Tu tu tu tummm Qui Radio Londra. La bancarotta della ditta ceduta - Cialtrolo family

89sam

NO TASSE RISPARMI
Registrato
29/12/11
Messaggi
38.325
Punti reazioni
769
Per la precisione trattasi di bancarotta fraudolenta.

Questa è l' ultima puntata. Con un po' di pazienza Radio Londra nei prossimi giorni farà il riassunto delle puntate precedenti.


Tiziano Renzi indagato per bancarotta fraudolenta, interrogato dai pm sulle movimentazioni di denaro della Chil Post


Il padre di Matteo Renzi è stato interrogato dai pm di Genova. Il Fatto Quotidiano scrive che l'interrogatorio di Tiziano Renzi da parte dei pm Marco Airoldi e Nicola Piacente si sono concentrati proprio sulle movimentazioni della Chil Post, mentre la Guardia di Finanza ha acquisito la documentazione bancaria della società, in particolare quella relativa ai prestiti ricevuti, alcuni dei quali senza garanzie come il mutuo, stipulato poco prima del fallimento, con il Credito Cooperativo di Pontassieve guidato da Matteo Spanò, da sempre fedelissimo del premier. :eek:

Secondo l'accusa, Tiziano Renzi, prima di dichiarare il fallimento della sua società con debiti per 1 milione 300 mila euro, nel novembre 2013 l'avrebbe spogliata del ramo sano cedendo i beni disponibili alla Eventi6, azienda di proprietà della moglie Laura Bovoli. A insospettire i pm è il prezzo di vendita da marito a moglie: appena 3.878,67 euro. Si tratterebbe, secondo l'ipotesi di accusa, di uno schema classico di bancarotta fraudolenta: un debitore che attraverso vendite più o meno fasulle sfugge ai propri creditori nascondendo i beni. :eek:

Nel corso dell'interrogatorio, Tiziano Renzi ha più volte ribadito l'assoluta estraneità del figlio :cool: alle vicende della società e avrebbe ricostruito i singoli trasferimenti dalla Chil Post alla Eventi6, spiegando che molti beni trasferiti erano ancora gravati da ratei da parte al momento della cessione :rotfl:. L'inchiesta prosegue intanto anche sulle altre aziende di casa Renzi, in particolare sulla
Eventi6 di Laura Bovoli che al momento non risulta indagata.
:confused:
 
Beato il figlio il cui padre è andato all'inferno! :o
 
Tu tu tu tummmm ... Tu tu tu tummmm

Notando un'inattesa intensificazione delle trasmissioni radiofoniche di emittenti libere, Radio Londra comunica:

I° comunicazione:

La gallina ha fatto l'uovo fuori dal cassetto.
Ripeto.
La gallina ha fatto l'uovo fuori dal cassetto.


II° comunicazione

Buon Natale a tutti.
Ripeto
Buon Natale a tutti.



Stay tuned.
 
Tu tu tu tummmm ... Tu tu tu tummmm

Qui radio Londra.
E' faticoso ricostruire i comunicati cancellati dalla censura dittatoriale del Minculpop.
Radio Londra formulerà un riassunto finale al termne della ricostruzione dei vari elementi.
Oggi la radio si limiterà a fare un semplice aggiornamento dei comunicati.
Messaggio speciale per i resistenti Toscani.
Attenzione ai vostri soldi.
Ripeto.
Attenzione ai Vostri soldi.






Tiziano Renzi e i 500 mila euro prestati dalla banca amica | italia | Il Secolo XIX

Genova - Il principale creditore della società per il cui fallimento è indagato il padre di Matteo Renzi, è una banca che ha da anni fra i suoi principali dirigenti un fedelissimo dell’attuale primo ministro.
L’istituto di credito che erogò un prestito da mezzo milione senza ipoteche, mentre Tiziano Renzi era l’unico proprietario della genovese “Chil Post” poi fallita, è infatti il Credito cooperativo di Pontassieve, paese adottivo dell’attuale premier.
Dal 2008 siede nel consiglio d’amministrazione, che oggi presiede, Matteo Spanò (il capo boiscaut :rolleyes:), amico d’infanzia del premier. Il maxi-finanziamento, finora non rientrato, è uno dei punti cruciali nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta costata a Tiziano pochi giorni fa un avviso di garanzia







http://www.informarexresistere.fr/2...ro-dalla-banca-del-sostenirore-di-matteuccio/

