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Libia:Gentiloni, non ci sono missioni militari pronte partire
Lavrov, strategie comuni con Italia su area Mediterraneo

25 marzo, 14:28

(ANSAmed) - MOSCA, 25 MAR - "Non ci sono missioni militari sul punto di partire" in Libia. Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in una conferenza stampa con il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov a MOsca. "Ma - ha aggiunto - ci sono alcune disponibilità, e l'Italia coordina queste disponibilità". Certo, ha spiegato, il tempo per la costituzione di un governo di unità nazionale in Libia "non è infinito e bisogna lavorare tutti insieme perché questo governo", con la più ampia partecipazione delle forze politiche, "possa al più presto insediarsi a Tripoli e iniziare l'opera di stabilizzazione del Paese" Prima dell'incontro a porte chiuse con Lavrov, Gentiloni ha dichiarato che la visita visita "è un occasione per passare in rassegna i rapporti politici ed economici tra i nostri due paesi anche in vista della partecipazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi al forum di San Pietroburgo e affrontare il dossier del Mediterraneo".

Lavrov da parte sua ha rilevato che lo stato dei rapporti tra Italia e Russia "è buono, continuano i contatti tra i rappresentanti delle regioni e tra gli imprenditori". "Ci interessa l'opinione dell'Italia - ha aggiunto - sullo sviluppo della situazione in Medio Oriente e Africa del Nord, così da trovare una strategia comune per il futuro". In merito alla Siria, Lavrov ha citato il caso di Palmira, dicendo che "Mosca si augura che l'operazione condotta dalle truppe siriane "con l'appoggio delle forze aeree russe" per riprendere la città all'Isis "termini con successo nel prossimo futuro". (ANSAmed)

Libia:Gentiloni,non ci sono missioni militari pronte partire - Siria - ANSAMed.it
 
Libia: Kobler, governo Sarraj questione di giorni
Inviato Onu dopo vertice paesi confinanti a Tunisi

23 marzo, 09:31

(ANSAmed) - TUNISI, 23 MAR - Si è svolta a Tunisi la riunione dei paesi confinanti con la Libia per esaminare l'evoluzione della situazione libica e studiare i mezzi per trovare una soluzione pacifica alla crisi in presenza di rappresentanti Onu, Unione africana, Lega Araba, Unione europea, libici e ministri degli Esteri di Algeria, Egitto, Sudan, Niger e Ciad. L'inviato speciale Onu per la Libia, Martin Kobler, ha sottolineato nel suo intervento le principali difficoltà che ancora impediscono l'insediamento del governo di unità nazionale, ma si è detto convinto che per il trasferimento del governo di Serraj a Tripoli si tratti oramai ''di giorni e non di settimane". Kobler ha osservato come i gruppi terroristici, nel frattempo, continuano ad approfittare delle divisioni politiche, con gravi conseguenze per il popolo libico e per i paesi confinanti, e per la grave crisi umanitaria in diverse zone della Libia. ''E' indispensabile, ha dichiarato l'inviato Onu, che gli attori politici libici si assumano ora le loro responsabilità nell'interesse del popolo libico per fermare la sofferenza umana e la discesa della Libia nel caos''. (ANSAmed)

Libia: Kobler, governo Sarraj questione di giorni - Libia - ANSAMed.it
 
la futura Libia

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Libia: Kobler, governo Sarraj questione di giorni
Inviato Onu dopo vertice paesi confinanti a Tunisi

23 marzo, 09:31

(ANSAmed) - TUNISI, 23 MAR - Si è svolta a Tunisi la riunione dei paesi confinanti con la Libia per esaminare l'evoluzione della situazione libica e studiare i mezzi per trovare una soluzione pacifica alla crisi in presenza di rappresentanti Onu, Unione africana, Lega Araba, Unione europea, libici e ministri degli Esteri di Algeria, Egitto, Sudan, Niger e Ciad. L'inviato speciale Onu per la Libia, Martin Kobler, ha sottolineato nel suo intervento le principali difficoltà che ancora impediscono l'insediamento del governo di unità nazionale, ma si è detto convinto che per il trasferimento del governo di Serraj a Tripoli si tratti oramai ''di giorni e non di settimane". Kobler ha osservato come i gruppi terroristici, nel frattempo, continuano ad approfittare delle divisioni politiche, con gravi conseguenze per il popolo libico e per i paesi confinanti, e per la grave crisi umanitaria in diverse zone della Libia. ''E' indispensabile, ha dichiarato l'inviato Onu, che gli attori politici libici si assumano ora le loro responsabilità nell'interesse del popolo libico per fermare la sofferenza umana e la discesa della Libia nel caos''. (ANSAmed)

