronto quanto ne usciremo", ha detto.

:o :rolleyes:
 
Eppure c'è qualcuno che li ama... :o :rolleyes: :specchio:

loveyou.jpg
 
Fanno bene
Anche 2029
E mettano in risalto tutta la pochezza degli attuali dirigenti europei e la vacuità delle loro azioni degli ultimi 15 anni
 
C'è tempo ancora per fare un sacco di feste...

Ministro Brexit: uscita 1 gennaio 2019

17 luglio 2016

20.47 Il ministro del Commercio internazionale britannico, Liam Fox, ha detto in un'intervista al Sunday Times di puntare al 1 gennaio 2019 come data di uscita effettiva del Regno Unito dalla UE. Questo calendario implica l'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona entro la fine di quest'anno. Il ministro, euroscettico convinto, si recherà negli Stati Uniti la prossima settimana, dove "sta valutando una decina di accordi di libero scambio fuori dall'Ue per essere pronto quanto ne usciremo", ha detto.

:o :rolleyes:

Decina di accordi di libero scambio con chi?
Con paesi ue o extra ue?

Il primo caso mi sembra un po' difficile, per il secondo invece si svegliano solo adesso?
Ho sentito la May dire che diventeranno più stretti i rapporti economici con l'Australia. Auguri, son solo 20k km di distanza.
 
cianno i silos pieni di pudding.e c'è gente nel mondo che si ammazzerebbe per averne una scodella.
bravi britanni andate fuori dalla UE e dai cojiones.
 
Lunghetto, posto solamente l'inizio e la fine...

E’ iniziata la traversata nel deserto del Brexit

Le apparenze sono salve. Almeno per adesso. Un nuovo Governo conservatore è stato formato in tempi relativamente rapidi. Alla guida c’è Theresa May, sicuramente una delle migliori professioniste rimaste in pista a cui il partito ha affidato le redini a grande maggioranza. La forma, a cui gli inglesi tengono molto, è stata assicurata e i mercati hanno tirato un respiro di sollievo. Ma la strada per approdare a un nuovo rapporto tra il Regno Unito e i suoi partner europei è lunghissima, buia, irta di ostacoli e, specialmente, di imprevisti, che sbucano a ogni curva come in un videogioco. Col passare del tempo, infatti, ci si rende sempre più conto che la decisione di lasciare la UE è stata un salto nel vuoto, provocato dalla spinta di un gruppo di demagoghi, tra l’altro estremamente variegato nelle motivazioni, che è stato abile a parlare alla pancia della gente ma non aveva la più pallida idea di dove stesse portando il Paese. Non aveva infatti una visione alternativa pratica, neppure una pallida idea di scenari, per quanto vaghi, che avrebbero potuto realizzarsi. Il loro slogan si è basato sull’idea che l’energia liberatoria del Brexit avrebbe portato il Paese verso orizzonti luminosi. La Terra Promessa del post Brexit avrebbe sanato tutti i sacrifici della traversata nel deserto. Non è un caso che molti dei fautori del leave hanno ammesso che per alcuni anni il Paese potrebbe stare peggio prima di stare meglio. Ma quanto durerà il Purgatorio? E quanto sarà amaro?

...

Intanto, giusto per dare un’idea del lungo tragitto a cui ci troviamo di fronte, basti rilevare che l’uscente ministro per l’Europa del Governo Cameron, Oliver Letwin ha candidamente ammesso in un’intervista che il Foreign Office non dispone di alcun diplomatico con esperienza in trattative commerciali, dato che sono tutti a… Bruxelles. Secondo le stime più conservative bisognerebbe crearne rapidamente alcune centinaia. Nigel Farage, guru in primis del Brexit, ha dichiarato da simpatico facilone quale è che non c’e’ problema e che basta pagare dei buoni professionisti che possono venire da ogni parte del mondo (non ha mai citato un Paese europeo). Gli esperti dicono che sarà un compito erculeo. Forse per questo Londra sta esitando a fare scattare l’articolo 50 della UE per avviare i negoziati? Pare piuttosto naturale che in mancanza di negoziatori sarà difficile negoziare.

:o :rolleyes: :bye: :bye:
 
se il processo di ingresso nella ue richiede anni, perchè il processo di uscita non dovrebbe richiederne altrettanti?

se poi si vuole una uscita immediata e traumatica, con vendette e ritorsioni, allora che la si bombardi! (mode fassino on: "e poi vediamo come va a finire")
 
se il processo di ingresso nella ue richiede anni, perchè il processo di uscita non dovrebbe richiederne altrettanti?

se poi si vuole una uscita immediata e traumatica, con vendette e ritorsioni, allora che la si bombardi! (mode fassino on: "e poi vediamo come va a finire")

Ma infatti non c'è particolare fretta... allo stesso tempo è tutto tragicamente ridicolo...
 
se il processo di ingresso nella ue richiede anni, perchè il processo di uscita non dovrebbe richiederne altrettanti?

se poi si vuole una uscita immediata e traumatica, con vendette e ritorsioni, allora che la si bombardi! (mode fassino on: "e poi vediamo come va a finire")

ma ndo la vedi sta fretta?
fanno bene a chiedere agli ai britanni di fare in fretta ben sapendo pero' che ogni giorno che passa senza che si attivi l'art 50 è un giorno in piu' di melad su quel rottame noto come UK
 
Titolone Dago, contiene articolo da Libero...

BREXIT, SENZA FRETTA: L'ART. 50 SARÀ 'INVOCATO' SOLO A FINE ANNO, FORSE ALL'INIZIO DEL 2017, E DUNQUE L'USCITA NON AVVERRÀ PRIMA DEL 2019-20 - L'ACCELERAZIONE DEL GOVERNO MAY È SOLO DI FACCIATA, LONDRA NON HA IDEA COME USCIRE DAL PANTANO E CERCHERÀ DI RESTARE NEL MERCATO UNICO ''SENZA DAZI DOGANALI''. MA ALLORA DOVRÀ TENERSI TUTTI GLI IMMIGRATI

Il governo ha poi fatto sapere che non intende mandar via i 3 milioni d 'immigrati di Paesi Ue che vivono nel Regno, ma è pronto a «rispedire» indietro quelli che dovessero arrivare durante il negoziato per lo sganciamento da Bruxelles in caso di «assalto alla diligenza» prima del divorzio...

:rolleyes:

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