La Chil post nel 2010, in piena crisi, ricevette la notevole somma senza ipoteche, ma con garanzie fornite dalla Regione nell’ambito di un programma per incentivare l’imprenditoria femminile. La società era intestata infatti a mamma e sorella di Renzi. Finché, poco prima del crac, non la prese il padre, ora indagato per bancarotta fraudolenta…
(Claudio Bozza per il Corriere Fiorentino – Corriere della Sera) – Un fardello da circa 300 mila euro. Tanto ha dovuto pagare Fidi Toscana, la finanziaria di cui la Regione possiede il 49 per cento, per coprire la mancata restituzione del maxi prestito concesso dal Credito cooperativo di Pontassieve alla Chil post, azienda della famiglia Renzi.
La banca, presieduta oggi da Matteo Spanò, amico e sostenitore da sempre di Matteo Renzi, nel 2010 aveva appunto aperto una linea di credito da circa 496 mila euro. Una cifra sostanziosa, concessa con un mutuo chirografario: senza accensione di ipoteche, quindi, ma solo basato sulle garanzie.
Garanzie che, nel 2010, furono appunto offerte dalla finanziaria della Regione nell’ambito di un programma per finanziare l’imprenditoria femminile. E infatti, prima del crac, la società era intestata a Laura Bovoli e Matilde Renzi, rispettivamente madre e sorella del premier. Babbo Tiziano subentra nella compagine solo alcuni mesi più tardi, quando la società è già avviata verso il tracollo.
Come è perché la finanziaria della Regione abbia garantito tutti quei soldi per un’azienda così piccola in un momento di crisi così grande, nessuno sa spiegarlo con carte e dovizia di particolari. «Sicuramente la società di Tiziano Renzi rispondeva ai requisiti per la concessione della nostra garanzia — ricorda Giovanni Ricciardi, ai tempi direttore generale ma oggi fuori da Fidi — Nel 2010 la crisi stava iniziando a diventare molto forte e impiegavamo massima attenzione in ciascuna pratica per limitare le sofferenze». Fatto sta che, a distanza di quattro anni, la concessione di quella garanzia è costata 300 mila euro.
«Abbiamo proceduto secondo quanto prescritto dalla legge in questi casi», conferma Francesco Faraoni, direttore generale della Bcc di Pontassieve, facendo capire che la banca non si è certo fatta carico di una sofferenza così importante. Della vicenda è ben informato anche Simone Bettini, presidente di Confindustria Firenze e da giugno arrivato alla presidenza di Fidi per tentare di invertire l’andamento non positivo della finanziaria, di cui si discuterà al primo Consiglio regionale dopo le feste.
La vicenda ha anche un risvolto giudiziario che vede il padre del premier indagato per bancarotta fraudolenta dalla procura di Genova, dove aveva sede la Chil post srl, attiva in marketing e comunicazione.
A fine novembre, accompagnato dall’avvocato Federico Bagattini, Renzi senior si è presentato spontaneamente dai magistrati per chiarire la vicenda e sottolineando di «non essere un truffatore» e che «mio figlio Matteo non c’entra niente in questa storia» :cool:. E proprio lo stesso giorno in cui è stato interrogato a Genova Tiziano Renzi la Finanza ha perquisito la sede della Bcc di Pontassieve per acquisire documenti relativi alla concessione del mutuo e alle garanzie fidejussorie.
 
la società di renzi senior ricevette 496mila


23 dic 2014 11:50
“CHIL” TI HA DATO TUTTI QUEI SOLDI? - LA SOCIETÀ FALLITA DEL PADRE DI RENZI RICEVETTE 496MILA € DALLA BANCA DEL SOSTENITORE DI MATTEUCCIO. E IL DEBITO NON PAGATO (300MILA) LO COPRE LA REGIONE
 