Libia: Kobler, governo Sarraj questione di giorni - Libia - ANSAMed.it


Il "governo" di Tripoli ha dichiarato lo stato d'emergenza al solo diffondersi delle voci sull'arrivo di alcuni ministri (quattro, si dice) del "governo" sponsorizzato dal'ONU, quello di al-Sarraj. :rolleyes:
 
Roma. Quando ieri s’è sparsa la voce a Tripoli che quattro ministri del governo di accordo nazionale – appartenenti all’esecutivo guidato da Fayez al Serraj e sponsorizzato dalle Nazioni Unite – stavano per arrivare nella capitale, il governo locale (che ha un nome appena diverso: governo di salvezza nazionale) ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha chiesto alle forze di sicurezza e alle milizie di entrare in stato d’allerta, pronti a reagire.
Che la possibile presenza di quattro ministri che in teoria dovrebbero guidare il paese fuori dall’impasse politica faccia scattare l’allarme come un raid dello Stato islamico spiega quanto è indietro il piano per stabilizzare il paese, e questo è un problema anche per il governo italiano, che su quel piano ha investito e investe tanto – mentre altri governi, per esempio Egitto e Francia, stanno puntando sul generale Khalifa Haftar, a Bengasi.

Assimilazione o ghetto? Il governo libico è senza Libia Strategie un po’ troppo suicide Tradito, profanato, macellato, a volte scomparso. Il corpo della nazione Ogni giorno l’ufficio media del governo di Tripoli manda ai giornalisti, anche italiani, vignette e materiale satirico contro il governo di Fayez al Serraj, considerato una marionetta al soldo di potenze straniere. Come se non bastasse, i gruppi libici che appoggiano il piano delle Nazioni Unite stanno litigando per chi dovrà garantirne la sicurezza, e quindi incassare l’appalto pagato con finanziamenti internazionali. Se non interviene una qualche manovra correttiva, il piano internazionale per stabilizzare la Libia e sradicare lo Stato islamico (con una missione a guida italiana) rischia di naufragare

Fallimento in Libia?
 
Il fallimento libico è l'emblema del sacrosanto fallimento dei deliri buonisti europei.
La Libia da dopo Gheddafi, non è più una nazione.
Solo qualche idiota europeo continua a considerarla come tale.
 
Il fallimento libico è l'emblema del sacrosanto fallimento dei deliri buonisti europei.
La Libia da dopo Gheddafi, non è più una nazione.
Solo qualche idiota europeo continua a considerarla come tale.

Una guerra è "buonista" secondo te?!? Hanno ancora senso le parole in questo forum? :rolleyes:
L'origine del caos libico è stato l'intervento militare senza progetto politico dell'allegra combriccola franco-anglo-americana, con tanto di nostro contributo.
 
Una guerra è "buonista" secondo te?!? Hanno ancora senso le parole in questo forum? :rolleyes:
L'origine del caos libico è stato l'intervento militare senza progetto politico dell'allegra combriccola franco-anglo-americana, con tanto di nostro contributo.

Sull'origine del caos libico sono perfettamente d'accordo.
Il delirio buonista europeo è nel considerare oggi la Libia come una nazione.
E nel conseguente ridicolo tentativo di fare per essa un governo a tavolino in terra svizzera senza che i diretti interessati si risolvano la questione per conto loro nel modo che ritengono più opportuno.
 
100 miliziani ISIS stecchiti nelle ultime 24 ore dall'aviazione russa durante l'avanzata
per la riconquista di Palmyra :eek: ora il casino sarà trovare 7200 vergini...:o

https://www.rt.com/news/337322-syrian-army-advance-palmyra/

belin, qualcuno avvisi il keniota e i suoi vassalli che pare che i barbuti
stentino a rafforzarsi nonostante i bombardamenti di putin..:o
 
Il fallimento libico è l'emblema del sacrosanto fallimento dei deliri buonisti europei.
La Libia da dopo Gheddafi, non è più una nazione.
Solo qualche idiota europeo continua a considerarla come tale.

Una guerra è "buonista" secondo te?!? Hanno ancora senso le parole in questo forum? :rolleyes:
L'origine del caos libico è stato l'intervento militare senza progetto politico dell'allegra combriccola franco-anglo-americana, con tanto di nostro contributo.

L'origine del caos libico è la leadership sbagliata di un dittatore che in 40 anni non è riuscito a far coesistere varie tribù in una unica nazione
 
LAVROV (CON A FIANCO GENTILONI): ''NON E' SAGGIO FAR ENTRARE L'ISIS IN LIBIA...''

