gesù -un’invenzione dell'impero romano-

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a quell'epoca era del tutto normale , non c'era bisogno di nessuna teoria giustificativa
 
cazzàte per vendere libri..

come l'evoluzionismo di darwin, tutte *******.....
 
L'autore del libro chiamato “Il Messia di Cesare: la cospirazione romana per inventare Gesù” sbarca nel Regno Unito e la settimana prossima terrà una attesissima conferenza. "Il cristianesimo - sostiene - in realtà fu sviluppato e usato come un sistema di controllo delle menti per produrre schiavi che credessero che Dio avesse stabilito la loro schiavitù"

“Gesù? Un’invenzione”, a Londra arriva Joseph Atwill: cristiani e polizia in allerta - Il Fatto Quotidiano

Oddioooooooooo di chi ci siamo dimenticatiiii!!!! :wall: :wall: :wall: :'( :'( :'( :mad: :mad: :mad::angry: KO! Bannato
Dei pazzi a lasciarlo fuori, diamogli una wild card! :'(
 
dall'entusiasmo con cui è stato accolto il nuovo papa


.....non sembrerebbe......

non capisco cosa c'entri il nuovo Papa con la schiavitù. Comunque nel Vangelo non se ne parla mai , a quei tempi era considerato normale pure da Dio
 
non capisco cosa c'entri il nuovo Papa con la schiavitù. Comunque nel Vangelo non se ne parla mai , a quei tempi era considerato normale pure da Dio

quindi se gesù è una bufala......il papa non c'entra?


....interessante.....
 
Ma va? Può essere una bufala?

Non lo avrei mai detto... :rolleyes:
 
stupidagini non nel senso che Gesù sia esistito davvero, questo non si può sapere (intendo come figura storica)
Quello che è certo è che il cristianesimo almeno nei suoi primi secoli ha dato un impulso a un radicale cambio nella società romana in senso più democratico e umano, e ha migliorato fortemente la condizione di schiavi e popolo.
Poi dopo c'è stata la secolarizzazione la guerra di potere tra vescovi, i concili che stabilivano regole assurde e la ortodossia in modo da far fuori vescovi scomodi e accusare di eresia chi non si sottometteva e oggi ci troviamo il pastrocchio grottesco che è diventato il cristianesimo.
Una religione dove il figlio di Dio è resuscitato e invece si mette l'accento solo sulla sua morte e la sofferenza:rolleyes:
 
L'autore del libro chiamato “Il Messia di Cesare: la cospirazione romana per inventare Gesù” sbarca nel Regno Unito e la settimana prossima terrà una attesissima conferenza. "Il cristianesimo - sostiene - in realtà fu sviluppato e usato come un sistema di controllo delle menti per produrre schiavi che credessero che Dio avesse stabilito la loro schiavitù"

“Gesù? Un’invenzione”, a Londra arriva Joseph Atwill: cristiani e polizia in allerta - Il Fatto Quotidiano

quindi secondo questo fenomeno prima i romani avrebbero creato il cristianesimo e poi dopo essersi accorti che i cristiani si stavano moltiplicando a dismisura avrebbero creato le arene tipo il colosseo o per sterminarli tutti o quasi...

in effetti il ragionamento non fa una piega....:D:D:D:clap::clap::clap:
 
quindi secondo questo fenomeno prima i romani avrebbero creato il cristianesimo e poi dopo essersi accorti che i cristiani si stavano moltiplicando a dismisura avrebbero creato le arene tipo il colosseo o per sterminarli tutti o quasi...

in effetti il ragionamento non fa una piega....:D:D:D:clap::clap::clap:

un po' come gli americani che hanno aiutato bin laden a creare alqeida quando gli faceva comodo contro i russi e poi dopo essersi accorti che bastonava pure loro si sono messi al lavoro per distruggerla? :)

strane cose fanno 'sti imperi :o
 
L'autore del libro chiamato “Il Messia di Cesare: la cospirazione romana per inventare Gesù” sbarca nel Regno Unito e la settimana prossima terrà una attesissima conferenza. "Il cristianesimo - sostiene - in realtà fu sviluppato e usato come un sistema di controllo delle menti per produrre schiavi che credessero che Dio avesse stabilito la loro schiavitù"

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/15/gesu-uninvenzione-a-londra-arriva-atwill-polizia-in-allerta/741554/

.. secondo Atwill, il cristianesimo non è nato come religione, ma come una propaganda “governativa” per pacificare le menti più ribelli dell’impero romano. ...