Chissà che uso è stato fatto di quei 496 mila euro garantiti dalla finanziaria partecipata dalla regione Ttoscana ?
Saranno stati usati per pagare i creditori della ditta ceduta dalla Cialtrolo's Family ? Boh :mmmm:
O saranno stati usati per pagare le rate di leasing o dei mutui per l'acqiuisto delle attrezzatore cedute alla società amministrata dalla mamma di Cialtrolo ? Boh :mmmm:
 
Tu tu tu tummmm ... Tu tu tu tummmm

Qui Radio Londra.
Secondo messaggio speciale per i resistenti Toscani.
I vostri soldi sono già volati.
Ripeto.
I vostri soldi sono già volati.




La denuncia - Politica - iltempo

La denuncia
«I debiti del premier pagati con i soldi pubblici»


«Renzi si è scordato di spiegare perché mentre gli imprenditori si impiccano per la crisi la sua azienda di famiglia ha fatto pagare i debiti con i soldi pubblici garantiti dalla finanziaria regionale toscana Fidi partecipata anche dal comune di Firenze di cui lui era sindaco» :eek:. Lo afferma Donzelli di Fdi-An. «Mentre l'accesso al credito continua ad essere uno dei punti dolenti per migliaia di persone 300mila euro vengono dati (senza ipoteche) all'azienda di proprietà della famiglia di Renzi dalla finanziaria della Regione partecipata sia dal Comune di Firenze (di cui Renzi era sindaco) :eek: sia dalla Cassa di risparmio di Firenze, nel cui board compare l'amico storico di Renzi, Marco Carrai. :eek: Ci sembra immorale che la Bcc di Pontassieve, creditrice della Chil Post per 450mila euro, si sia vista rifondere il debito da Fidi Toscana: in altre parole il debito della famiglia del premier è stato coperto dai soldi dei contribuenti. :eek: Al di là di eventuali profili di illiceità resta l'odiosa sensazione di una corsia preferenziale percorsa da chi si professa paladino della trasparenza».
 
Al piddino non far sapere quanto abusa Renzi del suo potere.
 
Donzelli (FdI):

Chil Post
Donzelli (FdI): “Fidi Toscana paga i debiti del padre di Renzi, uno schiaffo alle famiglie”
Mer, 2014-12-24 01:01 — La Redazione

Soldi levati di bocca alle famiglie che non arrivano alla fine del mese e alle imprese strangolate dalla crisi, un ulteriore gioco di favori tra la Chil Post di proprietà della famiglia Renzi, gli uomini di fiducia del premier e Fidi Toscana, la finanziaria che oggi si trova nell’occhio del ciclone:confused:.

E’ con queste parole che il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, stigmatizza l’elargizione di 300mila euro, da parte di Fidi Toscana, alla società (poi fallita) della famiglia Renzi. “Mentre l’accesso al credito continua ad essere uno dei punti dolenti per migliaia di persone – spiega Donzelli – vediamo che 300mila euro vengono dati (senza accensione di ipoteche, peraltro) all’azienda di proprietà della famiglia del premier Matteo Renzi da una società pubblica partecipata sia dal Comune di Firenze (di cui Renzi era sindaco) sia dalla Cassa di Risparmio di Firenze, nel cui board compare l’amico storico di Renzi, Marco Carrai. Ci sembra immorale e intollerabile che la Bcc di Pontassieve, creditrice della Chil Post per 450mila euro, si sia vista rifondere il debito da Fidi Toscana: in altre parole, il debito della famiglia del premier è stato coperto dai soldi dei contribuenti grazie a un sistema di amicizie :eek:. Al di là di eventuali profili di illiceità, resta l’odiosa sensazione di una corsia preferenziale percorsa proprio da chi, una volta arrivato a Palazzo Chigi, si professa paladino della trasparenza”. Da qui la proposta di Donzelli: chiudere Fidi Toscana, “perché non serve alle imprese che lo meriterebbero ma è un coacervo di clientele e favoritismi”.
 
