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Bomba contro il Dortmund, arrestato un sospetto. Non era terrorismo: voleva guadagnare in borsa - Repubblica.it
Bomba contro il Dortmund, arrestato un sospetto. Non era terrorismo: voleva guadagnare in borsaBomba contro il Dortmund, arrestato un sospetto. Non era terrorismo: voleva guadagnare in borsa

E' un giovane di 28 anni, era pedinato da una settimana. Aveva scommesso al ribasso sulle azioni della squadra. Molti errori hanno permesso di incastrarlo


BERLINO - Uno psicopatico da American Psyco, un Gatsby bombarolo da manicomio criminale. L’attentatore del pullman del Borussia non è un terrorista islamico né un hooligan neonazista né un estremista di sinistra con l’hobby della dinamite. È un ventottenne di origini russe che voleva mettersi in tasca quasi quattro milioni di euro scommettendo sul fatto che ammazzando i giocatori e l’allenatore della squadra della Bundesliga avrebbe fatto crollare il titolo in Borsa.

È stato arrestato stamane con l’accusa di aver attentato alla vita di venti persone.

Per fortuna, Sergej W. ha commesso alcuni errori clamorosi, che hanno consentito gli inquirenti a mettersi sulle sue tracce e su quelle di altri due complici che potrebbero aver affittato l’auto per trasportare il materiale esplosivo. Insieme all’arresto, avvenuto alle sei di stamane a Tubinga, mentre il russo si stava recando al lavoro, la polizia ha fatto sapere di aver svolto perquisizioni in quattro appartamenti.

L’attentatore si era fatto notare nella sera stessa delle bombe per un atteggiamento non molto intelligente. Poco dopo l’esplosione violentissima, avvenuta a pochi metri dall’albergo, nel mezzo del mostruoso trambusto generale, Sergej si era recato con aria tranquilla al ristorante e aveva ordinato una bistecca.

Nei giorni precedenti, altro errore da matita rossa: al momento del check in aveva protestato perché la sua stanza non dava sulla strada. Si era accontentato quindi di una camera nel sottotetto ma con vista su quello che aveva pianificato come luogo dell’attentato. Ed è da quella finestra, probabilmente, che ha innescato le tre bombe che hanno dilaniato la fiancata del bus e ferito alla mano Marc Bartra. Poi era sceso al ristorante comportandosi come uno psicopatico qualunque.

La stessa tracotanza lo ha indotto a commettere un altro errore chiave. Sergej W. ha condotto operazione finanziaria che lo ha inchiodato usando il wifi dell’albergo, dunque un’identità digitale (il cosiddetto IP) rintracciabilissima. Il russo ha shortato, cioè ha scommesso sul ribasso del titolo della squadra del Borussia, ben 78mila euro. Il ritorno, se l’attentato fosse riuscito, cioè se la squadra fosse spazzata via dalle bombe, sarebbe potuto essere di 3,9 milioni di euro.

Comdirect, la banca attraverso la quale l’aspirante terrorista finanziario ha fatto l’operazione, lo ha segnalato alla polizia perché sospettava un’operazione di riciclaggio di denaro sporco. Purtroppo era molto peggio. Un ultimo elemento che ha fatto chiudere il cerchio degli inquirenti intorno a lui è la sua capacità tecnica: Sergei W era un esperto di elettronica e meccanica, in grado di costruire bombe.
 
ma poi lo short è andato bene?
 
madòò :D


gli americani sono più bravi in queste cosucce :yes:
 
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