Ma il Cristianesimo diventò instrumentum regni a partire dall' imperatore Costantino

Costantino I - Wikipedia

Però il cristianesimo si era già diffuso in precedenza nell' Impero e per diversi decenni i cristiani erano stati perseguitati in quanto si pensava che mettessero in discussione l' autorità dell' Imperatore e i cristiani non accettavano la religione politeistica romana di cui l' imperatore era anche Pontefice massimo.
 
Il grande storico romano Tacito (54-119), pretore, oratore, consul suffectus e proconsole in Asia, scrisse attorno al 112 i suoi 16 libri di Annali, che narrano la storia romana dalla fine del principato di Augusto (14 d.C.) alla morte dell’imperatore Nerone (68).

Nel 64 scoppiò il grande e ben noto incendio della città di Roma, del quale il medesimo imperatore fu accusato dall’opinione pubblica; il nostro storico ci narra che Nerone cercò in tutti i modi di favorire le vittime del disastro e di stornare da sé l’accusa che pendeva sul suo capo, con vari provvedimenti1

“Tuttavia né con sforzo umano, né per le munificenze del principe o cerimonie propiziatorie agli dei perdeva credito l’infamante accusa secondo la quale si credeva che l’incendio fosse stato comandato”

A questo punto si inserisce il riferimento a Cristo ed ai suoi seguaci:

“Perciò, per far cessare tale diceria, Nerone si inventò dei colpevoli e sottomise a pe-ne raffinatissime coloro che la plebaglia, detestandoli a causa delle loro nefandezze, denominava cristiani. Origine di questo nome era Cristo, il quale sotto l'impero di Tiberio era stato condannato al supplizio dal procuratore Ponzio Pilato; e, momentaneamente sopita, questa esiziale pratica religiosa di nuovo si diffondeva, non solo per la Giudea, focolare di quel morbo, ma anche a Roma, dove da ogni parte confluisce e viene tenuto in onore tutto ciò che vi è di turpe e di vergognoso. Perciò, da principio vennero arrestati coloro che confessavano, quindi, dietro denuncia di questi, fu condannata una ingente moltitudine, non tanto per l’accusa dell'incendio, quanto per odio del genere umano. Inoltre, a quelli che andavano a morire si aggiungevano beffe: coperti di pelli ferine, perivano dilaniati dai cani, o venivano crocifissi oppure arsi vivi in guisa di torce, per servire da illuminazione notturna al calare della notte. Nerone aveva offerto i suoi giardini e celebrava giochi circensi, mescolato alla plebe in veste d’auriga o ritto sul cocchio. Perciò, benché si trattasse di rei, meritevoli di pe ne severissime, nasceva un senso di pietà, in quanto venivano uccisi non per il bene comune, ma per la ferocia di un solo uomo” (Ann. XV, 44)2

La descrizione di Tacito ci informa innanzitutto che a quell’epoca la comunità cristiana di Roma disponeva di un considerevole numero di membri, poiché una ingens multitudo rappresenta certo un numero considerevole. Poi, ci fornisce qualche spunto anche per comprendere quale fosse l’idea della Roma pagana riguardo a questa nuova fede.

Tacito ci fa notare che i cristiani erano invisi al popolo “a causa delle loro nefandezze”, e che la loro fede era una “esiziale superstitio”; essi sono definiti “rei” e “meritevoli di pe.ne severissime”, accusati di “odio del genere umano”.

Il cristianesimo era agli occhi dei pagani una superstitio nova, e i cristiani erano dei molitores rerum novarum, perché introducevano un culto e uno stile di vita assai diverso da quello tradizionale. Superstitio non è più, nel linguaggio romano, un sinonimo di religio, ma ne è l’opposto; superstitiones sono quei culti stranieri o innovatori che non corrispondono alla tradizione degli antenati (mos maiorum) e non hanno ricevuto pubblico riconoscimento. Così, fin dall’epoca antica, stabiliva la prescrizione attribuita al re Numa e riportata da Cicerone: “Nessuno abbia proprie divinità nuove o straniere, non riconosciute pubblicamente”. Superstitiones sono definiti quindi tutti i culti orientali, il cui carattere a lor modo di vedere smodato (immodicus) non può non suscitare una istintiva diffidenza agli occhi del romano colto; non sono esenti da questa accusa il giudaismo e la religione egiziana.

Il cristianesimo è dunque una superstizione straniera, e per di più dotata dell’eccesso comune ai culti orientali; è una “superstizione nuova”, per cui non gode neppure della caratteristica dell’antichità, che dai Romani veniva sempre guardata con grande rispetto4.