la famiglia renzie a fassino :"abbiamo una banca...."........Fassino : "un altra???".......:D
 
Apperò. Ho capito perchè scrivevano nell'occhio del ciclone. :rolleyes:
Mica scherzano a Fidi Toscana nella scelta di chi comanda :eek:


Bufera su Fidi Toscana, sospeso il dg condannato - Firenze - La Nazione - Quotidiano di Firenze con le ultime notizie della Toscana e dell



Firenze, 22 dicembre 2014 - Tempesta su Fidi Toscana, il polmone creditizio della Regione. Il direttore generale Leonardo Zamparella rischia la revoca dalla sua carica. A pronunciarsi sarà il consiglio d'amministrazione convocato dal presidente, Silvano Bettini, lunedì 29 dicembre.

Il board della finanziaria regionale - riporta l'agenzia Dire - ha inserito al quarto punto all'ordine del giorno la "sospensione del direttore generale ai sensi dell'art. 6 del Decreto 18/03/1998". Il provvedimento di sospensione è già stato sancito lo scorso 21 novembre - all'unanimità dei presenti - in seguito alla comunicazione resa dallo stesso Zamparella di una condanna pronunciata un mese fa dal tribunale di Roma, in primo grado, a 2 anni e 4 mesi per concorso in bancarotta per fatti risalenti al suo ruolo manageriale in Monte dei Paschi di Siena, di cui era vice direttore vicario per il settore leasing e factoring. :eek:

 
Tu tu tu tummmm ... Tu tu tu tummmm

Qui Radio Londra.
Messaggio speciale per i resistenti italiani, non solo i Toscani:
Dove son finiti i soldi delle vostre tasse ?
Ripeto.
Dove son finiti i soldi delle vostre tasse ?




Fidi Toscana paga per papà Renzi, Roma rimborsa - Toscana - il Tirreno

Fidi Toscana paga per papà Renzi, Roma rimborsa
La garanzia per il mutuo non saldato pagata dal fondo del ministero. Donzelli (Fdi) torna ad attaccare il premier con nuovi documenti di Mario Neri

Tiziano Renzi e sullo sfondo il... Tiziano Renzi e sullo sfondo il figlio Matteo in una foto di due anni fa