25 marzo - MOSCA - ''Non vorrei che visto che ci dicono che la Russia ha le chiavi per risolvere tutti i problemi, come Siria e Ucraina, adesso si finisse per pensare che la Russia avrebbe anche una chiave per la soluzione delle crisi libica''. Cosi' il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov parlando in conferenza stampa con Paolo Gentiloni. ''Non si puo' paragonare la Siria alla Libia, la Siria ha chiesto l'intervento della Russia, la Libia no: noi siamo sulla linea che bisogna rispettare il diritto internazionale. Ma sappiamo che la situazione non e' facile e il fattore tempo e' importante: non sarebbe saggio permettere all'Isis di entrare in Libia come ha fatto in Siria e Iraq'', ha aggiunto.
 
Vogliamo i tupolev sopra i cieli libici
 
(ANSA) - IL CAIRO, 28 MAR - Il premier designato libico Fayez Al-Sarraj accusa: il premier di Tripoli ostacola il mio arrivo.
"Il consiglio presidenziale accusa il governo di salvezza nazionale di Khalifa al-Ghwell di intimidire innocenti e di ostacolare il governo di accordo nazionale nell'esercitare le proprie funzioni": lo si afferma nel comunicato diffuso dell'organismo presieduto dal premier designato Al-Sarraj. Poco prima il Consiglio presidenziale libico aveva affermato che erano stati ultimati "i preparativi di sicurezza" affinché il governo di unità nazionale libico "assumesse le proprie funzioni dalla città di Tripoli". Nel testo si "conferma che il Consiglio ha cominciato a spostarsi verso la capitale per assumere le proprie funzioni".

Sarraj, premier Tripoli mi ostacola - Africa - ANSA.it
 
Buffonata. Il cugino dell'emiro qatariota romperà il qazzo finché non avrà quello che vuole.
 
.:clap::clap::clap:..:D
 

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Home Estero Libia novità
Ultimo aggiornamento: un'ora fa;
Libia, pronto il governo di riconciliazione.

Il governo libico di riconciliazione nazionale ha annunciato di aver completato l'iter di sicurezza per consentire l'avvio dei lavori e il trasferimento a Tripoli in modo da poter assumere le proprie funzioni. Con una nota ripresa dall'agenzia di stampa libica "al Tadhamoun", il governo del premier incaricato Fayez al Sarraj ha informato l'opinione pubblica libica del fatto che "e' iniziato il trasferimento del governo a Tripoli nonostante ci sia una minoranza che cerca di ostacolarlo"; minoranza guidata da Khalifa Ghweil, il capo del cosiddetto esecutivo di Salvezza nazionale, l'entita' governativa filo-islamista non riconosciuta dalla comunita' internazionale.

Nel posizionamento di milizie pro e contro il governo che sta nascendo sotto l'egida dell'Onu, 60 milizie di Misurata hanno ribadito il proprio sostegno a Sarraj e annunciato la creazione di una "camera di operazioni temporanea" per consentirgli di entrare a Tripoli.

In particolare, al Sarraj ha fatto riferimento alla chiusura dello spazio aereo, che "sta causando una crisi umanitaria relativa ai tanti feriti e malati, tra anziani e bambini, che sono in attesa di partire presso l'aeroporto".
Lo scorso 26 marzo l'aeroporto di Mitiga, a Tripoli, e' stato messo in stato d'allarme in vista del possibile arrivo del premier al Serraj e dei membri del suo governo di riconciliazione nazionale. Lo riferisce il giornale libico "Ewan Libya". Le autorita' di Tripoli fedeli a Ghweil, infatti, avrebbero schierato armi pesanti intorno allo scalo per impedire un eventuale atterraggio dell'aereo di al Serraj.
 
Libia: Saleh convoca deputati Tobruk per voto fiducia a governo riconciliazione
Tripoli, 29 mar 13:19 - (Agenzia Nova) - Il presidente del parlamento libico di Tobruk, Aquila Saleh, ha convocato i deputati del parlamento per riprendere la discussione sul voto.
 
Se mai qualcuno vorrà il DNA di Clinton sappiamo in quale gola cercarlo
 
Libia, Tripoli: scontri ed esplosioni contro il governo imposto dall’ONU
ESTERI, NEWS mercoledì, 30, marzo, 2016

Il premier del cosiddetto “governo di riconciliazione nazionale libico” (imposto dall’ONU), Fayez al Serraj, e’ atteso per oggi a Tripoli insieme ai membri del suo esecutivo. Perquesto, secondo quanto hanno raccontato testimoni dalla capitale libica, si sono uditi questa mattina forti esplosioni nella zona dell’aeroporto di Mitiga dove lemilizie ostili al nuovo governo e fedeli all’esecutivo di Khalifa Ghweil avrebbero sparato colpi di artiglieria contraerea nel timore che si stesse avvicinandoun velivolo con a bordo al Sarraj.