La colpa dei cristiani è quella riassunta dall’espressione “odio del genere umano”: essi costituivano nella società imperiale un gruppo a sé, estraniato dalla vita pubblica e dalla religiosità comune, che era un elemento di coesione sociale. Il rifiuto di adesione alla religione dello stato era visto come un atto di sovversione politica, esattamente come la tendenza a rifiutare costumi ed istituzioni tradizionali e ad estraniarsi dalla vita pubblica. La stessa accusa era stata rivolta dagli scrittori greci ai Giudei, e il medesimo Tacito la aveva già affibbiata a loro, come ora fa con i Cristiani, tacciandoli di “ostile odio verso tutti gli altri”5. Ma mentre gli Ebrei potevano vantare l’antichità del loro culto, i Cristiani non erano visti altrimenti che come una pianta avulsa dal ceppo giudaico. Negli stessi anni, Plinio il Giovane pare essersi parzialmente ricreduto circa i pregiudizi che derivavano da tal giudizio, come ci indica la lettera che esamineremo più avanti.

Le poche parole di Tacito riferite a Gesù Cristo, mostrano che egli è ben informato a riguardo, e che la fonte a cui attinse dovette su questo punto essere ottima. Invero si sa che Tacito raccoglie le notizie con molta circospezione, al punto che talora si è potuto con buon esito riconoscere i documenti preesistenti di cui egli si è valso, e in qualche modo stabilire le derivazioni delle notizie riferite. Il fatto che Tacito non usi le classiche espressioni del “sentito dire”, quali ferunt, tradunt (si dice, si racconta) ci fa pensare che egli attingesse a notizie di prima mano.

Il problema delle fonti delle quali Tacito si è avvalso è un tema ancora aperto, ma la critica ha oramai raggiunto dei risultati assodati6. Innanzitutto Tacito, per la sua posizione politica, aveva accesso agli acta senatus, ovvero i verbali delle sedute del senato romano, e gli acta diurna populi Romani, ovvero gli atti governativi e le notizie su ciò che accadeva giorno per giorno. Egli è comunemente riconosciuto come storico tra i più scrupolosi, come ci attesta anche l’antica testimonianza di Plinio il Giovane che ne loda la diligentia; ...
...

fonte: Christianismus - studi sul cristianesimo - Testimonianze extracristiane

Se Gesù era un' invenzione dell' Impero romano come mai l' imperatore Nerone perseguitava i cristiani e storici Romani accennavano a Gesù in riferimento ad una religione i cui adepti erano perseguitati dall' Impero?
 
Ultima modifica:
.. secondo Atwill, il cristianesimo non è nato come religione, ma come una propaganda “governativa” per pacificare le menti più ribelli dell’impero romano. ...


Ma il Cristianesimo diventò instrumentum regni a partire dall' imperatore Costantino

Costantino I - Wikipedia

Però il cristianesimo si era già diffuso in precedenza nell' Impero e per diversi decenni i cristiani erano stati perseguitati in quanto si pensava che mettessero in discussione l' autorità dell' Imperatore e i cristiani non accettavano la religione politeistica romana di cui l' imperatore era anche Pontefice massimo.

Non so se sia effettivamente così, ma è certo che una delle prerogative del Cristo dei Vangeli è quella di disinteressarsi ed invitare a disinteressarsi della politica a differenza della grande maggioranza degli altri predicatori ebrei del tempo.
 
Più probabile che non sia esistito costantino e la sua mammà
 
Non so se sia effettivamente così, ma è certo che una delle prerogative del Cristo dei Vangeli è quella di disinteressarsi ed invitare a disinteressarsi della politica a differenza della grande maggioranza degli altri predicatori ebrei del tempo.

dato che Gesù non aveva instaurato un regno in terra e non aveva combattuto i romani chi voleva presentarlo come Messia non poteva attribuirgli una missione politica.

Secondo la maggior parte degli ebrei invece

....
Il Messia instaurerà la pace, ricostruirà il Tempio di Gerusalemme, ripristinerà la completa osservanza della Torah e radunerà tutti gli Israeliti che erano rimasti tra le nazioni, facendo tornare in patria persino le tribù ebraiche considerate perdute da molti secoli.
Egli sarà la guida politica e spirituale di tutto il mondo, e durante il suo regno Israele potrà finalmente rivestire il ruolo di "luce delle nazioni".
...

Il Messia e la Redenzione
 
dato che Gesù non aveva instaurato un regno in terra e non aveva combattuto i romani chi voleva presentarlo come Messia non poteva attribuirgli una missione politica.