FIRENZE. Un buco da 263.114 euro coperto per intero con soldi pubblici. «Negli ultimi anni in Italia gli imprenditori hanno pagato sulla loro pelle gli effetti della crisi, la crisi della famiglia Renzi invece è stata risolta dai cittadini, i debiti del padre sanati dal governo del figlio». Il sillogismo (e la denuncia) è di Giovanni Donzelli. Il consigliere regionale di Fratelli di Italia ha ricostruito, a suon di richieste di accesso agli atti, i passaggi del finanziamento ricevuto dalla Chill srl, famosa per essere finita nel mirino della Procura di Genova, dove aveva sede l’azienda attiva in marketing e comunicazione. L’accusa è di bancarotta fraudolenta e vede fra gli indagati anche Tiziano Renzi, il babbo del premier.
Finora si pensava fosse stata Fidi Toscana, la finanziaria di cui la Regione possiede il 49 per cento, a ripianare la mancata restituzione del maxi prestito concesso nel 2009 dal Credito Cooperativo di Pontassieve alla Chil, quando era intestata ancora a Laura Bovoli e Matilde Renzi, rispettivamente madre e sorella del premier e di cui «seppure in aspettativa - dice Donzelli - Matteo Renzi era ancora il dirigente». Invece gran parte della linea di credito «è stata coperta a ottobre scorso dal Fondo centrale di garanzia del ministero dello Sviluppo economico, che ha rimborsato 236 mila euro a Fidi» :eek:, aggiunge il consigliere di Fdi.
Quella linea di credito era stata aperta dalla banca di Pontassieve, la stessa oggi presieduta da Matteo Spanò, scout, amico e sostenitore di Matteo Renzi.
All’epoca della richiesta di finanziamento il premier non è neppure il “rottamatore” che poi avrebbe scalato il Pd nazionale, ma è presidente della Provincia di Firenze. «Chil srl - dice Donzelli - presenta richiesta di un finanziamento da 437 mila euro tramite la Bcc di Pontassieve il 16 marzo 2009, la garanzia di Fidi viene deliberata il 15 giugno, quando a Firenze Renzi si sta giocando il ballottaggio alle comunali. L’erogazione si concretizza il 13 agosto, quando ormai è già sindaco».
Le garanzie di Fidi vengono concesse nell’ambito di un piano di sostegno alle piccole e medie imprese varato nel 2008 e sostenuto da un fondo. Le cose poi per la company della famiglia Renzi si complicano. A ottobre 2010 la Chil si divide e un ramo d’azienda viene ceduto a Chil Produzioni, diventata poi Eventi 6 srl, l’azienda “sana” ancora oggi in mano alla mamma e alla sorella del presidente del consiglio. Le quote di quella che pare la “bad company” vengono cedute da Babbo Renzi, che nel frattempo ne ha preso le redini, al genovese Gian Franco Massone (anche lui indagato) poco prima del tracollo.
La prima rata del mutuo salta il 12 agosto del 2011. La Chil fallisce nel febbraio 2013. Fidi Toscana liquida l’80% dell’esposizione alla banca di Pontassieve il primo agosto dello stesso anno. Ma più di un anno dopo, il 30 ottobre 2014, pochi mesi fa dunque :eek:, la finanziaria recupera quasi tutte le perdite perché dal ministero dello Sviluppo economico viene attivata una controgaranzia da 236.803,23 euro :eek:. «Fidi in pratica - conclude Donzelli, che ha presentato un'interrogazione insieme ai consiglieri Marina Staccioli e Paolo Marcheschi - ci ha rimesso 26.311 euro. E alla fine a pagare i debiti della famiglia Renzi è stato il governo Renzi, quindi noi cittadini. :eek: Credo sia immorale e che il premier dovrebbe restituire quei soldi».
LA POSIZIONE DI FIDI TOSCANA. «Non ero ancora arrivato quando fu data la garanzia - dice l’ex direttore di Fidi Toscana, Leonardo Zamparella - ma credo che la Chil avesse tutte le credenziali per riceverla. Per il resto, l’intervento del Fondo centrale di garanzia del ministero, sebbene arrivato nel 2014, era stato chiesto da noi non appena liquidata la somma alla banca di Pontassieve nel 2013». I consiglieri di Fdi, nell’interrogazione, chiedono però se Fidi avrebbe potuto revocare il finanziamento visto che la società era stata «radicalmente trasformata» ed erano venute meno le condizioni iniziali. «No, non sarebbe stato possibile - conclude Zamparella - perché avrebbe significato revocare la garanzia alla banca, la quale avrebbe potuto rivalersi su di noi».
 
Sembra di stare nel Burundi, senza offesa per il Burundi.
 
Tu tu tu tummmm ... Tu tu tu tummmm

Qui Radio Londra.
Messaggio speciale per i resistenti italiani.
Ricordatevi di pagare le tasse !
Ripeto.
Ricordatevi di pagare le tasse !



SCANDALO "CHIL POST SRL" CON RENZI SENIOR INDAGATO: CHI HA PAGATO I DEBITI?

SCANDALO "CHIL POST SRL" CON RENZI SENIOR INDAGATO: CHI HA PAGATO I DEBITI?
FDI-AN deposita un’interrogazione parlamentare, Giorgia Meloni vuole chiarezza:”è scandaloso che il Governo Renzi paghi i debiti della società della famiglia Renzi”