Intanto resta alta la tensione intorno all’aeroporto non solo per il possibile atterraggio dell’aereo con a bordo i membri del nuovo governo, ma anche perche’ Mitiga potrebbe diventare la sede provvisoria del nuovo governo. Secondo il quotidiano arabo “Al Watan al Arabi”, Mitiga e’ una delle quattro possibili sedi per il nuovo esecutivo. In base a un rapporto della commissione per la sicurezza del governo di riconciliazione nazionale, presentato alla missione Onu in Libia presso la sede temporanea dell’esecutivo di Tunisi, al Serraj non puo’ recarsi nella capitale libica senza una forte protezione delle milizie locali. Per questo e’ stato chiesto di attendere la nascita di una Guardia presidenziale specializzata nella difesa del nuovo governo e dei suoi membri compreso ministri e sottosegretari.

Nel suo rapporto, la commissione consiglia inoltre quattro sedi come possibili luoghi nei quali istallare gli uffici del nuovo esecutivo. Il primo e’ quello della base aerea di Mitiga. Il secondo invece e’ quello della base navale di Tripoli. Non a caso questa mattina, dopo le esplosioni avvertite a Mitiga, e’ circolata la notizia di un possibile arrivo di al Serraj in citta’ via mare da Tunisi presso il porto locale. Una terza possibile sede e’ il complesso turistico di Janzur, gia’ usato dall’Onu, mentre la quarta e’ la ex sede del Congresso nazionale libico che ha lavorato per un periodo in un albergo della capitale.

A difendere al Serraj e i componenti del suo governo dovrebbero essere gli uomini delle brigate 14 e 23, che andrebbero a formare insieme una forza armata a sostegno al nuovo esecutivo. Al momento il premier libico non puo’ contare sull’appoggio dell’Esercito libico fedele a Khalifa Haftar, che sta boicottando la nascita del governo sostenuto dall’Onu sia tramite i suoi deputati nel parlamento di Tobruk che attraverso due membri del Consiglio di presidenza di Brega, che si sono autosospesi dall’incarico.

Allo stato attuale il Consiglio di presidenza puo’ affidarsi a quelle milizie di Misurata e della Tripolitania che hanno deciso di sostenere l’accordo di riconciliazione nazionale firmato in Marocco. In Libia sono ormai attive tre compagini governative: due con sede a Tobruk e Tripoli non ufficialmente riconosciute dall’Onu come legittime rappresentati del popolo libico, piu’ il governo guidato da al Serraj che invece gode del sostegno delle Nazioni Unite ma che per il momento si riunisce a Tunisi in attesa di potersi insediare nella capitale libica. Da parte sua, il Consiglio di presidenza libico ha accusato il cosiddetto governo di salvezza nazionale con sede a Tripoli di aver chiuso lo scalo aereo di Mitiga con il preciso intento di impedire ad al Serraj di iniziare i lavori.

Il Consiglio di presidenza e’ stato costituito artificialmente il 17 dicembre scorso a Shkirat, in Marocco, grazie a un accordo tra i deputati della Camera dei rappresentanti di Tobruk, del Congresso generale nazionale Tripoli e dei membri della societa’ civile libica. Tuttavia, la lista dei ministri del futuro governo di riconciliazione nazionale, redatta proprio dal Consiglio di presidenza, non ha ancora incassato il sostegno del parlamento libico riconosciuto dalla comunita’ internazionale. E’ stata infatti rinviata ieri per l’ennesima volta per mancanza del numero legale la seduta del parlamento libico di Tobruk, l’unico riconosciuto al livello internazionale, convocata per discutere del voto di fiducia al governo di riconciliazione. Secondo quanto riferisce il sito informativo libico “Akhbar Libya 24″, anche nel corso della seduta convocata ieri dal presidente Aguila Saleh per discutere, tra le altre cose, anche della mancanza di liquidita’ nelle casse della Banca centrale e della revisione costituzionale necessaria per recepire gli accordi di riconciliazione nazionale firmati in Marocco, l’assenza della maggioranza dei deputati ha reso impossibile l’avvio dei lavori.

Sono cosi saliti a sei i tentativi di votare la fiducia al nuovo governo del premier Serraj falliti per il boicottaggio dei deputati legati al generale Khalifa Haftar, ministro della Difesa dell’entita’ governativa libica attiva nella Cirenaica e capo di stato maggiore dell’Esercito libico. Oltre 100 parlamentari libici hanno firmato un documento nel quale si sono detti pronti a votare la fiducia al nuovo esecutivo qualora ve ne fosse la possibilita’. I politici libici seguaci del generale Haftar, invece, non accettano alcuni nomi del nuovo governo di riconciliazione nazionale perche’ considerati troppo vicini ai Fratelli musulmani. Molto dubbi vi sono anche sull’assegnazione del ministero della Difesa a Mahdi al Barghuthi, colonnello dell’Esercito libico considerato un possibile nuovo Haftar. Altri ancora, invece, ritengono che alcuni ministri siano collusi con il passato regime gheddafiano. (AGI)
 
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