Secondo la maggior parte degli ebrei invece

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Il Messia instaurerà la pace, ricostruirà il Tempio di Gerusalemme, ripristinerà la completa osservanza della Torah e radunerà tutti gli Israeliti che erano rimasti tra le nazioni, facendo tornare in patria persino le tribù ebraiche considerate perdute da molti secoli.
Egli sarà la guida politica e spirituale di tutto il mondo, e durante il suo regno Israele potrà finalmente rivestire il ruolo di "luce delle nazioni".
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Il Messia e la Redenzione

Infatti questo è proprio l'aspetto che nei Vangeli lascia attoniti i discepoli di Cristo, che si aspettavano di vedergli assumere prima o poi i panni del rivoluzionario come gli altri predicatori, Giovanni Battista e Gesù Barabba per esempio. Invece no. Il Gesù Cristo dei Vangeli si disinteressa di qualunque cambiamento dell'ordine costitutio al punto da spingere secoli dopo Lutero a dire "un contadino è più pio mentre ara la sua zolla che mentre prega".
 
dato che Gesù non aveva instaurato un regno in terra e non aveva combattuto i romani chi voleva presentarlo come Messia non poteva attribuirgli una missione politica.

Secondo la maggior parte degli ebrei invece

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Il Messia instaurerà la pace, ricostruirà il Tempio di Gerusalemme, ripristinerà la completa osservanza della Torah e radunerà tutti gli Israeliti che erano rimasti tra le nazioni, facendo tornare in patria persino le tribù ebraiche considerate perdute da molti secoli.
Egli sarà la guida politica e spirituale di tutto il mondo, e durante il suo regno Israele potrà finalmente rivestire il ruolo di "luce delle nazioni".
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Il Messia e la Redenzione

robba rinascimentale
 
robba rinascimentale

all' epoca dell' imperatore Adriano ci fu un personaggio, un leader politico-militare, che fu considerato il Messia , fino a quando fu sconfitto


La terza guerra giudaica, nota anche come rivolta di Bar Kokhba (o Bar Kokheba), (in ebraico: מרד בר כוכבא), fu l'ultima grande rivolta ebraica contro l'occupazione romana.
Si svolse tra il 132 e il 135
...
La ribellione scoppiò per due motivi: da un lato il divieto di circoncisione da parte dell'imperatore Adriano per eliminare un costume, non solo giudaico, considerato barbaro e in contrasto con i canoni estetici adrianei (per i giudei fu invece un atto mirato, senza alcuna ragione apparente, a interrompere il patto tra Dio e il suo popolo), dall'altro il progetto di costruire una nuova città sulle rovine di Gerusalemme e insediarvi il culto di Giove (un vero sacrilegio per gli Ebrei). Adriano presentava quindi dal punto di vista giudaico, i tratti più evidenti e cupi del persecutore pre-messianico. A questo punto mancava solo un messia che apparve sotto il nome di Simone bar Kochba.

La rivolta scoppiò all'improvviso, ma era stata preparata con cura, come si evince dalle testimonianze della resistenza opposta alla repressione romana. Quest'ultima fu favorita dall'occupazione preventiva delle posizioni più favorevoli, fortificate con mura e camminamenti. I ribelli esercitarono attività di guerriglia, evitando scontri in campo aperto con le preponderanti forze nemiche e infliggendo gravi danni ai romani. Si ritiene che, in questa prima fase, nella quale la preparazione dei ribelli, la sorpresa dei romani e le scarse capacità del governatore Rufo favorirono il successo dei giudei,gli insorti abbiano cercato di conquistare Gerusalemme, anche se non si sa con quale esito. Rufo mantenne abbastanza a lungo il comando, ma senza risultati di rilievo. Pertante l'imperatore Adriano gli tolse il comando per assegnarlo a Giulio Severo, che preferì tagliare i collegamenti dei ribelli, come i rifornimenti, isolando le varie unità e affrontandole singolarmente.

L'ultima decisiva battaglia si svolse nel 135 vicino a Gerusalemme e in quel frangente lo stesso Simone morì. La strage fu immensa: secondo Cassio Dione le perdite giudaiche giunsero a 580 mila morti. La Giudea venne ridotta ad un deserto. I rabbi che maggiormente si erano distinti nel sostegno della guerra vennero catturati ed uccisi.
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Terza guerra giudaica - Wikipedia
 
all' epoca dell' imperatore Adriano ci fu un personaggio, un leader politico-militare, che fu considerato il Messia , fino a quando fu sconfitto

Adriano ? ... patakka ... te continua a studià su wikipedia e sui libri dei gran maestri rinascimentali eh :D
 
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