di Cinzia Marchegiani

Dopo le denunce del capogruppo di FdI-An e candidato presidente in Regione Toscana Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ha depositato oggi un’interrogazione parlamentare sul caso dei debiti della Chil, la società della famiglia Renzi, pagati con le risorse del Fondo centrale del Ministero dell’Economia. La Procura di Genova ha aperto un fascicolo proprio sulla Chil post Srl, la società di Tiziano Renzi, dichiarata fallita nel marzo 2013 , iscrivendo nel registro degli indagati il padre del premier con un’accusa pesante, quella di bancarotta fraudolenta. Si legge che per i i magistrati il papà di Matteo Renzi avrebbe ceduto la parte sana dell'azienda alla Eventi 6 intestata Laura Bovoli (la moglie), proprio quella società che all'epoca dei fatti aveva tra i propri soci anche Alessandro Conticini, fratello di Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del premier e a sua volta socia nella Eventi 6.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE PRESENTATA IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA DA FRATELLI D’ITALIA, da Giovanni Donzelli, Marina Staccioli, Paolo Marcheschi

Vista la deliberazione del Consiglio Regionale n. 66 del 10 luglio 2007 con la quale si approva il Piano regionale dello sviluppo economico (PRSE 2007-2010) che prevede, tra l’altro, nell’ambito della Linea di intervento 3.1 “Ingegneria finanziaria” interventi di garanzia con caratteristiche tali da rispettare i requisiti richiesti dall’Accordo di Basilea; Considerato che il Consiglio di Amministrazione di Fidi Toscana Spa ha deliberato il 16.10.2008 lo stanziamento di € 1.500.000,00 destinato a potenziare i fondi regionali di garanzia a favore delle pmi;

VISTA LA DELIBERAZIONE di G.R. n. 1086 del 15.12.2008 che approva, tra l’altro, le modalità di attuazione degli ”Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”, stabilendo che tali interventi siano attuati mediante apporto di risorse a Fidi Toscana Spa a titolo di finanziamento, nel rispetto delle previsioni recate nelle Istruzioni di Vigilanza per gli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui alla Circolare n. 216 del 5 agosto 1996, settimo aggiornamento del 9 luglio 2007, e al relativo allegato “A”;
PRESO ATTO che con deliberazione n.1027 del 09/12/2008 la Giunta Regionale ha approvato il protocollo di intesa “Emergenza Economia” Regioni-Sistema bancario operante in Toscana; Visto il Decreto N° 266 del 15 Gennaio 2009 avente per oggetto: “PRSE 2007-2010 Linea di intervento 3.1 Ingegneria finanziaria “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”.
Approvazione dell`accordo di finanziamento e del regolamento” in cui si D E C R E T A:

“1. di approvare l’accordo per un finanziamento a Fidi Toscana per un importo massimo di € 14.375.436,00 finanziamento per l’attuazione degli “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese” di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di approvare il regolamento relativo agli “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”, di cui all’allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto; 3. di rinviare l’assunzione degli impegni al momento in cui saranno rese disponibili le risorse a seguito delle necessarie variazioni di bilancio.”;
EVIDENZIATO che tra le domande presentate ne risulta una da Chil s.r.l. presentata il 16/03/2009 per un finanziamento di euro 437.000 euro a 84 mesi tramite la BCC Pontassieve, filiale di Pontassieve; Ricordato che in tale data l’unico dirigente, in aspettativa, della società CHIL S.r.l. risulta essere l’ex socio Matteo Renzi e che la società era ed è stata a tutti gli effetti una società della famiglia;
EVIDENZIATO che in tale data Fidi Toscana risulta essere partecipata anche dalla Provincia di Firenze per 1.413.412,00 € (Il primo socio pubblico per partecipazione dopo la Regione Toscana) e che Matteo Renzi era Presidente della Provincia;

Considerato che la garanzia di Fidi Toscana è stata deliberata il 15/6/2009 tra il primo e il secondo turno delle elezioni comunali di Firenze con cui Matteo Renzi stava diventando Sindaco di Firenze; Ricordato che anche il Comune di Firenze è socio di Fidi Toscana Spa;

PRESO ATTO che l’operazione è stata erogata dalla banca il 13/8/2009 quando Matteo Renzi era Sindaco di Firenze;

Considerato che l’intervento è stato effettuato a prima richiesta nella misura dell’80% a valere sulle risorse della Misura Liquidità PRSE 2007-2010;

