a proposito di vedovelle

anomalo

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Il rilancio delle 'vedovelle', uno dei simboli della città, uguali dal 1931: sono diventate 564 tra piazze e parchi. In media una al giorno viene danneggiata, e nel mirino dei ladri c'è il rubinetto d'ottone
di LUCA DE VITO
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21 luglio 2017
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È come una foresta che cresce costante, a ritmo lento, e si confonde tra i giardini e gli incroci della città. Garantendo sempre la stessa cosa: ovvero acqua fresca, pulita e gratuita. Sono i "draghi verdi", come le chiamano i milanesi, o "vedovelle", come vorrebbe la dizione ufficiale perché ricordano il pianto incessante delle vedove. Sono le 564 fontanelle diventate nel corso dell'ultimo secolo uno dei simboli di Milano. Dopo un periodo di stop negli anni 80, sono tornate a crescere di circa dieci pezzi all'anno. E dal 1931 sono sempre uguali a loro stesse, blocchi di ghisa con il becco d'ottone a forma di drago progettati secondo il disegno originario dell'architetto Luca Beltrami.

Nella sede dell'acquedotto Mm di via Meda 44 c'è il quartier generale dei riparatori di vedovelle. È in questi magazzini che i pezzi arrivano per la manutenzione ed è qui che vengono conservati quelli arrivati dalla fonderia di Castellanza, vincitrice dell'appalto per la realizzazione delle fontanelle. Questa è anche la sede dei lavoratori che si occupano di mantenerle in forma: "L'anno scorso abbiamo fatto circa 360 interventi di pulizia in loco, quest'anno siamo già a 225", dice Adriano Palmisano, dipendente di Mm. Lui è l'uomo delle vedovelle: ricorda la posizione di tutte, il quartiere, la via e spesso anche l'incrocio. "Quando abbiamo bisogno chiamiamo direttamente lui - dicono i colleghi - è meglio di un archivio!". Timido, si schermisce, ma non nega: "Ho una buona memoria, anche se a volte mi sbaglio anch'io".

Il primo compito del signor Palmisano è quello di prendersi cura dei draghi verdi sul posto. Si va dalla sanificazione alla riverniciatura, dalla sistemazione alla rimozione delle foglie e alla pulizia. Quando i lavori da fare sono più complicati, il blocco di ghisa viene rimosso e sostituito con un altro già pronto. A quel punto la fontanella danneggiata torna in fonderia, dove viene sottoposta a una sorta di trattamento di bellezza: sabbia sparata ad alta pressione per togliere la vernice, sistemazione dei pezzi mancanti o rotti e riverniciatura. A quel punto torna in via Meda, come nuova. "Purtroppo gli atti di vandalismo sono frequenti - spiega Palmisano - cercano di portare via il drago d'ottone, che da solo vale 170 euro. Ma c'è anche chi rompe la parte superiore e chi blocca l'uscita dell'acqua dalla vaschetta: lo fanno per far alzare il livello così bevono i piccioni".

A decidere dove, come e perché installare nuove vedovelle è il Comune, su indicazione dei Municipi. Alcune vengono messe come scomputo oneri, quando un privato costruisce: "Ma sta diventando un problema - raccontagli gli addetti di Mm - perché oltre al costo dell'installazione il Comune addebita ai privati anche i consumi. E questi, dopo poco, smettono di pagare e staccano l'acqua, perché le bollette arrivano fino a mille euro all'anno. Così alcuni draghi verdi rimangono a secco". Succede anche che a chiudere l'acqua sia Mm su indicazione del Comune, quando le fontanelle diventano attrazione per individui poco raccomandabili: è successo recentemente al Corvetto, in piazza Selinunte a San Siro e a Lambrate. "Accadeva spesso negli Anni 80 - raccontano i dirigenti più anziani - quando venivano chiuse in continuazione perché prese di mira dai tossici. In quel periodo non ne venivano neanche installate più. Oggi invece se ne mettono circa dieci all'anno, solo per l'Expo ne sono state comprate 60. Le ultime tre le abbiamo messe a Cascina Merlata, le prossime andranno a Citylife".

Il costo dei draghi verdi non è eccessivo, ma la voce maggiore è il lavoro per installarle: se il corpo in ghisa e ottone costa sui mille euro, gli scavi e la realizzazione delle tubature può far lievitare i costi fino a 10mila euro al pezzo. Ma il risultato è garantito: "L'acqua che esce da queste fontanelle è sempre fresca e pulita - dice Domenico Crisà, un altro degli addetti alla manutenzione di Mm - . La qualità viene costantemente controllata dai nostri laboratori e dall'Asl". Le vedovelle sono anche utili per la rete. A fronte di un consumo di acqua irrisorio, queste garantiscono una circolazione continua e laddove ci sono rialzi o abbassamenti delle tubature hanno anche la funzione di sfiatatoio per le bolle d'aria. E l'acqua non si spreca: quella che cade dai draghi di ottone ritorna in falda, esattamente da dove comincia il suo giro.
 
Ho smesso di leggere dopo 1 rigo e mezzo.:rolleyes: :specchio:
 
perchè, si arriva da qualche parte qua in Arena?
mi sembra che qualunque direzione tu voglia dare al tuo thread il punto di arrivo è sempre lo stesso.
quindi parlare delle fontane pubbliche milanesi va bene tanto come parlare del Prostamol.
 
O dei massaggi cinesi....
 
anni fa rubai un drago verde con l'intenzione di installarlo nella corte, poi litigarono per la ripartizione dei costi dell'acqua così lo rivendetti su ebay
 
madò questo c'ha delle fisse assurde... titano io nn so come tu riesca a portartelo appresso, boh.

Difatti non lo porto appresso, faccio volontariato :D
 
Troppo tardi :D
 
azz ecco il perchè del mal di testa dopo il caffè da te.
e il tempo che mi era sembrato trascorrere troppo in fretta.
"ma no, dai ti sei appisolato solo cinque minuti, dopo tutti quei tramezzini marci che ti ho offerto...."
 
Titano/Anomalo

madò questo c'ha delle fisse assurde... titano io nn so come tu riesca a portartelo appresso, boh.

due individui contrapposti che fanno capo alla stessa persona.

Trattasi della versione moderna del Dr. Jeckill & Mr. Hyde

uno frequentatore dell'Esselunga, l'altro della Coop(la Coop sei tu etc etc)

uno destrorso, l'altro sinistrorso

etc etc
 
la strana coppia......
 
azz è proprio titano!
 
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