Preso atto che in data 08/10/2010 protocollo n°FI-2010-63542 Chil Post s.r.l. cedeva un ramo aziendale a Chil Promozioni oggi EVENTI 6 s.r.l. (società riconducibile sempre alla famiglia Renzi);
RICORDATO che in data 14/10/2010 le quote della società Chil Post s.r.l. sono state trasferite interamente da Renzi Tiziano a Gian Franco Massone;
EVIDENZIATO IL PASSAGGIO A SOFFERENZA DELLA POSIZIONE DA PARTE DELLA BANCA dovuto all’insoddisfacente andamento del rapporto ed al perdurare dell’insolvenza relativa all’estinzione di fatture Italia anticipate e scadute;
PRESO ATTO CHE IN DATA 12/8/2011 SI È VERIFICATO IL PRIMO MANCATO PAGAMENTO DI UNA RATA DEL FINANZIAMENTO DA PARTE DI CHIL POST S.R.L.;
PRESO ATTO CHE LA MESSA IN MORA DA PARTE DELLA BANCA È STATA EFFETTUATA IL 20/10/2011, nel rispetto dei termini della Convenzione regolante i rapporti tra le banche e Fidi Toscana. L’esposizione complessiva al momento della richiesta di attivazione della garanzia era di euro 322.316,34; Evidenziato che in data 15/2/2012 la banca richiedeva a Fidi Toscana l’attivazione della garanzia rilasciata a valere sulla Misura in oggetto;

RICORDATO CHE IL 07/02/2013 IL GIUDICE DEL TRIBUNALE FALLIMENTARE DI GENOVA DICHIARAVA IL FALLIMENTO DI CHIL POST S.R.L. e che su questa vicenda la Procura di Genova indaga per bancarotta fraudolenta e tra gli indagati secondo quanto riportato da organi di stampa risultano esserci anche Tiziano Renzi e Laura Bovoli genitori di Renzi;
PRESO ATTO CHE LAURA BOVOLI RISULTA TRA L’ALTRO ESSERE PRESIDENTE DEL CDA DI EVENTI 6 S.R.L.;
EVIDENZIATO CHE IN DATA 1/8/2013 È STATA LIQUIDATA DA FIDI ALLA BCC PONTASSIEVE LA SOMMA DI E. 263.114,70 A COPERTURA DELLA PERDITA SUBITA DALLA BANCA (LA SOMMA È PARI ALL’80% DELL’ESPOSIZIONE COMPLESSIVA AL MOMENTO DELLA RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DELLA GARANZIA + INTERESSI ED ONERI);
RICORDATO CHE IL 22/02/2014 MATTEO RENZI È DIVENTATO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO;
PRESO ATTO che in data 30/10/2014, Fidi Toscana ha ricevuto dal Fondo Centrale di Garanzia la somma di euro 236.803,23 a seguito dell’attivazione della controgaranzia;
CONSTATATO CHE IL FONDO CENTRALE DI GARANZIA È AFFERENTE AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DIREZIONE GENERALE DELLO SVILUPPO ALLE IMPRESE E QUINDI AL GOVERNO PRESIEDUTO DA MATTEO RENZI;

Pertanto, la perdita sofferta sull’operazione da Fidi Toscana, a valere sulla Misura liquidità , è stata di euro 26.311,47 e dal Fondo di Garanzia di euro 236.803,23;
PRESO ATTO QUINDI CHE I DEBITI CREATI DALL’AZIENDA DI FAMIGLIA DI MATTEO RENZI SONO STATI PAGATI CON SOLDI PUBBLICI TRAMITE SIA LA FINANZIARIA REGIONALE CHE IL FONDO DI GARANZIA DELLO STATO QUANDO MATTEO RENZI RICOPRIVA RUOLI APICALI NELLE ISTITUZIONI DI RIFERIMENTO;
Ricordato che in Italia si suicida per crisi un imprenditore ogni cinque giorni;
Ricordato che l’accesso al credito è una delle maggiori difficoltà, insieme alla pressione fiscale, che riscontrano le aziende toscane;
Evidenziato che a Fidi Toscana non risulterebbero comunicati nè l’esposizione politica della società Chil s.r.l. al momento della richiesta del finanziamento, nè la successiva cessione di ramo aziendale.
INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER SAPERE:
- se quanto descritto in narrativa corrisponde al vero e se ne era a conoscenza;
- se è corretto che la gestione di questi finanziamenti sia stata affidata a Fidi senza gara; - chi e con che criteri in Fidi Toscana ha valutato la domanda di CHIL s.r.l.;
- se è corretto che Fidi non sia informata di cessioni di rami aziendali di imprese a cui ha offerto garanzia;
- se Fidi Toscana può revocare le garanzie in caso di modifiche aziendali che trasformano radicalmente l’azienda e le condizioni che avevano permesso la garanzia di Fidi;
- se reputa corretto ed etico il comportamento della famiglia Renzi; - se è prerogativa della Regione tramite Fidi pagare i debiti dell’azienda di famiglia del Presidente del Consiglio e del segretario del partito di maggioranza della Regione Toscana mentre gli imprenditori si suicidano per la crisi.

Giorgia Meloni insiste sulla trasparenza:”perché è semplicemente scandaloso che il governo Renzi sia intervenuto per coprire con i soldi pubblici i buchi di bilancio creati dalla società di proprietà dei parenti del Presidente del Consiglio.
Deve essere fatta immediata chiarezza e il premier Renzi deve dare una risposta urgente. Gli italiani hanno il diritto di conoscere la verità.”


 
Tu tu tu tummmm ... Tu tu tu tummmm

Qui sempre la radio di prima.
Messaggio speciale per i resistenti italiani.
Okkio che anche i rubagalline che si mettono in grande a volte perdono l'aplombe.
Ripeto.
Okkio che anche i rubagalline che si mettono in grande a volte perdono l'aplombe.
 
Tu tu tu tummmm ... Tu tu tu tummmm

Qui Radio Londra.
Messaggio speciale per gli italiani resistenti.
Prendete tutto l'armamentario (carta, penna e calamaio) e salite in montagna. Ritorsioni in arrivo.
Ripeto
Prendete tutto l'armamentario (carta, penna e calamaio) e salite in montagna. Rotorsioni in arrivo.





[ Rignano sull'Arno ] Il padre del Premier su Chil: “La campagna discredita la mia correttezza “ | gonews.it


Il padre del Premier su Chil: “La campagna discredita la mia correttezza “
10 gennaio 2015 14:48
Attualità Rignano sull'Arno Tiziano Renzi
Tiziano Renzi Il padre del premier
Tiziano Renzi, “preso atto di una campagna costante, tesa a screditare la correttezza propria :rolleyes: e delle aziende alle quali collabora :rolleyes:, in considerazione del danno potenzialmente rilevante in termini di credibilità bancaria e commerciale (anche a fini occupazionali :mmmm: :eek: :confused: minaccia di licenziare i dipendenti. Ma l'unico dipendente che aveva non era il su degno figliolo ? Assunto come dirigente appena in tempo per non perdere i contributi pagati con le tasse di tutti noi . Cosa ha fatto ora ? Ha assunto un migliaio di strilloni ? Che sia un miracolo di Giòbàt ? :mmmm: Giòbàt santo subito :rolleyes:), visto che malgrado la lapalissiana insussistenza di quanto costantemente e recentemente affermato :rolleyes:, alcuni la stanno usando per fini meramente elettoralistici in previsione delle prossime scadenze regionali, ha dato mandato agli avvocati Federico Bagattini e Luca Mirco di procedere senza esitazione alcuna a perseguire nei modi che riterranno opportuno coloro che si sono resi responsabili di un’opera diffamatoria palese” :eek:. Lo riporta una nota diffusa dallo stesso Tiziano Renzi dopo che, a loro volta, ieri, i due legali hanno chiarito tempi e modalità delle operazioni di finanziamento bancario alla società Chil srl non escludendo eventuali azioni legali.
:rolleyes:
 
Indietro